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Commento di ale91 aggiunto il 12.11.2007 grazie x l'analisi....forse riuscirò a recuperare il 5 in italiano....ank se nn credo....xo grazioe lo stesso m sn risparmiata tempo utile(e sì fare l analisi di poesie così vecchie è davvero tempo perso...)ciaoooooooooooooooo Articolo di riferimento :
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] Commento di Carlo Forin aggiunto il 12.11.2007 Molte grazie. Ho inteso male il senso del subementamento di Di Pietro che mi pareva contrapposto.
Chiedo scusa e preferisco di aver avuto torto io. La realtà profuma già di violetta! Articolo di riferimento :
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] Commento di EloZ aggiunto il 12.11.2007 Essendo stato assente, colgo l'occasione per aggiungere il mio commento alle poesie di Giordano in questo spazio.
Giordano Montanaro è un poeta di carattere, i cui versi racchiudono forza e genuinità. Brevi ma intense per carica emozionale, le liriche scardinano le porte dell’esistenza umana e riconducono alle radici della realtà. Una realtà sicuramente intesa da un punto di vista sociale, imprescindibile tendenza dell’essere pensante. Impegno sociale e politico prendono corpo mostrando, in un conflittuale dualismo, l’essere e il non essere, l’attesa e l’assenza, il nulla ed il tutto, l’amore e la divisione, pur rimanendo in un ambito di circolarità/consequenzialità in cui mai prevalgono completamente gli uni o gli altri aspetti tra loro antagonisti. Giordano indossa “per necessità” la veste del poeta militante, che non può fermarsi di fronte agli errori/orrori della storia, denudando con coraggio il proprio pensiero finalizzato a scuotere le coscienze che si celano nell’io profondo di ogni persona. Il componimento “atti littorici”, estremamente e volutamente duro, funge perciò da diga di contenimento delle “occasioni del passato che poi ritornano”, costituisce un monito contro la pericolosa ciclicità della storia e uno sprone a riscoprire i valori più autentici dell’umanità (in questo caso la libertà). La bellezza della poesia di Giordano si trova nella trasparenza, nella coerente limpidezza che si rivela anche laddove l’amarezza prende campo e sembra prepararsi a fagocitare l’individuo.
Lo stile, in cui non prevalgono lettere maiuscole né viene utilizzata la punteggiatura (il verso breve la sostituisce con maggiore efficacia), dona eguale dignità ad ogni parola, in analogia con la sorte degli uomini che, benché “divisi dal vento e dal mare”, godono di medesimi, inviolabili diritti.
EloZ (poeta).
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] Commento di EloZ aggiunto il 12.11.2007 Non avendo trovato il mio commento alle poesie, lo aggiungo in questo spazio.
Marco Rampon conduce il lettore alla rottura con la superficialità, invia messaggi volti a mostrare la quotidianità nei suoi particolari anche frustranti, volgendo repentinamente la realtà alla sua natura più schietta, dove non c’è posto per l’inganno, l’apparenza. Si assapora la materialità che è attorno a noi, che lascia l’amaro in bocca se la si riesce a scorgere dietro le tende fascianti della banalità. L’angoscia per l’ipocrisia umana, per i gesti ripetuti e mai assimilati nella loro essenza, svogliatamente compiuti senza conoscerne il significato, annulla l’effetto benefico persino del natale, momento in cui tutto sembra essere migliore ma in cui pesano come macigni quelle “angosce sempre pari”, le “consolidate frustrazioni” che si ripetono ciclicamente anno dopo anno (poesia “Si appresta natale”). La gioia è effimera quando la si intende dovuta. Si sente forte il contrasto tra la teoria e la pratica, con privilegio per quest’ultima in “Forse”, emblematico inno alla ignorante dottrina che non è suffragata dall’esperienza, preminente fonte di intelligenza, troppo spesso relegata a piani secondari della percezione umana.
