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Commento di None aggiunto il 22.10.2007
cool :)


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Teen
Articolo di riferimento : Stefano Guglielmin: GAMMM, Poesia & Blog 15
Altri commenti all'articolo [ 1 commento ]
Commento di ROBERTO PEREIRA aggiunto il 22.10.2007
NON HO PAROLE,QUANTO MI PIACIEREBBE INCONTRARE MINA'IN QUALUNQUE DI QUEI SALOTTI TV CHE FREQUENTA,VISTO CHE LUI IN ITALIA NON VA IN GALLERA PER DIRE CIO' CHE PENSA E FARE CIO' CHE FA.ANCHE L'ALTRO GIORNO GUARDAVO UN PROGRAMMA SU ARCOIRIS TV DOVE LUI PARLAVA DEI "5 EROI" PRIGIONIERI DEL IMPERO, FACENDO FINTA DI SAPER QUANTI HA CUBA SONO IN PRIGIONE PER VOLER PARTECIPARE NELLA VITA CIVILE DEL LORO PAESE,E PIU' FIDELISTA DI FIDEL STESSO, E ARRIVATO A FARE PIU' CENSURA DEL REGIME...COMPLIMENTI

CUBA UN CAMBIO YA!!!!!!!!!!
Commento di elviejoyelmar aggiunto il 21.10.2007
Come parla bene la signora Minuti, peccato che da quando è a Cuba non ha mai provato a vivere con la libreta e frequenta la Nomenklatura non certo, la gente di "Palo Cagado", "La Timba", "El Fanguito", eccetera.
Articolo di riferimento : Democrazia? Cuba s'ispira ai principi di Martí (secondo Gioia Minuti)
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Commento di Massimo Filippini aggiunto il 21.10.2007
Desidero commentare brevemente –sotto il profilo tecnico-giuridico- la denunzia delle due orfane di Cefalonia poichè -pur se a taluno dispiace- anch'io ho, purtroppo, la loro stessa qualità.
La stessa, infatti, riprende un tema ripetuto ad abundantiam dal giornalista comunista Giustolisi che pur non essendo orfano -beato lui !- di un Martire di Cefalonia si comporta -agendo all'unisono con le predette- come se lo fosse: detto tema è costituito dall'ormai noto Fascicolo n. 1188 da lui rinvenuto in occasione della sua scoperta del famoso Armadio della Vergogna che io definii ‘dell’acqua calda’ e quanto dirò ne sarà un’ulteriore conferma.
Si da il caso infatti che il Fascicolo 1188 sia un’altra 'invenzione della Sinistra' come, a suo tempo, fu esattamente definito dalla Commissione parlamentare d’inchiesta il ritrovamento del cosiddetto Armadio della Vergogna, fiore all’occhiello della Sinistra italiana dedita ad una guerra infinita contro il nazifascismo in tutto simile a quella degli ‘ultimi giapponesi’ che non si erano resi conto che la guerra era finita nel 1945.
Nella sua denunzia la De Negri scrive infatti che “Il fascicolo n. 1188, nel c.d. “armadio della vergogna” riguardava Cefalonia”, ripetendo quanto scritto anche di recente da Giustolisi in un suo articolo in cui diceva che tra i fascicoli di detto armadio ce n’era uno recante il numero 1188 e l’intestazione ‘Cefalonia’ dove erano “indicati i nomi dei responsabili di quell'eccidio: "Ten. col. Barge, comandante del 999. fanteria di fortezza, magg. Hirschfeld, comandante di brigata della la divisione tedesca alpina" e altri. Le vittime: "Militari italiani fatti prigionieri nell'isola di Cefalonia".
Che il ten. col. Hans Barge fosse stato prosciolto l’8.7.1957 dal Tribunale militare di Roma perché addirittura non era presente sull’isola essendo stato sostituito –per essere stato troppo tenero con gli italiani- dal magg. Hirschfeld, Giustolisi non lo dice perché forse non lo sa come forse non sa che i militari italiani italiani FUCILATI dopo la resa furono quasi esclusivamente gli UFFICIALI e non le migliaia e migiaia di cui non solo lui ma tutto l’establishment della Sinistra –e non solo- parla con una penosa sicumera.

Sull’ormai stantio Fascicolo 1188 si da il caso però che si sia espresso proprio il Procuratore Militare Capo Intelisano in una lettera indirizzata a IL MANIFESTO in risposta alle non tanto velate accuse d’inerzia a lui rivolte dal giornalista Guido Ambrosino, nella quale in data 30.8.2007 tra l'altro scrisse:

“Tutti i carteggi sui crimini di guerra, che erano stati nascosti negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso, sono stati singolarmente esaminati dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle cause e le responsabilità di quell'occultamento. Come già provato in quella sede, il carteggio 1188 costituiva «duplicato» di atti annotati nel procedimento n. 40241 conservati presso l'archivio del Tribunale militare di Roma, in quanto già definito con le sentenze del giudice istruttore militare in data 8 luglio 1957 e 14 giugno 1960.
Quanto alla ricostruzione delle vicende del fascicolo 1188, contenuta nell'articolo, archiviato «senza alcun supplemento d'indagine» nel 1996 dallo scrivente, la situazione è più complessa della sbrigativa sintesi giornalistica.
Se Guido Ambrosino (‘il suo accusatore’ nda) avesse tenuto conto dei principi, secondo i quali un soggetto non può essere processato due volte per lo stesso fatto (divieto del bis in idem) e la morte del reo estingue il reato, avrebbe omesso di definire «vergognosa» l'archiviazione del 1996”.

