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Commento di Claudio Cadeddu aggiunto il 11.01.2008
Ho letto con attenzione gli artivcoli dedicati a Cuba alla dittatura cubana e correlati...La prima osservazone da fare che mi viene è che è veramente risibile il modo di argomentare di Giordano Lupi fatto di ironia di bassisima lega nei confronti (mi perdoni Minà) di un suo collega. é risaputo che quando non si hanno argomenti si insulta (al posto di stare zitti -che la nonna dice si fa sempre più bella figura!- Ma in più Lupi non porta o fa riferimento aun che di prove o documenti a sostegno di quanto argomenta. Minà forse quando argomenta è pedante ma certo non gli si può negare che tutto quanto afferma non sia sostenuto da ampia documentazione. Che Giordano Lupi dimostri che le superiorità di Cuba in determinati campi della sanità e della ricerca medica o della istruzione o della salute non sia vero. Ad impossibilia nemo tenetur ed allora si insulta dando del baffetto ad un collega (sempre mi scusi Minà). Giordano Lupi irride, sempre con ironia bassa, che ha Cuba c'è più informazione che in America. A noi sembra strano perchè ci è fatto credere così dal momento che storicamente l'informazione cubana è legata ad organi di stato mentre in america europa è legata ad altre logiche (politiche economiche ma non di informazione!). Minà , documenti alla mano, dimostra la manipolazione dell'informazione non solo in nordamerica ma anche in paesi stratefgicamente sensibili come il Venezuela di Ugo Chavez, attraverso Agenzie Società ONG finanziate dal Governo Usa e dalla Cia (ripeto non sono storie fantascientifiche ma documentate).
Ed allora se Giordano Lupi non la pensa come i castristi come Minà che argomenti sostenendo un discorso eticamente corretto...
Articolo di riferimento : Gordiano Lupi. Vieni avanti, Miná!
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Commento di angelo mazza aggiunto il 10.01.2008
Ricordo una sua paratona su tiro di Mazzola da pochi passi in un Inter-Torino 0 - 1. Ricordo anche di averlo visto piangere quando incassò l'unico gol a pochi minuti dalla fine.
Quando mi regalavano un pallone, glielo portavo da firmare e da calciare per la prima volta. Abitavo poco distante da lui, sull'Alzaia Pavese e mia nonna, sarta, gli imbottiva i calzoncini da portiere (anni 46 o giù di lì).
Era il mio idolo!
Angelo Mazza
Articolo di riferimento : Angelo “Nani” Franzosi
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Commento di Giacomo aggiunto il 09.01.2008
Mi piacerebbe ampliare il discorso su De Francesco, e non è detto che non lo faccia, se riesco a relativizzare einsteinianamente il tempo...ma ora sono qui per chiederti, se hai tempo e voglia, di mandare anche a me qualche riga su Spatola da postare su Ellisse, non come commento ma come contributo...insomma vedi tu, non voglio scassarti più di tanto...
saluti
Articolo di riferimento : Alessandro De Francesco: Lo spostamento degli oggetti. Anterem-Cierre Grafica
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Commento di tytti aggiunto il 09.01.2008
Caro sig. Gordy mi spiace molto per la suocera che si è ammalata, io infatti non ho negato l' esistenza della malattia a Cuba solo l' epidemia che di fatto non c' è stata. Come i casi di meningite spiattellati ultimamente quì su tutti i telegiornali da noi sono solo i normali casi di malattia che si verificano ogni anno (900 casi all' anno) vai a capire a chi fa comodo dire che c' è un' epidemia di meningite. Io penso di esserci arrivato sia per la meningite in Italia che per il dengue a Cuba e voi?
Commento di Claudio Di Scalzo aggiunto il 09.01.2008
Concordo caro Giacomo. Conobbi questi giovanissimo poeta nel 2005. Ermini che ha fiuto gli ha aperto la sua collana. Vedo che segui il giornale on line, e mi fa piacere. Non ho dimenticato il mio impegno per Spatola che presi con te in una e-mail, dopo che l'autore l'hai ricordato nel tuo Blog. Credo che posterò una necessaria bibliografia e opere visuali in TellusMostre. Ti scrivo da qui, e non privatamente, perché mi fa piacere questo intreccio in piena visibilità del nostro scambio. E fra l'altro, quello in "Critica della Cultura", è stato benedetto da migliaia di visite di navigatori, confermando che anche questa scansione epistolare, caratteristica di TELLUSfolio, è un modo per fare cultura e amicizia sulla Rete. A presto, Claudio
