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Commento di Diego aggiunto il 28.03.2020
Trovo questo articolo assolutamente interessante e veritiero... Ci riesce a far capire quanto i bambini ne risentano di questo momento storico... Che deve essere assolutamente documentato per avere in futuro ricordi e racconti.
Diego
Commento di esplora aggiunto il 28.03.2020
Mi unisco al ringraziamento dei vicinali commercianti, estendendolo anche a Renato Ciaponi per l'ottimo e puntuale intervento.
Cordialmente.
Articolo di riferimento : Renato Ciaponi. Un grazie sentito ai negozi di vicinato
Altri commenti all'articolo [ 1 commento ]
Commento di Maria Teresa Giuffrè aggiunto il 27.03.2020
In questo articolo ho ritrovato la realtà trascritta con una veridicità che non vuole essere negativa e spaventosa, come ormai siamo abituati a sentire dai telegiornali e a leggere sui giornali, ma vuole essere propositiva e vuole dare testimonianza che si può vivere questa emergenza sanitaria come un modo per reinventarsi, sprigionare la creatività che spesso nascondiamo e perdiamo nella quotidianità e acquisire più consapevolezza di quello che siamo e di quello che è realmente importante e che spesso dimentichiamo nella frenesia della routine.
Personalmente mi trovo ad osservare quello che succede nell'ambito scolastico solo da lontano, ma ho avuto modo di notare come da questa emergenza si stia avendo la possibilità di riflettere e si stia dando di nuovo valore alla convivialità e alla vita familiare.
L'unica esperienza che posso condividere per aggiungere qualcosa di vero, perché mi trovo a viverla nel campo educativo, è lo scoutismo in questo momento. Sebbene la natura si stia osservando solo da lontano, la cittadinanza attiva e gli altri valori acquisiti nel corso degli anni stanno diventando sempre più essenziali. In un primo momento ci siamo fatti forza ricordato la promessa che recita "prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese, per aiutare gli altri in ogni circostanza,
per osservare la legge scout" ed è proprio nella legge scout che acquisiscono più valore due dei dieci punti che ribadiscono che "la guida e lo scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà", ma soprattutto "la guida e lo scout sanno obbedire". E' con queste parole in testa che anche noi ci stiamo reinventando progettando attività a distanza con bambini e ragazzi, cercando di continuare ad essere presenti per alleggerire le giornate e condividere la nuova quotidianità.


Maria Teresa Giuffrè,
studentessa sfp
Commento di Gregorio Maria Pagano aggiunto il 27.03.2020

“… È come se la prevenzione del contagio ci aiuti a vedere le cose più importanti.
Speriamo che quando tutto questo sarà finito non dimenticheremo”. E’ esattamente questa la cosa più importante, ma sperare non è sufficiente. Occorre perseverare: nell’operatività, quotidiana e/o straordinaria, correlata ai propri compiti - di genitori, insegnanti, psicologi, operatori sociali… - ed alle buone politiche ispirate ad un civico sentire. Un’operatività consapevole (per chi scrive, il richiamo è alla pedagogia Steineriana, ma molte altre hanno pari idoneità) caratterizzata da un lavoro, personale che diventa collettivo, sempre più da supportare per il tramite di collaborazione e dialogo - seppur al momento solamente telematico - che coinvolga tutti i diretti interessati: genitori, docenti, operatori del mondo dell’editoria e del giornalismo di settore, specialisti vari. Tutti membri della ”organica” comunità degli educatori; pur avendo ogni componente di questa comunità, specifiche competenze, peculiari fini da raggiungere, come ricordatoci dall’apologo di Menenio Agrippa:
«Un giorno i Plebei si ribellarono, lasciarono Roma e si recarono a vivere su un’altura, detta Monte Sacro. I patrizi capirono ben presto che senza i Plebei la vita era impossibile, perché non vi era più chi coltivasse la terra, chi cuocesse il pane e chi potesse fermare il nemico in caso di guerra. Fu deciso di mandare alla plebe come parlamentare un vecchio patrizio, il senatore Menenio Agrippa uomo giusto e amato da essi, con il compito di persuaderli a ritornare in città. Menenio Agrippa, giunto in mezzo ai Plebei raccontò loro un apologo, cioè una favola istruttiva. Disse cosi: "Una volta le braccia, le gambe, la bocca e i denti decisero di non lavorare piu'per lo stomaco, che si nutriva e restava in ozio. Smisero di lavorare; così lo stomaco restò vuoto. Dopo alcuni giorni, le gambe e le braccia si accorsero che non potevano più muoversi, tanto erano diventate fiacche. Allora compreso che anche lo stomaco lavorava ed era proprio lui a dar loro forza e vita, restituendo, in forma di sangue, quel cibo che essi gli avevano con fatica procurato»'.
Bella iniziativa questa del comic educativo Agustin, sicuramente da ancor più implementare. Complimenti e grazie al Professore, colombiano, Alexander Ruiz Silva.
Gregorio Maria Pagano
Commento di Carla Consoli aggiunto il 27.03.2020
In questo epocale momento, possiamo trarre preziose suggestioni e pure suggerimenti, anche da questo breve articolo che delucida una iniziativa pedagogica riguardante alcuni bambini e bambine dell’età di tre/cinque anni. A ragione di quanto sopra, un ringraziamento all’ideatrice dell’indagine, professoressa Sandra Chistolini ed una particolare menzione di merito alle insegnanti delle scuole dell’infanzia all’aperto del XIII° Municipio di Roma, che tale ricerca hanno reso possibile; con la propria sollecita partecipazione. Una esperienza che sarebbe utile portare a conoscenza di molti “adulti”, anche quelli che hanno responsabilità di governo. Un resoconto che offre inaspettati spunti di riflessione che, per alcune particolari dinamiche accennate, richiama alla mia personale memoria, seppure in modo sotteso, forse per semplice assonanza, un testo la cui importanza non è stata minimamente scalfita dal trascorrere dei decenni: Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi, AA. VV. Astrolabio Ubaldini Ed.
Carla Consoli
Commento di Sonia Bragaglia aggiunto il 26.03.2020
Siamo senz'altro di fronte a un momento senza precedenti: non che non siano esistite pandemie prima d'ora, ma la società umana non era strutturata come ora. La cultura digitale del feedback istantaneo, ci ha fatto dimenticare cosa vuole dire prendersi del tempo affinché le cose fioriscano. C'è una citazione di un'opera a me molto cara che dice: "Non puoi arrabbiarti se le stelle non sono veloci quanto vorresti" e peso che stia lì il senso del "tempo perduto". Perduto nel senso che l'abbiamo perso, sprecato. Ma ora abbiamo tempo in eccedenza per recuperare - come persone, genitori e figli - tutto quello che prima ci sembrava superfluo. Anche questo è educazione.
Commento di Francesca Giangualano aggiunto il 26.03.2020
Un'occasione per interrogarsi sull'importanza del tempo e dello spazio. Per educare i bambini all'arte del silenzio, a ritagliarsi uno spazio personale in un mondo sempre pieno di stimoli a portata di mano. Nel silenzio quasi frenetico della casa, i bambini osservano, meditano e riflettono su ciò che hanno intorno.

