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Sandra Chistolini. Il Coronavirus visto dai bambini della scuola dell’infanzia all’aperto
Il nuovo stile di vita per esorcizzare la paura
 
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   01-04-2020
Questo articolo ci mostra come i bambini stiano affrontando con l'aiuto dei loro genitori,che sono a loro volta aiutati e collaborano con le maestre, questo momento molto particolare per tutto il mondo. L'articolo ci mostra come alcuni bambini stiano affrontando la questione Corona Virus, come lo immaginino con le sembianze di un mostro con la corona o un qualche essere spaventoso da sconfiggere tutti insieme uniti come un unica grande famiglia. Tutta questa situazione rende soprattutto più partecipi e attivi i genitori che ora si ritrovano in prima linea nella vita scolastica dei bambini e riescono ad apprendere a pieno la vita dei loro figli.
studentessa sfp.
elisa catanzani   
 
   31-03-2020
"I bambini si sono improvvisamente ricongiunti con i genitori", ed ecco che mamma e papà ritornano a scuola pur restando a casa, tra storie fantastiche di re e regine, di mostri e cavalieri, tra fogli, forbici e pennarelli, tra formule matematiche e analisi logiche e grammaticali. I pilastri della famiglia, mai quanto oggi, fanno da ponte e da supporto alla scuola.
Giuditta   
 
   30-03-2020
Questo articolo descrive la bellezza della semplicità quotidiana che bimbi e adulti stanno riscoprendo. Il tempo improvvisamente si ferma. Quel tempo che solitamente rincorriamo e di cui non abbiamo mai abbastanza. Finalmente ci è consentito di rallentare, fermarci, prendere il respiro. Ed è meraviglioso che il nostro Stato ci consenta di fare ciò. L'Italia in questo momento così difficile si sta prendendo cura di noi, ci chiede di rimanere a casa, di starcene al sicuro, protetti, al fianco di coloro che amiamo di più.
Famiglie che non sono abituate a comunicare e a condividere attimi di vita finalmente possono riunirsi. Possono passare del tempo assieme, condividendo la propria vita dalle prime ore del mattino fino al momento di coricarsi.
Penso che il modo giusto per vivere questi attimi con la propria famiglia sia apprezzando questa tranquillità. Fare le cose con calma, con tranquillità, focalizzarci sul qui ed ora sono tutte cose che è stupendo riuscire a fare e a trasmettere ai bambini.

Laura Ferrarini,
Studentessa di SFP
Laura Ferrarini   
 
   30-03-2020
In questo articolo viene analizzato l'aspetto più "romantico" dell'emergenza, quel risvolto positivo (in un certo senso inaspettato) per cui i bambini riescono finalmente a passare del tempo con i genitori come non accadeva da molto tempo, trascinato dalla frenesia dei ritmi a cui tutti siamo sottoposti fin da bambini.
In secondo luogo vengono messe in luce le loro reazioni, tutti quei comportamenti attuati dai bambini per rispondere, a loro modo, all'emergenza che li ha travolti, per concludere con la bellissima idea di raccogliere tutte queste "memorie", rendendole immortali con la pubblicazione.
Sarebbe interessante interrogarsi anche riguardo a tutte quelle situazioni in cui, per un motivo o per un altro, l’isolamento familiare non ha la stessa accezione positiva di quelle prese in considerazione per questo articolo. Penso a quei genitori che non hanno la possibilità di restare con i propri figli nonostante l’isolamento (operatori sanitari, forze dell’ordine, dipendenti di supermercati e alimentari, ecc.), o quei contesti problematici come violenza domestica, dipendenze di vario tipo, oppure condizioni di disabilità grave.
Per la situazione in cui ci troviamo la didattica online è l’unica soluzione possibile, forse non la migliore in assoluto, ma la migliore che abbiamo individuato, non dobbiamo tuttavia credere che questa possa sostituire in alcun modo la scuola (intesa come organo esterno alla famiglia), poiché essa è (e dovrà sempre essere) un luogo protetto, sicuro, un luogo in cui i bambini vittime di queste situazioni possono chiedere aiuto e trovare conforto da queste situazioni problematiche e, nel caso delle disabilità gravi, è il luogo in cui delle figure professionali e preparate aiutano a crescere e ad apprendere al giusto ritmo e con le giuste modalità.


Vanessa Ricci
Studentessa SFP
Vanessa Ricci   
 
   27-03-2020
In questo articolo ho ritrovato la realtà trascritta con una veridicità che non vuole essere negativa e spaventosa, come ormai siamo abituati a sentire dai telegiornali e a leggere sui giornali, ma vuole essere propositiva e vuole dare testimonianza che si può vivere questa emergenza sanitaria come un modo per reinventarsi, sprigionare la creatività che spesso nascondiamo e perdiamo nella quotidianità e acquisire più consapevolezza di quello che siamo e di quello che è realmente importante e che spesso dimentichiamo nella frenesia della routine.
Personalmente mi trovo ad osservare quello che succede nell'ambito scolastico solo da lontano, ma ho avuto modo di notare come da questa emergenza si stia avendo la possibilità di riflettere e si stia dando di nuovo valore alla convivialità e alla vita familiare.
L'unica esperienza che posso condividere per aggiungere qualcosa di vero, perché mi trovo a viverla nel campo educativo, è lo scoutismo in questo momento. Sebbene la natura si stia osservando solo da lontano, la cittadinanza attiva e gli altri valori acquisiti nel corso degli anni stanno diventando sempre più essenziali. In un primo momento ci siamo fatti forza ricordato la promessa che recita "prometto sul mio onore di fare del mio meglio per compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese, per aiutare gli altri in ogni circostanza,
per osservare la legge scout" ed è proprio nella legge scout che acquisiscono più valore due dei dieci punti che ribadiscono che "la guida e lo scout sorridono e cantano anche nelle difficoltà", ma soprattutto "la guida e lo scout sanno obbedire". E' con queste parole in testa che anche noi ci stiamo reinventando progettando attività a distanza con bambini e ragazzi, cercando di continuare ad essere presenti per alleggerire le giornate e condividere la nuova quotidianità.


