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Commento di esplora aggiunto il 28.10.2007 Caro Quijote,
che 'ci hai lasciato' con una domanda tanto profonda: «...a che pro tanta acredine contro Cuba? Con tutti i disastri e le atrocità a cui stiamo assistendo, guerre, distruzioni, miserie, violenze inaudite...» etc. etc.
- Mi pare che qui se ne occupino. In Diario di bordo ('ti riguarda', per es., quel che scrive ieri l'eccellente Maia G. Di Rienzo?), nello spazio Scuola, nell'Oblò Montecitorio... O tu leggi soltanto l'Oblò cubano? Monomaniaco e ossessivo allora, mi sembra, che semmai sarai tu (e l'ossessione è che di Cuba si può parlare solo nei termini in cui tu la dipingi)... A che pro, allora, parlare della strage di regime in Birmania? Di Afghanistan, di Iran, di Iraq, di Israele... di tutto quell'altro che puoi trovare qui?
Piuttosto, perché tu non rispondi alla domanda che ti era stata rivolta in questi commenti, e cioè come mai un pensionato che vive a Cuba può usare tranquillamente internet? Non è che sei... un pensionato (ex funzionario o giù di lì) governativo?
E tu, che allora intervenivi come Marco Gargiullo, invece di rispondere, hai pensato bene di sparire e ora ricompari come 'Quijote', con le tue somme disquisizioni sui mali del mondo (purché siano fuori di Cuba)? C'erano dei casi ben concreti (dott. Guillermo Fariñas Hernández, Martha Beatriz Roque, le 'simpatiche' telefonate dall'Ambasciata cubana di Roma...), che ti venivano proposti e ti veniva offerta la possibilità di contribuire all'informazione (cosa di meglio, per un Oblò cubano, che scrivere... dall'Avana...!).
Che ci dici? ...O l'alias che ti sei scelto ora è il manifesto programmatico della comunicazione che intendi avere con noi?
Cordialmente Articolo di riferimento :
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] Commento di Tytti aggiunto il 28.10.2007 Sig. Lupi non sapevo neanche che la segretaria di Minà si chiama Giulianetti sa io non ho mai spedito nulla a giornalisti proni a Castro e che usano metodi stalinisti come invece ha fatto lei. Cordialmente porgo distinti saluti. Articolo di riferimento :
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] Commento di carlo alberto aggiunto il 28.10.2007 Allora , facciamo un po' di chiarezza altrimenti si rischia di entrare in fantascienza.
Devo dire che Titty mi ha preceduto in quanto avrei proprio fatto anche io l'osservazione che, cinque anni fa non si può dire che sia un errore di gioventù.
Poi per ciò che riguarda il mio nome ,mi chiamo Carlo Aberto
e tutti i commenti che sono stati firmati con questo nome sono assolutamente i miei
e qualora fosse usato il mio nome , lo farei sapere sicuramente.
Perciò mi dispiace deluderla Sig Lupi ma purtroppo per me non sono Minà e non credo che lui abbia una gran necessità di fare un contraddittorio con Lei.
Come sono riuscito a sapere di quelle richieste di recensioni? Posso dire che "le vie del Signore sono infinite".
Come può notare nessuno dei " pezzi grossi" si è scomodato,
deduco perciò che Lei non faccia tutta quella paura che penserebbe e avrebbe voglia di fare.
Per adesso ho letto solo qualche "libricino" di Torreguitart e mi ero ripromesso di leggere anche i Suoi,tutti per essere sincero, però da quando ho notato in Lei tutta questa acredine, mi sono trattenuto dal farlo.
In compenso però non sono stato con le mani in mano, ho letto e letto molto,altri scrittori però.
Con i migliori saluti
Carlo Alberto Articolo di riferimento :
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] Commento di Tytti aggiunto il 28.10.2007 Caro Minà come sempre concordo con le tue serene valutazioni su Cuba. L' articolo vale da solo il prezzo del giornale. Queste parole sono state scritte cinque anni fa caro esplora. Se per lei Lupi cinque anni fa era giovane ed immaturo perchè scriveva queste cose e adesso che vorrebbe sputare in faccia a Minà (metaforicamente) è perchè ha avuto una repentina maturazione è libero di farlo. P.S.sputare in faccia a Minà (metaforicamente) sono sempre parole del maturo sig. Lupi. Articolo di riferimento :
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] Commento di Carlo Forin aggiunto il 28.10.2007 Concordo col rigetto dell'imitazione della festa americana: è una liturgia da colonizzati ebetiformi.
