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   10-03-2007
Caro amico Mat,
tu scrivi come un protagonista di allora. Io sono nato il 1° giugno del 1948.
Concordo in pieno con te nell’orrore per il razzismo.
Partiamo dunque da qua per osservare la memoria come ME MUR IA, luogo (IA) di vita-morte (MUR) del ME. La mia lettura di Apuleio, come devoto ad Iside, madonna nera, mi ha mostrato che era assolutamente alieno dal razzismo sia lui sia tutti gli autori antichi che ho letto, così com’era alieno dal razzismo il cristianesimo primitivo tanto da trasformare le immagini di Iside in Madonne nere.
Il razzismo deve essere una piaga moderna che può essere incominciata proprio ai tempi di Cristoforo Colombo, penso; quando si sono trovati tanti esseri umani così buoni e così inermi da approfittare per trattarli come bestie. Dico questo con cautela, perché andrebbe fatta un’indagine sociologica sull’inizio del fenomeno razzista. Il fatto è che in antico non passava neppure per la testa dell’essere umano l’idea della razza come fenomeno distintivo tra gli esseri umani, pur esistendo la schiavitù.
Non ho compiuto i sessantenni, ma sono nato a Vittorio Veneto, città medaglia d’oro sia per la Resistenza sia per la prima guerra mondiale.
Non è un luogo che ci garantisca di ricordare bene bene, ma abbiamo dei vantaggi. So, ad esempio, che mio padre, tenente di fanteria, ha rischiato tre volte la vita. Prima per essersi offerto volontario per l’Africa, e vedere tornare le salme dei quattro sorteggiati, poi per essersi offerto volontario per la Russia, e tutti sapranno quante centinaia di migliaia di Italiani non sono tornati, ed infine, l’8 settembre, per aver accettato il consiglio di non proseguire in treno per Roma per raggiungere il suo reparto, finito poi nei campi di concentramento tedeschi. Sospendo, ma sarebbe lungo l’elenco che ho in memoria.
Tu dici che non vedo la merda di oggi. Scherzi?
E’ merda il pericolo che abbiamo corso meno di un anno fa, quando il referendum avrebbe potuto portarci in una repubblica autoritaria. Non insisto sul termine, ma non siamo ancora in aprile, cioè l’anno non è finito dacchè avremmo potuto riavere al potere Berlusconi, che non ha mai partecipato una sola volta alle celebrazioni per la Resistenza.
Certo Mat,
è merda anche la confusione pacifista dei vari elementi di estrema sinistra, così ubriachi di ideologia da non capire più da che parte stare (e da aver regalato il potere alla destra la volta precedente –leggi Bertinotti). Ed è quella cosa che Bossi voleva mettere sulla nostra bandiera.
Io mi prendo la mia responsabilità di gridare chiaro quello che penso, e rifletto per non confondere il bene col male, l’amor di patria con l’ideologismo becero che della Patria approfitta per fregare i propri connazionali.
Questa confusione è una forma di violenza!





Carlo Forin   
 
   09-03-2007
Caro amico Carlo,
dopo piu' di sessantanni non mi è ancora chiara la differenza tra chi ha combattuto per la resistenza e chi ha dovuto partire per la guerra. Non certo per vigliaccheria o amor patrio, ma forse per senso del dovere verso la propria condizione.
Col senno di poi è facile prendere le distanze dalle porcherie che vi eravamo immersi fino al collo. – Quello che voglio far notare è che mentre rivanghiamo la merda di ieri non ci accorgiamo di quella che procuriamo oggi.
Di fronte alle immagini crude e terribili del razzismo mi pongo sempre la stessa domanda. E' possibile che l'uomo arrivi a tanto disprezzo per la vita umana, la risposta é: "Certo che si!". Lo vedo tutt'oggi camminando per strada.
E allora anziché sventolare le bandiere fuori dai campi di battaglia, o impiccare qualcuno fino a ieri osannato, prendiamoci una fetta di responsabilità della nostra violenza.
mat   
 
   09-03-2007
E'continuata, ieri alla Camera, la telenovela dei mongoloidi politici. Li chiamo col nome di Paolo Cacciari, che ha rinnovato il suo no al Governo per le spese militar-politiche per l'Afganistan. Uso il suo nome perchè si era già dimesso, poverino. Il suo pacifismo è assoluto ed è pari alla sua imbecillità -mi dimetto, non mi dimetto più-: coerente fino al cretinismo incurabile. Non riesco a memorizzare tutti i nomi di questi mongoloidi, tanti sono. Non sono più riuniti, perchè Prodi ha fatto fare presidente della Camera il loro segretario politico e così loro si sono dispersi -ci sono anche quelli che riescono a pensare e a seguire il nuovo segretario (dunque è una malattia curabile e chiedo scusa a costoro, ma non è storia mia)-. Hanno un'età vicina alla mia (Turigliatto ad es.). Dunque, sono maturi. Sono liberi, naturalmente, come io sono libero di dichiarare il mio giudizio per come rappresentano la mia volontà di uomo del popolo elettore.
-Pace e bene- salutano i francescani.
-Pace e bene- in modo diretto ai mongoloidi veri, quelli da amare di cuore.
-Pace e bene- ironico ai mongoloidi politici capaci di rendere dignitosa la ripetuta richiesta di -voto di fiducia, dimissioni, voto di fuducia, dimissioni- dell'opposizione.
Ma non basta la fiducia una volta all'ora?
-Pace e bene- finchè la richiesta sarà rigettata.
Qualora passasse ed il Governo cadesse dovremmo spiegare, noi dilettanti, ai mongoloidi politici, professionisti -perchè li paghiamo per questo spettacolo un 20.000 euro al mese- che era scritto...Non l'avevano capito che poteva cadere votando contro?

