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Pietro Yates Moretti. Ru486. La genesi dello 'scontro sulla pillola'
15 Dicembre 2008
 

Tanto di cappello al Corriere della Sera. La redazione online dell'autorevolissimo quotidiano di via Solferino è riuscita a promuovere, infatti a creare, l'ennesima polemica politico-vaticana. Prendendo spunto da una vecchia notizia, sull'edizione online di domenica mattina il quotidiano milanese ha sparato questo titolo in primissimo piano: “Via libera alla pillola abortiva. «Il Governo non può fermarla»”.

 

In realtà, il via libera dell'Aifa era già arrivato il febbraio scorso.1 Mancava -e tutt'ora manca- solo una decisione sul prezzo del medicinale che dovrebbe arrivare entro questa settimana, come da oltre un mese annuncia Guido Rasi, direttore generale dell'Aifa. Quindi, nessuna novità, nessuno scoop.2

Ma il Corriere non si è fatto sfuggire la ghiotta opportunità di autopromuoversi a deus ex machina della caciara politica, andando a solleticare il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella, (ex?) editorialista dell'Avvenire e portatrice delle istanze vaticane nel Governo, le cui parole echeggiano in quel titolo domenicale: «Il Governo non può fermarla». Fra l'altro Roccella, laureata in lettere, ha dedicato la sua ultima fatica letteraria proprio alla pillola abortiva con l'intento di 'smentire' le decine di migliaia di scienziati e medici che ne avevano dichiarato l'efficacia e la sicurezza -evidentemente non deve essere stata poi così convincente, se non le danno retta neanche all'Aifa, agenzia sottoposta al ministero che ora co-dirige.

A quel punto, si è messa in moto la scattante industria della caciara politica. Le agenzie di stampa hanno cominciato a sollecitare reazioni di politici e religiosi alla 'notizia' solferina. E poiché la gran parte dei politici non ha idea né di cosa sia la Ru486, né dell'iter europeo di mutuo riconoscimento su cui si sta pronunciando l'Aifa, il Corriere si è guardato bene dal fornire elementi che potessero scoraggiare le reazioni più polemiche. Ad esempio, avrebbe potuto dare conto anche minimamente della posizione unanime della comunità medico-scientifica internazionale sulla sicurezza ed efficacia del farmaco (posizione che, anche il più imparziale dei giornalisti non può mettere sullo stesso piano delle invettive ideologiche di una fervente cattolica). Oppure che la pillola è legale da anni in quasi tutti i Paesi occidentali. O ancora avrebbe potuto spiegare che se l'Aifa negasse la registrazione, dovrebbe poi convincere con argomentazioni squisitamente medico-scientifiche gli scienziati e le rispettive agenzie del farmaco dei 21 Paesi europei che già da anni l'hanno registrata. Ma evidentemente, lo scopo non era una discussione informata e basata sul fatto scientifico, ma appunto la caciara.

Ecco allora che cominciano a piovere le reazioni. Il cardinale Barragan, ministro della Salute del Vaticano, spiega che la pillola «non è innocente», mentre il ministro Giovanna Meloni ammonisce le sue coetanee che non si tratta di un farmaco anticoncezionale (un commento abbastanza infruttuoso, visto che si tratta di pillola abortiva... forse l'ha confusa con la pillola del giorno dopo, un contraccettivo che il Vaticano sostiene essere abortivo). E l'Udc, rivendicando per sé un maggior grado di vaticanesimo, critica il Governo per non aver fatto abbastanza per bloccare l'iter di registrazione.

E cosè, questa mattina il Corriere della Sera titola trionfante: “È scontro sulla pillola abortiva”. Complimentoni!

 

Pietro Yates Moretti, vicepresidente Aduc

 

 

P.S. Quest'operazione del Corriere è tutt'altro che nuova. Ogni giorno ormai, la redazione online spara in primo piano le dichiarazioni del Vaticano su questo o quell'altro argomento, annientando l'informazione scientifica a mera opinione concorrente, con il chiaro intento di sollevare e raccogliere i frutti dello scontro politico-religioso. Forse l'intento è quello di informare il lettore su quei dibattiti che altrimenti rimarrebbero nascosti. Oppure, molto più probabilmente, quello di affermarsi quale principale organo di informazione istituzionale e istituzionalizzato, una sorta di Quarta Camera (la Terza è già occupata da Bruno Vespa con la sua trasmissione “Porta a Porta”).

Niente di male, anzi... potremo ora fare a meno di acquistare l'Avvenire e l'Osservatore romano per informarci sulle opinioni di uno dei più potenti attori sulla scena politica italiana.

 

 

1 27 febbraio: Ru486: primo si' alla pillola abortiva

2 28 ottobre: Rasi (Aifa): entro fine dell'anno conclusione iter commercializzazione della Ru486
19 novembre:
Aifa su Ru486: iter non ideologico si conclude col prossimo consiglio di amministrazione
5 dicembre:
Entro la fine di dicembre arriverà il sì definitivo alla Ru486


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