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Sandra Chistolini. Il Coronavirus visto dai bambini della scuola dell’infanzia all’aperto
Il nuovo stile di vita per esorcizzare la paura
 
Commenti presenti : 70 In questa pagina : da 51 a 60
   23-03-2020
Un articolo molto interessante, soprattutto perché ci fa entrare in punta di piedi nelle case dei nostri bambini.
Da donna e mamma, l\'aspetto lampante che per prima ho colto è la capacità di vivere, senza pensarci un attimo, l\'opportunità che si nasconde dietro ogni cambio di programma e difficoltà, quella magia che solo i bambini sanno vedere con naturalezza.
Ho iniziato il paragrafo precedente con \"da donna\" non a caso. Ho imparato a fatica cosa vuol dire \"opportunità nelle difficoltà\", è stato uno degli insegnamenti che più mi ha arricchito, mi ha insegnato a guardare con nuovi occhi alla vita.
Sono la mamma di due bambine, non troppo piccole, ma neanche tanto grandi, in fondo.
Nella nostra piccola esperienza e nel quotidiano di questi giorni, diversi dal solito, posso dire quanto le mie bambine avessero bisogno di questo tempo diverso, di un brusco rallentamento per iniziare a poter sfruttare ogni spazio e renderlo occasione per inventare, fantasticare, aprire un vecchio cassetto e trovarci un ricordo.
La mia primogenita ha quasi tredici anni e nei primi giorni mi sono data il tempo da mamma per osservarla e sentire quali fossero i suoi bisogni, rispetto ai suoi tempi e ai suoi spazi. Grazie a questi tempi un nuovo equilibrio è stato ritrovato.
Con la piccola di quasi otto anni invece, ogni giorno, riscopriamo insieme il gusto delle coccole infinite, del preparare nuove ricette, lavoretti da donare a chi sente vicino al suo cuore.
Insomma, a questo virus con la corona, i bambini possono inchinarsi e permettersi il lusso di farsi veramente piccoli, e per noi adulti non ci sono scuse per non leggere la nuova favola che ci regalano ogni giorno.
In un tempo in cui non ci rimane molto spazio all\'immaginazione, oggi, grazie a questo \"intoppo\" si inizia a parlare di noia finalmente,;
quale occasione migliore per veder sfoggiare ai nostri bambini il loro miglior mantello dell\'immaginazione.
A noi adulti non ci resta che imparare da loro, i nostri piccoli eroi, e goderci lo spettacolo.

Grazie della possibilità che ho avuto, grazie a questo bellissimo articolo, di parlare di un pezzetto della mia esperienza di mamma.

Con gratitudine
Mamma Sandra

Sandra Morico    
 
   21-03-2020
Leggo tutti i commenti all'articolo sul "Coronavirus visto dai bambini" e provo tanta felicità nel vedere come stiamo creando il nostro dialogo virtuale, ma pur sempre veramente sentito e profondamente partecipato. Si è unito a noi anche il prof. Alexander Ruiz Silva che ha tradotto l'articolo in spagnolo e lo ha pubblicato nel giornale online La Silla Llena e per chi volesse leggerlo ecco il link a tutti disponibile https://lasillavacia.com/silla-llena/coronavirus-visto-los-ninos-del-jardin-de-infantes-transicion-72166?fbclid=IwAR1hP_UlXhoSrG9FrCQF_DWa7sMgCsCEGkWZhJe-T8zKTcZ5z3w0jJjTQRk
Il progetto con i bambini, arrivati a più di 100, continua ed il loro filosofare riempie di gioia le nostre esistenze, scacciando lontano le nubi dell'emergenza.

Sandra Chistolini   
 
   21-03-2020
In questo momento surreale, dove tutto cambia forma,spazio e tempo, riuscire a ricreare una anello di congiunzione e permettere la collaborazione alunni, genitori,scuola è frutto di intensa ed autentica passione di chi ama e crede nel proprio ruolo e lavoro. Sarà interessante vedere la realtà con gli occhi limpidi dei piccoli.
Un grazie a chi ha realizzato questo.
Ada Zamparelli   
 
   19-03-2020
Trovo questo un lavoro molto importante.
La voce dei bambini e' purezza sempre!
In un mondo dove tutti andiamo così di fretta, e' arrivato questo re ed ha messo tutti in riga!
I bambini sono i primi a capire, spesso più degli adulti e si adattano alle regole!
Lasciare testimonianza di quello che stiamo vivendo, la trovo una cosa molto giusta, e raccontata col linguaggio dei bambini sarà sicuramente interessante!
Buon lavoro!
Lucia   
 
