Venerdì , 19 Aprile 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
Sandra Chistolini. Il Coronavirus visto dai bambini della scuola dell’infanzia all’aperto
Il nuovo stile di vita per esorcizzare la paura
 
Commenti presenti : 70 In questa pagina : da 11 a 20
   16-04-2020
Il tempo e la narrazione. Mi sembra che siano i due fili intrecciati di questo articolo. E' molto bello leggere di bambini che riscoprono il tempo con le loro famiglie disposte a raccogliere come un'occasione speciale la necessità di stare a casa, in modo diverso anche dalle vacanze dove spesso si sta all'aperto e buona parte del tempo lontani, con i nonni o nei centri estivi. Probabilmente molto di ciò è legato al progetto di scuola a cui queste famiglie appartengono per scelta di vita: apprezzare il "perder tempo" e soffermarsi sull'osservazione e la narrazione comune devono esser stati semi gettati prima e ormai condivisi, insieme a quelli per la costruzione di autonomia e valorizzazione di azioni significative.
Mi piacerebbe molto che questi semi si potessero diffondere in tutte quelle forme di didattica a distanza dove si prova a collaborare ma ancora confusamente e con l'occhio al programma. Mi piacerebbe anche che il libro possa essere uno strumento per sostenere quelle famiglie che invece faticano per le condizioni in cui si trovano, con l'aiuto di una comunità cittadina che è capace di costruire rete.
Carla Bianchi    
 
   16-04-2020
Lo stop serrato ci ha costretto ad una ridefinizione di spazi e tempi diversi e meno frenetici di quelli della realtà moderna, nella quale siamo abituati ad aggiungere. Aggiungere cose su cose e poi ancora cose e adesso: siamo costretti a sottrarre, a tenere con noi solo il necessario (che poi siamo noi stessi).
Abbiamo riscoperto, insieme ai nostri bambini: la noia, la reciprocità, la possibilità di mettere a disposizione le nostre competenze e la capacità di mettere sul piatto le nostre fragilità e le nostre risorse.
Bambini e ragazzi hanno attivato strategie alternative e ci stanno dimostrando, paradossalmente in questa situazione, di avere le carte per farcela e, in qualche occasione, di riuscire a giocarsele anche meglio.
La sfida educativa che ci si pone davanti è quella di restare al loro fianco anche in questo momento, e riuscire a raccontargli e a raccontarci quello che ne è stato di tutti noi in questo tempo vuoto, che forse è molto più pieno di quello consueto.
Giorgia Marchetti   
 
   15-04-2020
La drammatica esperienza che stiamo vivendo in questo momento fa capire a chiunque come anche le piccole cose della vita siano importanti. Questo pensiero si riflette, in qualsiasi modo, nella mente del bambino il quale, immagazzinando tutto, entra a diretto contatto con la famiglia e capisce che la sua quotidianità sta cambiando; le attività extrascolastiche che lo lasciavano fuori casa almeno 12 ore al giorno si sono tramutate in attività da fare all'interno della propria casa natale. in questo momento così delicato per il bambino è fondamentale anche la continua interazione con la maestra che si adopera per constatare l'andamento scolastico del fanciullo, adottando forme di comunicazioni digitali tra cui Whatsapp, Zoom, Google Classroom, Meet e Teams. In questo senso è molto importante il ruolo del genitore che lo aiuta anche a capire come utilizzare queste piattaforme.
LUCIA SALVUCCI   
 
