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Anna Lanzetta: Letture per l'estate 1. Con il gioco della recensione... | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 31 a 40 | 30-11-2008 | CENERENTOLA
E' una fanciulla che si chiamava Cenerentola e aveva due sorellastre:Anastasia e Genoveffa.Che la facevano lavorare tanto,e una matrigna che la trattava male.Un giorno arriva a casa l'invito ad una festa da parte del re, che invita tutte le fanciulle del reame.La matrigna non voleva mandare Cenerentola al ballo, ma i topini l'aiutano a farle un vestito.Le sorellastre si accorgono che il vestito di Cenerentola era fatto con la loro roba,così le sorellastre lo rompono così Cenerentola si mette a piangere e la fatina lo rifa',e Cenerentola va al ballo,balla per tutta la notte,fino a mezza notte, poi scappa e perde la scarpa di vetro. Il giorno dopo il consigliere del re va in tutte le case,e anche in quella dove c'è Cenerentola.La matrigna che è cattiva aveva rinchiuso la fanciulla nella sua stanza, ma Cenerentola esce e mentre sta per provare la scarpetta la matrigna la fa cadere e si rompe, ma Cenerentola tira fuori l'altra scarpetta, e la portano al castello. Il principe e Cenerentola si sposarono e vissero felici e contenti, nel castello, con i loro topini.
DETTATO A SARA, MIA SORELLA
MARTA 1° ELEMENTARE MARTA | 30-11-2008 | IL RITORNO DELLA REGINA
Parla di una regina di un altro mondo che viveva sulla Terra, e che aveva avuto tre figli da un essere umano. Succede che la regina deve tornare sul suo pianeta, dove c'è la sua casa. Va nel bosco insieme alla sua famiglia, e sparisce dentro un albero. La figlia maggiore che non era mai stata sul pianeta della madre intende andarci in tutti i modi, ci aveva ripensato e nel momento in cui sta per tornare indietro cade dentro la fessura ancora aperta della porta per il pianeta alternativo. Il fratello minore la segue ma è troppo tardi perchè lei era stata catturata da dei goblin maligni, che la portano nel castello del cattivo. Gli alleati della regina non le dicono nulla per non farle prendere paura, ma lei lo scopre lo stesso. Richiama a sè tutti i suoi alleati, che combattono al suo fianco coraggiosamente. La ragazza viene salvata, la regina riacquista tutti i suoi poteri, il cattivo muore, e il regno di mezzo visse nella tranquillità più assoluta, senza che nessun cattivo lo disturbasse. La regina tornò finalmente a casa sulla Terra e la principessa più piccola fu la futura regina del regno di mezzo.
Scusate ma non ricordo gli autori
SARA 1°MEDIA
Sara | 30-11-2008 | LA MISTERIOSA ACCADEMIA PER GIOVANI GENI
Io ho letto un libro che si intitola "la Misteriosa accademia per giovani geni".Parla di quattro ragazzi speciali, che però erano orfani, vengono mandati su un' isola misteriosa e devono scoprire delle informazioni segrete sul capo dell'accademia.Erano stati mandati sull'isola da un signore,Benedict,che aveva tre suoi aiutanti.Così i quattro ragazzi arrivati sull'isola dovevano trovare degli indizzi riservati sulla scuola e il suo preside.Così dopo mesi di permanenza arriva l'ultimo giorno, il signor Benedict con i suoi aiutanti porta i ragazzi fuori dall'isola, la polizia e i carabinieri si occuparono di sistemare il preside in un luogo sicuro dal quale non sarebbe potuto scappare via.E i quattro ragazzi orfani furono adottati ciascuno da un aiutante.
SARA 1°MEDIA
SARA | 25-11-2008 | Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno arricchito questa proposta con le proprie recensioni. Grazie ai giovanissimi che elevano con il loro impegno il senso della lettura e ne fanno uno strumento di conoscenza e di crescita. Grazie a chi vive l'età del ricordo e rinverdisce con la lettura il tempo della memoria. Grazie a tutti i lettori-navigatori che vorranno apportare il loro prezioso contributo e rendere questo spazio sempre più proficuo di idee e di proposte. Grazie a Tellus che ci offre questa possibilità. A. L. | 23-11-2008 | Un sacchetto di biglie di Joseph Joffo BUR Biblioteca Universale Rizzoli
-Questo libro non è opera di uno storico. È attraverso i miei ricordi di bambino di dieci anni che ho raccontato la mia avventura ai tempi dell’occupazione. Sono passati trent’anni. La memoria e l’oblio possono aver trasformato qualche infimo dettaglio. Ma l’essenziale c’è, nella sua autenticità, nella sua tenerezza, la sua ridicolaggine e l’angoscia vissuta. Questo racconto narra la storia di due bambini in un universo di crudeltà, di assurdità e anche, talvolta, di aiuti del tutto inattesi-. ( Prologo al libro).