   19-03-2020
In questo periodo che ci fa sentire fuori dal tempo abbiamo imparato a scoprire il Tempo, quello vero, quello dettato dalle domande: ”Che libro leggiamo?”, “Cosa prepariamo per pranzo?”, “Vuoi che rivediamo assieme i compiti?”, “Avete scelto quale cartone o film vediamo questa sera?”, “Bambini avete telefonato ai nonni?”. Abbiamo tutti scoperto un Tempo non più tiranno, un Tempo diverso da quello sempre troppo corto, sempre troppo striminzito e da consumare con patologica avidità, quasi che potesse sparire da un momento all’altro ed allora giù a riempirlo di cose per dilatarlo come se fosse un palloncino da gonfiare. Il palloncino è esploso ed in mano ci siamo ritrovati un inutile filo floscio. Allora noi adulti abbiamo dovuto fare i conti con quel Tempo all’improvviso senza confini, senza la paura che potesse non bastare ma con l’angoscia di riempirlo. I nostri figli ci sono venuti in soccorso, ci hanno fatto capire che esiste un altro Tempo, quello fatto dal diritto che ha ogni bambino di stare con la “testa tra le nuvole” e sognare immerso in un mondo magico dove tutto è possibile. Un mondo fatto di soluzioni nuove, un Tempo dove potersi sentire ascoltati, rispettati e dove poter esorcizzare le paure. La lentezza dei racconti accanto al fuoco lasciava ai bambini di un tempo, il Tempo di assimilarle, di farle proprie, di confrontarsi con le paure e le inadeguatezze attraverso l’abbraccio dato dalla vicinanza fisica di un fratello, di un genitore, di un nonno. Oggi il Tempo ritorna ad offrirci quel potere curativo che gli è proprio ed i bambini ne approfittano, si appropriano della paura, la oggettivizzano, la guardano in faccia, la antropomorfizzano e la esorcizzano disegnandola, raccontandola, trasformandola, dandole una storia ed un lieto fine. Per avvicinarci quanto più al concetto greco, possiamo dire che siamo passati dal Chronos il tempo cronologico al Kairos un tempo fuori dal tempo, il Tempo “dell’occasione”. L’imprevisto, il dramma, la caducità delle nostre certezze si trasformano nelle mani dei bambini guidati dalla saggezza di quegli adulti che non hanno più fretta, in un’occasione di crescita, di riscoperta di valori. Il mirabile lavoro di questi bambini, la partecipazione dei genitori, la sensibilità degli insegnanti, e l’attenta guida della Professoressa Chistolini hanno permesso la realizzazione di questo documento. Si, perché questo è un documento che testimonia la forza della condivisione e della sana partecipazione ad obiettivi comuni tra scuola e famiglia.
Mi auguro da Funzionario Scolastico, che il ritorno alla normalità ci ritrovi ancora uniti, famiglie ed istituzioni, in un comune obiettivo: la crescita armoniosa dei Nostri bambini; sottolineo nostri perché i bambini sono il nostro sorriso sul futuro, la nostra forza di migliorare il mondo, la nostra capacità di metterci costantemente in discussione per dare vita, non ad un mondo astratto ma ad un mondo di donne e di uomini pronti a riappropriarsi di quegli eterni valori quali il rispetto, l’aiuto, la tolleranza e l’accoglienza reciproca e dar vita ad una rinnovata Humanitas.
Anna M.G. Attisano
Funzionario Scolastico

Anna Attisano   
 
   18-03-2020
Fatichiamo in questi giorni a trovare un centro di gravità. Il lavoro
dei genitori, degli educatori, degli insegnanti cambia forma e orizzonte. Si
tratta di mettere a fuoco ciò che sembra importante, la continuità, la coerenza, l'intenzionalità educativa. Richiamare dentro il proprio
pensiero ogni bambina e bambino. La crisi attuale potrà dunque migliorare
qualcosa se sapremo fare tesoro, ad esempio, della solidarietà
emersa dalla contingenza, della preziosa risorsa tempo, ma anche del recupero di comportamenti più sobri di cura e attenzione verso se stessi
e l’altro da sé. Sperimentare attesa. Mescolare le carte. Ampliare l’immaginario. Inciampare nelle fragilità. Dare forme e nomi alle emozioni in questi giorni di educazione a distanza, potrebbe rinsaldare persino
il patto educativo tra educatori, insegnanti e genitori. Solo la collaborazione
può difendere le comunità. Il carattere rivoluzionario della pedagogia dovrebbe essere sempre cercare la vita nelle opere umane. La pedagogia delle scuole attive è un gioco di composizione e ricomposizione. C’è un lungo viaggio prima dell’incontro reciproco. Le resistenze sono molte, spesso inconsapevoli. Dobbiamo allora chiederci cosa ci può portare fin lì e come. È un viaggio nel tempo e nello spazio, come la didattica a distanza. E il vostro mi sembra un metodo valido. Buon lavoro e buon divertimento.
Tiziana Cazzorla   
 
   18-03-2020
in questo momento delicato per il nostro Paese, in cui tutto o quasi tutto si ferma , le nostre menti ed i nostri pensieri sono in movimento più che mai... abbiamo tanto tempo per riflettere e pensare., ma soprattutto abbiamo finalmente tanto tempo da passare con i nostri bambini. E come vuole evidenziare l’articolo è il regalo che ci ha fatto questo brutto “ mostro con la Corona”.. I bambini sono fantastici hanno risorse straordinarie “ la fantasia la creatività e la speranza di trasformare anche le cose più brutte in cose belle”.
Grazie per averci dato la possibilità di documentare i loro lavori
Maria Elena Formis ( madre di un bambino di 2 anni ed insegnante della scuola dell’infanzia Legno Verde)

Maria Elena Formis   
 
   18-03-2020
Fantastica iniziativa in collaborazione anche in via telematica andando \"oltre\"i difficili momenti riuscendo a coinvolgere famiglie teem educativo portando sempre i bambini protagonisti di un vissuto in primo piano. Complimenti a tutti.🤗
Roberta Croce   
 
   17-03-2020
Splendida iniziativa!
Curiosa di leggere i racconti di questi giorni "diversi" , visti dagli occhi semplici ed ingenui ma sicuramente furbetti dei bimbi.
ANNALISA IMBESI   
 
   17-03-2020
Bellissima iniziativa che può consentire ad ogni famiglia con bambini di conoscere come abbiano reagito i coetanei dei loro figli a questo cambio improvviso dei loro impegni e delle loro abitudini e come abbiano potuto trovare giovamento da questa nuova situazione e nello stesso tempo comprendere cosa stia accadendo intorno a loro e in tutto il mondo.
Michele Urbano   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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