Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Normanna Albertini. Di quanti otto marzo ci sarà ancora bisogno?
07 Marzo 2009
 

Carissimi preti, pastori, imam, monaci, uomini tutti di qualsiasi religione, vorrei, se riuscite, voi che vi ergete a difensori della famiglia, voi che avete fatto della madre e della maternità un'icona sacra, ma che non riuscite ancora a concepire la donna come semplice compagna di viaggio, vorrei che rifletteste sul perché c'è ancora bisogno di una festa della donna.

Da La Repubblica di oggi, una notizia giusta per festeggiare l'8 marzo: «Imbarazzo, rabbia, dolore, pietà, ma anche una sola incrollabile certezza: “Abortire è peccato. Sempre”. Queste le prime reazioni 'a caldo' colte in Vaticano alla notizia che la Chiesa cattolica brasiliana ieri ha scomunicato i medici che qualche giorno fa hanno autorizzato l'aborto ad una bambina di 9 anni rimasta incinta in seguito alle violenze sessuali subite dal patrigno da quando aveva 6 anni. “È una tragedia grandissima, specialmente per quella povera bambina, ma la pena della scomunica andava sanzionata perché lo prevede espressamente il Codice di Diritto Canonico di fronte ad un palese caso di aborto procurato”, spiegano riservatamente alla Pontificia Accademia per la Vita».

Ancora notizie di questi giorni, cioè: “non notizie”, perché quando non si tratta di rumeni, la violenza sulle donne perde di “valore”: «Stupri e violenze da persone conosciute: Carini (Palermo), maltrattamenti ad una donna da parte del figlio; Firenze, sette fiorentini accusati per lo stupro di gruppo avvenuto qualche tempo fa, nessun arresto; Cremona, un uomo - amico di famiglia - accusato di molestie ad una ragazza; Benevento, un uomo è stato accusato di aver stuprato per due anni una ragazzina che si è suicidata all'età di 16 anni; Milano, violenta la figlia quattordicenne della sua compagna».

Cultura? Sì, una cultura di violenza e sopraffazione che, a quanto pare, nemmeno l'atteggiamento di Cristo nei confronti delle donne, così diverso dal suo tempo e anche dai nostri tempi, è riuscito a cancellare completamente.

«Dalla donna ha avuto inizio il peccato, per causa sua tutti moriamo» (25, 24). Il libro del Siracide è stato scritto da un grande teologo, da un grande filosofo e da un grande letterato. Cultura dell'epoca.

Continua, il Siracide: «È meglio la cattiveria di un uomo che la bontà di una donna, una donna che porta vergogna fino allo scherno» (42, 14). E Qoelet, termine che indica il “predicatore”, anch'egli un teologo, afferma ispirato che: «Un uomo su mille l'ho trovato, ma una donna fra tutte non l'ho trovata» (7, 28). Sempre Siracide insegna: «Una figlia è per il padre un'inquietudine segreta, la preoccupazione per lei allontana il sonno, nella sua giovinezza perché non sfiorisca, una volta accasata perché non sia ripudiata, finché ragazza si teme che sia sedotta e che resti incinta nella casa paterna, quando è con un marito che cada in colpa, quando è accasata che sia sterile» (42, 9-10).

Quando si parla di radici giudaico-cristiane, noi donne dobbiamo ricordare che significano anche questo. Siamo merce dell'uomo, uteri, forza-lavoro; nient'altro. E bugiarde, inaffidabili.

L'unica volta che Dio ha parlato a una donna è a Sara, la moglie di Abramo, quando le ha detto che il marito così vecchio avrebbe avuto un figlio da lei. Sara si scompiscia dalle risate. “Figurati, mio marito è vecchio, io ormai sono rinsecchita, come posso avere un figlio?” Il Padre eterno si rivolge a Sara e dice: “Hai riso!”. “No, non ho riso”. Una bugia. Dio non parlerà mai più alle donne e da questa bugia di Sara nel trattato giuridico di Israele viene fuori che la donna non è credibile come testimone perché è tendenzialmente bugiarda.