Non concordo sul fatto che non centri nulla con noi. L'anno scorso Tellusfolio mi ha pubblicato un articolo che racconta che Halloween discende dalla festa celtica che discende dalla festa sumera. E le zucche con la candelina dentro erano nelle nostre tradizioni contadine. In accado Zuqaqipu.
No dunque alla imitazione, sì al riconoscimento dell'origine.
A mons. Bagnasco andrebbe detto di controllare come mai la festa dei Santi sia migrata dalla domenica dopo Pasqua fino al 1° di novembre. Il 1° i Santi ed il 2° i Morti. Halloween ha i morti e dopo i vivi, così come gli Ittiti finivano l'anno col dio della morte e lo cominciavano con la vita: E ZEN AN TAH SUM. Articolo di riferimento :
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] Commento di Anarkik aggiunto il 28.10.2007 elviejoyelmar, tu la chiami ironia ma mi sembra piuttosto stupida volgarità. Se per te questo è ironizzare, sei preoccupante Articolo di riferimento :
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] Commento di Quijote aggiunto il 28.10.2007 Guardate che per fare l'elenco dei cubani a favore del Governo ci vorrebbe un bel momento, sono parecchi milioni.
Se poi qualcuno vuole fare l'elenco degli italiani "dissidenti" verso il nostro sistema "democratico" ci impiegherebbe ancora più tempo. Provate a preoccuparvi un po' di più dei tremendi problemi che assillano il mondo, lasciate Gordiano Lupi e c. alle loro fissazioni ed impiegate meglio il vostro spazio, ce n'è bisogno. I cubani hanno ampiamente dimostrato di sapersela cavare da soli senza l'aiuto indesiderato di squallidi personaggi.
A chi mi chiede di conoscere la storia di Cuba, vorrei tranquillizzarli, io ho sposato oltre trent'anni fa una cubana, sono pensionato (c'ero quindi nel 52) e vivo a Cuba, mi dedico quasi esclusivamente alla conoscenza di quel popolo, della loro storia e della loro cultura, e posso contare sull'aiuto di tantissimi amici e parenti cubani che quella storia l'hanno vissuta. E vi assicuro che le ossessioni dei Lupi li fanno sorridere. Compresi quelli che sono contrari al Governo che, ve lo assicuro, non hanno nessun timore ad esprimere il loro dissenso. Ne ho alcuni tra i miei parenti più stretti ed a nessuno di loro è mai stato torto un capello. Magari fosse così in Italia dove le discriminazioni sono sotto gli occhi di tutti chi le vuol vedere!!!!
Vi lascio con una domanda: a che pro tanta acredine contro Cuba? Con tutti i disatri e le atrocità a cui stiamo assistendo, guerre, distruzioni, miserie, violenze inaudite, studenti che vanno a scuola armati e fanno stragi, genitori che ammazzano i figli e viceversa, e potrei continuare all'infinito, a che pro, ripeto, tanta acredine contro Cuba, popolo tranquillo dove la vita trascorre ancora secondo ritmi e necessità più consone all'essere umano?
Bahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.................
Che Dio vi benedica, e magari vi renda un poco più saggi e consapevoli.
Adios Articolo di riferimento :
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] Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 27.10.2007 Carlo Alberto (o chiunque lui sia) cerca di screditarmi per far passare il messaggio che le cose che scrivo non sono credibili. Casca male, perchè non ho mai negato di essere stato comunista, di aver votato Rifondazione e di aver apprezzato Gianni Minà e la sua rivista Latinoamerica. Se il signor Carlo Alberto avesse letto soltanto una pagina dei miei libri saprebbe davvero come la penso su Cuba. Avrebbe persino letto certi passaggi dove condivido alcune idee di Minà e dei comunisti. Non ho mai fatto mistero di aver cambiato molte opinioni sulla situazione cubana, soprattutto dopo aver toccato con mano. La prima cosa che ho scritto su Cuba (nel 1999) è un racconto intitolato Un paradiso perduto, dove esprimo idee molto lontane da un comunista convinto, idee critiche da comunista sulla via del pentimento. Vero è che adesso certe idee contro il comunismo cubano si sono acutizzate e sono diventate più dure. Soltanto gli imbecilli non cambiano idea, soprattutto di fronte all'evidenza. Ora, mi sembra almeno ridicolo dire che scrivo le cose che penso su Cuba e su un personaggio equivoco come Gianni Minà perchè non avrebbe recensito i miei libri. E' verissimo che (quando ero cretino e idealista) glieli ho mandati in redazione a Latinoamerica, ma erano i tempi in cui capivo poco di certi meccanismi, ero giovane e ingenuo, non lo sapevo che su certe riviste si recensiscono solo i libri degli amici. Adesso lo so che a Latinoamerica si parla dei di Aldo Garzia, Bianca Pitzorno, Gianni Vattimo, Edizioni Achab e via dicendo... Non mi sognerei più di mandarglieli...
Ultima considerazione. Visto che la lettera da me scritta al Manifesto è vera (risale al 2000 se non vado errato, tempi in cui litigavo molto con mia moglie perchè difendevo ancora certe cose di Castro) e visto che la lettera l'ho scritta alla mail di Gianni Minà, ne deduco che soltanto lui la possa avere conservata e diffusa. Quindi, o il signor Carlo Alberto è Gianni Minà in persona o è la sua segretaria Giulianetti di Latinoamerica (o forse la Giulianetti è Tytti...).
Credete che Gordiano Lupi possa essere così pericoloso da usare contro di lui metodi stalinisti?
Gordiano Lupi Articolo di riferimento :
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] Commento di Stefano Colangelo aggiunto il 27.10.2007 Ha ragione la Chiesa ed ha ragione l'assessore comunista.. Halloween è una schifezza americana che niente c'entra con el nostre tradizioni. Ma come non festeggiamo più il Natale nelle scuole ma festeggiamo sta schifezza americana? mah... Articolo di riferimento :
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] Commento di por la precision aggiunto il 27.10.2007 Quando la maggior parte delle persone sente la parola "rivoluzione" riferita a Cuba o al Venezuela, pensa istintivamente alle immagini della rivoluzione Cubana del 1950 con Fidel Castro in primo piano o ai caustici discorsi di Hugo Chavez contro l'imperialismo Statunitense. Ad ogni modo, entrambe le nazioni stanno oggi sperimentando una rivoluzione nel modo di nutrire i loro popoli.
Dopo che l'Unione Sovietica smise di appoggiare Cuba, l'Isola si trovò senza aiuti economici. A quel tempo, Cuba importava la maggior parte del cibo necessario e fu così costretta a cambiare le modalità produttive e commerciali per nutrire i suoi cittadini. Un articolo del quotidiano britannico "The Independent", l'8 agosto aveva come titolo: "La Buona Vita all'Havana: la rivoluzione verde cubana".
Secondo l'articolo:
"Vent'anni fa, a seguito del collasso dell'Unione sovietica, la piccola isola di Fidel Castro dovette affrontare una crisi di scorte di cibo. Oggi, la rete di piccoli contadini urbani sta crescendo rigogliosa, un successo alimentare che nutre l'intera nazione...
... Il sig. Salcines e la sua piccola fattoria urbana ad Alamar, un sobborgo a est della capitale, Havana, sono al centro della trasformazione sociale che potrebbe diventare più importante di qualsiasi altra cosa fatta da Castro nei suoi 47 anni di potere.
Spronata all'azione dal collasso dell'Unione Sovietica e dal seguente disastroso impatto sull'economia sovvenzionata cubana, il governo dell'isola dovette prendere decisioni importanti e radicali per nutrire il suo popolo. La soluzione che venne presa - senza precedenti sia nel mondo sviluppato che in quello sottosviluppato - fu di stabilire un sistema agricolo di autosostentamento che per necessità fu essenzialmente biologico.
Laura Enriquez, una sociologa dell'Università della California che aveva studiato e scritto esaurientemente circa l'agricoltura dell'America Latina disse: "Quello che è successo a Cuba è veramente notevole. Hanno deciso di dare priorità alla produzione di cibo mentre altre nazioni nella regione accettavano l'opzione neo-liberale e esportavano 'tutto ciò che erano veramente capaci di fare' importando nel frattempo derrate alimentari. I cubani mirarono alla sicurezza alimentare e diedero priorità ai piccoli contadini."
Oggi a Cuba ci sono più di 7.000 appezzamenti che occupano più di 81.000 acri di terreno su cui il cibo biologico viene coltivato. Molti di questi sono situati in aree urbane, così come molti sono nelle zone rurali. All'Havana ci sono più di 200 piccoli campi (alcuni in piccoli spazi tra tenute isolate) che riforniscono la popolazione della città di più del 90% della frutta e della verdura necessaria. I contadini sono obbligati a coltivare una certa quantità di prodotti per il governo Cubano. Il surplus poi appartiene ai contadini che lo possono vendere liberamente per trarne un profitto che viene diviso tra loro.
Questo metodo di produzione del cibo ha dato lavoro a migliaia di cubani. Il loro impiego non è così assolutamente legato ai capricci della finanaza internazionale. Per quanto riguarda il fabbisogno alimentare oggi Cuba è indipendente dal resto del mondo. Articolo di riferimento :
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