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Commento di Frances aggiunto il 09.03.2006
A conferma che Scalfari è un grande. Capace di sintesi, quando ci vuole, e di discorsi estesi se necessari a comunicare un'idea. A mio parere, infatti, è un abile comunicatore, e lo sa essere con l'ausilio della semplicità. Quanto è importante saper dire, cose anche complesse, con la logica della semplicità! la quale non sfugge a nessuno e riece a far riflettere tutti. Avercene di giornalisti e uomini come lui, in questo Paese.
Commento di fausta svanella aggiunto il 07.03.2006
Renzo, mi hai commosso col tuo articolo sulla prima guerra!
Articolo di riferimento : La prima guerra mondiale nei diari del caporale Louis Barthas
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Commento di PANDA aggiunto il 06.03.2006
Cari membri della segreteria di "Scuola e diritti",penso che il fatto che si continui a discutere sia senz'altro positivo.Ben vengano le discussioni,ben vengano i confronti. Quindi,in questo senso, grazie per avere scritto un altro articolo.
Sinceramente non credo proprio di avere scritto delle inesattezze...tutto quello che ho scritto riguarda la mia esperienza diretta,ho scritto quindi a ragion veduta. Forse a voi saranno sembrate inesattezze perchè le vostre esperienze sono state diverse dalle mie.Allora potrei capire come le vostre esperienze personali non trovino riscontro in ciò che ho scritto.
RIGUARDO AL PRESEPE. Sono naturalmente d'accordissimo sul fatto che un bambino non deva essere obbligato a fare il presepe nel caso in cui lo stesso non sia cristiano o cattolico(e come potrei pensarla diversamente?).
Però ve lo ripeto:non mi è mai capitato di vedere che un bambino sia stato in qualche modo discriminato per non aver partecipato a questa tradizione.
Il punto è che quel bambino,ateo o musulmano o altro che sia,non si deve sentire a disagio se non fa come la "maggioranza". Il non farlo sentire a disagio dipende dagli insegnanti e dai genitori.Questi dovrebbero spiegare ai bambini, in modo sistematico,come sia in realtà importante nella vita vivere secondo le proprie idee e non piegarsi al conformismo,che in molti casi( se non sempre) rappresenta la morte dello Spirito.Si deve arrivare quindi al punto in cui le minoranze si devono sentire libere di esprimere le proprie idee come le maggioranze,senza sentirsi a disagio nel far questo.
Ci sono persone che vorrebbero sradicare del tutto la tradizione del presepe dalla scuola pubblica.Molti bambini piangerebbero per questo. Di loro non importa a nessuno?
Vi domandate perchè non porre l'accento maggiormente sul significato e sul valore anche laico che il momento del Natale ha universalmente assunto...Vi faccio notare che questo stesso patrimonio di valori è stato introdotto nella nostra società proprio dalla cultura cristiana. Mi sembrerebbe di prendere il "regalo" per poi sbattere chi me l'ha donato fuori dalla porta.
Non mi fraintendete,con questo non voglio dire assolutamente che i valori positivi di una società devano per forza avere anche una connotazione religiosa...conosco persone atee che sono molto migliori di qualcuno che si definisce cristiano!
Sono al corrente del culto di Mitra.Nessuno può dimostrare razionalmente chi dei due sia l'"impostore".Nessuno è cioè in grado di determinare scientificamente chi dei due sia effettivamente venuto sulla Terra( Mitra o Gesu'), e chi dei due non sia addirittura mai esistito.Questa è solo una questione di fede e la fede,a causa della sua natura intrinseca,non ha niente a che fare con le dimostrazioni razionali.
A PROPOSITO DELLE FESTE DEGLI ALBERI ED AFFINI,con benedizioni e messe:valgono le stesse considerazioni che ho fatto per quanto riguarda il presepe.Vi rigiro però la questione:perchè l'ambiente pubblico NON DOVREBBE dare la possibilità a chi lo vuole(in questo caso i cristiani o i cattolici)di vedere le loro idee realizzarsi in modo concreto? Va da se' che quindi tutti gli appartenenti alle altre religioni(e non)dovrebbero avere questa stessa possibilità.Si tratterebbe di una pluralità di fatto,appunto.