E se il Corano va preso alla lettera, nonostante le nuove legislazioni sul diritto di famiglia di alcuni paesi musulmani, per le donne la completa parità con l'altro sesso è ben lungi da venire: Sura IV An-Nisà (Le Donne), 34: «Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre e perché spendono [per esse] i loro beni. Le [donne] virtuose sono le devote, che proteggono nel segreto quello che Allah ha preservato. Ammonite quelle di cui temete l'insubordinazione, lasciatele sole nei loro letti, battetele. Se poi vi obbediscono, non fate più nulla contro di esse. Allah è altissimo, grande».

Come si vede, la prevalenza dell'uomo dipende dalla volontà di Dio e dall'ordine sociale. Se la donna non si sottomette all'uomo, questi prima la rimprovera, poi interrompe i rapporti intimi con lei e alla fine passa alle botte. Se la donna però si sottomette non deve essere più maltrattata.

Vi prego, preti, pastori, imam, monaci, uomini tutti di qualsiasi religione: smettetela di preoccuparvi dei nostri peccati di donne, delle nostre povere anime che non volete dannate all'inferno. Preoccupatevi dei crimini, degli orribili reati che coloro che dovrebbero esserci compagni vanno diffondendo per il mondo. Pregate per le vostre e le loro anime. Noi, le donne, siamo state le uniche disposte a morire con Cristo, le uniche sotto la croce.

Davvero pensate che abbiamo bisogno di voi come tramite con Dio? Davvero pensate che una bambina violentata di soli nove anni sia una peccatrice se, per non morire, abortisce?

Di quanti otto marzo ci sarà ancora bisogno?


Normanna Albertini

(da Notizie minime della nonviolenza in cammino, 7 marzo 2009)

 

 

Nota dell'autrice. Per le informazioni tratte dalla Bibbia, mi sono servita di un testo di padre Alberto Maggi, che trovo teologo eccezionale, “Gesù e le donne”.


