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Commento di villetta piombinese aggiunto il 25.04.2007 +
Caro Lupi leggi bene quello che abbiamo scritto...
"La FIERA DEL LIBRO 2007 di CUBA (svoltasi in febbraio all'AVANA e in marzo in tutte le 13 città capoluogo delle altre 13 province cubane) è stata vista da oltre un milione di persone e sono stati venduti oltre un milione di LIBRI"
Caro lupetto la Fiera è stata all'Avana in febbraio 2007
e poi a girato per tutto marzo in tutte le altre 13 città capoluogo... e quindi ha venduto oltre un milione di libri
(non solo all'Avana, ma anche nelle altre 13 città, capito?)
Caro lupone, INFORMATI prima di scrivere inesattezze.
+ (ciao dalla villetta piombinese) + Articolo di riferimento :
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] Commento di giorgio tassotti aggiunto il 24.04.2007 Chi ama veramente gli animali e in particolare i cani non si mette in casa dei mostri come rottweiler e pitbull.
Dispiace dirlo ma un rottweiler che azzanna un passante o ammazza un bambino fa solo il mestiere per cui è stato creato, nel rispetto dello standard della razza. Ci sono centinaia di razze che meglio rispecchiano la "caninità", in senso platonico.
Perché non scegliere quelle ?
Osservate lo stile del propietario medio di pitbull e avrete la risposta.
Chi esibisce questi poveri cani, eprime la propria evidente aggressività e la disperato desiderio di uscire dall'anonimato. Nel migliore dei casi accetta acriticamente e supinamente i dettami della moda. Quelli che fanno allevare cani siberiani in climi africani o cani feroci per assistere disabili. Articolo di riferimento :
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] Commento di Anna Lanzetta aggiunto il 23.04.2007 Il “bullismo” sinonimo di “disagio”
Bullo: giovane prepotente, bellimbusto, teppista, bello di quartiere o di periferia, chi si mette in mostra con spavalderia, spavaldo, sfrontato, prepotente.
Così recitano i dizionari, ma l’espressione non convince chi ha trascorso una lunga parte della propria vita a scuola con ragazzi di cui alcuni, cosiddetti -bulli- nascondono, sotto un atteggiamento spavaldo, profonde fragilità provocate e accresciute dalla società formalizzata nella famiglia, nella scuola e nelle istituzioni, sempre pronte a suggerire e mai a capire.
Non ci vuole l’esperto qualificato per capire che il bullismo è sinonimo di disagio esistenziale, di una mancanza d’identità, sempre più annullata e repressa da interventi che calati dall’alto non riescono a capire bisogni e verità.
E’ di moda oggi parlare di bullismo, un fenomeno sempre esistito, ma una volta più controllabile, perché meno sostenuto e fomentato da messaggi legati a immagini che oggi rendono protagonista chi riesce a prevalere e alimenta la fantasia dei più deboli che trovano in tale veste, una possibilità-falsa- per emergere a scapito delle proprie capacità intellettive e operative.
E’ questo l’aspetto più avvilente di una società che sfrutta il debole per il proprio profitto.
Il bullo è il bello che cattura l’attenzione, che veste alla moda, che impone regole, che crede di essere il migliore perché si concede ciò che non dovrebbe, che perseguita il più debole o colui che non sta al gioco; atteggiamenti tipici di grosse fragilità e una scelta per mostrarsi in una società sempre più orientata a far prevalere l’immagine sulla sostanza; atteggiamenti che si evidenziano in famiglia, a scuola, nei gruppi, dove è più facile emergere, per consenso, per paura, per protagonismo.
Ma noi adulti ci siamo mai chiesti, riflettendo alla maniera pirandelliana, che cosa genera questo fenomeno e come si può arginare?. La risposta non è semplice, visto che ci pone di fronte a grosse responsabilità come genitori ed educatori; non esiste un’età definita per il bullo ma come il fumo, l’alcool e la droga si riscontra di più nella fascia adolescenziale quando le pulsioni verso la vita sono molteplici, quando non c’è ancora un’identità definita, quando si vorrebbe essere partecipi e protagonisti e non si è, quando si vorrebbero verità e non ci sono, quando forte è la spinta a partecipare e non si può: tutte negazioni date da una società che crede di dare e che invece retrocede alimentando sempre più il –bullismo- che con gli anni si trasforma in altro fino a sfociare nell’indifferenza. Il bullo è il prodotto della società tutta che si manifesta in luoghi ristretti e specialmente a scuola con i coetanei e in particolare con chi non vuole sottostare al gioco.
