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Commento di Carlo Forin aggiunto il 11.10.2006 Prendo pretesto da questa nota difensiva per allargare il tema che mi sta a cuore:
perchè non abbiamo, invece, il coraggio di osare e proporre una modifica costituzionale capace di sgravare la società italiana del peso di due manovre finanziarie correttive per anno?
Ugo La Malfa propose all'epoca dell'entrata in vita delle Regioni: aboliamo l'ente Provincia, diventato inutile!
Oggi, Montezemolo accusa la Finanziaria di pochezza innovativa (mentre Padoa Schioppa & c. hanno fatto un miracolo PER TAPPARE IL BUCO. Ma: si va avanti a miracoli e a tappabuchi? Ed è' una soluzione di lungo periodo?)senza avanzare lui proposte di ampio respiro. Uno dei suoi vice, lo straordinario manager in pensione, Pasquale Pistorio, avanza belle proposte innovative per l'Innovazione, ma solo economiche -di dettaglio, vorremmo dire se non figurassimo di scherzare-. Sull'innovazione di contesto -quella istituzionale- si limita a farmi confermare, in privato, che dobbiamo liberarci dai carrozzoni che schiacciano la società italiana e mi invita ad insistere.
Io insisto: le province sono diventate inutili. La Sardegna le ha raddoppiate in numero ed il suo Governatore le priva di deleghe per mantenere in equilibrio il bilancio.
Il bilancio dello Stato-Regioni-Province-Comuni d'ITALIA è squilibrato da decenni; non basta assolutamente la correzione di quest'anno per invertire il trend. L'anno prossimo ce ne vorrà un'altra.
Bisogna affrontare il tema mostrando che si può riorganizzare il Pubblico senza licenziare del tutto il dipendente pubblico che, da passacarte inutile e gravoso potrebbe diventare l'attore di un'agenzia turistica, ad esempio.
Vogliamo osare?
Vogliamo mettere il bisturi nel cuore della politica, cioè là dove i piccoli politici di mestiere nascono?
Vogliamo obbligarli ad un gioco aperto e a chiudere con i giochini difensivi?
E' tabù questo tema? E' un utopista colui che se ne occupa?
Decadiamo pure, allora! Articolo di riferimento :
Commento di uccia Condividopaone aggiunto il 10.10.2006 Condivido pienamente la visione data dell'Irc. Ho riflettuto molto spesso sull'argomento "religione" e ho maturato l'idea che alla parola "dio" bisognerebbe iniziare a sostituire o a far equivalere la parola "morale". Da qui, poi, lo studio delle religioni, intese come armonie culturali e diverse ma egualmente legittime. L'Irc, purtroppo, non consentirebbe l'attuazione di una lezione di "religione" fondata su quanto ho appena detto. Purtroppo, anche quello spirituale è da sempre un potere e come tale ha i suoi eserciti di difesa.
Saluto cordialmente Uccia Paone. Articolo di riferimento :
Commento di Carlo Forin aggiunto il 10.10.2006 Sarebbe bellissimo: un modo positivo per indicare anche ai nostri 52.000 giornalisti italiani che si può fare del giornalismo stando in piedi! Articolo di riferimento :
Commento di frances aggiunto il 07.10.2006 ...fortunata, questa Simona!... Articolo di riferimento :
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] Commento di Carlo Forin aggiunto il 07.10.2006 A mor - mor te sono l'inizio e la fine della vita, cioè di tutto.
Consiglio a coloro che vorranno mettere a tesi l'amore di non separarlo dalla morte.
ciao,
Carlo Articolo di riferimento :
Commento di Enea Sansi aggiunto il 05.10.2006 Ho subito risposto anch'io all'annuncio di Pannella, dicendogli che il sorgere di inziative (encomiabili) quali quella dell'"Associazione nazionale per la ROSA NEL PUGNO" deriva semplicemente, e unicamente, dal fatto che il «perfetto, compiuto Soggetto propulsore di iniziativa politica ed elettorale di Riforma e di Alternativa strategiche» "La Rosa nel Pugno" non ha ancora, a distanza di mesi da quando -a mio avviso- già avrebbe dovuto farlo, aperto la possibilità di adesione/iscrizione da parte di altri soggetti (persone e associazioni). Nel merito dei "compiti" che ci spettano sono -credo- in perfetta sintonia con Marco, come ebbi occasione di scrivere sul finire del 2005 (cfr. una delle correlazioni in calce all'annuncio qui commentato). Articolo di riferimento :
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] Commento di todos es mentira aggiunto il 05.10.2006 sono d'accordo. Sono stata a Cuba 3 volte. La prima da turista e quindi con poca consapevolezza, le altre profondamente addentrata nella realtà e nella vita del paese e posso assicurare che il regime si respira ovunque e le violazioni dei diritti di libertà sono gravi e diffusissime anche nei confronti dei turisti sopratutto quando provano, come ho fatto io, ad integrarsi e a comunicare con il popolo cubano. "Todos es mentira" questa è l'espressione che sintetizza l'impressione che ho avuto del governo cubano. Articolo di riferimento :
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] Commento di leonardo vecchiotti aggiunto il 05.10.2006 caro Marco
"Summum ius summa iniuria"! Devo riconoscere che il tuo modo di ragionare tende sempre al "Summum ius" dunque......C'è tuttavia una soluzione:basta chiederla agli Eskimesi!
Ah, dimenticavo,quando si rappresenta a qualsiasi titolo è bene ricordare il vecchio caro adagio " Tutti utili,nessuno indispensabile"
Spero,a prescindere dai contenuti di cui sopra,di poterti dimostrare,prima o poi, l'ottima stima che ho ed ho sempre avuto di Te.
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] Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 03.10.2006 La mancanza di libertà è diventata una lagna? Per chi ha il bene supremo della libertà forse è una lagna. Per il cubano che deve chiedere un permesso anche per spostarsi da L'Avana a Camaguey è un pianto, non una lagna. Il blocco economico fa il gioco di Fidel Castro e serve a creare la scusa valida per coprire gli errori economici di una politica sbagliata. Il blocco è quello che Castro agita come elemento per far forza sul nazionalismo cubano. Gli statunitensi hanno commesso il grande errore di non averlo tolto (e dovrebbero farlo in fretta). Eliminare il blocco economico vorrebbe dire favorire la transizione democratica a cuba. Quando parlo di democrazia penso a Osvaldo Pajà e non a George Bush. Va precisato, perchè qui si pensa sempre che chi critica una dittaura sia filostatunitense. Articolo di riferimento :
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] Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 03.10.2006 Gennaro Carotenuto è un grande. Ha visto che c'era anche gente non del suo gruppo che commentava e ha chiuso i commenti. Qui siamo democratici, invece. Permettiamo che una persona scriva per cinque volte che Fidel Castro ha il merito di aver cacciato gli statunitensi (non americani) a calci. Questo merito alla Rivoluzione Cubana nessuno glielo nega. Cuba deve essere uno Stato indipendente, libero e sovrano. Gli appunti che muoviamo al regime cubano sono ben diversi. Cuba è uno Stato di polizia che nega ogni più elementare forma di libertà ai suoi cittadini. E questo è indiscutibile. Articolo di riferimento :
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