Capisco perfettamente le vostre opinioni su una scuola pubblica che, appunto perchè laica,non "dovrebbe" consentire atti di culto per nessuno.Ma non credete che se si realizzasse una pluralità di fatto nessuno si sentirebbe piu' ne' a disagio ne' discriminato?Perche' saprebbe che ognuno sarebbe libero di manifestare le proprie idee?
"CONFORMISMO,TIMORE E ACQUIESCENZA":permettetemi di rispondere anche su questo punto.Capisco benissimo il "mal di pancia" di una persona che,pensando in modo anticonformista,si trova inserita in una realtà che le sembra schiacciante.Sapete una cosa? Mi trovo molto spesso in queste condizioni perchè su alcuni punti importanti sono decisamente anticonformista.Sapete però in che occasione mi sentirei veramente male,di pancia e di testa?Mi sentirei male se rinunciassi alle mie convinzioni e ai miei principi per belare col gregge. C'è qualcosa di peggiore della morte fisica.Questo qualcosa è la morte dello Spirito.Perdere se stessi e le proprie idee è peggio che perdere la propria vita,perchè la vita non ha senso se non è veramente vissuta.E quale modo migliore di vivere la propria vita se non affermando coi fatti i propri valori e i propri principi? Chi vive solo per avere il benessere economico e,per non avere noie,si siede nella comoda poltrona del conformismo non è una vera persona,ma solo un essere umano che ha perso se stesso. A me non importa essere considerata una rompiscatole!Lo so che a causa di certe mie idee(qui non avrebbe senso menzionarle)molti mi odieranno.Non mi importa niente!L'importante è non perdere la faccia agli occhi di se stessi. Vi do un consiglio,e mi permetto di farlo con un sentimento di amicizia:fate anche voi lo stesso.Se capiterà che qualcuno(da persona stolta)discriminerà i vostri figli,allora è questo qualcuno che deve cambiare.
Per me poi la croce non rappresenta una crociata contro i diversi(leggete a questo proposito il mio commento sotto l'articolo"Don Andrea Santoro martire"). Per me la croce è un simbolo di amore,rispetto e pace verso tutti,anche quindi a maggior ragione verso i diversi e verso le minoranze.Per chiunque si definisca veramente cristiano la croce dovrebbe rappresentare lo stesso,soprattutto in una società che sta diventando multietnica come la nostra.
PROBLEMA SCHEDA:vada per l'allegato alla scheda,qui avete ragione.Però se io non fossi cristiana e vivessi in una società come la nostra non avrei problemi a fare sapere a un'azienda che non appartengo a questa religione.Perchè dovrei farmi dei problemi?O meglio:perchè ve ne fate voi?
Vorrei anche precisare che mi sono confrontata spesso con realtà diverse dalla mia,e che proprio per questo ho rispetto degli altri e pretendo lo stesso dagli altri.Ritengo inoltre molto importante precisare,come ho già fatto in uno dei miei commenti,che non sono un'integralista cattolica e che non sono d'accordo su tutto quello che dice la Chiesa Cattolica.Concludo dicendo che non scrivo certo in un italiano bello come il vostro e non ho nemmeno la presunzione di essere un'opinionista.Sono solo una semplice lettrice che esprime le proprie idee.
Vi saluto,alla prossima! E comunque,a parte le differenze di idee, vi auguro buon lavoro!
Articolo di riferimento : “La scuola che vorremmo…” 2
Commento di Maria Marongiu aggiunto il 05.03.2006
Sono assolutamente favorevole, e mi viene da pensare che così facendo si arriverebbe, per forza di cose, proprio a raggiungere il quorum.
Maria Marongiu candidata per "La rosa nel pugno" Lombardia 2
Articolo di riferimento : Nuovo sondaggio. Quella piccola ma urgente riforma costituzionale...
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Commento di karthur aggiunto il 03.03.2006
Da La Repubblica – Lettere – 2 marzo 2006


