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Anna Lanzetta: Letture per l'estate 1. Con il gioco della recensione...
 
Commenti presenti : 94 In questa pagina : da 81 a 90
   22-08-2008
Mi è capitato in treno di incontrare una persona non più giovane che ha regalato a me, non più giovane, il libro che voglio proporre come lettura e che ha trovato il mio pieno consenso.
Il volume pubblicato a cura del Comune di Napoli s'intitola: "Arenella. Uno dei tanti" Autore:Gennaro di Paola.
Il libro tratta il periodo bellico vissuto a Napoli dal 1941 al 1944 per l'appunto all'Arenella. Colpisce la seguente frase: Nel leggere le tue parole e il tuo racconto, caro Gennaro, si ha solo voglia che il tempo si fermi, lasciandoci la possibilità di comprendere, nell'averti conosciuto, il privilegio che ci ha concesso la storia.
A conclusione del volume si legge la seguente frase di F. Dostoevskij:" Sappiate che non v'è niente di più alto, di più forte, di più sano, di più utile per l'avvenire,nella vita, di qualche buon ricordo, e tanto più se esso appartiene ancora all'infanzia, alla casa paterna. Un bel ricordo sacro conservato dall'infanzia, è forse la migliore educazione; raccogliendo molti di questi ricordi, l'uomo è salvo per tutta la vita".
Assunta   
 
   10-08-2008
Il primo libro che vorrei consigliare si intitola "Fra il cuore e le stelle" di Chicco Sfrondini e Luca Zanforlin.
Il testo parla di un ragazzo che voleva fare il ballerino. Un giorno partecipò al famoso programma di Maria De Filippi "Amici". Dopo molte prove egli raggiunse la finale del reality show e vinse. Io lo consiglio dal momento che se un ragazzo vuole realizzare i suoi sogni, impegnandosi riesce a realizzarli.
Claudia   
 
   31-07-2008
LETTERA A UNA PROFESSORESSA
Assolutamente daccordo con Ambra, consiglio la lettura di "Lettera a una professoressa" in cui si denunciano le incongruenze della società degli anni '50 e vede in particolare come grande imputata la scuola. Un'accusa feroce ad una scuola a favore della classe borghese, che non dà spazio spazio alle relazioni umane, che non vuole neppure compiere uno sforzo per tentare di capire l'essenza delle singole individualità, ma le valuta e le seleziona per ciò che rappresentano...per un voto sulla carta...Una scuola che esclude coloro che ne hanno più bisogno (come se l'ospedale mandasse a casa i malati per tenere i sani!). Testo che (purtroppo!) ancora oggi, a distanza di quarant'anni, risulta essere rivoluzionario in una società (fatta di soggetti non neutri e di azioni, ciascuna filtrata e mediata dalla nostra cultura)multiculturale e sempre più interculturale che la scuola troppo spesso non riesce ad accompagnare nel suo repentino sviluppo. Figura scomoda, provocatrice e complessa quella di Don Milani e certamente di grande stimolo critico sia pedagogicamente che sul livello metodologico-didattico, a cui ancora oggi dobbiamo guardare, in un processo di analisi e sintesi, di continua ricerca e ridefinizione per promuovere quell'evoluzione infinita della figura dell'insegnante e della scuola che da selettiva si è fatta promozionale e prosegue inesorabile quel percorso tensionale volto a sviluppare massimamente il potenziale che è in ciascuno di noi...per il raggiungimento dell'indipendenza, della capacità critica con cui guardare al mondo ..della libertà di pensiero su tutto!

