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Commento di antonella aggiunto il 11.04.2007 il mondo paperiniano assomiglia molto a quello reale con un'unica differenza (importante) non ci sono le madri. chissà perchè. qualcuno lo sa? ciao aluccia a. Articolo di riferimento :
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] Commento di Alivento aggiunto il 11.04.2007 Credo che in questo quadro giochino un ruolo importante i meccanismi della seduzione combinati con la meschina propensione all'approfittamento della debolezza altrui che è propria di certe persone, la necessità, di contro, che alberga in ognuno di noi d'essere lodati, apprezzati, gratificati, che ci rende tanto più deboli quanto meno intimamente consapevoli del nostro valore. Lo spessore di questa forza interiore è una variabile condizionata da una serie molteplice di fattori.
Un bel testo, antonella, evidentemente sentito.
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] Commento di alivento aggiunto il 11.04.2007 l’ho letto e l’ho trovato divertente, probabilmente perchè mi fa già sorridere l’idea di parlare di amori-cartoni, che è già di per sè cosa leggera, il testo è a raffica, come tuo solito, con finale saggio più di me :)
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] Commento di CHAD aggiunto il 11.04.2007 Sn felicissimo di essere capitato in questo sito per leggere questo commento,più che commento queste riflessioni su pinocchio!!devo dire grazie...domani ho un compito in classe proprio su pinocchio!!e speriamo ke vada tutto bene..grazie!dalla sicilia!!dalla 1° f del liceo scentifico archimede acireale(ct). Articolo di riferimento :
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] Commento di gugl aggiunto il 11.04.2007 i libri mi sono arrivati. Grazie. "Versi tra le sbarre" merita di essere letto. Ne parlerò nel mio blog appena ne avrò l'occasione. Articolo di riferimento :
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] Commento di Gaetano Barbella aggiunto il 11.04.2007 Caro Claudio, il tuo sogno me ne ricorda un altro, quello di Giuseppe Reale, tema del suo editoriale della rivista mensile «Parallelo 38» di Reggio Calabria (settembre-ottobre 2000). Lo riporto pari pari di seguito. «HO FATTO UN SOGNO. Il Giubileo è ormai la voce di una Chiesa che chiama, e chiama con la voce dei giovani, quei giovani, quei due milioni e passa di giovani, che a Tor Vergata di Roma gioiosamente hanno cantato e testimoniato la loro fede: sono state giornate talmente gioiose e pacifiche che sarebbe bello potessero continuarsi nel tempo. Le giornate del Giubileo dei giovani, a mezzo agosto, con 37 gradi al sole, rappresentanti della Chiesa non solo, ma dell’umanità intera, sono il segno di una Chiesa che, entrando nel nuovo millennio, vuol percorrere vie nuove, con il dinamismo e la vitalità gioiosa della giovinezza. La parola felicità è stata richiamata e sottolineata più volte: l’essere nella Chiesa di Roma significa giovinezza, vitalità, felicità. Ma allora, se così va la vela, va rivisitato tutto quanto si è scritto, e vissuto, e sofferto nel corso del secondo millennio; va superata la specifica spiritualità, cioè la predicazione penitenziale, i digiuni, i cilici, le mortificazioni, quelle dei cappuccini, dei passionisti, dei redentoristi; ha dominato per secoli Gesù Crocifisso, cioè la passione, la crocifissione: Gesù in croce al primo posto, in tutte le Chiese, cattedrali, cappelle, in ogni angolo del mondo: da parte tutte le statue dei santi e pur anco quelle della Madonna, perché al primo posto fosse la croce, la croce, la croce. Ora dinanzi all’esplosione gioiosa dei due milioni dei giovani che ho potuto seguire soltanto attraverso la televisione, non so se vinto più o meno dal sonno, ho atto un sogno meraviglioso: ho sognato che sull’altare, su ogni altare, su tutti gli altari di tutte le Chiese nel mondo non più Gesù Crocifisso, ma Gesù risorto, gioioso, trionfante, statue di marmo, di bronzo, di pietra, collocate piano piano nel corso del terzo millennio per significare, ricordare, che ognuno di noi è destinato alla gioia della resurrezione.». Detto questo e riflettendo su quanto hai invece "sognato" tu, mi viene da immaginare che a Giuseppe Reale, ma si era ancora nel 2000, gli era sfuggita una croce, quella di tante famiglie improprie che oggi cercano spazio e riconoscimento. Ma egli stava comodamente davanti alla televisione, mentre tu su uno scoglio. Però come cambiano gli animi al pari dei tempi! Mi sovviene il tempo, però era solo 19 settembre dell’anno scorso, quando ti infiammasti in favore di Benedetto XVI tormentato dalle torme islamiche. In quel giorno fosti con i preti dicendo: «Allora non resta che stare nelle fiamme con il papa conservatore che però dialoga con il pensiero laico e vale, in un suo scritto o riflessione, migliaia di versetti imparati a memoria dagli imam, e diventare carboni ardenti per una nuova scrittura dell’occidente che non si farà spegnere. Non c’è altra scelta.». Tuttavia è umano, tant’è che accadde in modo analogo anche a Pietro. Gaetano Barbella
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] Commento di giovanni nuscis aggiunto il 10.04.2007 sono entrato qui per leggere di paperone e invece leggo questo tuo intervento che bene evidenzia certi meccanismi presenti, credo, ben oltre la realtà delle sette e dei gruppi chiusi. Sì, bisogna stare all'erta e saper dire no, con le buone o con le cattive.
ciao
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] Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 10.04.2007 Per Stefano Guiglielmin.
Le ho fatto avere alcuni libro di poesia editi dalla Casa Editrice Il Foglio. Tra tutti i libri inviati tengo molto a VERSI TRA LE SBARRE, un volume che raccoglie alcuni dei più importanti poeti cubani contemporanei che hanno fatto l'esperienza del carcere cubano per motivi ideologici.
Mi fa sapere se le arrivano?
Gordiano Lupi - lupi@infol.it - www.infol.it/lupi -
www.ilfoglioletterario.it
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] Commento di Simona aggiunto il 10.04.2007 ... sì ma nessuno però ha specificato che la Santovecchi è stata Testimone di Geova per un bel po' di anni prima di cominciare a sparare a zero sui culti alternativi ... ma i panni sporchi non si lavano in casa propria? oppure le code di paglia s'infiammano facilmente?
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] Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 08.04.2007 La Cia gestisce agenzie letterarie? ma vi rendete conto delle assurdità che dite? Conosco bene i mali che ha fatto la Cia (e che continua a fare), non crediate che sia dalla loro parte. La rivoluzione in Guatemala fu distrutta dalla Cia e Che Guevara si convinse definitivamente che c'era bisogno di lottare per un'America Latina libera e rivoluzionaria proprio di fronte a tanta nefandezza. Raccontiamo i veri danni fatti dalla Cia e non stiamo a screditare chi esprime la sua libertà di pensiero.
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