L’autore trova piacere nella descrizione dei dettagli, che ci fanno conoscere persino “l’interno dell’autovettura”, come fosse una seconda casa in cui si è calati in una dimensione nuova che costituisce il momento dell’ipotetico controllo sugli eventi della vita, che ci porta con ironia in una direzione ben stabilita, che saremo noi a credere di dirigere.
Nel componimento “Rossa Bocca” Marco Rampon stupisce con la sua originalità, si abbandona al sogno in cui quel rosso assurge a motore del mondo. Si chiama in gioco la fantasia e la sua assenza, la contemplazione della bellezza ed il nulla, il moto e l’immobilità…e in tutto questo egli interagisce con le forze misteriose della vita.
EloZ (poeta).
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] Commento di On Carlo Costantini aggiunto il 12.11.2007 Caro Carlo, devo ritenere che tu abbia capito molto poco.
La circostanza sarebbe stata del tutto irrilevante, se solo avessi evitato di usare riferimenti particolarmente sgradevoli alla mia persona.
Il subemendamento all'emendamento del Relatore che presenterò domani è teso ad eliminare il riferimento ai due anni di reclusione, con l'evidente intento di estendere l'incandidabilità a tutti i condannati, anche ad un solo giorno di reclusione. In verità pensavo che l'illustrazione contenuta nel Blog di Antonio Di Pietro fosse sufficientemente chiara, ma evidentemente non è così.
Molto più interessante potrebbe essere per te verificare chi voterà per il mantenimento della proposta del Relatore del Partito Democratico, che consentirebbe la presenza in Parlamento ai condannati con pena inferiore ai due anni di reclusione per delitti non colposi e chi invece sosterrà la mia proposta, che escluderebbe tutti i condannati per i medesimi delitti, anche ad un solo giorno di reclusione. Certo di aver chiarito quello che allo stato voglio ritenere un semplice equivoco, ti ringrazio comunque per lo spazio che vorrai destinare alla presente rettifica. On. Carlo Costantini. Articolo di riferimento :
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] Commento di luciano pecorelli aggiunto il 11.11.2007 Grazie a tutte ed a tutti voi per l'attenzione, specie a Bamby per avere interpretato in modo corretto le mie parole. E' infatti al partito radicale ed alla sua dirigenza, che dobbiamo guardare con speranza e fiducia. Sono donne di coraggio e di grandi capacità. Elisabetta Zamparutti, Rita Bernardini e Maria Antonietta Farina Coscioni, sono infatti il nostro vero, e consentitemi bellissimo, marchio di fabbrica. intorno a loro, a Sergio D'Elia ed a Marco Pannella, costruiremo un più grande e presente Partito Radicale. Dobbiamo essere uniti e crescere di numero, essere sempre più presenti e battaglieri. Essere ogni giorno sempre più non violenti, antiproibizionisti e Radicali. Come ha scritto una vostra coetanea, bravissima giornalista: "si può fare". Facciamolo ragazze e ragazzi, con umiltà ed impegno. E ricordate, che in momenti come questo, il vecchio detto: l'unica vera forza sta nel partito, è una grande necessità ed al tempo stesso una garanzia. La garanzia di esserci, per lottare e vincere. Articolo di riferimento :
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] Commento di alberto persichelli aggiunto il 11.11.2007 Quando si scrivono poesie così lievi e profonde al tempo stesso si mescolano fascino ed intelligenza. Articolo di riferimento :
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] Commento di Francesco Giubilei aggiunto il 10.11.2007 Gentile Luciano,
Purtroppo è difficile farsi una coscienza politica propria senza ricevere influssi dai media o dalle persone che ci circondano ma io ci provo.
Grazie comunque per il tuo intervento garbato e costruttivo.
un saluto
Francesco Articolo di riferimento :
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] Commento di bamby aggiunto il 10.11.2007 io penso che luciano pecorelli parli di noi perchè crede in noi, in quella che chiama la carica rivoluzionaria della giovinezza. e che dobbiamo guardare con attenzione ai radicali, come fa lui. Articolo di riferimento :
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] Commento di marco giorgi aggiunto il 09.11.2007 bellissime! Articolo di riferimento :
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