ASCOLTA IL MIO CUORE
Per i più piccoli, invece, consiglio vivamente "Ascolta il mio cuore" di Bianca Pitzorno, autrice che si definisce "narratrice pura" e non educatrice, rivendicando la volontà di raccontare storie per suscitare nei più giovani il puro piacere di leggere; scrive quindi per ragazzi e di ragazzi, "gli anni più importanti per un essere umano, quelli in cui si forma il sistema di valori e di significati rispetto alle cose del mondo".
Esilarante e dall'ironia graffiante, il testo, risultato dall'aver cucito insieme elemementi ed episodi realmente accaduti seppur in ordine cronologico diverso e personaggi dai caratteri scomposti e ricombinati, narra la storia di una quarta elementare degli anni '50. Occasione, dunque, per cogliere la denuncia alla socità italiana di quegl'anni in cui le differenziazioni tra ceti gravavano enormemente e all'ideologia classista di cui era imbevuto tutto il sistema scolastico e di cui a farne le spese erano sempre i poveri. E così tra "Gattemorte", "Leccapiedi", "Conigli" e "Maschiacci" nella classe non mancheranno contrasti irrequieti, improvvisi, meditati, sudati...e tra tutte svetta il carattere e la determinazione inarrestabile di Prisca, l'eroina del libro, che di fronte alle ingiustizie e agli abusi di potere non può rimanere indifferente, neppure fisiologicamente e...BUM,BUM! BUM,BUM! le vengono degli attacchi di tachicardia: "Ascolta il mio cuore!-bisbigliò afferrando la mano di Elisa e premendosela sul petto.- Sta per scoppiare". E sovente si presenterà l'occasione per contrapporsi alla nuova maestra, Argia sferza, soprannominata Arpia Sforza, emblema del perbenismo apparente e superficiale in grado di apprezzare esclusivamente i figli di famiglie benestanti, di alta estrazione sociale. La sua autorità sfoggiata in potere schiacciante verso i più umili unita alla sua viscidità e al servilismo non può che mandare in collera la piccola Prisca che cerca con tutte le sue forze di fare giustizia: "una leccapiedi che striscia davanti ai potenti fa schifo come un topo di fogna. Ma una leccapiedi che usa il suo piccolo potere per far strisciare quelli più deboli di lei è una iena, una carogna, un essere abominevole..".
A tutti buona estate... e buona lettura!


Martina Tattini   
 
   31-07-2008
Ho visto il film "Gomorra" in un’arena estiva. Il film tocca alcuni punti sul degrado di Napoli e mette bene in evidenza il problema delle discariche, di grande attualità per il problema dei rifiuti a Napoli. Il film è più un documento, una testimonianza ma io l’ho trovato poco coinvolgente. Vorrei segnalare la visione di un film che già anni addietro toccò in modo realistico i problemi di Napoli e in particolare quello dell’edilizia: Le mani sulla città di Francesco Rosi del 1963 con Rod Steiger e Salvo Randone nel cast.
Marisa   
 
   29-07-2008
Il libro che ho letto e che vorrei suggerire ai lettori è "Gomorra" di Roberto Saviano
Il libro mi è apparso fin dalle sue prime battute estremamente interessante, intrigante e curato in tutti i particolari e dettagli rispetto ai temi trattati. Rappresenta uno studio, una ricerca del mondo della camorra. L’autore documenta in maniera scientifica, ricostruendo quasi un viaggio personale, prima immaginato poi vissuto, che alla fine ci restituisce una fotografia di ciò che oggi è diventato l’immenso impero economico della camorra, un fenomeno non più racchiuso nel territorio napoletano o campano ma che investe invece nel profondo la società italiana e internazionale.
Ciò che i libri ci hanno spiegato sulle teorie del capitalismo moderno sono diventate lo strumento principale che ruota e sorregge l’intero sistema di potere, violenza e ricchezza della criminalità organizzata, dove lecito e illecito non hanno confine, dove il principio di legalità e lo stato di diritto hanno deciso di ritirarsi quasi a creare una zona “franca” dove tutto è permesso.
Il libro ci offre la possibilità di leggere una realtà cruda e sconvolgente che troppo spesso abbiamo creduto di conoscere dalla cronaca dei giornali e delle televisioni.
Una lettura impegnata e non scontata che ci mette tutti nelle condizioni di riflettere sulle regole, dell’economia e della società, che fondano il vivere civile ma soprattutto invia un messaggio forte e chiaro: nessuno si deve sentire non toccato dalla responsabilità di dovere, ognuno nel proprio piccolo, fare qualcosa…

Alfredo   
 
   29-07-2008
Leggo volentieri l'invito che la signora Carol rivplge ai lettori di leggere "Cime tempestose", dato che è un libro di grande suggestione e che lascia sempre un segno profondo perchè indice di emozioni. Mary Hamnett, un tempo mia allieva, ne trasse ispirazione per scrivere un racconto bellissimo, intitolato "La brughiera", penso sia gradito ai lettori un suo eventuale inserimento tra queste pagine.
A. L.
A.L.   
 