   15-04-2020
L'emergenza sanitaria e le conseguenti misure anti-contagio imposte dal Governo hanno stravolto la vita di bambini e ragazzi. Mentre gli adulti recepivano le nuove e progressive regole imposte dalla quarantena le famiglie cercavano di ristrutturare in maniera rapida abitudini e stili di vita, con i bambini e gli adolescenti costretti a subire le limitazioni nel loro abituale modo di vivere, talvolta senza poterne capire a pieno il motivo. Basta feste di compleanno, basta partite di basket, calcio, basta lezioni di danza, basta uscite al parco, basta compiti a casa dell’amico. Con grande rapidità la quotidianità di bambini e adolescenti è stata alterata imponendo interminabili ore a casa, con l’interfaccia del computer come compagno di banco o come mediatore di giochi fatti a distanza con gli amici lontani. Se rovesciamo il discorso, paradossalmente questo brutto virus ci offre un’occasione: quella di fare comprendere ai più piccini il valore dello stare in casa con la propria famiglia, l’importanza del dialogo con la propria famiglia, del gioco, l’attività motoria in giardino, senza vincoli di tempo. Questa situazione sta proponendo a tutti il recupero, se non la scoperta, di luoghi fisici che ci appartengono ma che nella frenesia del quotidiano, spesso, non utilizziamo: spazi della casa come la cucina, dove in questi giorni molti si scoprono pizzaioli e panettieri. Questa è l’occasione per le famiglie per recuperare quegli spazi mentali, emotivi ed affettivi, che solitamente non frequentano con i loro figli: in quelle cucine si presenta l’occasione per coinvolgere i figli in attività su cui non esiste solitamente complicità, o che non si condividono proprio. Bisogna quindi imparare proprio dai bambini che con fantasia riescono a cogliere il lato positivo della situazione per saperla affrontare.
Mariarosaria Gianoglio   
 
   15-04-2020
Da quando l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato lo stato di pandemia in merito al contagio dal nuovo Coronavirus (Covid-19), il conseguente lockdown ha sovvertito inevitabilmente lo stile di vita delle popolazioni. I ritmi frenetici di poco tempo fa sembrano solo un ricordo e nuove abitudini casalinghe stanno prendendo il sopravvento. A beneficiarne, oltre la natura, gli uomini e le donne del domani: i bambini. La prospettiva della reclusione in casa in stato di emergenza, si è mutata magicamente nell’opportunità per gli adulti di dedicarsi ai piccoli come mai era stato loro concesso. Le attività motorie in giardino, il cimentarsi in cucina nella preparazione di piatti tipici e le altre forme di gioco sperimentate in famiglia stanno incidendo notevolmente sulla crescita personale dei piccoli, da tempo, schiavi di restrizioni e proibizioni convenzionali. Grazie ad un progetto innovativo si è cercato di comprendere l’impatto dell’epidemia sui bambini di scuole dell’infanzia all’aperto di Roma. Interazioni virtuali tra insegnanti, scolaretti e genitori, hanno portato ad un riscontro del tutto positivo. D’altronde già Aristotele riteneva che il gioco fosse utile per lo sviluppo della personalità e per l’allenamento della sfera cognitiva, così come Maria Montessori e altri numerosi pedagogisti che da sempre hanno sostenuto il valore educativo delle attività ludiche.
“Un virus con la corona, un Re venuto da lontano alla conquista della terra facendo degli uomini e delle donne più deboli dei servitori privati della libertà e dei sudditi senza volontà” I bambini hanno trovato così il giusto equilibrio per far fronte a questo male. Non si tratta di distorsione della realtà, sono consapevoli del pericolo incombente ma hanno piuttosto sviluppato una grande capacità di adattamento grazie alla loro fantasia.
Antonella Amoroso   
 
   15-04-2020
"Trovare sempre il bello nel brutto" è la frase che racchiude il nostro stato d'animo durante questa battaglia contro il re Virus che ci mette cosi tanta paura. Allo stesso tempo la frase suddetta è l'insegnamento che ci danno i bambini che vedono in questo periodo di quarantena l'opportunità di passare del tempo con i genitori che sono tanto impegnati nella vita "normale". Nonostante i bambini siano stati privati della passeggiata al parco con i nonni o della partita a pallone sotto casa con gli amici sono riusciti ad adattarsi alla situazione creando nuovi giochi e nuovi passatempi da fare in casa.Questo dimostra quanto sia geniale la mente del bambino che dà sicuramente tanta forza agli adulti in questo periodo in cui siamo stati catapultati in un mondo diverso da quello a cui eravamo abituati. Importante in questo momento è l'aiuto degli insegnanti che continuano ad istruire e a seguire a distanza il percorso educativo e scolastico dei bambini.
Aurora Monacelli studentessa SFP   
 
