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Commento di Alfredo Mazzoni aggiunto il 08.01.2006
Caro amico che ti firmi "Penne all'arrabbiata", non hai risposto alle mie proposte, concrete! Se vogliamo entrambi fare e scrivere sull'ultima puntata della Bittonovela, il tuo commento al mio articolo non dice nulla di nuovo se non un convincimento, legittimo, per carità, ma non utile a risolvere la questione. Io ho prospettato quattro soluzioni: se mi rileggi, analizzale una ad una e dimmi la tua opinione. Se ritieni che non ne valga la pena, amici come prima. Spero che qualche altro lettore possa entrare nel merito delle mie conclusioni. Cordialmente
'l casèer.
Articolo di riferimento : La “Valli del Bitto” a un 'quadrobbio'...
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Commento di PANDA aggiunto il 08.01.2006
Chi sei,misterioso scrittore che hai descritto nel tuo articolo questo bellissimo sogno?
E' strano perchè anch'io faccio questo sogno tutti i giorni,ma a occhi aperti...
e sai cosa penso? Penso che siamo in molti a fare questo sogno,solo non sappiamo gli uni degli altri.
Ma ciascuno di noi non deve tenere questo sogno per sè. Dobbiamo invece parlarne e diffondere questa bellissima immagine onirica nel pensiero collettivo.
Perchè il pensiero non è semplicemente qualcosa che affiora alla mente e poi se ne va cosi',senza lasciare tracce oggettive di sè...il pensiero è invece qualcosa che può avere un potere immenso sulla realtà esterna e sugli eventi.Il pensiero puo' trasformarsi in realtà oggettiva.
Cosi' è anche per i sogni.
A questo proposito vorrei segnalare ai lettori un libro meraviglioso(tu forse lo conosci già):"Il potere del tuo subconscio" del DR. Joseph Murphy.
E' importante che tutti coloro che hanno il nostro stesso sogno comincino veramente a crederci.


