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Alessandra Borsetti Venier: L’albero di Natale più bello. (Racconti di Tellusfolio per le feste)
 
Commenti presenti : 66 In questa pagina : da 31 a 40
   25-12-2006
Hai dato voce ad una mia sensazione di disagio... i "grassi insetti rossi all'assalto dei balconi" sono proprio inquietanti... buon natale! e questo l'abbiamo passato. Ora ci aspetta l'ultimo dell'anno...
Laura   
 
   25-12-2006
Che bei ricordi! Anche per me il Natale dell'infanzia è indimenticabile, per il mistero e la sorpresa nel trovare tutti gli anni un presepe sempre diverso, fatto a mano da mio nonno, con cartone e legno, davvero
bellissimo. Perciò capisco e condivido tutto quanto. E spero che ancora ci sia
qualche famiglia che regala tutto questo ai propri figli. Voglio credere di sì. Claudia


Claudia Manfredi   
 
   25-12-2006
Condividere il tuo affettuoso ricordo mi ha fatto un immenso piacere, e mi ha fatto ricordare, con nostalgia, la preparazione al mio Natale. Allora, in casa mia, si aspettava non Babbo Natale, ma il "Ceppo" (regali, legna che brucia bel caminetto, insomma calore ed allegria), che arrivava dalla cappa del camino, dal quale, pochi giorni dopo passava anche la Befana. Ho scoperto molto tempo dopo che mio babbo che ci stava dietro le spalle, buttava dentro la cappa noci, caramelle, mandarini, che ricadevano su di noi "magicamente". Rosanna

Rosanna Tempestini   
 
   25-12-2006
sono felice per te, che godi di bei ricordi... vorrei che "babbo natale" mi riportasse i miei... paola b

Bortolotti   
 
   25-12-2006
Fantastico, il mio albero quest'anno. Sbilenco e carico solo da un lato, dall'altro quasi nudo. Frutto di un intenso lavoro pomeridiano, costato un eccidio di vecchie palle di famiglia (e belle, ma a che serve conservare il vecchiume...). Art director, ed esecutrice materiale, mia figlia Anita. La sorella Emma, già capace di stare seduta su una coperta in terra, ha fatto il tifo a debita distanza. Stiamo bene. E a te ogni bene.
Manila Anita Emma

Manila Soffici   
 
   25-12-2006
Cara Alessandra, vorrei andare a Montesenario a raccogliere rami di pino caduti, come tutti gli anni; quest'anno sono in ritardo perché ho uno stiramento muscolare al torace che mi rende faticoso fare tutto, ma spero di farcela. Vieni con me? Con panino e acqua all'ora di pranzo o giù di lì... Adriana

dada   
 
   25-12-2006
Grazie per questa bella memoria che scalda l'anima...
Ricordo in poesia della Messa di Natale a Nizza: L'odore di incenso nelle narici, misto alla cera della candele, che tremano allineate sotto l'immagine sacra, là sull'altare. Le stelle di Natale bordano in reverente schiera lo spazio dove sarà celebrata la funzione, anticipata dal suono maestoso dell'organo. Le canne, lucide e allineate, sembrano voler nascondere le note che si librano nell'aria semibuia della chiesa, dove arrivano i fedeli, per il "nuovo sacrificio". In silenzio ognuno prende posto sulle panche e si predispone ad un raccoglimento ricco di pace e di serenità per vivere le sensazioni intime stimolate dalla "buona novella". Il coro che si libra nell'aria
sottolinea il desiderio di armonia, che istintivamente cresce in ognuno di noi, spesso soffocati da inutili e negative prevaricazioni.
Un augurio speciale, con simpatia, Paola Capitani
Paola Capitani   
 
   25-12-2006
Cara Alessandra, il nostro albero nasce da ciò che offre il bosco, ogni anno diverso, e per questo Natale il "nostro" bosco ci ha offerto un ramo di alloro, dorato e addobbato con i pon pon di lana fatti da Margherita. Tutto ciò diventerà un bel futuro ricordo, come i tuoi. Lo condivido con te già da ora.
Raffaella

Raffaella Grilli   
 
   25-12-2006
Grazie da San Miniato, contraccambio di cuore,
Bernardo
“Il pastore traversa la superficie e scavalca confini… Ospiti delle notti squadernate sopra le loro teste, scintillanti di luci, o sotto ricoveri precari a tremare di pena sotto i lampi... Pastore non è chi manda al pascolo, ma chi esce davanti a esso e lo fa venire dove lui va. Sa scegliere le direzioni, procede sulla terra secondo le istruzioni del cielo: che siano stelle e lune, come capita a tutti loro, o che sia una colonna di fuoco di notte e un tappeto di nuvole di giorno, come succede a Mosè e a nessun altro. Il pastore marcia con gli occhi al cielo e così stringe il nodo provvisorio tra la terra e l’infinito spazio in cui s’aggira”. (Erri De Luca)
Bernardo   
 
   25-12-2006
Questo testo è molto suggestivo, grazie.


Massimo Acciai   
 
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