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Commissione Ru486. Manovre dilatorie 
Il presidente della commissione Sanità non conosce il regolamento del Senato e lo stravolge per usarlo a fini politici
Joshua Held,
Joshua Held, 'Gasparri e la salute delle donne' (www.aduc.it, 09/10/2009) 
09 Ottobre 2009
 

Il presidente della commissione Sanità, sen. Antonio Tomassini, ha auspicato che l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), essendo ancora in corso l'indagine della specifica commissione senatoriale sulla pillola abortiva Ru486, aspetti le conclusione della stessa per dare l'autorizzazione definitiva alla commercializzazione di questa pillola.*

Il senatore Tomassini sarebbe bene si leggesse il regolamento del Senato, non solo per il rispetto che si deve alle istituzioni, ma anche per la sua stessa coerenza e credibilità.

Prima compie un intervento a gamba tesa scrivendo all'Aifa che sarebbe bene che questa aspettasse la fine dell'indagine conoscitiva e ne tenesse conto per immettere o no in commercio, e come, la Ru486. Poi, una volta scoperto, compie un passo indietro e ufficialmente sospende l'indagine fino alla nuova convocazione dell'Aifa del prossimo 19 ottobre.

Oggi investe la commissione e l'indagine di compiti e poteri che non hanno, ossia fornire una consulenza politica ad una decisione tecnica che l'Aifa deve fare in base alla procedura del mutuo riconoscimento e all'applicazione di una direttiva europea.

Il presidente Tomassini aveva assicurato di inviare il regolamento all'Aifa, è bene se lo legga anche lui. Presiedere una commissione è innanzi tutto rispettare il regolamento, stravolgerlo e usarlo per fini politici contro le istituzioni è inaccettabile.


Dal regolamento Senato, Art. 48 “Indagini conoscitive”, comma 1: «nelle materie di loro competenza, le commissioni possono disporre, previo consenso del presidente del Senato, indagini conoscitive intese ad acquisire notizie, informazioni e documentazioni». Comma 2: le commissioni nello svolgere le indagini non hanno i poteri delle commissioni d'inchiesta «né hanno facoltà di esercitare alcun sindacato politico, di emanare direttive, di procedere ad imputazioni di responsabilità». Infine, comma 6: «a conclusione dell'indagine la commissione può approvare un documento».


Donatella Poretti



* Così l'agenzia stampa Ansa 08/10/2009:

«“Io credo che sia un rischio azzardato e cercherò di evitarlo in tutti i modi”. Così il presidente della commissione Sanità del Senato, Antonio Tomassini, risponde, a margine di un convegno a Roma, riguardo alla possibilità che l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) possa pubblicare l'autorizzazione in commercio della pillola abortiva RU486 sulla Gazzetta Ufficiale prima della conclusione dell'indagine conoscitiva avviata dalla commissione di palazzo Madama.

Vorrebbe dire” aggiunge il presidente “che qualcuno non ha riconosciuto le competenze e i poteri dell'altro”.

D'altronde, conclude Tomassini, “la direttiva dell'Emea dice che la 'determina' (l'atto conseguente alla delibera per l'autorizzazione in commercio della pillola, Ndr) deve assolutamente essere coerente con la legislazione in atto. E chi può valutarlo se non gli organi competenti, che sono Governo e Parlamento?”».


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