Docenti di religione, niente va perduto

Maria Mantello
mariamantello@fastwebnet.it


Non solo sono stati assunti in ruolo dopo essere stati reclutati dal Vaticano. Non solo potranno andare ad insegnare anche altre materie. Adesso, per giunta, percepiranno uno stipendio superiore a quello degli altri docenti. Si tratta degli insegnanti di religione cattolica, cui l’emendamento passato definitivamente alla Camera il 9 febbraio ultimo scorso, in occasione della conversione del decreto legge 250/05 sulla loro immissione in ruolo, concederà di percepire uno stipendio più alto, con riconoscimento retroattivo ai fini dell’anzianità del servizio svolto in qualità di incaricati annuali dall’ordinario diocesano.

Mentre per tutti gli altri docenti, all’atto dell’immissione in ruolo, lo stipendio è ad anzianità zero e solo una minima parte degli anni di docenza svolti precedentemente andranno ad incrementare le retribuzioni, per gli insegnanti di religione cattolica nulla va perduto. Così gli anni di precariato, solo per questi particolari “insegnanti di Dio” sono completamente computati ai fini della carriera e della retribuzione.
Articolo di riferimento : Santificati gli stipendi degli insegnanti di religione
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Commento di Giovanni Sansi aggiunto il 03.03.2006
Favorevolissimo all'abolizione del quorum.
Penso che un argomento importante a favore di questa riforma sia il problema della segretezza del voto: se una campagna referendaria si gioca tra chi vota e chi no(come si usa ultimamente) il voto diventerebbe "palese" e non "segreto" e magari "ricattabile".
Giovanni Sansi
candidato alla camera nella "Rosa nel pugno" Lombardia 2
Articolo di riferimento : Nuovo sondaggio. Quella piccola ma urgente riforma costituzionale...
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Commento di Lancelot aggiunto il 01.03.2006
Caro Sergio,
non essendo molto informato sulla faccenda ho cercato di ovviare: ho digitato sul mitico Google "insegnanti religione stipendi".
Il primo link che appare riporta il seguente articolo:


Stipendi più pesanti per gli insegnanti di Religione. Il governo ha presentato (sotto forma di emendamento al cosiddetto decreto omnibus di fine anno) la proposta che consentirebbe ai neoassunti docenti di Religione di mantenere lo stesso stipendio che percepivano da precari. In sostanza, i prof di religione cattolica non perderebbero un solo euro degli aumenti (biennali, a partire dal quarto anno in poi) ottenuti da "supplenti" e previsti dalla revisione del Concordato Stato-Chiesa del 1989.
Per la verità, la legge del 2003 che detta le "Norme sullo stato giuridico degli insegnanti di religione cattolica degli istituti e delle scuole di ogni ordine e grado" stabiliva un'altra cosa. Che maestre e prof di Religione fossero assunti, e retribuiti come avviene per tutti gli altri loro colleghi, con zero anni di anzianità e il conseguente "stipendio iniziale" previsto dal contratto del comparto scuola. Una differenza con gli "altri neoassunti" che potrebbe arrivare anche a 200 euro, ovviamente, sempre a vantaggio degli insegnanti di religione cattolica

Situazione che Alba Sasso, parlamentare Ds, definisce "singolare": "Gli unici che negli ultimi 5 anni sono stati assunti senza troppe storie sono gli insegnanti di Religione. Con tutto il rispetto non capisco perché si continuano a fare regali a una parte sola", commenta. L'emendamento al disegno di legge numero 3684 (di conversione del decreto legge 250 del 5 dicembre scorso) è il numero 1.0.11 ed è stato presentato dal governo. "Ai fini applicativi dell'articolo 1, comma 2, della legge 18 luglio 2003, n. 186, gli insegnanti di religione cattolica destinatari dell'inquadramento nei ruoli previsti conservano, a titolo di assegno personale riassorbibile con i futuri miglioramenti economici e di carriera, l'eventuale differenza tra il trattamento economico in godimento e quello spettante in applicazione del suddetto inquadramento", recita testualmente.

"Il governo - commenta Enrico Panini, segretario generale della Flc Cgil - è talmente consapevole di andare oltre le regole che, anziché convocare i sindacati e concordare un inquadramento anche provvisorio, ha preferito mettersi al riparo da possibili inconvenienti con una legge. Per gli insegnanti di Religione vale tutto il contrario di quello che è stabilito per gli altri docenti italiani".

