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Commento di Tiz aggiunto il 08.01.2007
Le vacanze ci sono state ma sono state come sempre molto impegnate! Mercoledi scorso e ricominciata la scuola e la mia famiglia e arrivata giovedi mattina, ma se ne e gia andata oggi (domenica) nel tardo pomeriggio. Mi impegnero in questa e prossima settimana per darvi mie notizie!! A presto!!!! E...buon rientro!!
Articolo di riferimento : Tiziana Spini: Natale in Minnesota (Laboratorio 14)
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Commento di lui la plume aggiunto il 06.01.2007
Oggi 6 gennaio mi sono recato a S. Eustorgio per l'arrivo dei Re Magi.

Ho lasciato mia moglie nelle vicinanze e sono andato a cercare un parcheggio.

La citta' e' piena di posti liberi ma riservati ai residenti, le zone blu (a pagamento) sono tutte occupate (dai residenti che non sono tenuti a pagare, e qui si paga anche nei festivi 1,5 euro x ora).

Di posti per dei comuni mortali non ve ne sono.

Ho parcheggiato lontanissimo e mi sono recato in chiesa a piedi, alla mia destra palazzi eleganti, lussuosi, marciapiedi protetti da archetti che non permettono la sosta seòvaggia sui marciapiedi, ma ....nel percorrere la via Beatrice d'Este, il viale Gian Galeazzo bisogna stare molto attenti, davanti a questi bei palazzi persone ed animali fanno i loro bisogni solo davanti ad un numero civico, uno solo, vi e' un po' di pulizia.

Perche? la cura dei marciapiede antistanti un palazzo e' compito dei proprietari del palazzo stesso, proprietari che generalmente delegano questo onere a portieri, in passato questi ultimi si sono opposti accusando le auto parcheggiate sui marciapiedi stessi, ma li' la cosa e' impossibile per via degli archetti.

Il comune dovrebbe multare i palazzi che non osservano questa norma. Ma chi lo fa'?

Per motivi che ignoro l'amministrazione del nostro Stato si e' spezzettata in mille rivoli ognuno con competenze sempre piu' ristrette, siamo pieni di "nostri dipendenti" che sanno fare una sola cosa molto bene: segnalarci che non e' loro competenza.

Da qualsiasi parte si voglia cominciare si deve arrivare ad "eliminare" tutti i rametti dello Stato che si permettono di utilizzare questo escamotage per continuare a non fare nulla.


Commento di Una per caso aggiunto il 06.01.2007
Nel suo intervento ho letto le seguenti parole:
"...di questi silenzi, di queste inerzie, di questa incapacità di insorgere e reagire, saremo chiamati a dar conto".

Dopo averle augurato un felice 2007 ed aver specificato che non sono nettamente schierata nel contesto della politica del nostro Paese, mi permetto di dirle che quel suo "chiamati a dar conto" apparirà ai più come la solita eclatante affermazione esibita secondo lo stile di Giovanni Battista. Eppure essa è freddamente azzeccata.
Per quanto riguarda il "parlare della vita e della morte", sia paziente! A suon di bernoccoli la specie umana affronterà il problema della morte: sarà sufficiente parlare della morte (questa incompresa)per ottenere un cambiamento nella corrente valutazione della vita. Ben inteso? A suon di bernoccoli,...e non giudichi scioccamente eccentriche tali mie parole. Non sto approvando Pannella o le sue considerazioni su Moro, sto soltanto asserendo che la sua previsione è freddamente azzeccata.
Cordialità
www.hanto.it


Commento di Vanna Spolveri aggiunto il 05.01.2007
Grazie! Mi è piaciuto molto condividere questo prezioso ricordo. Poco prima di Natale ho avuto un intervento al cuore e sono ancora un po'... zoppicante, interiormente, s'intende. In effetti credo che il Natale più bello io lo abbia vissuto per la nascita di Jacopo 37 anni fà alle 23,30, quindi in anticipo di poco su Gesù Bambino. Chi si sarebbe aspettato tante ansie subito seguenti e prolungate con terribili avvenimenti e malattie negli anni? Eppure, anche questa vita ha avuto bellezze sconosciute ai più, insieme ai dolori di un parto mai finito...

Commento di lui la plume aggiunto il 03.01.2007
Una risposta ricevuta:

Buongiorno,
la ringrazio per averci interpellato.
Di seguti la risposta.

I calcoli che Lei cita sono in linea di massima corretti. Per confortare le sue ipotesi Le posso dire che in Germania è abbastanza diffusa la pratica di "affittare" tetti di grandi dimensioni per installare impianti fotovoltaici.
Ovviamente ci sono dei "ma" che di seguito le elenco

1. Dobbiamo attendere i dettagli del nuovo finanziamento in "conto energia" per il fotovoltaico per capire quali saranno le tariffe incentivanti e quale il tetto massimo di potenza installabile. Sicuramente l'incentivo in €/kWh per impianti delle dimensioni di cui Lei parla saranno ben al di sotto di 0.46€/kwh e probabilemnte si attesteranno sui 0.30€/kwh. Questo sempre che sia possibile installare una potenza fotovoltaica che produca una quantità di energia superiore al consumo storico del condominio.

2. Sicuramente nel caso ci sia la necessità di trovare il finanziamento si troverà una banca disposta a farlo. Al momento alcuni istituti hanno prodotti specifici per il fotovoltaico, in caso contrario si dovrà ricorrere ad un mutuo ipotecario, che non a tutti è gradito.

