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Commento di Popper&Chiapper aggiunto il 27.09.2006 Quando io mi sono "maritato", ho portato l'armadio "da scapolo" nella casa nuova. E alla mia "mugghiera", quando ha aperto l'anta grande, gli si è parato davanti un poster gigantesco (me l'ero dimenticato...) della Fenech nuda che esce dal lago di Tiberiade (credo?). Quante pippe... Articolo di riferimento :
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] Commento di isadora aggiunto il 27.09.2006 ... il libro non l'ho letto ma dalla descrizione potrebbe essere "Lolita" (?)
effettivamente di fama "leggendaria"
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Commento di Leonardo Vecchiotti aggiunto il 27.09.2006 In una " Italietta " dove la parola DIRITTO assume il valore enantiosemiotico,o per meglio dire " se fa comodo", con sconvolgente sistematicità,carissima Bernardini, meravigliarsi che il Sole 24 0re sostenga certe tesi è davvero da ingenui. Comunque bene hai fatto ad evidenziare
il killeraggio perchè è sicuramente questo il miglior servizio alla causa del DIRITTO
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Commento di Maria Lanciotti aggiunto il 24.09.2006 Analisi storica obiettiva e serena di rara efficacia.
grazie, mi è stata di molto aiuto. Articolo di riferimento :
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] Commento di Jeica Oregioni aggiunto il 24.09.2006 In effetti - come dice Jankélévitch - Vladimir "La morte è questo: la completa uguaglianza degli ineguali"...
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Commento di Gaetano Barbella aggiunto il 23.09.2006 Il tormento invade l'animo umano in questi frangenti turbinosi dei fatti epocali dai toni accesi. Roghi di una tradizione occidentale data per spacciata da alcuni e da altri invece è fuoco che brucia, luce che dilaga, amore che sapora l'ansia terra. Ma che importa chi è l'autore di una nuova tradizione occidentale, qualora s'affacciasse? Fosse anche di matrice islamica (intesa come stimolo) considerato che c'è intento acceso da parte di costoro di conquistare Roma, da intendersi, ovviamente, come metafora? Contano i fatti e se sono amabili per tutti, ben vengano. Ben vengano quindi certi altri roghi come quello italiano dell'ultima ora, quello delle intercettazioni telefoniche con il varo del decreto «cancella-intercettazioni» che sarà approvato certamente dalle due Camere. Gaetano Barbella, Il geometra pensiero in rete Articolo di riferimento :
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] Commento di Carlo Forin aggiunto il 23.09.2006 A me interessa la 'visione pessimistica dell'Islam di Benedetto XVI'.
Metto tra virgolette perchè dichiaro secca la mia ignoranza. Avevo ascoltato con insofferenza le notizie giornalistiche vuote del perchè era in atto il conflitto Papa Islam, nonchè le prediche saccenti al Papa di chi non ha niente di nuovo da dire e rimastica solo la nostra cultura occidentale. Poi ho avuto la prima luce da www.biuso.it, il filosofo che mi ha spiegato la questione del credo nel logos ellenizzante del Cristianesimo, dotato di razionalità, che si opporrebbe al Dio infinitamente altro dell'Islam, che può essere irrazionale e violento. Federico Punzi mi dice che non tutto l'Islam crede in un Dio esterno alle categorie umane, capace di ordinare la guerra santa ed anche la devozione politeista. Un Dio assolutamente altro, che solo gli Iman ispirati avrebbero la licenza di interpretare. Godo a leggere che questo non è l'essenza dell'Islam. Potrei saperne di più? E leggendo che cosa?
Grazie! Articolo di riferimento :
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] Commento di gugl aggiunto il 22.09.2006 In questo libro Bonacini pare essere uscito dal “corpo-scala”, dalla croce e dal martirio de "L’edificio deserto" (Edizioni di Parol, 1990; nota critica di Niva Lorenzini), per offrirci un dettato limpido e dal forte impatto analogico, dipanando un fregio zoomorfo di creature striscianti (insetti, rettili), di pesci mutanti sul “fondo del torrente”, d’uccelli indifferenti a quanto in terra si agita, e di mammiferi, infine, capaci di vivere lontano da “stelle e sbeccature”. Desiderio, quest’ultimo, che invece perseguita l’uomo, mammifero magno eppure inutile in questo brulichio animale che silenziosamente si muove “sotto la luna”, impassibile anch’essa al dolore umano, eppure, agli occhi del poeta, madre di gioia: “luna che sporgi / che stai nella luce / chiunque tu sia / io mi fido”.