I "precari" di religione aggiungono, così, un altro tassello alla loro splendida avventura iniziata con l'immissione in ruolo concessa dal governo Berlusconi e che nessuno si sarebbe aspettata. Una specie di concorso-formalità previsto per tutti coloro che avevano insegnato per almeno quattro anni consecutivi negli ultimi dieci anni (al momento dell'emanazione del bando di concorso) ed erano in possesso della certificazione di idoneità (morale) rilasciata dall'ordinario diocesano. Già, perché a quel concorso (gestito a livello regionale) parteciparono un numero di concorrenti di poco superiore ai posti messi in palio e in alcune regioni, come in Lombardia, gli idonei furono meno dei posti disponibili: il concorso sognato da tutti gli italiani.

E se per i prof di Religione arriva Babbo Natale ricco di regali, per il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) c'è solo carbone: "Gli insegnanti di Religione in paradiso, gli Ata all'inferno", aggiunge Panini. Nella Finanziaria approvata due giorni fa, infatti, gli Ata transitati nel 2000 - per effetto di una legge del 1999 - dagli enti locali allo Stato sono stati scippati di una parte dell'anzianità maturata (anche vent'anni) alle dipendenze di comuni e province. Con un complesso artificio legislativo-contabile circa 80 mila persone si ritroveranno di botto con meno anni lavorati e uno stipendio più leggero. I sindacati, nei giorni scorsi, hanno protestato vivacemente definendo la norma "palese ingiustizia". "Si tratta di un provvedimento non solo discriminatorio ma anche, come è evidente, di dubbia legittimità costituzionale. La norma in questione non ha alcuna natura interpretativa, stante la costante consolidata giurisprudenza del Giudice di legittimità; si tratta invero di una norma volta a modificare in pejus e con efficacia retroattiva una precedente norma di legge. Tale norma, qualora venisse approvata, oltre al taglio delle retribuzioni dovute ai lavoratori, sancirebbe un trattamento retributivo discriminatorio tra gli stessi", hanno scritto ai presidenti di Senato e Camera, Pera e Casini. Come dire, due pesi e due misure.

Intanto le sorprese, ovviamente gradite, per gli insegnanti di Religione non sono finite. Dopo i 9.229 immessi in ruolo lo scorso mese di agosto, si avvicina l'assunzione per altri 3.077 in graduatoria. Il provvedimento (addirittura retroattivo: a decorrere dal primo settembre 2005) ha già ottenuto il benestare dai ministeri dell'Economia e della Funzione pubblica e, in questi giorni, dal ministero del Tesoro. Per il varo di altre 3.077 immissioni in ruolo si aspetta, a questo punto, soltanto l'autorizzazione del Consiglio dei ministri.
(22 dicembre 2005)

da: http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scuola_e_universita/servizi/insrelig/stpipendirelig/stpipendirelig.html

"Patetico anticlericalismo ottocentesco"... divertente formula per definire chi cerca di informarci su come vanno le cose nel nostro bel paese.
Articolo di riferimento : Santificati gli stipendi degli insegnanti di religione
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Commento di sergio aggiunto il 28.02.2006
Sono un ins. di religione; non mi meraviglio + ormai delle falsità messe in giro sul nostro conto.1°-Abbiamo dato il concorso, come (quasi)tutti gli altri colleghi proprio lo scorso anno. 2°ercepiamo lo stipendio base+integrazioni ad personam perché equiparati al personale in ruolo già da venti anni!! Non fate i ripetitori ideologicamente disinformati e colorati di anticlericalismo ottocentesco: siete patetici!
Articolo di riferimento : Santificati gli stipendi degli insegnanti di religione
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Commento di Elena aggiunto il 28.02.2006
Ho letto il libro di Cantoro. E' la cosa più autentica che mi sia capitata di leggere ma molto tempo ad oggi. Si ride e si piange. Bellissimo.
Articolo di riferimento : Cantoro, Il libro più bello del mondo
Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 27.02.2006
Io non sono anticomunista e non amo per niente Bush. Alle ultime elezioni ho votato Bertinotti e credo che lo farò ancora. Questo non vuol dire che debba difendere un dittatore. Pure io onosco molto bene Cuba, se ne scrivo è solo perchè voglio bene a quel paese. Difendere Cuba vuol dire difendere i cuabni, non un regime che non meritano.

Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi
Articolo di riferimento : Dissidenti cubani e mistificazioni italiane
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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