   15-04-2020
Lavoro come educatrice professionale in una scuola primaria sul territorio di Fiumicino.
Seguo tre bambini in tre classi diverse, una seconda, una terza e una quarta.
Ad oggi le amministrazioni comunali non hanno ancora trovato il modo di integrare il nostro servizio con le piattaforme digitali che il corpo docenti sta già utilizzando, non dandoci modo di poter continuare a seguire i nostri bambini anche a distanza, almeno per il momento.
Per questo motivo ho chiesto a chi, invece, la didattica a distanza la sta già effettuando, avendo modo anche di vedere i bambini immersi in questa nuova realtà.
Una maestra della scuola dell'infanzia, Lo Scarabocchio, sita nel nostro territorio, mi raccontava che i suoi piccoli alunni, dopo qualche settimana dalla chiusura delle scuole, hanno iniziato a cercarla tramite gruppi presenti sui social o tramite la messaggistica istantanea.
I più le mandavano messaggi di dispiacere nel sentire la mancanza sua, dei compagni e delle tante attività svolte tutti insieme.
Se da un lato, però, i bambini mostravano rammarico, dall'altro esternavano la gioia di poter vivere e condividere molto più tempo con i propri genitori.
In particolare mi ha colpito la reazione di uno dei bambini più piccoli, di 3 anni, alla vista della maestra durante la loro prima video lezione.
Il piccolino non voleva partecipare e ripeteva spesso di non voler tornare a scuola, rimanendo abbracciato alla mamma.
Incuriosita, ho chiesto alla maestra se si fosse fatta un'idea del perché il piccolo alunno avesse avuto quella reazione e lei mi ha spiegato che il bambino, per la maggior parte del tempo, durante una giornata tipo, si trova in compagnia della baby sitter, in quanto i genitori sono spesso fuori per lavoro.
Ha dedotto quindi, non mostrando sofferenza nello stare a scuola con gli altri compagni, che il bambino abbia in qualche modo timore che il rientrare alle normali attività scolastiche voglia dire perdere il privilegio di passare tutto questo tempo 'bonus' con la propria mamma.
Quindi sì, se da un lato questo Virus con la corona rappresenta un terribile pericolo per i più grandi e anche per i più piccini, dall'altro rappresenta anche il lasciapassare per questa sorta di terra di mezzo, dove tutti siamo approdati all'improvviso e in cui il tempo scorre senza i ritmi incalzanti scanditi dalle campanelle, dagli appuntamenti e dalle scadenze.
I bambini vedono coinvolgersi nella realizzazione di prodotti fatti in casa e scoprono la meraviglia e la soddisfazione nel consumare il pane o i dolci fatti dalle loro manine, con l'aiuto dei propri genitori.
Hanno il desiderio di contribuire alla causa comune, rincuorando grandi e piccoli con disegni e striscioni con su scritto 'Andrà tutto bene', tingendo teli bianchi con i colori dell'arcobaleno.
Al di là di tutto, fa tenerezza notare che, nel profondo del loro cuore, nutrano nostalgia per la loro amata Scuola e commuove anche un po' vederli tanto entusiasti nel ritrovarsi per la prima volta in video chiamata tutti insieme, talmente entusiasti da fare fatica a sovrastare le loro voci, che emozionate si intrecciano in svariati concitati saluti.




Giorgia Dati   
 
   14-04-2020
L’emergenza COVID19 ha catapultato le nostre esistenze in una dimensione lontana dalla nostra routine. Il distanziamento sociale che ci è stato imposto ci ha condotto a rivalutare la nostra umanità, a capire che l’io senza l’altro non ha ragione di esistere. Questo nemico invisibile e tanto pauroso sembra essere l’opportunità per riscoprirci nella nostra dimensione umana e nella assoluta necessità di sentirci parte di un mondo comune. Ci ha portato a riscoprire il valore della famiglia come comunità, di un "tempo nuovo" da poter dedicare ai nostri bambini, di un perder tempo insieme, che però non sarà mai perduto. Ci ha reso ancor più consapevoli di quanto sia importante che le famiglie, mamma e papà insieme, partecipino attivamente all'educazione dei loro bambini e ancor di più di quanto sia fondamentale che queste collaborino con la scuola, per mantenere vive quelle relazioni oggi più che mai indispensabili per esorcizzare davvero la paura ed uscirne tutti vincitori.
Elisabetta Falamesca   
 