Articolo di riferimento : Sognando un’altra Valtellina
Commento di Claudio Di Scalzo aggiunto il 08.01.2006
Leggo i primi commenti a TELLUSfolio e oltre ai preziosi "in bocca al lupo" capisco che il portale-giornale viene percepito come spazio di libertà d'opinione e d'interpretazione e questo lo trovo molto positivo e mi permetto di aggiungere che sarà virtuoso e fortemente inedito quando queste energie che vengono dai lettori-navigatori (energie che potranno andare oltre il semplice commento per diventare produzione di scrittura,ipotizzo infatti per la prima volta sulla rete non un semplice e passivo rimarcare quanto letto, ma un'attiva inntegrazion in una delle rubriche del portale) si integreranno e sosterranno anche la linea culturale e giornalistica che ha nella casa editrice Labos e nel mensile 'L Gazetin il suo rimando nel mondo della carta stampata. Migliore 2006, da questi segnali, non si poteva auspicare.
Articolo di riferimento : TELLUSFOLIO. Nuovo anno, nuove funzionalità... Lascia un commento!
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Commento di Penne all'arrabbiata aggiunto il 07.01.2006
Ragioniamo anche su quel che sta prima dei fatti più recenti, per cortesia.
Perché nessuno s'è scomodato prima a pensare cosa stesse accadendo?
Che il consorzio abbia virato verso metodi d'allevamento spinto (obiettivo? fare più latte! bravi furbi!: mentre tutti i mercati di qualità abbassano le rese in quello caseario abbiamo ancora i geni incompresi che puntano alla quantità! complimenti!), portando gli integratori anche in alpeggio ("figli" dell'alimentazione degli altri nove mesi dell'anno, e talvolta portati con l'elicottero in alpeggi altrimenti irraggiungibili, si dice), e poi i fermenti lattici, per cortesia! Ma di quale tradizione vogliono parlare quelli? Con quale faccia? Il Bitto storico si fa con latte, caglio, sale e onestà. Nient'altro.
L'aver voluto estendere a tutta la provincia la Dop illudendosi che avrebbe portato benefici e cancellando invece di fatto altre meraviglie casearie con l'illusione di un guadagno maggiore è stata un'altra trovata demenziale di certi personaggi che dovrebbero vergognarsi di esistere.
E potrei qui continuare con cento altre nefandezze combinate dalla gestione esasperante di chi ha la "legge" dalla sua...
Articolo di riferimento : La “Valli del Bitto” a un 'quadrobbio'...
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Commento di panda aggiunto il 05.01.2006
Pur non essendo certo un'esperta nel settore,ho la netta sensazione che il signor Davis Fiore abbia ragione.
Conosco diversi bambini che a causa della loro grande vivacità hanno problemi a mantenere a scuola una concentrazione piu' o meno costante,ma non hanno certo problemi psichici.
Da quando la vivacità,anche estrema, è da considerarsi una malattia?
Viene davvero malignamente da pensare che c'è chi voglia medicalizzare a tutti i costi un qualcosa di assolutamente naturale,solo per incrementare un giro economico che servirebbe solo ad arricchire i produttori di farmaci(rovinando la salute a dei bambini "colpevoli" solo di essere troppo vivaci).
Se il problema c'è consiste piuttosto nel fatto che molti bambini sono sovrastimolati e stressati.
Vogliamo che i nostri figli siano piu' tranquilli e piu' dediti alla concentrazione?
Allora smettiamola di sovraccaricarli di impegni,lasciamo che si rilassino dopo la scuola, non priviamo il bambino di quei momenti di contatto con se' stesso e con la propria interiorità, momenti che apparentemente sembrano cosi' inutili e che sono invece cosi' costruttivi per lui.
La noia puo' anche avere una grande funzione psicologica,i nostri bambini devono anche avere il tempo di annoiarsi.
Ma dov'è finita la Noia nella nostra società moderna?Dov'è finito l'Ozio "funzionale"cosi' raccomandato da Socrate?
Noia e Ozio sono stati scacciati,banditi come "inutili" dalla stressante Frenesia della società contemporanea...e cosi' anche i bambini ne fanno le spese.
Ma non servono i farmaci!
Fermiamo piuttosto un momento questa frenetica giostra,pensiamo a quell'uomo indiano che se ne stava immobile da parecchie ore sulla riva di un fiume.
Un turista,spinto dalla curiosità nel vedere questa persona sempre cosi' immobile,a un certo punto non resistette piu' e gli chiese cosa stesse facendo.L'uomo indiano rispose:"Niente,semplicemente...vivo."
PANDA.
P.S.:Tanti auguri a tutti i collaboratori di Tellusfolio per il proseguimento della loro attività sul web e buon 2006!


Articolo di riferimento : ADHD, LA MALATTIA INVENTATA
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Commento di Giancarlo Sensalari aggiunto il 04.01.2006
Un tema non da poco, l'ADHD!
Psichiatria Democratica ed il Coordinamento Nazionale Genitori Democratici lo affrontano da tempo. Sebbene sia io medico, non ne so nulla e noon ho professionalmente voce in capitolo. Tuttavia ho raccolto un po' di informazioni dalle associazioni e presso la neuropsichiatria infantile della mia ASL e ne ho tratto un articolo per 'l Gazetin qualche mese fa, con toni non meno allarmati, ma meno perentori. Soprattutto ho problematizzato la questione, piuttosto che partire lancia in resta. Parliamone! Ti riporto qui sotto il testo:

PER I BAMBINI BUONI LA DOLCE EUCHESSINA. E PER QUELLI CATTIVI?
Il bambino disattento, impulsivo e iperattivo (ADHD)