Articolo di riferimento : Alessandro De Francesco: Lo spostamento degli oggetti. Anterem-Cierre Grafica
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Commento di Giacomo Cerrai aggiunto il 09.01.2008
Caro Claudio, per quanto non sia una categoria critica accettabile, devo dire che questi testi di de Francesco mi hanno dato un vero godimento, senza contare gli echi e i rimandi a un territorio e a una koiné che, credo, ci appartengono...
un caro saluto
Articolo di riferimento : Alessandro De Francesco: Lo spostamento degli oggetti. Anterem-Cierre Grafica
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Commento di Anna Lanzetta aggiunto il 09.01.2008
Cara Lucia,
ti ringrazio del tuo intervendo sul lavoro svolto che ci riporta entrambe indietro nel tempo ma come vedi certi affetti non sbiadiscono; sto ricercando le nostre allieve comuni che si fanno tanto onore, erano adolescenti e le ritroviamo donne sagge. Ricerca su Tellus, ci sono i loro commenti.
Porta avanti nel tuo plesso la Scrittura creativa.
Con affetto,
Anna
Articolo di riferimento : Anna Lanzetta: Cenerentola, storia di una principessa
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Commento di Anna Lanzetta aggiunto il 09.01.2008
Carissima Lucia,
mi hai fatto una sorpresa graditissima e io ti rispondo aggiungendo qualcosa che avevo omesso nel cenone:'a tazzulella e cafè...
Eduardo porta sulla scena le tradizioni della cucina napoletana: il ragù fumante, rigatoni, tacchino, cappone, pesce, la frittata di cipolle o le cipolle soffritte, il caffè scaldato, la pastasciutta, la frutta, ecc. ma il caffè in “Natale in casa Cupiello” (1931), è altra cosa. Il protagonista rimprovera la moglie Concetta perché non è in grado di preparare un buon caffè:<>. Nel “cerimoniale del caffè” nell'opera “Questi fantasmi”, il caffè viene solennemente decantato da Pasquale Lojacono nel II atto mentre parla con l'immaginario dirimpettaio il prof. Santanna. “Il caffè simboleggia piccole pause di piacere dopo una dura giornata, è un momento di relax strappato alla fatica quotidiana. Il protagonista infatti dice: << [ ] Io per esempio, a tutto rinuncerei, tranne a questa tazzina di caffè, presa tranquillamente qua, fuori al balcone, dopo quell’oretta di sonno fatta dopo pranzo. Io stesso me la devo preparare con le mie mani. Mia moglie non collabora, mia moglie è molto più giovane di me, e la nuova generazione ha perduto queste abitudini che, secondo me, sono la poesia della vita; perché oltre a farvi occupare il tempo, vi danno una certa serenità di spirito. Il caffè deve avere io colore del manto di monaco, questo non è caffè è cioccolato. Vedete quanto poco ci vuole per rendere felice un uomo, prendere il caffè fuori al balcone scambiando due parole con il dirimpettaio simpatico, il caffè bisogna prenderlo con tranquillità>>.
Il caffè napoletano, cara Lucia e tu lo sai, è quello che si fa con la macchinetta napoletana che scorre a gocce e che ottura il beccuccio "cu'cuppitiello" per non disperdere l'aroma e questo mi ricorda mia madre...quel caffè era squisito. Lucia ti aspetto per sorseggiare 'a tazzulella e cafè quella di cui parla De Andrè in Don Raffaè...
A che bell’ò cafè
pure in carcere ‘o sanno fa
co’ à ricetta ch’à Ciccirinella
compagno di cella
ci ha dato mammà...
A Napoli c'è anche il rito del pagato...chi non può permettersi 'a tazza e cafè, entra in un bar e chiede:<> E' quel caffè che il più fortunato paga e non consuma a beneficio di chi non può...e questo è l'altro volto di Napoli.


Articolo di riferimento : Anna Lanzetta: 31 Dicembre, Cenone di Capodanno: dalle otto a mezzanotte
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Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 08.01.2008
Leggete Armando Valladares - Contro ogni speranza - Edizioni Spirali- Dopo se ne riparla.

Lupi
Articolo di riferimento : Gordiano Lupi. Vieni avanti, Miná!
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Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 08.01.2008
Per fortuna che il dengue era un'invenzione. Mia suocera si è ammalata di una finta malattia. E io ho dovuto spedire dei finti medicinali. Sono molto contento. La vita è finzione, in fondo, come la letteratura.

Gordiano


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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