Maria Teresa Giuffrè,
studentessa sfp
Maria Teresa Giuffrè   
 
   27-03-2020
In questo epocale momento, possiamo trarre preziose suggestioni e pure suggerimenti, anche da questo breve articolo che delucida una iniziativa pedagogica riguardante alcuni bambini e bambine dell’età di tre/cinque anni. A ragione di quanto sopra, un ringraziamento all’ideatrice dell’indagine, professoressa Sandra Chistolini ed una particolare menzione di merito alle insegnanti delle scuole dell’infanzia all’aperto del XIII° Municipio di Roma, che tale ricerca hanno reso possibile; con la propria sollecita partecipazione. Una esperienza che sarebbe utile portare a conoscenza di molti “adulti”, anche quelli che hanno responsabilità di governo. Un resoconto che offre inaspettati spunti di riflessione che, per alcune particolari dinamiche accennate, richiama alla mia personale memoria, seppure in modo sotteso, forse per semplice assonanza, un testo la cui importanza non è stata minimamente scalfita dal trascorrere dei decenni: Pragmatica della comunicazione umana. Studio dei modelli interattivi, delle patologie e dei paradossi, AA. VV. Astrolabio Ubaldini Ed.
Carla Consoli

Carla Consoli   
 
   26-03-2020
Siamo senz'altro di fronte a un momento senza precedenti: non che non siano esistite pandemie prima d'ora, ma la società umana non era strutturata come ora. La cultura digitale del feedback istantaneo, ci ha fatto dimenticare cosa vuole dire prendersi del tempo affinché le cose fioriscano. C'è una citazione di un'opera a me molto cara che dice: "Non puoi arrabbiarti se le stelle non sono veloci quanto vorresti" e peso che stia lì il senso del "tempo perduto". Perduto nel senso che l'abbiamo perso, sprecato. Ma ora abbiamo tempo in eccedenza per recuperare - come persone, genitori e figli - tutto quello che prima ci sembrava superfluo. Anche questo è educazione.
Sonia Bragaglia   
 
   26-03-2020
Un'occasione per interrogarsi sull'importanza del tempo e dello spazio. Per educare i bambini all'arte del silenzio, a ritagliarsi uno spazio personale in un mondo sempre pieno di stimoli a portata di mano. Nel silenzio quasi frenetico della casa, i bambini osservano, meditano e riflettono su ciò che hanno intorno.

Sbocciano interrogativi, piacevoli domande di senso, che iniziano con il loro "solito"..."perché?" Diventa, questa la possibilità di incontrarsi sul piano fisico e ideologico; per l'adulto, che ripesca interrogativi apparentemente banali e ricostruisce la sua infanzia e per il bambino, che costruisce la sua identità e la sua conoscenza. Una sfida duale, un vero e proprio confronto tra...titani!

Conoscere se stessi, gli altri ed il mondo che cambia.
Costruire e rinforzare legami intimi e profondi.
Guardare dalla finestra gli uomini che si impegnano a rispettare e salvaguardare il pianeta e i loro simili.

Il risvolto positivo ha una portata immensa: non lasciamo che il timore e la paura soffochino tutto questo.

Francesca Giangualano
Studentessa di Scienze della Formazione Primaria
Università Roma Tre
Francesca Giangualano   
 
   26-03-2020
È strano ciò che stiamo vivendo soprattutto noi studenti: abbiamo sempre desiderato stare a casa per non doverci alzare presto al mattino, prepararci ed andare a scuola… Ma ora questo desiderio è diventato realtà, ed ha cambiato molte cose nella quotidianità di studenti grandi e piccini. Una realtà che sta mettendo tutti in difficoltà. “La scuola non si ferma” è il motto di questo periodo; la scuola non si deve fermare, nessuno di noi deve farlo. In particolar modo i bambini, la loro creatività, la loro fantasia; da essi abbiamo sempre qualcosa da imparare. Ed ora la collaborazione maestra-famiglia-bambino diventa indispensabile. L’iniziativa di cui ho letto sopra ne è un ottimo esempio: il decalogo creativo spiegato dai bambini ai più grandi deve essere un punto di riferimento per ciascuno di noi non soltanto ora ma per sempre. I bambini ricorderanno sicuramente tutto questo periodo ma lo racconteranno sicuramente da vincitori. Complimenti e buon lavoro!
Studentessa di SFP

Alessandra   
 
   25-03-2020
Da quest'esperienza di emergenza si è creata una bellissima proposta pedagogica ed educativa sia per i bambini e i genitori e sia per gli insegnanti. Assistiamo ad una vera e propria collaborazione tra di loro. La pedagogia si sta rinnovando e sta sviluppando nuovi percorsi. La didattica on-line è sostenuta dalla creatività dei bambini. Rappresentano graficamente questo virus con coscienza:sanno che "è cattivo" e che bisogna proteggersi da esso seguendo tutte le regole emesse dal Governo.

Studentessa di SFP
Melissa Altobelli   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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