Concludendo, in piena sintonia con il Procuratore Intelisano, mi sembra di poter dire con assoluta certezza che la denunzia in questione appare una riproposizione di argomenti su cui si è già avuta una pronuncia -addirittura dello stesso procuratore- per cui la logica e più ancora il diritto processuale vorrebbero che essa fosse nuovamente archiviata.
Al contrario per le recriminazioni politico-ideologiche non è preclusa alcuna strada per cui le denuncianti potranno continuarle all’infinito in buona compagnia, peraltro, della Sinistra: almeno fino a quando l’86enne ex ufficiale tedesco non avrà reso l’anima a Dio.
Grazie per la pubblicazione.

Avv. Massimo Filippini
Orfano di un Martire di Cefalonia
Commento di Carlo Forin aggiunto il 21.10.2007
Caro Claudio,
la voce di Ingrao ti ha fatto riemergere il Calamaro gigante dei sentimenti e ti è dolce la saudade.
Io ho sempre preferito Napolitano, che anche oggi è più istruttivo: ha mostrato agli Italiani che è ancora viva l'Italia della cultura, mentre quella della politica delira.
Il milione di dissestati dal lavoro a singhiozzo hanno seguito i leader del delirio per protestare contro il Governo attuale perchè il precedente li ha messi così.
Hanno reso più probabile il fatto che ritorni a governare in modo che dopo potranno protestare con ragione.
Nel '68 io chiamavo Lotta Continua: i mongoloidi.
Ed i mongoloidi sono tornati. Sono gente da saudade, da amare perchè, poverini, hanno ragione a dire che non stanno bene.
Ma, attenti! Solo l'amore per loro ed il sano ribrezzo per coloro che li conducono fa mantenere l'equilibrio!
Commento di Carlo Forin aggiunto il 20.10.2007
Concordo con l'abolizione dell'Ordine dei Giornalisti.
Se in Italia siamo 35° nel mondo per libertà d'informazione ed il disegno Levi Rossi ci vuole ancora più in giù allora bisogna:
-abolire l'ordine del disordine, dei 52.000 che strisciano sotto il tallone del potere;
-rintuzzare il tentativo levita di cacciarci giù in fondo, agli Inferi, là dove Ceasescu gioca con i suoi demoni.
Commento di Gianfranco Ianni aggiunto il 19.10.2007
SU CEFALONIA
A ossequio della verità, desidero innanzitutto ricordare al Fistolera che Cefalonia è un'isola dello Ionio e non dell'Egeo. Le cosiddette isole ioniche sono infatti Corfù, Cefalonia, Paxos, Itaca e Zante.
In secondo luogo, vorrei in particolare fargli presente che il generale Gandin non indisse alcun referendum, ma una consultazione volta a misurare la temperatura della Divisione in conseguenza dell'ordine di opporsi all'intimazione di resa tedesca inviato da Brindisi il giorno 11 settembre 1943 e giunto a Cefalonia nella notte sul 14. Peraltro, non tutti i reparti della "Acqui" furono interpellati, onde l'uso improprio del lemma "referendum" che presuppone la partecipazione di tutti coloro che son chiamati a esprimere la loro opinione.
Circa il tenente Abele Anbrosini di Cercino Cogno, sottollineo che non fu tra i cospiratori e i sediziosi che si opposero alle trattative tra Gandin e il tenente colonnello Barge: un suo capopezzo mi ha infatti riferito che nel clima di confusione creatosi dopo l'armistizio egli si lasciò prendere la mano dal tenente Apollonio. Nel suo reparto, peraltro, del "referendum" non si avvertì neanche l'odore.
Sono certo che la questione relativa ai fatti di Cefalonia debba essere studiata a fondo prima di riferire circostanze destituite d'ogni fondamento.
Qui mi sono limitato alle contestazioni più necessarie. Per il resto, di perder tempo appresso alla propaganda ideologica non ho alcuna voglia, tranne che non mi si dia l'opportunità di intervenire per smentire altre più colossali balle.
Grazie per l'attenzione.
Gianfranco Ianni
Articolo di riferimento : Nessuna giustizia, per Cefalonia?|Lettera aperta alla Repubblica italiana
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Commento di un pank aggiunto il 19.10.2007
sanday si scrive sunday ciao
Commento di piero cappelli aggiunto il 19.10.2007
caro amico della confesione e del rosario. sono d'accordo con te. ma la maggiore responsabilità ce l'ha purtroppo la chiesa come clero che non ha più saputo orientare nell'essenza i fedeli, lasciandoli da parte senza coinvolgerli qualitativamente sulla vita ecclesiale, quella che tocca le cosceinze, i cuori, l'anima, ma solo quella estetica. il rosario è un vero e proprio mantra che se non viene meditato è solo una ripetizione non molto efficace se non nell'abbandono a Lui...un caro saluto Piero Cappelli
Articolo di riferimento : Piero Cappelli: Chiesa e linguaggio
Altri commenti all'articolo [ 1 commento ]
Commento di avgvstvs aggiunto il 19.10.2007
Sono d'accordo. Ma il problema è che il popolo di Dio non è più tale. Faccio un esempio: ieri mi sono confessato. Il prete, un po' in difficoltà nel darmi la penitenza, mi ha chiesto se avevo mai recitato il Rosario. Poi, quando ho risposto di sì, stava per dirmi di recitare un Rosario, ma poi ci ha ripensato, mi ha detto di recitarne almeno una parte. Cosa voglio dire? Dovrebbe essere scontato che un cristiano sappia cosa è il Rosario, come si recita, e che sia in grado di recitarlo tutto. Ma, il prete lo sapeva, non è così.
Articolo di riferimento : Piero Cappelli: Chiesa e linguaggio
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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