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Commento di Carlo Forin aggiunto il 04.03.2007 Caro amico,
c'è del vero in quello che scrivi: la corruzione, ad esempio, è marcio dovunque. L'ideologia è follìa dovunque.
Ma, c'è soprattutto del falso. La barricata contro il fascismo non mette nessuno dalla parte del vero per principio; ma non va rimossa. La pena conseguente alla sua rimozione è la perdita di senso della nostra Costituzione. Un pericolo che abbiamo scampato meno di un anno fa, quando abbiamo rigettato l'architettatura stupida che voleva sostituirla. La Costituzione non è solo un pezzo di carta tra i tanti che abbiamo. E' la nostra Carta. Costruita col sangue.
Il sangue di Mussolini a piazzale Loreto è stata una vergogna giusto come quello di Saddam Hussein. Per eccesso di giustizialismo, non per mancanza di giustizia.
Il sangue dei giovani che hanno dato tutto per opporsi al fascismo, al razzismo e a tutte le porcherie connesse non ha, neppure oggi, dopo più di sessantanni lo stesso valore di quello dei giovani morti per la repubblica di Salò. Non c'è odio per questi, certo. E possiamo anche manifestare la nostra compassione per giovani vite spese nella direzione sbagliata. Ma il loro sangue non ha pari valore di quello di coloro che ci hanno ridato la libertà.
Rimuovere questa barriera è il presupposto per ricadere in errori simili. Articolo di riferimento :
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] Commento di PEPPE CIB aggiunto il 03.03.2007 Viva l'Italia......, io per figlio, per l'incapacità della classe politica di legiferare dovrei comprare un altro motorino a mio figlio.
Sapete cosa penso....non mi meraviglia più di tanto se i giovani non capiscono ...la politica e la politica è diventata ....affare ....di famiglia? Articolo di riferimento :
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] Commento di Italia-Cuba-Riccione aggiunto il 03.03.2007 NON DOVETE ASSOLUTAMENTE COMPERARE IL BRUTTO VOLUME DI 600 PAGINE A 19 EURO, PIENO DI RIPETIZIONI, SCRITTO DALL'EX AMICO DI FIDEL CASTRO, CARLOS FRANQUI, ABITANTE A PORTORICO, TERRITORIO USA, (DAL TITOLO "CUBA", EDITO DA BALDINI-CASTOLDI-DALAI) SCRITTO UTILIZZANDO LE SOLITE VELINE CIA E ARCHIVI DA LUI RUBATI A CUBA QUANDO DIRIGEVA IL GIORNALE "REVOLUCION" NEGLI ANNI 60 (vedere le pagine 486-487-488-489-490).
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] Commento di nara bocchi aggiunto il 03.03.2007 COME MAI FRANQUI NEL SUO LIBRO NON PARLA DI GUANTANAMO???
Prigione illegale USA in territororio cubano??? Perchè???
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] Commento di nomecognome aggiunto il 03.03.2007 -------------------------------------------------------
FRANQUI vive a PORTORICO (colonia USA) pagato dalla CIA...
(e millanta "amicizie" con persone che lo disprezzano) ...
E il suo LIBRONE è pieno di RIPETIZIONI ("copia-incolla").
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] Commento di omero ciai aggiunto il 02.03.2007
Caro Gordiano, noto con piacere che hai apprezzato il libro di Franqui. Sono d'accordo con te: è una testimonianza che meritava di essere pubblicata in italiano. Purtroppo numerosi altri libri negli anni passati sono stati snobbati dall'editoria italiana altrimenti non saremmo a questo punto e la verità sulla situazione cubana sarebbe meglio compresa da un pubblico più vasto. E' sconcertante, per tornare agli editori, che Mondadori abbia tradotto Ramonet. Il libro, come si sa, è un falso. E' un copia-incolla di discorsi di Castro e non "una intervista". Ma non c'è solo questo: l'ufficio stampa Mondadori ha fatto una campagna pazzesca per promuoverlo regalandone centinaia di copie. Solo a Repubblica ne sono arrivate decine....chissà chi paga.
Ciao Articolo di riferimento :
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] Commento di mat aggiunto il 02.03.2007 "La sottile presunzione di mai vergognarsi di nulla"
C’é qualcosa che non mi convince negli ambienti di sinistra che frequento, tra intellettuali con le spalle coperte, visionari senza un soldo e fricchettoni senza meta. Forti del fatto di aver vinto il fascismo, prevale sempre in loro, la sottile presunzione di mai vergognarsi di nulla, nemmeno di aver appeso il corpo inerte di Mussolini in piazzale Loreto.
Tutt’oggi il pensiero di sinistra non si schioda da quella data e fonda le proprie ragioni non tanto sulla liberazione quanto sul marcare le pagine nere della storia che hanno caratterizzato il fascismo. Per di piu’ lo fa con lo stesso infantilismo berlusconiano che dice “i comunisti mangiano i bambini”.
Un pensiero, quello di sinistra, che non si rinnova e non capisce il valore delle nuove generazioni, giustamente dimentiche di Mussolini, che cercano concordia e non divisione tra le parti.
Dico questo e prendo le distanze dalle proposte ideologiche perchè il potere e la corruzione nella politica si ripropone oggi tale è quale a ieri e coinvolge sia il politico di destra che quello di sinistra.
La democrazia per me inizia dall’altra parte della barricata. Articolo di riferimento :
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] Commento di Anna Lanzetta aggiunto il 01.03.2007 La bellezza di un'opera è la sua eternità anche quando sembra dimenticata.
Tirso de Molina ha consegnato al Tempo: Don Giovanni,l'emblema dell'uomo alla ricerca della verità, simbolo della propria identità. Missione impossibile secondo Pirandello. Don Giovanni s'identifica con IL viandante in un mare di nebbia di Friedrich, il Pastore errante dell'Asia di Leopardi, il Viandante di Roberto Murolo; Don Giovanni emblema dell'umanità che vaga nel mistero della vita.
La letteratura ci insegna a capire e a riflettere su problematiche sociali che ieri come oggi ci coinvolgono e ci invitano a guardare oltre le apparenze...Cirano ne è un magnifico esempio.
Grazie Claudio per il richiamo a questi due personaggi emblematici di ogni tempo.
Anna Lanzetta Articolo di riferimento :
Commento di Ivana Cenci aggiunto il 28.02.2007 Nel felicitarmi per questa opportunità che, per il percoso umano e poetico che ci stiamo proponendo rappresenta anche una preziosa conquista, ringrazio senz'altro il Direttore, Claudio Di Scalzo per la simpatica e generosa ospitalità e per il rimando di entusiasmi che si è prodotto. Un complimento, vivissimo e sincero ai "ragazzi" e un omaggio, sentito, a Stefano: nostro nocchiero. Al prossimo approdo.
Ivana C. Articolo di riferimento :
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] Commento di gugl aggiunto il 28.02.2007 Ringrazio Claudio Di Scalzo, Ivana e i miei compagni di viaggio per questa bella pagina, esempio di come la poesia altro non sia che bellezza diventata disciplina e, la disciplina, occasione per conoscere se stessi e gli altri.
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