E’ tempo di prendere seriamente in considerazione questo problema se vogliamo guarire da un male che ci rode nel profondo. Siamo tutti chiamati a riflettere e a confrontarci sul nostro modo di essere e in primis le Istituzioni, quali garanti di un cambiamento radicale che dia ideologie in cui credere, sicurezze e verità per programmare un’esistenza al momento sempre più precaria; una scuola che, in nome della formazione, cambi strategie d’insegnamento e renda lo studente nucleo centrale di un sapere dialettico votato al recupero di valori morali; una famiglia, o chi per essa, pronta al dialogo e all’ascolto, che sappia coniugare impegni e doveri, che tragga dal buio della solitudine i propri figli, che gli dia affetto, sicurezza così come lo abbiamo avuto noi all’ombra di un focolare.
Sono gli uomini a formare e a cambiare il mondo e ben vengano evoluzione e progresso che ci proiettano verso un futuro diverso, ma non trascuriamo la parte più nobile di noi stessi: il sentimento, il cuore, le emozioni, il saper dare senza violenza e senza dimenticare che il male genera male; seguiamo il suggerimento di Leopardi: non dobbiamo essere nemici tra noi ma unirci con la forza dei giovani e lasciarci guidare dalla loro lungimiranza; una società sana è il viatico verso la felicità, non possiamo e non dobbiamo eludere questa opportunità: il futuro è nelle nuove generazioni che attendono il tempo della nostra ragione, chiedono di partecipare per i nostri bisogni e i loro, in una società che nella corsa alla globalità predilige ancora l’individualità grottesca.
Oggi nessun adulto oserebbe alzare lo sguardo per non rischiare di sentirsi egli stesso –bullo-.
Firenze 21 aprile 2007 Anna Lanzetta
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Commento di silviamonti aggiunto il 23.04.2007 un maestro è tale quando viene riconosciuto da chi lo sceglie. e credo che ognuno abbia bisogno dei propri personalissimi maestri. io ho dei maestri, in poesia. soprattutto maestre. sono quegli autori/autrici che mi coinvolgono e mi appassionano e che sono più avanti di me. nel tempo, nell'esperienza, nel talento, nella bravura. li leggo con rispetto e anche con una certa fiducia.
mi vien da chiedermi, in situazioni come quella egregiamente illustrata dal di scalzo, se non sia piuttosto una questione di marketing. nell'affollatissimo panorama odierno sono in tanti a sgomitare. e sembra di assistere ad una gara per mettere in mostra quante più onoreficenze possibili. anche tra i giovani. perciò è bene esporre tutti i titolo possibili... allora sì, che c'è da interrogarsi su quale valore dare al termine "maestro".
e se mi è permesso dirlo senza giri di parole, il problema è anche un altro: i titoli servono. "tutta la forza della poesia" ha il pregio di far incontrare giovani talenti con autori più esperti. ed è una cosa assai importante. mi chiedo però, e non solo in riferimento alla realtà morbegnese, se il pubblico accorrerebbe per sentire la poesia di uno/a sconosciuto/a. uno che ha un curriculum di sole due righe...
s. Articolo di riferimento :
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] Commento di Anselmo Geribò aggiunto il 23.04.2007 Aveva ragione Dino
la Poesia ha da essere pura
A. Geribò
www.campanadino.it Articolo di riferimento :
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] Commento di CLAUDIO aggiunto il 23.04.2007
Non posso che essere daccordo con le On.li Poretti e Francescato. Sono proprietario di una femmina di rottweiler dolcissima, tranquilla quando cammina in mezzo ad una processione, mai si è dimostrata aggressiva a torta parte. Da quando sono obbligato a tenerla con la museruola si è innervosita notevolmente.
Che dire dei padri e delle madri che uccidono i propri figli e i relativi congiunti? Come misura cautelative tutti i genitori dovranno fare dei corsi di psico-terapia?
grazie
Claudio
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Commento di antonella aggiunto il 23.04.2007 ma certo, volevate stare senza pizzo? :-) tanto gentile e tanto onesta pare la pizzo quand'ella altrui saluta! baci a. Articolo di riferimento :
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] Commento di Andrea aggiunto il 23.04.2007 Ciao, mi potresti dare via e-mail le fonti precise di Castro che accusa Pasolini, Vargas Llosa, Carlos Franqui e Sartre (gli altri non mi interessano) di essere degli agenti della CIA?
Grazie ciao Articolo di riferimento :
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] Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 22.04.2007 La dimostrazione di quanto la critica che conta e i media si occupino poco di attori e attrici del cinema minore italiano sta proprio in queste cose. Io studio questo cinema e mi è sfuggita la notizia della morte di Simonetta Stefanelli. I giornali devono averla riportata in piccolo...
Gordiano Lupi Articolo di riferimento :
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] Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 22.04.2007 Le Edizioni Il Foglio (www.ilfoglioletterario.it) stanno traducendo Hotel Englaterra di Felix Luis Viera (Ilaria Gesi è all'opera sul testo spagnolo), un romanzo molto interessante sul periodo speciale. Spero di poterlo far uscire entro la fine dell'anno.
Gordiano Lupi Articolo di riferimento :
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