   28-07-2008
“Cime tempestose” è stata una delle mie prime letture e periodicamente lo riprendo, affascinata sempre da questo grande amore e dai paesaggi in esso descritti che tolgono il respiro. Da allora l’erica è diventata il mio fiore se non virgulto preferito.
" Una pura, chiara luce di mattino l’irradia, un vento pungente imbevuto di neve vergine soffia nelle sue pagine; e benché le passioni che descrive sian violente, non v’è in esse nulla di febbricoso, di afoso; il loro calore è il calor bianco d’una fiamma vestale purificatrice" ».
Così si esprime, Mario Praz a proposito del romanzo

Dal romanzo sono stati tratti vari film e sceneggiati televisivi ma quello che io preferisco e che ho visto ripetutamente è: La voce nella tempesta (Wuthering Heights), diretto nel 1939 da William Wyler, con Merle Oberon (Cathy Linton), Laurence Olivier (Heathcliff), David Niven (Edgar Linton)

Carla   
 
   28-07-2008
Mi piacciono molto i romanzi delle sorelle Brontë, per questo vorrei consigliare la lettura di “Cime tempestose” di Emily Brontë, romanzo pubblicato nel 1847. Nel mio invito dirò soltanto che è una bellissima storia d’amore tra Heathcliff e Cathy ma preferisco che siate voi lettori a scoprirne la trama e buona lettura.
«Forse la più bella e la più folle, violenta, storia d'amore... Poiché il destino volle che Emily Brontë, ancorché bella, ignorasse del tutto l'amore, volle anche che ella avesse della passione amorosa una concezione angosciosa, una concezione che non raccorda l’amore alla luminosità, ma ad una buia e sorda violenza, alla morte. Forse uno dei libri di letteratura più belli di tutti i tempi».
Georges Bataille

Carol   
 
   27-07-2008
Sono una donna di una certa età e leggendo la recensione di Jane Eyre, mi è venuto in mente lo sceneggiato televisivo di Anton Giulio Majano, prodotto in Italia nel 1957, con una splendida interpretazione di Ilaria Occhini nel ruolo di Jane Eyre e di Raf Vallone nel ruolo di Mr Rochester. Speriamo che la TV si ricordi di ridare gli sceneggiati di una volta e tra questi proprio Jane Eyre; erano di grande qualità.
Carla   
 
   25-07-2008
Gentili lettori, ecco la recensione di un libro che mi sta particolarmente a cuore e che consiglio a
chi ama le storie romantiche: "Jane Eyre" di Charlotte Bronte, pubblicato nel 1847.
Siamo nel 1800, in Inghilterra. Jane è una bambina di famiglia modesta, che perde prematuramente i suoi genitori. Viene affidata alla zia, che l’ accoglie nella sua casa, dove diventerà presto oggetto di vessazioni e ingiustizie da parte dei cugini e della stessa zia, una donna fredda e maligna. Jane viene quindi mandata in istituto per essere educata come istitutrice, a Lowood School.
Jane affronterà anche qui una vita difficile e ingiusta, dove l´austerità, il sacrificio e il pesante lavoro erano all'ordine del giorno. Ma Jane si dimostra fin da piccola una ragazza forte, determinata e con saldi valori. Riesce infatti a crearsi un'indipendenza all'interno dell'istituo, studiando molto e ottenendo anche un ruolo di educatrice per le bambine più piccole. Jane, guidata dalla curiosità per il mondo che sta fuori da quelle mura, si procura un lavoro come istitutrice presso la sfarzosa dimora di Thornfield Hall, appartenuta da sempre alla nobile famiglia dei Rochester, e qui svolge
le mansioni di istitutrice per Adele, la figlia del padrone di casa, il misterioso Mr Rochester.
Ed è proprio Mr Rochester, un uomo imponente e sarcastico, ad essere subito colpito dall'intelligenza e dal forte spirito di indipendenza della giovane Jane.
Tra i due nasce pian piano una forte alchimia, un'attrazione reciproca che Jane tiene però ben nascoste fin dall'inizio, forse perchè giovane e spaventata da questi sentimenti, forse perchè
si rende conto di essere solo un'istitutrice, e di sicuro perchè frenata dall'entrata in scena
della signorina Blanche, una giovane donna di nobile famiglia che cerca di conquistare Rochester,
ma soltanto per poterlo sposare e sfruttare così le sue ricchezze.
E' su questo "palcoscenico" che si muovono i protagonisti di questo delicato, e allo stesso tempo forte romanzo.
Il personaggio di Jane è riuscito a coinvolgermi totalmente; la sua integrità, la sua determinazione,
il suo spirito indipendente e contemporaneamente il suo essere così fine, delicata e umile, mi hanno rapita e commossa.
Una giovane donna, che senza compromessi e mezzi loschi, riesce a conquistare il cuore di un vero uomo, come mr Rochester. Il loro amore è dolce e delicato, ma allo stesso tempo passionale, perchè risulterà poi impossibile poter dividere le loro anime, come fossero unite da un filo invisibile fatto di speranza e amore.

Mary Katharine Hamnett   
 
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TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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