Si alza e scorazza nella navata a metà del rosario, pasticcia con la cera fusa delle candele, gioca a campana saltellando sui disegni del pavimento della chiesa; lo sguardo severo del parroco non lo frena. Ci sarà una medicina magica per porre rimedio a questo guaio? Sì, c’è.
Ma la domanda vera è un’altra: a chi darla?
Non la daremo alla nonna, poverina, cui hanno rifilato il pargolo per l’intera giornata e almeno il rosario, quello non lo può perdere, e nemmeno al curato che fa il suo mestiere con devozione. Forse la daremo al piccolo. La domanda vera, in altre parole, può essere: nel bambino iperattivo e disattento il problema è del bambino o di un ambiente noioso, oppressivo, insignificante (per lui), al quale il bambino reagisce energicamente?
Diamo per scontato che a tutti i bambini dovrebbero essere risparmiate situazioni limite come quella presentata e diamo per scontato che il piccolo in questione dimostra una normalità di comportamento almeno pari a quella degli altri personaggi.
Ma il rapporto di causa-effetto fra comportamento ed ambiente nell’infanzia e nell’adolescenza è un tema scottante che vede impegnato il mondo delle scienze biomediche, della psicologia e della pedagogia con importanti ripercussioni sulla gestione delle situazioni di disagio di questo tipo.
L’insieme di disattenzione, impulsività e iperattività con ripercussioni negative importanti in situazioni diverse (scuola, famiglia, gioco, momenti di socializzazione, ecc), costituiscono, secondo le principali scuole di neuropsichiatria, la patologia ADHD (attention deficit hyperactivity disorder), per la quale si sarebbe evidenziata una base organica, consistente in un deficit di circuiti cerebrali di “autoregolazione”. La presenza di più casi di ADHD in certe famiglie e fra i gemelli identici rispetto a gemelli non identici, porrebbero in primo piano la componente genetica dell’ADHD. Se dunque il problema è in primo luogo di tipo “chimico”, la soluzione dovrebbe essere innanzitutto farmacologica. Il giusto farmaco ripristinerebbe il normale flusso di neurotrasmettitori fra le aree cerebrali coinvolte. Ed ecco la “pillola della tranquillità”, opportunamente prodotta e somministrata nel mondo (e tra poco anche in Italia) a milioni di bambini, con il nome commerciale di Ritalin. Esultano i neuropsichiatri: grazie al farmaco, è possibile riprendere col bambino il filo interrotto della comunicazione, dell’apprendimento, della socializzazione e ritessere con genitori, insegnanti ed educatori la preziosa rete di relazioni che fanno crescere l’individuo.
Tutto OK dunque? Ovviamente no. In Italia e nel mondo va affermandosi anche un’interpretazione dell’ADHD assai differente. Psichiatria Democratica ed il Coordinamento Genitori Democratici hanno lanciato un appello per il divieto di somministrazione del Ritalin e di altri farmaci ai minori “…Perché nella sanità, come nella scuola e nei servizi sociali la politica messa in atto dal governo è quella di abbattere i costi tagliando i servizi. E quando si parla di salute mentale il rischio gravissimo è quello di privilegiare scelte di tipo farmacologico a fronte di interventi complessivi che sappiano mettere al centro il bambino e le sue esigenze…”. Le due associazioni evidenziano anche che “…non esistono i bambini "cattivi" - la disattenzione non è una malattia - la soluzione non sarà mai una pillola per tranquillizzare - la scuola e la sanità pubbliche non sono strumento delle case farmaceutiche - occorre più sostegno scolastico e una pratica democratica nell'azione di psichiatria sociale verso scuole e famiglie…”.
Posizioni molto lontane fra loro, ma entrambe suggestive. La "pillola della tranquillità" è davvero la chiave per la maturazione neuronale e psicologica, o assume il sinistro significato di un mezzo di controllo sociale di massa? La questione non deve essere risolta con referendum, ma vissuta in modo apertamente problematico e responsabilizzante per tutte le parti coinvolte, ed ogni scelta deve essere soprattutto una scelta d’amore, sì, d’amore, per i nostri bambini.

Giancarlo Sensalari
Articolo di riferimento : ADHD, LA MALATTIA INVENTATA
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Commento di Lancelot aggiunto il 04.01.2006
Ottima iniziativa! Grazie a tutti voi della redazione e buon lavoro.
Articolo di riferimento : TELLUSFOLIO. Nuovo anno, nuove funzionalità... Lascia un commento!
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Commento di Lancelot aggiunto il 04.01.2006
E' bello leggere qualcosa di positivo ogni tanto. Una dimostrazione che si possono ancora perseguire obiettivi di civiltà anche nel nostro paese.
Grazie a chi si è impegnato per ottenere questo risultato e a voi che ci avete informato.
Commento di Claudio Rossattini aggiunto il 02.01.2006
Cari amici di Tellusfolio, con questa ulteriore funzionalità il Vostro lavoro diventa un "PORTALE APERTO".
Questo significa libertà di dire la propria opinione a tutti su i tanti argomenti che Voi trattate. Complimenti e buon lavoro.
Articolo di riferimento : TELLUSFOLIO. Nuovo anno, nuove funzionalità... Lascia un commento!
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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