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Morbegno. I N A U G U R I A M O 
un confronto per la revisione partecipata del POAS
15 Novembre 2017
 

L’Azienda socio-sanitaria territoriale di Valtelli­na e Alto Lario inaugura, alla presen­za delle autorità regionali, nell’ambito del Presidio ospedaliero territoriale di Morbegno il servizio fra­gilità per la “presa in ca­rico” dei pazienti croni­ci. Bene, se son rose fiori­ranno

Il nostro scetticismo non viene da malanimo nei confronti della politica regionale in materia di sanità o dello staff manageriale alla conduzione delle aziende preposte, ma dalla semplice presa d’atto che trattasi di spostamento – da Via Martinelli a Via Paravicini – di servizi e risorse già esistenti e vali­damente operanti. Anzi, con un loro parziale depau­peramento visto che la gestione pressapochista e poco lungimirante ha di già comportato la perdita dell’unico medico geriatra che assicurava le presta­zioni domiciliari, così come il nuovo appalto regio­nale delle forniture protesiche ha visto un decadi­mento significativo nella qualità dell’assistenza inte­grativa. Mentre proliferano risorse e funzioni di “controllo” e di “verifica”, si riducono e contraggono quelle dedicate all’erogazione dei servizi. Così come, ad es., risorse straordinarie del decantato “Progetto Arnica” vengono di fatto dedicate per for­nire gratuitamente formazione per la “validazione manageriale” di quadri dirigenti già adeguatamente retribuiti. Il Presidio socio-sanitario territoriale di Morbegno, forse il primo, ante litteram, e più effica­ce in ambito regionale che gli attuali gestori si sono trovati bell’e pronto dev’esser forse… ridimensiona­to? Non comprendiamo il sottile disegno strategico, ma il sospetto che si tratti del gioco delle tre carte, per far vedere che “qualcosa di nuovo” arriva nell’ospedale massacrato, è più che giustificato, con relativo e conseguente discredito per la regia di tale operazione.

 

Ma noi siamo qui, nonostante tutto, per offrire pro­posta e collaborazione. Le nostre bandiere sono le migliaia di firme dei cittadini e la conseguente in­tesa di territorio raggiunta nel Morbegnese, appro­vata e ratificata da 22 deliberazioni comunali. Sia­mo qui a portare questo contributo affinché venga aperto un confronto, serrato e costruttivo, con l’ASST-VAL per una revisione “partecipata” del Pia­no organizzativo strategico aziendale. Lo strumento pianificatorio, a valenza triennale, può essere infatti aggiornato annualmente. Ebbene noi siamo qui a chiedere che questo venga fatto e che questa gior­nata e questa occasione d’incontro costituiscano l’inaugurazione di questo processo.

Ricordiamo nella circostanza i contenuti propositivi, gli ormai noti “Cinque punti irrinunciabili”, qui ripro­posti in sintesi cronoprogrammatica:

1. Creazione di due, anziché un solo come previ­sto nei lavori di ristrutturazione in corso, ambula­tori chirurgici odontoiatrici e relativo potenzia­mento di tale attività anche con personale struttu­rato. Ciò a indicazione del complessivo sviluppo delle attività ambulatoriali;

2. Ampliamento fino a 20 p/l del reparto di Cure Palliative (Hospice);

3. Riapertura di una sezione di Medicina Gene­rale, in affiancamento alle uos Medicina SubAcu­ti e Riabilitazione Generale Geriatrica, per le esi­genze “di prossimità” (ricoveri MMG e PSA) del territorio di riferimento del POT;

4. Riapertura dell’uos Riabilitazione Cardiologi­ca “Dr. Roberto Giugni” quale articolazione dell’offerta ASST-VAL in questa disciplina a com­pletamento del polo di Sondalo;

5. Pronto Soccorso Alpino con automedica a Morbegno, quale specifico valore aggiunto del PPI h24 per il territorio di riferimento.

 

Vogliamo inaugurare insieme questo confronto?

 

ComitatopopolareSalviamolanostrasanità


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