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Commento di Linda Pasta aggiunto il 12.04.2020
A proposito di inquinamento e coronavirus, Edoardo Conticinia et al. hanno recentemente pubblicato un articolo su Environmental Pollution, (1) in cui dimostrano che l'inquinamento atmosferico può essere considerato un co-fattore di altissimo livello della mortalità SARS-CoV-2 nel Nord Italia. Gli autori spiegano che un'esposizione prolungata all'inquinamento atmosferico porta a uno stimolo infiammatorio cronico, con alti livelli bronchiali e sierologici di molecole infiammatorie nei pazienti che, una volta colpiti dal virus, amplifica la tempesta citochinica che è alla base della prognosi infausta. Un altro recentissimo studio condott0 ad Harvard (2), dimostra che ad un aumento di solo 1 μg/m3 di PM2.5 sarebbe associato un incremento di circa il 15% nel tasso di mortalità da Covid-19. La correlazione tra inquinamento e infezione da Covid19 verrà certamente approfondita con ulteriori ricerche, considerando anche che nei prossimi mesi saranno disponibili dati via via più capillari e di qualità elevata.
1.https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0269749120320601?via%3Dihub
2. https://projects.iq.harvard.edu/covid-pm
Articolo di riferimento : Linda Pasta. Inquinamento atmosferico e diffusione del virus
Altri commenti all'articolo [ 1 commento ]
Commento di Alessia Vona aggiunto il 11.04.2020
"Trovare il positivo in questa situazione di emergenza che stiamo vivendo". Questa è una frase che si sente ripetere spesso in questi giorni e credo che possa ben rappresentare il senso di questo articolo, nel quale si cerca di considerare l'emergenza causata da questo Re virus, non come una situazione esclusivamente negativa, ma anche come un'ccasione da sfruttare, se si guarda da una prospettiva diversa. E così, l'obbligo di restare a casa, diventa un'occasione, prima sottovalutata e poco possibile, per riscoprire il piacere di trascorrere del tempo insieme, soprattutto tra genitori e figli, che ora possono dedicarsi reciprocamente gli uni agli altri e coltivare quel rapporto educativo, ma soprattutto affettivo, prima forse un pò trascurato.
Allo stesso modo, la chiusura delle scuole, diventa un'occasione per scoprire nuove forme e nuove modalità di didattica, attraverso le quali gli insegnanti, cercano di mantenere una continuità, sia rispetto al percorso scolastico avviato, ma anche rispetto al rapporto umano e personale con i propri alunni, cercando di far sentire la loro presenza, anche se distanti. Inoltre, emerge la grande capacità dei bambini che, con la loro spontaneità e semplicità, riescono ad affrontare questa situazione, forse anche meglio degli adulti, e ad esorcizzare le paure con gli occhi della fantasia e dell'immaginazione.
Commento di SARA MORETTI aggiunto il 11.04.2020
“Riconquista di valori dimenticati che proprio il cattivo ha permesso di riaffermare…” è il passo che mi ha colpito di più in quanto nella mia testa si è attivata una serie di immagini come il semplice fare il pane, impastare vario genere di dolci, pizze… o come ad esempio riscoprire angoli della nostra abitazione a cui non affidavamo una così eccessiva importanza in quella vita precedente ed estremamente frenetica. L’emergenza da Covid-19 ci ha permesso, a bambini in primis, giovani adulti ed anziani di riscoprire e riassaporare i valori che ci tengono vivi ed in vita. Si tratta di quella sorta di punti fissi che orientano la nostra esistenza, valori che in una società globalizzata si dava quasi per scontati, come ad esempio il trascorrere il tempo in famiglia, e quel tempo “ozioso” che ci mette occhi a occhi a riscoprire l’empatia dell’altro. I bambini, così sfavillanti di energia vitale che caratterizza il loro essere, scoprono il valore della vita e della libertà, stanno imparando, nonostante le non poche difficoltà, ad essere resilienti agli urti. Stanno imparando a riorganizzare la loro vita, le loro abitudini e il loro mondo, completamente. Ed in questa occasione negativa che stiamo RI-scoprendo le radici della nostra esistenza. Riscoprire angoli della nostra abitazione che davamo per scontati oppure il RI-tornare alle tradizioni e consuetudini del nostro Paese come il fare giardinaggio, il pane, la pizza, tutte attività che in una società globalizzata non si affidava la meritata importanza. I bambini saranno in primis i tesorieri di questa esperienza che ci sta facendo riscoprire cittadini attivi e coscienziosi per il bene proprio e per quello dell’intera collettività. Il bambino inoltre sta avendo a che fare a tu per tu con quello sconosciuto diritto alla noia che gli consente di viaggiare con la mente e lasciare che le sinapsi libere si creino da sole, così, con la testa fra le mani.