Articoli correlati

  Doriana Goracci: l’8 marzo di un arcivescovo brasiliano e del Vaticano
  Renato Pierri. I morti, ne sono certo, amano il silenzio
  Rosangela Pesenti / Lidia Menapace. Scambiandosi quattro parole durante un “volantinaggio” per la giornata del 28 novembre
  “Piccole” notizie di cui non si parla (o si parla poco)
  Francesca Ribeiro. RVP, ronde volontarie paoline (non padane!)
  Usciamo dal Silenzio. Onorevole Carfagna, si dimetta!
  Sondrio. L’insostenibile silenzio sulla violenza…
  Maria G. Di Rienzo. Il coltello nel ventre
  Camilla Spadavecchia. Ancora una conferenza per dire no alla violenza contro le donne ed essere consapevoli
  Stefania Cantatore. Se qualcuno dicesse… Sul risarcimento pubblico alle violenze sessuate
  Renato Pierri. La profezia di Virginia Woolf
  Attilio Doni. A immagine e somiglianza di chi?
  Tua e Le Altre. “Contro la violenza alle donne”
  Maria G. Di Rienzo. Ci sono altre voci
  Maria G. Di Rienzo. Il mondo chiude un occhio
  Barbarah Guglielmana. Il muro delle donne
  Vetrina/ Barbarah Guglielmana. E uscirò ancora...
  Maria G. Di Rienzo. Violenza di genere
  Camilla Spadavecchia. I costi della violenza coniugale per i bilanci nazionali dei Paesi europei
  Rosangela Pesenti. Precipitare di comportamenti nella barbarie di un'indifferenza torva
  Maria G. Di Rienzo. 167 dollari al mese
  Lidia Menapace. Femminicidio
  Stalking e decreto sicurezza: aggravanti solo per gli ex mariti ed ex fidanzati. E quelli attuali?
  Maria G. Di Rienzo. Fioco lume
  Maria G. Di Rienzo. Film
  Maria G. Di Rienzo. L'ultimo tabù
  Maria G. Di Rienzo. Distinguere vittime e carnefici, nominare la violenza e contrastarla
  Maria G. Di Rienzo. Mutande rosa
  Usciamo dal Silenzio. Un documento e un manifesto per le amministrative 2009
  “Non tacere la violenza”. Due manifestazioni e un Comitato
  “Usciamo dal silenzio”. Regione Lombardia: un documento dalla Commissione pari opportunità
  Sabina Amidi. Le 'sposavo' prima dell'esecuzione
  Attilio Doni. Una donna docile, malleabile, remissiva, la si può “amare”, senza problemi
  Alice Suella: "Ascolto femminile". Un forum da visitare.
  Maria G. Di Rienzo. Un miliardo di donne che danzano
  Sondrio, 8 marzo 2008. Non tacere la violenza
  Maria G. Di Rienzo. Un corteo di fantasmi
  Maria G. Di Rienzo. Sally che ha vinto la propria vita in tribunale
  Renato Pierri. Non si uccide per amore
  Valentina Vandilli. Flash Mob ad Anagnina: contro la violenza sulle donne
  Risposta di Lidia Menapace agli anarchici torinesi sull'insinuante patriarcato
  Eve Ensler. Il giorno V compie dieci anni
  Maria G. Di Rienzo. L'era dell'assurdo
  Paola M. De Maestri. Donne al bivio, una società da rifare
  Maria G. Di Rienzo. Del femminismo, ovviamente
  Basta sangue nel nome della tradizione e della religione. Libertà per le donne migranti!
  Martina Simonini. Il corpo delle donne. E quello degli uomini
  Jimmie Briggs. Fare spazio alla luce
  Yoani Sánchez. Violenza domestica, silenzio letale
  Gila Svirsky. Licenza di uccidere
  Tra moglie e marito non mettere il dito
  Maria G. Di Rienzo. Dead women walking
  Stop alla violenza sulle donne. Domenica in piazza a Morbegno
  ONU. «Lo stupro è guerra»
  Maria G. Di Rienzo. Elogio dell'idiota
  Maria G. Di Rienzo. Il silenzio dei giornali
  Maria G. Di Rienzo. Ho quasi le lacrime agli occhi
  Renato Pierri. Qualche pensiero a seguito di una notizia di scarsa importanza
  Usciamo dal silenzio. Fiaccolata a Sondrio “Contro la violenza sulle donne”
  Di pedofilia, di pederastia e di violenza sulle donne
  Miscellanea per un discorso da comunisti/e
  Emma Bonino. Stop alle mutilazioni genitali femmini
  Maria G. Di Rienzo. Veleni per bambine Spa
  Maria G. di Rienzo. Parliamo di sicurezza
  Maria G. Di Rienzo. Utili risorse
  UDI. Alice è entrata nel paese degli orrori
  Miriam Della Croce. Guai ad innamorarsi di un islamico
  Holly Kearl. La strada e le donne
  Per troppe donne la violenza è pane quotidiano
  Francesca Ribeiro. La Ru486 in Vaticano
  Karen Russo. Una piccola grande attivista
  La contraddizione principale e la contraddizione originaria
  Maria G. Di Rienzo. Il dolore degli altri
  Maria G. Di Rienzo. Maryam
  Maria G. Di Rienzo. Il 13 febbraio in piazza per far cominciare la primavera
  “Stop violenza sulle donne”. Verso l'8 marzo...
  Maria G. Di Rienzo. Asparagi su Marte
  Maria G. Di Rienzo. Preferisco i lupi
  Maria G. Di Rienzo. Biancaneve e i sette minatori verticalmente svantaggiati
  Maria G. Di Rienzo. Chi deve cambiare
  UDI Napoli. Piove, femminismo ladro!
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy