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Sandra Chistolini. Il Coronavirus visto dai bambini della scuola dell’infanzia all’aperto
Il nuovo stile di vita per esorcizzare la paura
 
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   08-04-2020
Questo articolo testimonia come da eventi drammatici possono venire fuori situazioni positive in cui esorcizzare la paura vuol dire cogliere gli aspetti positivi che la reclusione forzata ci mette davanti, in un mondo che corre continuamente dove il tempo scorre talmente veloce da non permettere il fermarsi a riflettere; ad un tratto ci si ritrova faccia a faccia con sé stessi e con i propri figli ai quali spesso non si riesce a dare la giusta attenzione. I bambini ritrovano la loro famiglia, il loro spazio che non è più l'ambiente esterno ma la loro casa, i loro genitori spesso assenti. Questo re con la corona di spine se da un lato porta morte e paura, dall'altro ci regala momenti unici e irripetibili creando, nei più piccoli soprattutto, un grande senso di responsabilità e una consapevolezza maggiore delle regole che spesso non erano abituati a rispettare.
Non per tutti i bambini è così purtroppo; ci sono famiglie in cui la convivenza continua, porta alla luce problemi pre-esistenti che spesso sfociano in violenza verbale e anche fisica tra i coniugi. I minori diventano così spettatori di situazioni spiacevoli che provocano in loro grossi traumi. Non a caso la cronaca in questo periodo ci parla di richieste triplicate di separazione e aumento di chiamate ai centri anti violenza. Ovviamente tutti ci auguriamo che per i più sia momento di crescita e non di disperazione, di resistenza e non di demoralizzazione, di vicinanza e solidarietà.
Valentina Petti Studentessa SFP   
 
   08-04-2020
In questo periodo di emergenza, l’aspetto positivo è la riscoperta del nucleo familiare che prima dell’emergenza veniva vissuto in maniera superficiale a causa della vita frenetica sia dei genitori che dei figli. Nell’articolo si riscoprono i valori importanti della famiglia quali lo stare insieme, il condividere ansie e gioie dei propri figli, genitori che aiutano i figli nel fare i compiti, giocare, cantare e ballare con i propri bambini riscoprendo la bellezza dalla vita famigliare. I bambini, come si evince dall’articolo, vivono questa situazione grazie all’aiuto dei genitori e degli stessi insegnanti che cercano di spiegare il contesto del tutto particolare che stanno vivendo, ad esempio immaginandosi il virus un Re cattivo che per sconfiggerlo bisogna sia stare a casa e sia adottare delle precauzioni come il lavarsi le mani, l’indossare le mascherine ecc… Questo penso che sia l’aspetto meno negativo di tutta questa emergenza, l’immagine che il bambino dà a questa situazione attraverso giochi imitativi o disegnando un Re buono che un giorno sconfiggerà il Re cattivo (Coronavirus) per poter ritornare a riabbracciare e incontrare di nuovo i propri compagni di scuola.

Elisabetta Cerina
studentessa SFP
Elisabetta Cerina   
 
   08-04-2020
Sono tornate le ore in cui i bambini possono "perdere tempo" con i propri genitori, ore che prima erano impiegate in mille altri modi,sia dai bambini,impegnati tra scuola,sport e svago,sia dai genitori,sempre sommersi dal lavoro, tanto da non riuscire più ad avere tempo per trascorrere, senza pensieri,momenti con la propria famiglia,attimi non vincolati da orari e scadenze.
Questo virus che sta facendo tanto male, da una parte ha permesso a molte persone di recuperare certi valori che magari prima erano messi,senza volerlo, in secondo piano.
Ha fatto sì che riemergesse il valore della famiglia, del sostegno dei propri cari,dello stare bene insieme senza troppi pensieri. Certo nessuno sperava che ci volesse una situazione tanto tragica per far sì che questi valori tornassero ad ardere ma i bambini riescono a vivere questa situazione con occhi diversi dagli adulti,capiscono la gravità di ciò che accade ma allo stesso tempo colgono l'occasione per godere a pieno dell'affetto e della presenza dei propri genitori e così anche questi ultimi si sentono trasportati da questo sentimento.
Gli insegnanti naturalmente continuano ad essere presenti,anche se a distanza, nella quotidianità del bambino, in quanto sono figure importanti per la sua crescita e in questa circostanza possono aiutare il genitore nel nuovo ruolo educativo che è chiamato a ricoprire. Quindi è indispensabile,in questa situazione più che mai, che vi sia una cooperazione tra genitori e insegnanti per far sì che il bambino possa continuare a sviluppare e affinare le proprie potenzialità.
Federica Giuliani   
 
   08-04-2020
Questo tempo in cui siamo costretti a stare in casa, da “soli” con noi stessi, trovandoci faccia a faccia con le nostre paure e debolezze, è percepito dai bambini, attraverso il filtro dell’innocenza, non come una minaccia, ma come un’occasione per insegnare a giocare ai genitori. I bambini sono consapevoli che qualcosa è cambiato; infatti, come si evince dall'articolo, il virus viene disegnato dai bambini come un “groviglio di tentacoli avidi” oppure “una palla molliccia”, però nel loro immaginario e nella loro sana ingenuità, è qualcosa che si può affrontare. Paradossalmente, questo male non viene sconfitto attraverso delle armi, ma stando a casa, per amore dei più deboli, con i propri familiari, apprezzando quel tempo che prima la quotidianità ci privava. I genitori imparano dai bambini la bellezza della spontaneità, ritrovando quei valori che, di solito, sono sommersi dalla frenesia.

Agnese Innamorati
Studentessa di SFP
Agnese Innamorati   
 
   08-04-2020
Ritengo che quanto scritto dalla docente Sandra Chistolini sia profondamente veritiero. Ha toccato le corde interiori di tutti con questo articolo, perché il Coronavirus ci ha riportato all'uguaglianza, alla pace, alla fratellanza, allo stare insieme in famiglia, ad apprezzare di più ogni singola cosa offerta dalla vita, compresa la vita stessa. Ovviamente anche nei bambini sta cambiando qualcosa. Vedono i genitori più presenti e dunque da una parte il virus è colui che ha permesso ciò e questo in fondo non dispiace per niente ai bimbi, perché avranno modo di giocare con loro, fare i compiti con loro e persino quando alcuni genitori devono lavorare i loro bambini possono stargli vicini, se quei genitori sono tra quelli che possono lavorare da casa con lo Smart Working. Ho apprezzato moltissimo l'idea di far produrre ai bambini un libricino, tutto loro, sul coronavirus nel quale avranno illustrato con dei disegni le 10 regole da seguire contro quest'ultimo. Il Coronavirus ci permetterà di stare di più anche con noi stessi, permetterà ai bambini perfino di annoiarsi un po', cosa fondamentale per andare alla ricerca dei loro hobby, delle loro attitudini e delle loro passioni.
Arianna Rocconi   
 
   08-04-2020
"Senza fretta e senza la minaccia dell’orologio che corre in fretta", è questo l'aspetto che trovo di massima importanza in questo nuovo e inaspettato contesto.
In modo inaspettato e indesiderato è stato realizzato un desiderio molto comune, quello di avere "più tempo per": i bambini hanno più tempo per godersi mamma e papà, e mamma e papà hanno più tempo per godere di quell'infanzia del bambino di cui spesso, per necessità e doveri, sono poco partecipi.
Se è vero che in questa situazione è inevitabile provare sconforto, tristezza e paura nell'immaginare il prossimo e remoto futuro, è altresì vero che sarebbe uno spreco inestimabile non trovare le bellezze che possiamo cogliere nel vivere "senza fretta e senza la minaccia dell'orologio che corre in fretta", perché auspicabilmente torneremo a desiderare di avere "più tempo per".
Andrea Tesseri   
 
   06-04-2020
Si riscopre un tesoro andato perduto; i bambini lo trovano per la prima volta e per loro è una novità, gli adulti, in generale, e i genitori nello specifico, lo ritrovano emozionante ed avvolgente di tutte le sensazioni: “il tempo è oro” ed è questo, quello che ci eravamo dimenticati, quello che credevamo di aver perduto e che rincorrevamo durante le giornate credendo che non bastasse mai. E adesso sembrerebbe di averne a sufficienza e fin sopra i capelli.
In questo racchiudiamo attimi e ricordi preziosi per il nostro futuro, per i giorni che verranno alla fine di questa emergenza; i ragazzi e gli insegnanti continuano il loro lavoro di istruzione e di apprendimento e tutti impariamo da questo tempo speciale di riscoperta dei valori, questo drastico cambiamento della quotidianità, che ormai ci stava stretta, deve essere la lezione di vita dei giorni di oggi, un insegnamento che porteremo nelle nostre future famiglie e nelle nostre future lezioni in classe.
Tante cose che venivano date per scontate e che in realtà non lo sono, prima tra tutte la vita, così scontata eppure così instabile e preziosa.
Tesoro per noi e miracolo per i bambini che ringrazieranno questo Re cattivo per avergli restituito i propri cari che erano intrappolati dal (apparentemente “buon) Tempo” nonostante, però, siano ben consapevoli della pericolosità del Re Virus che diversamente da tutti gli altri cattivi non va combattuto con spade e intrighi ma con l’indifferenza, appunto stando a casa.
Ma la scuola non si è fermata, non solo perché è continuata con la reinvenzione costante e con la didattica online ma anche perché questo è l’insegnamento migliore che si potesse avere e il maestro non si vede ma fa sentire la sua presenza ingombrante sul mondo intero, e non si fermerà perché dalle esperienze dirette dei piccoli, e anche dei più grandi, fonte di ispirazione, diventerà, anzi lo sta già diventando, la solida base di un nuovo insegnamento di valori e di cittadinanza.

Sofia Imperia   
 
   06-04-2020
“I bambini si sono improvvisamente ricongiunti con i genitori”. E’ la frase che più colpisce leggendo questo articolo e soprattutto è il mio pensiero da un mese a questa parte. Sembra una novità, quasi un miracolo che bambini e genitori riescano a passare più tempo insieme, anzi, che riescano addirittura a “perdere tempo” quando invece dovrebbe essere la cosa più naturale del mondo, parlare, giocare e scherzare insieme senza essere schiavi del tempo che corre. Per quanto la situazione possa essere critica e preoccupante, è stato proprio il cattivo con la corona a permettere di riaffermare e ricordare a tutti, quanto questo aspetto famigliare sia importante e fondamentale. Inoltre la didattica a distanza, che si sta applicando in questo mese, ha permesso a molti bambini di superare le loro difficoltà grazie al fatto di essere supportati nei compiti dalle proprie mamme. Questa emergenza sanitaria sta permettendo soprattutto una crescita morale e sociale da parte dei bambini, come ad esempio l’importanza di rispettare le regole sia per il proprio bene che quello altrui, quindi il diventare altruisti, l’importanza di sapersi comportare in società e imparare ad amare gli animali. C’è bisogno di trovare il lato positivo anche nel periodo più brutto perché solo così se ne può uscire più forti.

Arianna Sulpizi
Studentessa SFP
Arianna Sulpizi   
 
   04-04-2020
Sono spesso le occasioni inaspettate a fornici punti di vista sui quali o non avevamo fissato mai lo sguardo, o avevamo smesso colpevolmente di farlo.
Il tempo per la famiglia è un tempo sacro e prezioso, che vivifica la nostra esistenza anche quando non ci accorgiamo di quanto esso sia una vera e propria impalcatura portante per ogni nostra altra attività,che troppo spesso prende il sopravvento. Certamente, il virus covid-19 ha creato situazioni di drammatica emergenza, soprattutto derivanti da una impreparazione generale del sistema sanitario globale, al quale troppe poche cure sono riservate. Tuttavia, se c'è un atteggiamento, una postura di vita, tipica dell'essere umano, è quel suo riuscire da un momento di crisi incontestabile ad aprire nuovi percorsi di sperimentazione, di costruttività oltre le devastazioni. E così, il virus ha permesso di fermare il tempo, di lasciare andare la frenesia quotidiana, così da permetterci di riaprire gli occhi e i cuori nei confronti della famiglia: madri, padri e figli si ritrovano, ogni giorno sempre di più, ritrovano quell'empatia e quella complicità che è alla base dei più profondi e naturali rapporti.
Ancora, la scuola ha saputo reagire con efficacia professionale ed umana, riuscendo a far sentire la propria indispensabile presenza anche a distanza (è questa forse le sfida di oggi: riuscire a sentirsi vicini, anche se, purtroppo, lontani), riuscendo a trasformare un virus così complesso e sconosciuto in un'occasione di crescita, di sperimentazione e di miglioramento, soprattutto per i bambini, i quali non devono cadere in una condizione di panico e timore per la situazione, ma il più possibile devono cercare di affrontarla con quella tenacia e con quello stesso acume di cui sono capaci, perché, se è vero che quella dei bambini è una "mente assorbente", allora certamente potranno imparare più di noi da quanto sta accadendo, forse, aiutandoci a non sbagliare più, sotto molti aspetti, in primis sotto l'aspetto del tempo e della famiglia, dell'essere ed esserci.
Certamente, questa esperienza dovrebbe lasciarci una certa resilienza, la certezza che, difronte ai colpi della vita, sappiamo trovare il modo per rialzarci e per credere in noi stessi, nella nostra forza e determinazione quando le cose si fanno difficili, ma spero ci lasci anche la capacità di ricordare quanto la felicità nella vita sia questione di prospettiva, una prospettiva per sono proprio le più piccole cose ad essere le più grandi.
Francesca Masella   
 
   02-04-2020
Il 4 marzo 2020 è stato l'ultimo giorno nel quale bambini e maestre hanno svolto le loro regolari attività all’interno della scuola. A causa della diffusione del Coronavirus, le autorità competenti hanno deciso di chiudere tutte le scuole d’Italia. Già dai giorni precedenti, tra i bambini della scuola primaria si parlava di Coronavirus come qualcosa di lontano, che mai avrebbe colpito la loro vita. Invece così non è stato. Con la chiusura delle scuole anche i bambini hanno preso coscienza che qualcosa stava cambiando. Prima di questo brutto momento i bambini hanno sempre fatto i conti con una vita frenetica, con un'agenda piena di appuntamenti, i quali avevano lo scopo di non far annoiare il bambino. Al contrario grazie a questo stop, i bambini nella tranquillità casalinga hanno riscoperto dei piaceri dimenticati. Come sottolineato dalla professoressa Chistolini, i bambini ora vivono i loro genitori senza guardare l'orologio, in modo incondizionato, perché questa è l'ora dove ci sono solo loro e i loro genitori e nulla può interrompere questo contatto. In questo scenario gli insegnanti hanno il ruolo di supportare i propri alunni e questo è possibile, grazie alla tecnologia che è lo strumento per la realizzazione della didattica a distanza. Attraverso videochiamate o qualsiasi mezzo, i bambini continuano ad avere contatto con la scuola, ovvero con la loro quotidianità. È importante far capire ai bambini la situazione di emergenza nella quale stiamo vivendo, in modo da farli sentire parte della Comunità che affronta questa difficoltà. Essere consapevoli di ciò che accade fuori dalla loro dolce casa è sinonimo di responsabilità. È proprio di questa responsabilità che i bambini devono prendere atto, in modo da farne ricordo in situazioni future. La responsabilità delle proprie azioni è un cardine delle caratteristiche del cittadino attivo.
Cecchi Rina   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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