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Commento di tytti aggiunto il 23.05.2008
“Persuadere, capire la diversità sessuale e sradicare l’omofobia come una delle forme di discriminazione più presenti nella società attuale è espressone di solidale e la solidarietà è parte del socialismo”, ha dichiarato Ricardo Alarcón, presidente dell’Assemblea Nazionale del Poder Popular.
Articolo di riferimento : Yoani Sánchez. Prudenti e incauti
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Commento di dargy aggiunto il 23.05.2008
Ti ringrazio di cuore, e so che anche se la pensiamo in maniera diversa,sei una persona per bene,anche se abbiamo avuto qualche dissapore,e una cosa normale quando si parla di cuba, l’importante e rispettare le rispettive idee
Ti saluto
Dargy ciberio
Articolo di riferimento : Gordiano Lupi. Yoani Sánchez, un’eroica blogger cubana
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Commento di nino aggiunto il 23.05.2008
non ci posso fare niente se i fatti non ti piacciono.Continua a credere che ad avere torto sia chi difende un alleato e non chi lo aggredisce.Tanto,la storia è stata già scritta.
Commento di Dargy Ciberio aggiunto il 23.05.2008
Informazione. D’ora in avanti non faro più errori ortografici, ho trovato un buon sistema: il correttore ortografico; cosi finalmente vediamo se riesco a imparare correttamente l’italiano.
Commento di dargy aggiunto il 23.05.2008
Infatti nino ora l’angola abita in pace e tranquillità(ironia) non ci sono piu massacri,la vita e cossi prospera che tutti ci migrano, ma per piacere, non prendiamoci in giro, io bi considero persone intelligenti, fate l’stesa cosa con me
Saluti
Dargy ciberio
Commento di Leonardo Mesa aggiunto il 23.05.2008
Cara Dargy, in data dell’articolo di Torreguitart il documento plasticato già esisteva; anzi, dal 2000 (ò 2001, non ricordo) si cominciò ad introdurre gradualmente. Forse c’è un poco di confusione. Torreguitart scrisse per l’occasione “Sul carnet ci mettono pure se voti e come voti…” Invece Dargy, è stata proprio lei a affermare che i dati si scrivevano della scheda elettorale (commento del 22/02/2008 in “Partita a scacchi? Leonardo Mesa risponde a Gaviotazalas”, 22/02/2008). Lei scrisse (non Torreguitart): “Nel foglio dove si vota, segnano nome cognome numero di carta d’identità e tutti i suoi dati, così sanno chi ha votato e quale voto ha espresso...” Disinformazione o scherzo? Basta aspettare...
Approfitto per condannare le offese contro Lei e Lupi. Mi solidarizzo con voi e colgo con piacere le scuse di Santiago. Nel futuro, spero che quest’episodio serva ad un reciproco e inviolabile rispetto. Saluti.
Articolo di riferimento : Gordiano Lupi. Yoani Sánchez, un’eroica blogger cubana
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Commento di dargy aggiunto il 23.05.2008
Leonardo non ce ne disinformazione ne scherzo, il documento di plastica non e tanto che esiste, comunque quello che torreguitart dice e un'altra cosa (ti prendono il numero di carne,datti anagrafici e lo segnano sul foglio dove botti)cossi sanno cosa ai scritto, ora se te vuoi dire il contrario, farlo pure, vuol dire che avviamo bottato in paese dibersi, (io in cuba te in cubalandia jajajaja,questo e un scherzo) no quello di toreguitart
Dargy ciberio
Articolo di riferimento : Gordiano Lupi. Yoani Sánchez, un’eroica blogger cubana
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Commento di Leonardo Mesa aggiunto il 23.05.2008
Basta aspettare un poco… La fotografia che accompagna l’articolo fa vedere la carta d’identità di Yoani, documento sul quale, secondo Torreguitart (“Oggi hanno rieletto Fidel” del 24/02/2008), si segna chi vota e chi non, per chi si vota e per chi non. Sulla piccola carta di plastica? Ironia o scherzo? Disinformazione inocente o voluta?
Articolo di riferimento : Gordiano Lupi. Yoani Sánchez, un’eroica blogger cubana
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Commento di Leonardo Mesa aggiunto il 22.05.2008
Mi scuso per il ritardo. Non scherzavo, quando dicevo di stare male.
Si nomina Cabrera Infante; scrittore, critico, traduttore, editore e addetto culturale di Cuba a Bruxelles (1962-1965). Bravo, senza dubbi; però perché lui. Cosa ha in comune con altri “nominati”? Semplice: l’avere abbandonato Cuba (verso Londra, 1965). Non, non… questo non basta: si deve anche dichiarare contro il governo cubano; rinnegare, attaccare. E chi non lo fa, si lo fanno fare. Questo è il caso di Cabrera, che fu molto misurato nel parlare esplicitamente dei suoi divari con il governo cubano e, a questo punto, furono altri “insoddisfatti” di lui a sparlare… per lui. “Così funziona per gli artisti e scrittori cubani: finche non se né vano, finché non sparlano, non sono mai esistiti.
Signore Lupi, se interessato agli scrittori cubani, permetta suggerirle anche Carpentier, Vitier, Fernández Retamar, Eliseo Diego e Lezama Lima; tutti con stili più complessi di quello del grande Cabrera Infante.
Massimo, non sempre gli occhi servono per vedere, ci vuole di più: “L’esenziale invisibile per gli occhi”- ricorda il Piccolo Principe.
Commento di alfredo aggiunto il 22.05.2008
Il soggetto è movimento a deriva

“Celui qui critique ou repousse le jeu, est déjà entré dans le jeu » (Blanchot)

“La poesia è sana perché naviga liberamente in un mare senza confini; la ragione cerca di traversare quel mare senza confini e gli pone dei confini. Il risultato è l’esaurimento mentale. […]. Accettare tutto è un esercizio, comprendere tutto è uno sforzo. Il poeta desidera solo l’esaltazione e l’espansione, un mondo per distendervisi; gli piace vedere la sua testa sollevarsi nel cielo. Il logico pretende di rinchiudere il cielo nella sua testa; e la testa scoppia.” (Chesterton)

“Si scrive forse quando si vede alla fine tutta la mancanza, tutta la pienezza nell’istante, quando spinge qualcosa nel corpo, nelle parole.” La scrittura ha un rapporto solo con la morte, ma una morte già avvenuta; “Si scrive forse per nascere ogni volta, per ricordare tutto ciò che vive”. Tutto quello che non può vivere se non morendo, facendosi corpo e entrando nella memoria e nella scrittura. “Vivendo di morte, muore vivendo”. “Scrivere per non morire, per non perdere di vista l’imperdibile, irresistibile fondo, invisibile mondo, fuoco disperso”. Quel fondo che è il mondo, “irresistibile fondo, invisibile mondo”, piano da cui si risale fino all’ultimo pronunciamento, il “disastro”, la frase infinita che si dipana in un istante, senza memoria della totalità, lontano dagli astri. “Si scrive forse quando si vede alla fine tutta la mancanza, tutta la pienezza nell’istante”, a quale mancanza si riferiscono le parole, i concetti, a un universo, a una natura, a un cielo nel crepuscolo della presenza, presenza che ci eccede. L’universo-tempo non è, ma c’è un “qui”, un istante unico, irripetibile e sempre atteso, “patience de la parole veillante” scrive Blanchot.

« Ainsi la patience du désastre nous amène-t-elle à ne rien attendre du ‘cosmique’ et peut-être rien du monde […]. La longue, l’interminable phrase du désastre : voilà ce qui cherche, formant énigme, à s’écrire… . […].
Le désastre, rupture avec l’astre, rupture avec toute forme de totalité, sans cependant dénier la nécessité dialectique d’un accomplissement, prophétie comme simple événement à venir, ouvrant, toutefois, découvrant la patience de la parole veillante, atteinte de l’infini sans pouvoir, cela qui ne se passe pas sous un ciel sidéral, mais ici, un ici en excès sur toute présence…» (Blanchot)

Soggetto che vacilla interrogandosi sull’essere, ma si tiene in salvo scegliendo un luogo immutabile, dove tutto è già definito ma nulla è previsto; ciò che avviene è la presenza, la mia sconvolgente presenza a me stesso. Così non avrò più da dire ciò che è, ma da assumere i piccoli impercettibili mutamenti del reale, avvenimento nel cuore dell’essere, ma inattesi da sempre. La parola sopravvivrà a un evento senza futuro, l’accoppiamento impossibile fra l’essere e il nulla, la pienezza d’essere e il vuoto d’essere, “entre le vide et l’événement pur”. Il fiore appassito non è più quello che era, ma mantiene sempre il suo nome; questo nome si chiama “verità”, la sua lingua è la poesia.

Mallarmé scrive "rien n'a eu lieu que le lieu" (niente ha avuto luogo oltre il luogo). E Descartes precisa che se sono qui o lì, è perché sono in relazione con il mondo esterno, con parti dello spazio. La superficie può mutare o essere la stessa, posso occupare un luogo o un altro luogo. Siamo esseri in movimento. “Il soggetto è movimento a deriva”.

Articolo di riferimento : Stefania Roncari: Movimento a deriva
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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