Sbocciano interrogativi, piacevoli domande di senso, che iniziano con il loro "solito"..."perché?" Diventa, questa la possibilità di incontrarsi sul piano fisico e ideologico; per l'adulto, che ripesca interrogativi apparentemente banali e ricostruisce la sua infanzia e per il bambino, che costruisce la sua identità e la sua conoscenza. Una sfida duale, un vero e proprio confronto tra...titani!

Conoscere se stessi, gli altri ed il mondo che cambia.
Costruire e rinforzare legami intimi e profondi.
Guardare dalla finestra gli uomini che si impegnano a rispettare e salvaguardare il pianeta e i loro simili.

Il risvolto positivo ha una portata immensa: non lasciamo che il timore e la paura soffochino tutto questo.

Francesca Giangualano
Studentessa di Scienze della Formazione Primaria
Università Roma Tre
Commento di Alessandra aggiunto il 26.03.2020
È strano ciò che stiamo vivendo soprattutto noi studenti: abbiamo sempre desiderato stare a casa per non doverci alzare presto al mattino, prepararci ed andare a scuola… Ma ora questo desiderio è diventato realtà, ed ha cambiato molte cose nella quotidianità di studenti grandi e piccini. Una realtà che sta mettendo tutti in difficoltà. “La scuola non si ferma” è il motto di questo periodo; la scuola non si deve fermare, nessuno di noi deve farlo. In particolar modo i bambini, la loro creatività, la loro fantasia; da essi abbiamo sempre qualcosa da imparare. Ed ora la collaborazione maestra-famiglia-bambino diventa indispensabile. L’iniziativa di cui ho letto sopra ne è un ottimo esempio: il decalogo creativo spiegato dai bambini ai più grandi deve essere un punto di riferimento per ciascuno di noi non soltanto ora ma per sempre. I bambini ricorderanno sicuramente tutto questo periodo ma lo racconteranno sicuramente da vincitori. Complimenti e buon lavoro!
Studentessa di SFP
Commento di Melissa Altobelli aggiunto il 25.03.2020
Da quest'esperienza di emergenza si è creata una bellissima proposta pedagogica ed educativa sia per i bambini e i genitori e sia per gli insegnanti. Assistiamo ad una vera e propria collaborazione tra di loro. La pedagogia si sta rinnovando e sta sviluppando nuovi percorsi. La didattica on-line è sostenuta dalla creatività dei bambini. Rappresentano graficamente questo virus con coscienza:sanno che "è cattivo" e che bisogna proteggersi da esso seguendo tutte le regole emesse dal Governo.

Studentessa di SFP
Commento di laura aggiunto il 24.03.2020
ps: Peccato manchino le risate dei bambini....
Articolo di riferimento : Maria Lanciotti. “Canto di primavera”
Altri commenti all'articolo [ 1 commento ]


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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