A trent’anni di distanza, Joffo ha saputo ricreare il mondo sconvolto dalla guerra e dalle persecuzioni razziali, coi suoi occhi di bambino: un bambino ebreo di dieci anni, costretto a fuggire con suo fratello di città in città, di rifugio in rifugio. Il suo viaggio attraverso la Francia è una grande avventura, allegra qualche volta, più spesso paurosa e agghiacciata dalla solitudine e dall’assurda crudeltà degli uomini. Un tempo pieno d’odio, raccontato senz’odio: e questo stupore infantile, che sa giudicare senza condannare, riallaccia il libro al grande <> di Anna Frank. Joffo è sopravvissuto, ma un’ombra fonda è rimasta: le sacche da viaggio che hanno accompagnato il piccolo ebreo errante, << sono in solaio e ci resteranno per sempre. Forse…>>
[…]Il mondo andrà meglio? C’è un vecchio signore che ammiro molto: Einstein.
Ha scritto cose molto dotte, ha detto che tra cinque minuti passati sulla piastra rovente di una cucina e cinque minuti tra le braccia di una bella ragazza c’era, malgrado l’uguaglianza del tempo, l’intervallo che separava il secondo dall’eternità.
Guardando dormire mio figlio non posso che augurarmi una cosa: che mai provi il tempo della sofferenza e della paura come l’ho conosciuto io durante quegli anni.
Ma cos’ho da temere? Cose del genere non si riprodurranno più, mai più.
Le sacche sono in solaio e ci resteranno per sempre.
Forse…- (Epilogo, parte conclusiva)
Sono padre di due ragazzi, lessi questo libro molti anni fa, oggi lo rileggo con loro e scopro che conserva la stessa freschezza e l’attualità dei messaggi. Lo consiglio a tutti ma specialmente ai ragazzi. Ho utilizzato le stesse parole della presentazione riportate sul retro del libro, perché non avrei saputo fare di meglio.
Un genitore che legge con i propri figli | 28-10-2008 | Ho seguito in televisione la vita di Albert Einstein di Liliana Cavani e ne ho apprezzato il profilo proposto, scoprendo alcuni aspetti della sua vita a me ignoti. Per poter conoscere meglio questo grandissimo scienziato, propongo un libro che lessi anni fa (1971) e che trovai molto utile: "Einstein" la vita il pensiero i testi esemplari di Antonio Bertin Accademia Sansoni Editori.
Riporto lo scritto sul retro copertina: Albert Einstein, nato a Ulm in Germania nel 1879 e morto a Princeton negli Stati Uniti d'America nel 1955, è nella cultura di tutti come il padre della teoria fisico-filosofica della relatività. In queste pagine, Antonio Bertin, docente universitario di Fisica presso l'Università di Bologna e assistente presso il CERN di Ginevra, dimostra come per un verso la teoria della relatività conduca a una visione filosofica della natura fondata sulla certezza e unità del metodo di ricerca, e come per un altro essa si integri in un campo di ricerche assai vasto, tale da comprendere in sè i più fondamentali campi di studio delle scienze fisiche. Attraverso la vita dello scienziato filosofo, si pone in primo piano la statura del democratico e del pacifista, che condusse infaticabilmente una dura lotta contro ogni forma di violenza e d'intolleranza. Un lettore che vi segue assiduamente | 20-10-2008 | Un testo per tutti i lettori in nome della Libertà e della Democrazia.
Il mio libro s'intitola "Enzo Biagi" Era ieri a cura di Loris Mazzetti Rizzoli.
Per presentarlo,si riportano le espressioni del libro "Abbiamo combattuto contro il nazismo e il fascismo, molti hanno dato la vita per la libertà, mai avrei pensato che un giorno nel nostro Paese si tornasse a parlare di epurazione, censura, regime, secessione e si mettesse in discussione la Carta dei Padri della Patria".
La firma è di quanti lo amarono e stimarono. A Enzo Biagi, da chi ne ha ammirato l'esempio | 14-10-2008 | Anch'io come Antonietta leggo con mia figlia le fiabe e vorrei parlare di una in particolare "La bella e la bestia" scritta da Jeanne-Marie Le Prince de Beaumont.