3. I pannelli pesano meno delle tegole. Questo è corretto. Possiamo, a grandi linee dire, che un m2 di pannelli pesa circa 12 kg contro i 45 di tegole. In ogni caso il tetto viene dimensionato per sopportarte il carico neve e il peso proprio ben oltre questi limiti.

Non appena saranno noti i dettagli del nuovo finanziamento, che sono al momento al vaglio della Conferenza Stato-Regioni, Le potremo dare una risposta più concreta.

Cordiali Saluti
Articolo di riferimento : Il fotovoltaico e il tetto gratis
Altri commenti all'articolo [ 6 commenti ]
Commento di paola faleno aggiunto il 03.01.2007
apprezzo e stimo la tua profondita' d'animo e la tua bonta' che si riflettono nelle tue parole
con affetto
paola faleni
Commento di Arnaldo Bruni aggiunto il 03.01.2007
… Che dire? Il mondo di ieri è il mondo della nostalgia, ci attrae dunque irrimediabilmente: anche perché i giorni, che scivolano via leggeri, hanno mutato faccia a una realtà che sentiamo progressivamente sempre più estranea. Se non si vuol rimaner prigionieri del passato o del ricordo, si deve trovare però, oggi o più avanti, un modo nuovo e diverso di vivere il significato di quella festa. Si tratta di una 'guerra', fra le tante, con la società costituita e con l'anagrafe. La quale aiuta a gettare ombre sinistre sull'attualità. Come fare, dunque, a evitare l'intoppo? Penso che un modo efficace possa essere, tanto per cominciare, il riconoscimento dell'amicizia. Il tuo gesto, in questo senso, può riuscire emblematico e invogliare a una ripetizione che non deve essere semplice imitazione o pretesto retorico. Mi pare che questo scambio di messaggi possa costituire il primo passo. Sei d'accordo?...
Commento di Elvira Pajetta aggiunto il 02.01.2007
Grazie per gli auguri e per il modo di esprimerli che condivido molto. Un abbraccio e un pensiero al tuo lavoro così prezioso.
Commento di Giuseppe Siano aggiunto il 02.01.2007
"L'albero di Natale" di Stéphane Mallarmé.
Eccolo, tradizionale, in tutta la sua ingenua semplicità. Innanzitutto alcune dozzine di noci, che, dopo averle leggermente umettate, si rotolano sulla foglia d'oro: si ottengono le noci dorate. La stessa operazione è subita, dal lato opposto alla loro piccola gota rossa, da tante mele appiole*. A questa reminiscenza umile e rustica, unite il contributo cittadino, espresso da un po' meno di mandarini, e, in numero uguale, di dolcetti secchi, che sospenderete col classico filo di lana rossa, o forse con nastrini rosa e blu. Vengono poi, per completare questo sfondo immancabile e necessario, le cento candeline di cera, che qualcuno preferisce colorate, ma per me dovrebbero essere bianche. L'apparecchio più comodo per fissarle ai rami è la graziosa scodellina di latta, fissata su una punta o su un fermaglio, nascosta da un collarino in carta ritagliata, bianca, o rosa o blu se si fa uso dei nastrini. Come riflettori usate palline in vetro soffiato, a imitazione acciaio, molte saranno bruno oro, altre blu; riflettori simili a grosse perle. E adesso che altro? L'albero stesso, un abete di un metro o due. La pianta si mette, senza radici, in una cassa verde ricoperta di carta d'oro o blu, oppure anche in un vaso di ceramica ordinaria. La terra sarà ricoperta di muschio e di bei fiocchetti. La scelta del fusto non è
indifferente, si fisserà su un esemplare coi rami che si irraggino dritti e larghi, ben folto, regolare. Il mondo infinito delle sorprese da sistemare, si suddivide sul fondo. Come dolci, frutti canditi di ogni provenienza, caramelle tradizionali, in zucchero rosso, e specialmente tutte quelle che si compiacciono a riprodurre qualche forma di oggetto usuale o fantastico. Quanto a giocattoli, vano bene anche i soliti, o anche l'interno messo fuori in bell'ordine di un'arca di Noè, eccetera. Una sola regola è assoluta: sulla punta dell'albero che sostiene l'ultima candela, si deve innalzare un bebé rosa, in cera o zucchero, acconciato da Bambin Gesú. Tutto brilla, è chiaro, splendido, abbagliante. E il carillon nascosto fra le ricche strenne offerte su vassoi di lacca disposti in gran numero sulla tavola, sparpaglia, lui, la sua pioggia musicale nell'atmosfera di gioia e di luce. Io sparisco. Entrate, bambini. Forbici, presto, che facciano tintinnare il sonaglio attaccato, se si vuole, ai rami, spogliati. fra poco. E che la distribuzione plenaria si rinnovi ogni sera, fino a Capodanno, fino all'Epifania.
(Tradotto da "La Dernière Mode", VIII Livraison, Vingtième feuillet, 20 décembre 1874).
*La mela appiola (pomme d'api) è (era?) una melina rossa per metà, aromatica e succosa, oggi se non scomparsa quasi.
Un grande albero di Natale costruito nel suo splendore della fine Ottocento, per i ricordi, con la traduzione
del mio caro prof. Franz che ti giro volentieri.
Commento di Maurizio Otello aggiunto il 02.01.2007
I suoi gioiosi ricordi sono, con alcune piccole differenze, ma non sostanziali, anche i miei. Ho spesso nostalgia dei momenti più belli dei tempi andati, quelli legati all'infanzia. Pure, avverto anche un senso di infinita curiosità (a volte di trepidazione) per il divenire della vita, per quello che ancora ci aspetta, per il cammino quotidiano, che sembra spesso così banale e ripetitivo... ma, in fondo, non lo è... Maurizio Otello



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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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