Che cosa dice la loro coscienza?
Carlo Forin   
 
   04-03-2007
Caro amico,
c'è del vero in quello che scrivi: la corruzione, ad esempio, è marcio dovunque. L'ideologia è follìa dovunque.
Ma, c'è soprattutto del falso. La barricata contro il fascismo non mette nessuno dalla parte del vero per principio; ma non va rimossa. La pena conseguente alla sua rimozione è la perdita di senso della nostra Costituzione. Un pericolo che abbiamo scampato meno di un anno fa, quando abbiamo rigettato l'architettatura stupida che voleva sostituirla. La Costituzione non è solo un pezzo di carta tra i tanti che abbiamo. E' la nostra Carta. Costruita col sangue.
Il sangue di Mussolini a piazzale Loreto è stata una vergogna giusto come quello di Saddam Hussein. Per eccesso di giustizialismo, non per mancanza di giustizia.
Il sangue dei giovani che hanno dato tutto per opporsi al fascismo, al razzismo e a tutte le porcherie connesse non ha, neppure oggi, dopo più di sessantanni lo stesso valore di quello dei giovani morti per la repubblica di Salò. Non c'è odio per questi, certo. E possiamo anche manifestare la nostra compassione per giovani vite spese nella direzione sbagliata. Ma il loro sangue non ha pari valore di quello di coloro che ci hanno ridato la libertà.
Rimuovere questa barriera è il presupposto per ricadere in errori simili.
Carlo Forin   
 
   02-03-2007
"La sottile presunzione di mai vergognarsi di nulla"
C’é qualcosa che non mi convince negli ambienti di sinistra che frequento, tra intellettuali con le spalle coperte, visionari senza un soldo e fricchettoni senza meta. Forti del fatto di aver vinto il fascismo, prevale sempre in loro, la sottile presunzione di mai vergognarsi di nulla, nemmeno di aver appeso il corpo inerte di Mussolini in piazzale Loreto.
Tutt’oggi il pensiero di sinistra non si schioda da quella data e fonda le proprie ragioni non tanto sulla liberazione quanto sul marcare le pagine nere della storia che hanno caratterizzato il fascismo. Per di piu’ lo fa con lo stesso infantilismo berlusconiano che dice “i comunisti mangiano i bambini”.
Un pensiero, quello di sinistra, che non si rinnova e non capisce il valore delle nuove generazioni, giustamente dimentiche di Mussolini, che cercano concordia e non divisione tra le parti.
Dico questo e prendo le distanze dalle proposte ideologiche perchè il potere e la corruzione nella politica si ripropone oggi tale è quale a ieri e coinvolge sia il politico di destra che quello di sinistra.
La democrazia per me inizia dall’altra parte della barricata.
mat   
 
   23-02-2007
Il titolo è troppo buono! Giusta l'esibizione dei nomi al pubblico dileggio!
Diamo però al fatto una dimensione social-politica; titolo: 'la logica del soggetto mongoloide'.
Premetto il mio rispetto umano per i mongoloidi veri che hanno diritto a tutto il nostro amore perchè questa è la cosa di cui sono competenti come esseri umani e lo sono in modo assoluto.
I mongoli social-politici, invece, uniscono la bontà pacifista che ha sfilato a Vicenza contro la base Ederle 'costi quel che costi' con l'ebetismo politico che 'ieri l'altro' fece dimettere dalla Camera Paolo Cacciari per non poter consentire, in lacrime, alle spese per l'Afganistan (finchè gli amici, affranti per il suo atto nobile gli hanno fatto ritirare le dimissioni)e con la sintesi ebete dei Turigliatto e dei Rossi.
Non è infantilismo, perchè l'infante non parla ma pensa. Costoro non pensano!
Così i nove mesi del Governo Prodi non saranno ricordati per l'immenso lavoro che già frutta, ma per aver partorito questi mongoloidi; che non sono solo due, badate! Non è solo quell'altro che minaccia di andarsene se il Turigliatto sarà cacciato! Non è solo il Diliberto! Sono anche quelli che sfileranno (domenica?) per convincere che loro mongoli non sono mica e che Turigliatto non lo riconoscono! E' anche Bertinotti, che con sensibilità istituzionale mongola, ha salutato quelli che avrebbero sfilato con un 'non posso ma vorrei'.
E' un mondo vastissimo al quale bisogna voler bene e, con cautela, suggerire: l'uso della testa, caro, è necessario per vivere dignitosamente.
Se qualcuno, da fuori Italia vi dovesse domandare: -Che cosa succede?-. Non usate ragionamenti politici aggrovigliati e complessi. Dite: sai, come succede in tutte le famiglie, noi abbiamo i nostri cari. Sono quelli che domenica sfileranno per gridare che non sono mongoloidi, poveri cari!
Carlo Forin   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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