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Commento di filomeno aggiunto il 13.11.2007
Amando de Ossorio, el gallego De Ossorio, hombre de gran simpatía y bonhomía.
Articolo di riferimento : Amando De Ossorio. La cavalcata dei resuscitati ciechi (1973)
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Commento di chica aggiunto il 13.11.2007
Mamma ke aiuto!!!!! Tutta la classe 2C ringrazia!!! non so cm avrei fatto senza!!! Esame domani!!!!!!!!! hehe!! Quanto adoro INTERNET!!!!!!!!!
Articolo di riferimento : Jacopo da Lentini, Meravigliosamente. Analisi e Parafrasi.
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Commento di stefifi aggiunto il 13.11.2007
Ma grazie santissimo internet... non `che qualcuno ha anche gli errori di archetipo contenuti nel testo originale?? HELP ME!! esame luned¡ prossimo....
Articolo di riferimento : Jacopo da Lentini, Meravigliosamente. Analisi e Parafrasi.
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Commento di micol aggiunto il 13.11.2007
io di marco pannella mi fido da bambina. e di ruini e dei preti non mi sono mai fidata. sono zozzi, magari non tutti è chiaro. caro luciano sei fortissimo. voglio scrivere come te. insegnami. micol
Articolo di riferimento : Luciano Pecorelli. Ci fidiamo di Pannella?
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Commento di giulia righetti aggiunto il 12.11.2007
Così mi ritrovo.


"amare voi, mio píccolo signore,

è un rívolo di voci a néve trascinato —

è scégliersi di sera un’altra sola storia

álta - sulla luna"

Grazie Alberto per la segnalazione.

Articolo di riferimento : Marco Furia: L'onirico canto di Silvia Comoglio. Otto poesie inedite.
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Commento di ale aggiunto il 12.11.2007
parole (molto )impossibili per canzoni (speriamo)improbabili!! poca vena mi pare.
ma almeno 'sta tipa è carina??
Ale
Articolo di riferimento : Valentina Vanoni: Parole impossibili per canzoni improbabili (1).
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Commento di ale91 aggiunto il 12.11.2007
grazie x l'analisi....forse riuscirò a recuperare il 5 in italiano....ank se nn credo....xo grazioe lo stesso m sn risparmiata tempo utile(e sì fare l analisi di poesie così vecchie è davvero tempo perso...)ciaoooooooooooooooo
Articolo di riferimento : Jacopo da Lentini, Meravigliosamente. Analisi e Parafrasi.
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Commento di Carlo Forin aggiunto il 12.11.2007
Molte grazie. Ho inteso male il senso del subementamento di Di Pietro che mi pareva contrapposto.
Chiedo scusa e preferisco di aver avuto torto io. La realtà profuma già di violetta!
Commento di EloZ aggiunto il 12.11.2007
Essendo stato assente, colgo l'occasione per aggiungere il mio commento alle poesie di Giordano in questo spazio.

Giordano Montanaro è un poeta di carattere, i cui versi racchiudono forza e genuinità. Brevi ma intense per carica emozionale, le liriche scardinano le porte dell’esistenza umana e riconducono alle radici della realtà. Una realtà sicuramente intesa da un punto di vista sociale, imprescindibile tendenza dell’essere pensante. Impegno sociale e politico prendono corpo mostrando, in un conflittuale dualismo, l’essere e il non essere, l’attesa e l’assenza, il nulla ed il tutto, l’amore e la divisione, pur rimanendo in un ambito di circolarità/consequenzialità in cui mai prevalgono completamente gli uni o gli altri aspetti tra loro antagonisti. Giordano indossa “per necessità” la veste del poeta militante, che non può fermarsi di fronte agli errori/orrori della storia, denudando con coraggio il proprio pensiero finalizzato a scuotere le coscienze che si celano nell’io profondo di ogni persona. Il componimento “atti littorici”, estremamente e volutamente duro, funge perciò da diga di contenimento delle “occasioni del passato che poi ritornano”, costituisce un monito contro la pericolosa ciclicità della storia e uno sprone a riscoprire i valori più autentici dell’umanità (in questo caso la libertà). La bellezza della poesia di Giordano si trova nella trasparenza, nella coerente limpidezza che si rivela anche laddove l’amarezza prende campo e sembra prepararsi a fagocitare l’individuo.
Lo stile, in cui non prevalgono lettere maiuscole né viene utilizzata la punteggiatura (il verso breve la sostituisce con maggiore efficacia), dona eguale dignità ad ogni parola, in analogia con la sorte degli uomini che, benché “divisi dal vento e dal mare”, godono di medesimi, inviolabili diritti.

EloZ (poeta).
Commento di EloZ aggiunto il 12.11.2007
Non avendo trovato il mio commento alle poesie, lo aggiungo in questo spazio.

Marco Rampon conduce il lettore alla rottura con la superficialità, invia messaggi volti a mostrare la quotidianità nei suoi particolari anche frustranti, volgendo repentinamente la realtà alla sua natura più schietta, dove non c’è posto per l’inganno, l’apparenza. Si assapora la materialità che è attorno a noi, che lascia l’amaro in bocca se la si riesce a scorgere dietro le tende fascianti della banalità. L’angoscia per l’ipocrisia umana, per i gesti ripetuti e mai assimilati nella loro essenza, svogliatamente compiuti senza conoscerne il significato, annulla l’effetto benefico persino del natale, momento in cui tutto sembra essere migliore ma in cui pesano come macigni quelle “angosce sempre pari”, le “consolidate frustrazioni” che si ripetono ciclicamente anno dopo anno (poesia “Si appresta natale”). La gioia è effimera quando la si intende dovuta. Si sente forte il contrasto tra la teoria e la pratica, con privilegio per quest’ultima in “Forse”, emblematico inno alla ignorante dottrina che non è suffragata dall’esperienza, preminente fonte di intelligenza, troppo spesso relegata a piani secondari della percezione umana.
L’autore trova piacere nella descrizione dei dettagli, che ci fanno conoscere persino “l’interno dell’autovettura”, come fosse una seconda casa in cui si è calati in una dimensione nuova che costituisce il momento dell’ipotetico controllo sugli eventi della vita, che ci porta con ironia in una direzione ben stabilita, che saremo noi a credere di dirigere.
Nel componimento “Rossa Bocca” Marco Rampon stupisce con la sua originalità, si abbandona al sogno in cui quel rosso assurge a motore del mondo. Si chiama in gioco la fantasia e la sua assenza, la contemplazione della bellezza ed il nulla, il moto e l’immobilità…e in tutto questo egli interagisce con le forze misteriose della vita.

EloZ (poeta).


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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