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Commento di filomeno aggiunto il 20.03.2008
Il dio serpente, interesante film
Articolo di riferimento : Nadia Cassini
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Commento di m26 aggiunto il 20.03.2008
Sig. Carlos,
resto allibito per le sue parole...voi "anticastristi", ci "gridate" che il "regime" cubano e' ottuso e fermo al 1959, ricordando a Fidel che siamo nel 2008..e le cose nel mondo sono cambiate...e poi..lei mi invita a vedere delle foto appunto del 1959 di Raul definendolo un criminale.
Ma siamo nel 2008 Sig. Carlos!!
Essendo cubano forse non sa che alla fine della seconda guerra mondiale anche qui in italia, ci sono stati un numero altissimo di "regolazione di conti" tra vinti e vincitori.Credo che sia una cosa fisiologica che alla fine di una guerra ci siano queste cose...
Per cui mi sembra ottusa la sua definizione di criminale per Raul solo perche' appena finita la rivoluzione i vinti hanno fatto "pulizia" della vecchia classe dirigente battistiana.
Saluti.
Commento di La viaggiatrice aggiunto il 20.03.2008
Ho letto il libro e mi sento un po' come Circe, sempre alla ricerca del mio luogo. Ma poichè da trent'anni passo almeno un mese all'Avana, in casa di amici, si potrebbe dire che quella è la mia città. Per me è sempre come tornare a casa. Certo non nego le mille difficoltà di Cuba, ma la gente è la calamita che mi attira, anno dopo anno. Cuba mi riporta agli anni della mia infanzia, quando in Italia stavamo tutti peggio, ma eravamo tutti migliori. Eravamo, come i miei amici cubani(intellettuali o persone semplici)ancora innocenti e il consumismo non aveva ancora comprato le nostre coscienze.
Articolo di riferimento : Karla Suárez racconta “La viaggiatrice”|Intervista di Gordiano Lupi
Altri commenti all'articolo [ 1 commento ]
Commento di Piero Cappelli aggiunto il 19.03.2008
Caro Claudio,
tu domandi: "Essere editori ed autori indipendenti è una specie di Via Crucis?". Certo, non potrebbe essere diversamente. Non perchè è piacevolmente 'masochistico' da una parte ed 'eroico' dall'altra, esserlo. Ma perchè è nelle cose. Nelle cose date e vissute come le sentiamo e le viviamo. soprattutto interiormente. Perchè se vogliamo 'ascoltare' il mondo, sia quello nostro più profondo, sia l'altrui, sappiamo bene che non possiamo che farlo ponendoci all'attenzione, considerando-ci e considerando-li... E l'onda sulla quale si percepisce il 'messaggio' sappiamo bene essere quella del Cuore, dell'Anima, dello Spirito che ci unisce, credenti e non credenti, atei e bigotti, rivoluzionali e borghesi. Anche se molti si ribelleranno a questo 'accorpamento' dovremmo saper scoprire e ri-scoprire, ri-cercare un 'ecumenismo' inteculturale che proceda oltre i limiti delle disfunzioni interconnettive innescate dai vari 'confessionalismi' 'a la carte'...
Per cui, come ci dicono certi testi sacri, quando "fai penitenza non ti far vedere triste, sciatto, sconsolato o sofferente... invece profumati i capelli, alza lo sguardo e sorridi perchè chi t'incontrerà veda che tu non stai patendo per il tuo stato di penitenza - anche se non dovuto e voluto da te - ma ne sei sinceramente ed umilmente consapevole, senza rammarico, nè arroganza o violenza...ma ti porti la serenità nel cuore...
...E soprattutto cerchiamo di condividere questi momenti di 'penitenza' comune che ci uniscono in una comunione oltre gli steccati di ogni genere e di ogni cultura...
un abbraccio e un caro augurio anche a te di buona e serena Pasqua!
Piero Cappelli



Commento di Piero Cappelli aggiunto il 19.03.2008
Signori Riva e Liebl condivido e mi unisco, visto anche il tono del mio intervento non certo asettico su tali questioni...per cui insieme...salutoni...Piero C.
Articolo di riferimento : Piero Cappelli: Una cultura del turismo in Italia
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Commento di Claudio Bonini aggiunto il 19.03.2008
Ciao Stefania.
Ho visto il tuo messaggio e ho provveduto ad avvisare Flora.
Ti contatterà al piu presto.
Commento di Carlos aggiunto il 18.03.2008
Raul Castro è un criminale pragmatico e che ha vissuto in qualche modo più vicino alla realtà. Mi spiego: Raul ha avuto amici dentro e fuori del regime, cubani tra l'altro.
Fidel, per convenienza o, chi lo sa, in casi isolati anche per simpatia, ha avuto qualche amichetto, come Garcia Marquez, motivo per cui il mediocre Gianni Minà ha avuto la possibilità d'intervistare Castro, ma sostanzialmente ha vissuto in un'altra dimensione: quella dei dittatori che vivono isolati. Primo per paura e, secondo, perché 'il resto dell'umanità non vale niente', né vale la pena dedicarle secondi di tempo.
Raul beve Vodka, parla e fa altre cose con certi amici. Non perché sia buono, ma solo perché a lui mancano i meccanismi per essere una 'macchina di potere' come Fidel. Raul, ripeto, è un criminale e, se volete, vi faccio vedere le foto dove compare il 'fratellino' che chiude gli occhi ad un condannato a morte per dargli il colpo finale o compare in una foto della sua prima grande opera: le più di cento persone fucilate a Santiago de Cuba tra i giorni 8 e 9 gennaio 1959.
Le opere teatrali, e i romanzi anche, tante volte prendono spunto dalla realtà. Pushkin diceva: “Fatemi scrivere e vi racconterò la realtà della vita”. Niente di quello che dico su questo libro è sull'altro Saturno pubblicato in lingua spagnola, “Requiem per Saturno”, potrebbe raccontare l'orrore. E per questo che ci sono altre esperienze, altri racconti, altri saggi.
Valladares diceva, sabato scorso, che tutto quello che lui racconta si può trovare a Ginevra negli archivi della Commissione per i Diritti Umani.
Commento di Leonardo aggiunto il 18.03.2008
Non commento il libro perché ancora non lo ho letto; per tanto, mi limito alla presentazione qui fatta.
Dal trionfo della rivoluzione si indicava a Raùl Castro (assieme al Che Guevara) come il più radicale. Per anni - e credo fino oggi - i servizi di intelligenza degli Stati Uniti la hanno pensato così e anche il presidente Bush. Mi chiedo, quelli sarebbero gli elementi per “contraddirli” con il paragone rispetto a suo fratello. Innalzando Raùl, demoralizzare a Fidel, l’indiscusso condottiero della rivoluzione cubana? Mi sembra sentire lo stesso rumore quando con la morte del Che Guevara dichiarati detrattori della sua opera cominciarono a lodarlo: tanto buono il Che, quanto cattivo Fidel.
Mi chiedo pure quali sarebbero gli elementi per definire Carlos Lage politicamente debole e potenziale fantoccio quando nella sua carica di vicepresidente del Consiglio di Stato e segretario del Consiglio di Ministri ha sostituito Fidel Castro nei più alti conclavi regionali e mondiali. Quale le ragioni per affermare Ricardo Alarcón ha scarsa autorevolezza. Se basato nel incontro con gli studenti invito a vedere l’intero colloquio (2 ore circa) per ascoltare molto di più delle insidiose domande degli studenti e le stupide risposte di Alarcón che ci hanno fatto imparare a memoria, con evidente tergiversazione.
Vorrei sapere se il libro è un saggio o di un romanzo? Sono due cose così differenti che la classificazione saggio romanzato farà dubitare: dove finisce la realtà, dove comincia la fiction?
A presto.
Commento di francesco santoiemma aggiunto il 17.03.2008
mi potete dire la versione in prosa della poesia il veto nell'isola
Articolo di riferimento : Traduzioni e altre traduzioni: Pablo Neruda - Ivana Cenci (1)
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Commento di Carlos aggiunto il 17.03.2008
Assolutamente d'accordo con Enea, non per il fatto di credere a quello che crede Valladares, anche per l'analogia che sempre potrebbe aiutare a capire l'errore di difendere l'indefendibile.
Carlos
Articolo di riferimento : Armando Valladares. Contro ogni speranza
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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