La scuola, anch'essa si sta riformulando e sta scoprendo modalità di relazioni prima poco contemplate, pensando al virus come a un’occasione di crescita evolutiva in modo da far comprendere ai bambini che bisogna sempre tenersi in vita e individuare sempre una luce in un periodo buio come questo. Riscoprire e re-inventarsi di fronte alle avversità esterne della vita, perché tutto dipende dal punto di vista con cui le situazioni si affrontano. Pertanto, questa situazione ha messo molti di noi di fronte alla possibilità di re-inventare e riscoprire se stessi, la propria famiglia e questo è stato possibile a questo stato di calma, in cui bisogna “stare fermi” tra le mura della propria casa.

Sara Moretti


Commento di Francesca Tagliaferri aggiunto il 11.04.2020
Questo momento sta portando alla luce la riscoperta di tanti valori, troppo spesso tralasciati a causa del poco tempo a disposizione per la routine frenetica. Io stessa, mamma, lavoratrice e studentessa trascorro moltissimo tempo con il mio bambino, anzi siamo insieme h24, la sua è una gioia infinita che riempie non solo le mie giornate,ma conferma come questo momento sia servito alla crescita dei nostri rapporti personali. Non abbiamo mai avuto così tanto tempo per riflettere su ciò che realmente è importante come ad esempio il tempo, il tempo trascorso insieme, il tempo da dedicare ad attività casalinghe, il tempo libero da dedicare ai nostri figli o familiari, abbiamo riscoperto il tempo libero che in alcune occasioni sfocia nella noia. Una parola spesso sconosciuta ai nostri bambini, troppo impegnati in attività scolastiche, extrascolastiche e familiari. Una noia condivisa con il nucleo familiare che in pochi istanti recupera il momento in un tempo di condivisione e affetto.Quindi la presenza di noi genitori diventa linfa vitale per i nostri bambini, siamo noi che dobbiamo inventarci e reinventarci nel nostro ruolo da genitore educatore, dobbiamo mediare tra le nostre competenze e quelle che ci vengono fornite dalle preziose maestre in una didattica a distanza semplice ed essenziale, che per i più piccoli molto spesso si traduce in lavoretti, canzoncine e messaggi pieni di amore.
Francesca Tagliaferri
studentessa SFP
Commento di Simone Miozzi Studente SFP aggiunto il 11.04.2020
In un momento d’emergenza come quello che la società italiana sta vivendo, l’attenzione verso i più piccoli mi sembra doverosa.
All’improvviso i bambini si sono ritrovati con una quotidianità sconvolta: scuole chiuse, che sicuramente a molti ha fatto esultare, genitori in casa h24, orari stravolti per le ore di sonno e dei pasti.
Insomma, per colpa di un virus, i bambini si sono ritrovati catapultati in un ambiente che non erano abituati a vivere.
Se non altro, in tutta questa situazione negativa, si è ritrovata una situazione positiva quella di riscoprire il valore della famiglia che, nella frenesia delle giornate, si va perdendo.
Non c’è bisogno più di correre, se non per giocare, per chi si può permettere un giardino fuori di casa, non c’è bisogno di contare le ore o i minuti, c’è molto tempo!
La scuola in tutto questo ha avuto il suo ruolo: anche lei si è dovuta ridisegnare e rivestire di un abito completamente nuovo.
La didattica a distanza è stata una sfida per i docenti italiani, ma basta un po’ di fantasia e anche il più terribile dei virus diventa spunto di creatività e arte, di musica e letteratura.
Anche qui i genitori, costretti in qualche modo, a stare dietro ai propri figli hanno riscoperto una complicità diversa che, forse, sarà anche difficile abbandonare quando la vita di tutti i giorni tornerà a riaffacciarsi.
Commento di Michele Tarabini aggiunto il 10.04.2020
"...avremmo mangiato tutti lo stesso pane e osservato la sola
Legge che conta: volersi bene". Un sogno da realizzare: lo
dobbiamo a tutte le persone "crocifisse" dalla Storia e dai
suoi figli prediletti, i carnefici di tutte le epoche.
Commento di Rosy Convertino aggiunto il 10.04.2020
“È nata una situazione inaspettata nella quale possono addirittura parlare, giocare, scherzare con mamma e papà, senza fretta e senza la minaccia dell’orologio che corre in fretta”, questa è la frase che più mi ha colpito, testimonianza del fatto che un evento drammatico come questo si possa trasformare in qualcosa di bello, di positivo. Ebbene sì, perché questo virus, se da un lato provoca paura e terrore, dall'altro permette di riscoprire il valore della famiglia e degli affetti. I bambini, infatti, vivono uno spazio che non sono abituati a vivere, a causa di una vita frenetica che porta spesso tutti i componenti del nucleo familiare lontani da casa (lavoro, scuola, sport). Come la professoressa Chistolini afferma, i bambini vivono ora i loro genitori in modo assoluto, senza guardare l’orologio, senza fretta! In questo periodo gli insegnanti sono comunque presenti nella vita dei bambini, anche se a distanza, attraverso vari strumenti tecnologici. Questo favorisce una collaborazione con le famiglie, permettendo ai bambini di continuare a sviluppare le proprie capacità e le proprie potenzialità.

Studentessa Scienze della formazione primaria
Convertino Rosy
Commento di maria aggiunto il 10.04.2020
a tutti gli esseri viventi: serena e luminosa Pasqua
Articolo di riferimento : Michele Tarabini. Una luce per tutti
Altri commenti all'articolo [ 1 commento ]
Commento di Mattia Sebastiano aggiunto il 08.04.2020
Attraverso questa situazione d'emergenza, i docenti hanno dovuto, in pochi giorni, ripensare la propria didattica in un modo completamente nuovo e, nella maggior parte dei casi, mai utilizzato prima.
La possibilità dei bambini di fare didattica da casa, circoscritta a questo periodo di emergenza, favorisce una cooperazione con le proprie famiglie, impegnate, insieme ai bambini stessi, a scoprire nuovi strumenti di didattica. E' inevitabile che questa cooperazione porti alla creazione di un rapporto complice tra componenti della stessa famiglia.
Questo è un periodo assai importante per la storia della società italiana: l'auspicio è che, una volta tornati alla quotidianità, molte scoperte avvenute in questo periodo (p. es. l'importanza delle relazioni familiari) vengano prese in considerazione e che molti fattori che il tram tram di tutti i giorni portava a dare per scontato, vengano rivalorizzate in seguito della riscoperta avvenuta durante l'emergenza.
Commento di Valentina Petti Studentessa SFP aggiunto il 08.04.2020
Questo articolo testimonia come da eventi drammatici possono venire fuori situazioni positive in cui esorcizzare la paura vuol dire cogliere gli aspetti positivi che la reclusione forzata ci mette davanti, in un mondo che corre continuamente dove il tempo scorre talmente veloce da non permettere il fermarsi a riflettere; ad un tratto ci si ritrova faccia a faccia con sé stessi e con i propri figli ai quali spesso non si riesce a dare la giusta attenzione. I bambini ritrovano la loro famiglia, il loro spazio che non è più l'ambiente esterno ma la loro casa, i loro genitori spesso assenti. Questo re con la corona di spine se da un lato porta morte e paura, dall'altro ci regala momenti unici e irripetibili creando, nei più piccoli soprattutto, un grande senso di responsabilità e una consapevolezza maggiore delle regole che spesso non erano abituati a rispettare.
Non per tutti i bambini è così purtroppo; ci sono famiglie in cui la convivenza continua, porta alla luce problemi pre-esistenti che spesso sfociano in violenza verbale e anche fisica tra i coniugi. I minori diventano così spettatori di situazioni spiacevoli che provocano in loro grossi traumi. Non a caso la cronaca in questo periodo ci parla di richieste triplicate di separazione e aumento di chiamate ai centri anti violenza. Ovviamente tutti ci auguriamo che per i più sia momento di crescita e non di disperazione, di resistenza e non di demoralizzazione, di vicinanza e solidarietà.


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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