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Paolo Diodati. Risultato dell’esperimento voluto da Lucio Battisti
(Lettera a Enrico Mentana ed Alessio Vinci)
 
Commenti presenti : 83 In questa pagina : da 31 a 40
   24-09-2009
Per Luca Menoni e l'insegnante di filosofia: vi ringrazio entrambi per la volontà di dialogo. Ma non si progredisce se, invece di rispondere ai quesiti posti (dare un senso a Gli equivoci amici), si porta come esempio di gioiello di rara bellezza un altro testo. Da lei, poi, professore di filosofia, mi aspettavo una lezione sull'influsso hegeliano sugli Equivoci amici. Quindi, caro Menoni, lei ha ragione a dire che l'esperto (l'unico, se non erro, assieme alla Patrizia Garofalo, a rispondere all'invito) non ha portato alcun contributo alla discussione. Ma neanche l'insegnante di filosofia, lo ha portato.
Riporto il testo del gioiello di rara bellezza e, temerariamente, un testo alternativo, perfettamente corrispondente come metrica all'originale. Messi "in serie e non in parallelo" come avrei preferito, per esigenze tecniche.
Eccoli:
Le cose che pensano
In nessun luogo andai
per niente ti pensai
e nulla ti mandai
per mio ricordo
Sul bordo m'affacciai
d'abissi belli assai
Su un dolce tedio a sdraio
amore ti ignorai
invece costeggiai
i lungomai
M'estasiai, ti spensierai
m'estasiai, e si spostò
la tua testa estranea
che rotolò
Cadere la guardai
riflessa tra ghiacciai
sessanta volte che
cacciava fuori
la lingua e t'abbracciai
Di sangue m'inguaiai
Tu quindi come stai
Se è lecito che fai
in quell'attualità
che pare vera
Come stai, ti smemorai
ti stemperai e come sta
la straniera, lei come sta
Son le cose
che pensano ed hanno di te
sentimento, esse t'amano e non io
come assente rimpiangono te
Son le cose / prolungano te
La vista l'angolai
di modo che tu mai
entrassi col viavai
di quando sei
dolcezza e liturgia
orgetta e leccornia
La prima volta che
ti vidi non guardai
da allora non t'amai
tu come stai (ah come stai come stai come stai)
Rimpiangono te
son le cose, prolungano te
certe cose


Le cose che muoiono
Ma dove sono mai
le onde che a migliaia
lambiron questa baia?
Nei miei ricordi…
Dov’è Nettuno, sai?
D’abissi belli assai
era il più grande Dio…
Bellissime sirene
non vi mostrate più
da lungo ormai.
Dove siete… nei miei pensieri
miei e poi non ci son più,
le sirene e i demoni
siam io e te.
I fiocchi che guardai
la neve ed i ghiacciai
migliaia d’anni fa
che fine han fatto?
Non più le fiabe, mai
da troppo le scordai
né Dei attorno a noi:
siam soli io e te,
scintille qua e là
per poco vere.
Quella neve, chissà dov’è
che milioni di anni fa
ricopriva le terre e mari…
Proprio tutto,
era, non è…e poi sarà….
Quanti fiocchi ghiaccio pioggia e sì via…
Quanto fuoco è cenere ormai…
Dov’è l’odio / che guerre portò?
Or tutto è andato, tutto!
Non Dei attorno a noi:
siam soli più che mai,
in questa favola.
Come onda e la neve,
di nuovo torneremo.
E cercherò di te,
avendo un’altra chance,
non cambierò una virgola.
E come all’alba (ritorna il sole, torneremo, torneremo.)
ritroverò te
e quel giorno riprender dovrà
questa favola.

Giudico i "versi" sulla testa che rotola, sulla lingua cacciata fuori sessanta volte e che lui di sangue s'inguaiò, "versi" di rara truculenza, per un gioiello di rara bellezza.
Fatemi sapere se sbaglio e dove.






Paolo Diodati   
 
   23-09-2009
Caro prof Diodati credo che il testo della canzone "Le cose che pensano" sia un gioiello di rara bellezza.
Marco I. insegnante filosofia   
 
   22-09-2009
Caro Paolo, il Luca sono sempre io.Il mio è stato un cambio di tono perchè credo, come giustamente lei sottolinea, di poter essere più costruttivo.Per la signora Patrizia quello che per lei è il nulla assoluto pwer altri è capolavoro.Questione di gusti e punti di vista.
Luca Menoni   
 
   22-09-2009
Paolo come sempre ti leggerò volentieri e con attenzione.
Chi critica per criticare senza motivi e spiegazioni che ben venga ;è anche necessario demolisca o sia almeno poco gentile altrimenti come farebbe? è la dimostrazione palese che dietro al niente assoluto alcuni credono si nasconda l'arte...quella di imbrogliare gli altri intendo. Grazie ancora e a presto
patrizia garofalo
patrizia garofalo   
 