La storia è tipica delle fiabe del ‘600 e del ‘700, dove si racconta la metamorfosi di uno dei protagonisti da mostro in principe.
Questa è la storia di una semplice fanciulla che con il suo amore rompe un incantesimo e fa sì che la bestia ritorni ad essere uno splendido principe e a convolare a nozze con lei. “La notte, un terribile incubo svegliò di soprassalto la fanciulla: nel sogno aveva visto la Bestia in punto di morte che rantolando gemeva:”Torna da me”. Bella non ebbe la minima esitazione e partì immediatamente nel cuore della notte. Preso il cavallo più veloce, corse disperatamente al castello. Vi arrivò trafelata, salì precipitosamente la grande scalinata chiamando a gran voce. Nessuno era nelle stanze. Corse in giardino con l’angoscia nel petto e vide, là, accasciata accanto a un maestoso albero, la Bestia agonizzante...”Ti prego! Non morire…Eccomi sono qui…Ti sposerò!”.Ed ecco il prodigio. Il maleficio era rotto. Il muso della Bestia si trasformò assumendo le sembianze di un bellissimo giovane…Poco dopo si celebrarono le nozze dei due giovani.
Le Fiabe e le favole , apparentemente semplici, educano, perchè raccontano i vizi e le virtù degli uomini.
La Fiaba ci insegna a guardare oltre le apparenze e a cogliere sotto un ingrato aspetto, la vera bellezza dell’anima e per questo dovrebbero essere lette da grandi e piccini.
Su questa fiaba sono stati girati film di animazione bellissimi che suggerisco a tutti di vedere anche per le splendide musiche.
Valentina | 09-10-2008 | Alla schiera benefica dei lettori che recensiscono un invito: abbonatevi-acquistate-leggete-divertitevi-recensite (ANCHE) TELLUS 29 FEBBRE D'AMORE. STENDHAL + WEB. Avrete i miei complimenti come Web Master che vi posta ognidì, quelli della Redazione tutta e di Claudio Di Scalzo...Saluti da un giovane che ha appena ri-postato in prima SCUOLA il suo talismano Tellus. Dateci un'occhiata. Salutissimi...dal vostro GINO COPETTI questo "commento" atipico. By By By Gino Copetti Redazione TF | 09-10-2008 | Vorrei proporre anch'io un testo che ha lasciato in me un'impronta profonda e che diventa, con gli approfondimenti al testo, un ottimo strumento didattico
Il sonno della ragione
Il dramma degli Ebrei durante la seconda guerra mondiale
A cura di Alberto Lehmann e Mariangela Gisiano. Agorà
Il testo strutturato in cinque sezioni è utilissimo per capire quale fu la condizione degli Ebrei: La persecuzione e i ghetti. Le deportazioni. I campi di concentramento. La liberazione. La memoria. Una serie di racconti, di testimonianze, di disegni-memorie dei bambini di Terezin.
Le pagine, l'una dopo l'altra rivelano verità e realtà vissute, raccontano storie e insegnano a capire.
Si riporta dal testo la seguente poesia: Lettera a Memet
Il poeta turco Nazim Hikmet immagina, in questa poesia, che un padre scriva al figlio. Ecco le sue parole:
Ragazzo mio,
io non ho paura di morire.
Tuttavia, ogni tanto, mentre lavoro
nella solitudine della notte,
ho un sussulto nel cuore,
saziarsi della vita, figlio mio,
è impossibile.
Non vivere su questa terra come un inquilino,
o come un villeggiante stagionale;
ricorda:
in questo mondo devi vivere saldo,
vivere
come nella casa paterna.
Credi al grano,
alla terra,
al mare,
ma prima di tutto
all'uomo.
Ama la nuvola,
il libro,
la macchina,
ma prima di tutto
l'uomo.
Senti in fondo al tuo cuore
il dolore del ramo che secca,
della stella che si spegne,
della bestia ferita,
ma prima di tutto
il dolore dell'uomo.
Godi di tutti i beni terrestri,
del sole,
della pioggia
e della neve,
dell'inverno e dell'estate,
del buio e della luce,
ma prima di tutto
godi dell'uomo.
da N. Hikmet, Poesie
" Chi legge i libri come si stanno ad ascoltare gli amici, vedrà come essi gli sveleranno i loro tesori e diventeranno per lui un intimo possesso. Quello che egli legge non scivolerà via nè andrà perduto, ma al contrario gli rimarrà e gli apparterrà, lo allieterà e lo consolerà come soltanto gli amici sanno fare".
Hermann Hesse A. L. | | 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 | |
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