Su Bonacini, rinvio al mio saggio presente su Nabanassar; ecco l'indirizzo:
http://www.nabanassar.com/guglbonacini.pdf
guglielmin
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Commento di Gaetano Barbella aggiunto il 21.09.2006 «Allora non resta che stare nelle fiamme con il papa conservatore che però dialoga con il pensiero laico e vale, in un suo scritto o riflessione, migliaia di versetti imparati a memoria dagli imam, diventare carboni ardenti per una nuova scrittura dell’occidente che non si farà spegnere. Non c’è altra scelta».
Con questa conclusione hai detto bene Claudio, perché la vaticinata «nuova scrittura» non è altro che la nuova fenice che nasce dalle fiamme di sé stessa, quella della stessa tradizione dell’Occidente.
Ve ne sono, però, altri di nomi dei «fantocci» della pira ardente inscenata dalle torme islamiche che tu dici, e che sarebbe opportuno fa sapere. Per esempio quel tal rinomato pittore del 1500, Alessandro Bonvicino, detto il Moretto del quale ho tratto la sua «bottiglia del naufrago», giusto in tempo per far luce sugli attuali eventi burrascosi in cui è incappato Papa Benedetto XVI.
E questo vale per l’Arte.
Per la scienza ho fatto la stessa cosa, direi in modo assolutamente tempestivo, cercando di svelare il mistero riposto nel famoso dipinto il «Ritratto di Luca Pacioli».
Dove le «bottiglie del naufrago» che io ho raccolto e svelato i messaggio ivi riposte?
Nella prima, in un Arcangelo Michele per niente “armigero”, ed in una certa misura, ben disposto al dialogo con la Bestia.
Sin dal momento della sua esposizione, in un bella Chiesa di Brescia, ad oggi, è stato continuamente venerata dai devoti.
Nella seconda, in un evanescente «rombicubottaedro» sospeso ad un tenue filo – direi delle certezze, trattandosi di cosa geometrica – della fede, venerato da un fervente frate e dal suo assistente laico.
Tutto questo si trova esposto sul mio sito aperto da poco, Il geometra pensiero in rete, cosa che tu sai.
Ciao Gaetano
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] Commento di Balge aggiunto il 20.09.2006 Sai Claudio,
quello che hai scritto è una delle più palesi testimonianze di come noi giovani non diamo caso alle nostre potenzialità, e ci soffermiamo solo su cose di estremamente futili. Mentre se avessimo la forza e soprattutto la voglia di scavare più a fondo, scopriremmo di avere la possibilità di fare molto di più di quello che in realtà pensiamo di essere in grado di fare.
Io personalmente me ne sono accorto quando ho iniziato a interessarmi di informatica, prima ero convinto che quello che io ero in grado di fare, era il massimo che si poteva trarre da quelle scatole metalliche chiamate Computer, dopo aver iniziato a studiare più a fondo vari procedimenti informatici (di cui non parlo in questo commento che altrimenti andrebbe fuori tema), ho scoperto che non sapevo niente, se non che quello che fra qualche anno insegneranno ai bambini di quarta elementare, e cio ti porta ad andare sempre più a fondo, scoprendo sempre cose nuove, spronandoti ad andare avanti con la consapevolezza che non ci sarà mai fine perchè c'è sempre qualcuno che ne sa più di te.
E cio uscendo dal mio esempio, e fattibile per ogni cosa, perchè limitarsi a sapere quello che c'è da sapere per avere un misero 6 è il sistema più idiota per dare un limite alla mente ed alla conoscenza, che invece non aspetta altro se non nuove informazioni, che fanno crescere e maturare le persone portando anche ad una serenità interiore senza eguali. Articolo di riferimento :
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