   21-09-2009
Per parecchi giorni non ho potuto aggiornarmi sui commenti. Ringrazio tutti e vorrei rispondere a tutti, ma sono diventati troppi. Mi limiterò, in fretta, a qualche osservazione su alcuni.
Devo innanzitutto rigraziare l'attenta e gentile Patrizia Garofalo che è stata bacchettata ingiustamente diverse volte. Un altro ringraziamento sincero lo devo a Luca (non so se è sempre il Luca Menoni del "mero pattume"). Ha dimostrato, al di là delle diverse opinioni, un cambio di tono che va verso il costruttivo.
A Stefano (non so se è lo Stefano Mattis) chiedo di interpretare il significato da dare alla frase di Panella che ha riportato "I migliori critici sono di sicuro quelli che mi attaccano, chi dice che sono un poeta, è un ciarlatano, un cretino. "
Deve farmi capire se la frase è ironica e quindi solo simpaticamente provocatoria o se, sinceramente, ha detto quello che pensa di quelli che lui ha definito giochi di parole. Se fosse ironica, io che pratico l'ironia da quando son nato, non ho capito il perché dell'ironia, quando lui spiega che fa giochi di parole. Se non fosse ironica, sembrerebbe un po' presuntuoso sostenere che si ritrova con delle opere d'arte (o comunque bei testi) solo giocando con le parole, infischiandosene dei significati. Oppure gioca anche quando dice che gioca con le parole? Ma che giochi con le parole è banalmente dimostrabile.
A Marco, insegnante di filosofia, chiedo in base alla concretezza che ho voluto seguire: ci indichi il brano, le frasi così belle, significative e originali, da far sembrare tutta la produzione poetica contemporanea, asfittica, piatta, ecc.. ecc... .

A tutti: se siete interessati a continuare il gioco, entro stasera (dalle 23 in poi, per il Realista brunettista) scriverò IL GIOCO CONTINUA: DA PER NOME A A MOUNTAIN RISING FROM THE SEA.
A presto, dunque. Paolo Diodati
Paolo Diodati   
 
   14-09-2009
Mi sono avvicinato a Battisti grazie ai testi di Panella, testi poetici densi di sentimento e privi di sentimentalismo.Assolute ed uniche perle nel grigiore della canzone italiana.Come per Michele Serra il mio voto è 10 e lode, una vera rivoluzione nell' asfittico panorama musicale italiano.Panella ho avuto la fortuna di conoscerlo ed apprezzarlo durante il festival della filosofia di Roma.Un personaggio unico, con un bagaglio culturale da fare impressione.

Marco d.insegnante filosofia   
 
   14-09-2009
Battisti battesti Battisti sul tasto dei testi.
Innegabile questa bellissima sintesi e la sua veridicità. Il peggiore dei testi di Mogol è incomparabilmente migliore delle presuntuose porcherie del Re della monotonia e dell'impotenza: Pasq lo Sfregiatore (opinione di Diodati, mia e di tutti quelli che non hanno il complesso del sembrar intelligente).
Un insegnante di lettere   
 
   11-09-2009
Giurista non ha capito niente del significato dell' intervista a Panella.Azioni il cervello.
Stefano   
 
   10-09-2009
Credo che a questo punto si debba concludere che Diodati avesse ragione su tutto il fronte. Ognuno capisce quel che vuole. Basta leggere gli interventi dei difensori di di chi fa il provocatore di professione. E' contento se uno gli dice buffone? Ebbene, è un buffone poco serio.
Un giurista   
 
   10-09-2009
Volevo postare seguendo l' esempio del sig. Stefano alcuni commenti di autori italiani su Panella, che forse non è poi così farfugliatore come qualcuno lo descrive.

Ron
{riportato su IFML-B da Renato De Rosa}

{'Le cose che pensano'... ndr} ...penso sia il più bel testo di Panella,
uno dei più bei testi scritti, credo che contengano un'emozione già propria
che non aveva bisogno di altro, per cui sono orgoglioso di averla cantata...

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Alice


Il mondo poetico di Pasquale Panella mi ha affascinato,
è di una ricchezza straordinaria, commenta Alice con convinzione;
i brani da lui scritti con Lucio Battisti sono privi di sentimentalismo,
ma pieni di un sentimento molto profondo.

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Sergio Cammariere


L'avevo conosciuto grazie a Rino Gaetano.
Ma lo sa che, mentre sta parlando, si ferma all'improvviso
e sta zitto per mezz'ora? Però quando parla mi illumina, lo adoro.
(...) Anche Panella, ho filmato.

e anche: ...

...è davvero un personaggio singolare,
mi piacerebbe registrare le sue frasi, quei rebus così meravigliosi. (...)
Quando mi ha consegnato il testo di questa canzone
mi ha detto ‘basta! Non ho più voglia di scrivere canzoni.

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Francesco De Gregori
.....dopo questo album(Don Giovanni) tutti dovremo fare i conti con un nuovo modo di fare musica...
.

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Mauro Mazza
{Direttore del Tg2, Introduzione a "Tg2 Mistrà", 2006, Coniglio Editore, a cura di Michele Bovi ...}

...mai conosciuto un uomo insensibile al richiamo del denaro come Panella.
Sandra   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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