   14-04-2020
I bambini rappresentano da sempre un universo ricco e affascinante da esplorare, nelle situazioni di cambiamento improvviso mostrano una straordinaria capacità di adattamento e anche di disciplina. Improvvisamente è stato detto loro che la scuola sarebbe stata chiusa, la riapertura è stata gradatamente posticipata fino a perdere quasi di importanza, ormai la didattica è quella a distanza. Sono stati privati delle passeggiate al parco e dello sport, ma hanno colmato questo vuoto con il potere della loro fantasia con i disegni e le favole da farsi leggere, ma anche da inventare. I nonni presenza fondamentale e spesso quotidiana non possono piu’ abbracciarli eppure nelle videochiamate non sono mai avari di sorrisi, la speranza regna sempre nella vita dei bambini abituati che gli eroi vincono comunque. E chi sono gli eroi? Per un bambino di 3 4 5 anni gli eroi sono i genitori! Quei genitori a cui si rimprovera di essere digitalmente distratti, avari di tempo e di attenzioni, ora non solo continuano a lavorare, ma sebbene privi di baby sitter e nonni sono capaci di essere tutto il mondo di cui i bambini necessitano. E allora sono abili cuochi che insieme ai figli preparano il pane e mille altre pietanze, sono insegnanti che mediano questa tecnologia che prima era tanto negativa per i piu’ piccoli e ora è diventata fondamentale, sono compagni di avventure e di mille giochi, ma soprattutto sono coloro che ogni giorno rendono normale ai loro piccoli questa situazione surreale. E non ho parlato di mamme, ma di genitori, perchè i padri di oggi amano stare con i propri figli e goderseli in tutto il loro mondo dall’accudimento al gioco, sanno che pulire e cucinare non significa aiutare la moglie che magari lavora a sua volta, ma rientra nei compiti di padre. Quindi sicuramente la convivenza forzata che il virus ci ha “regalato” ha permesso di condividere piu’ tempo in famiglia, ma i bambini sanno che i genitori hanno i super poteri, la differenza è che forse ora anche i genitori ogni volta che i loro bambini vanno a letto sereni sono consapevoli di essere eroi.
Francesca Ferrone   
 
   14-04-2020
Fin dall'antichità la famiglia è considerata la prima agenzia educativa e l’ambito responsabile della socializzazione primaria, perché è il primo luogo in cui si impara ad ascoltare, a condividere, a rispettare, ad aiutare e a convivere. Nella società attuale però, la nostra vita è scandita da ritmi frenetici, i genitori, occupati da mille impegni lavorativi e personali, sono presenti in minima parte e, chi risente di più di questa assenza sono proprio i bambini. In questo interessante articolo viene messo in luce il cambiamento che il Coronavirus attua all'interno della quotidianità di ognuno di noi e, soprattutto, in quella dei bambini. Improvvisamente si ritrovano a casa, lontani dalla scuola e dalle maestre e vicini ai propri genitori che, finalmente, hanno la possibilità di vivere attimi di cui ignoravano l'importanza. I bambini, dal canto loro, prendono coscienza di questo cambiamento e fanno tesoro delle nuove abitudini. Fare dolci con la mamma o aiutare il papà a sistemare il giardino diventano le attività maggiori del nuovo stile di vita, che esorcizza la paura e che fa del "cattivo" l'occasione per riscoprirsi uniti. Unione che riguarda anche la scuola, impegnata in un lavoro immenso di didattica a distanza e in un dialogo continuo con le famiglie degli alunni che collaborano e fanno da ausilio ai processi di apprendimento interrotti già da un mese. Grazie alle testimonianze dei lavori dei bambini delle scuole dell'infanzia all'aperto di Roma, riportate nell'articolo, possiamo quindi constatare che, anche da un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo, si può ricavare il lato positivo e, forse, anche un po' "sentimentale" di una pedagogia in continuo rinnovamento.
Miriam Martini, studentessa SFP   
 
| 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 |
Lascia un commento
STRUMENTI
Versione stampabile
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
I NOSTRI ARTICOLI
  I più letti
  I più commentati
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.9%
NO
 27.1%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy