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Liberalizzazione mercato farmaci. Le corporazioni all'attacco... BASTA!!!
11 Dicembre 2011
 

Federfarma Lazio, nota associazione che difende gli interessi dei consumatori di farmaci, rispetto ai farmaci con ricetta non rimborsabili dal Ssn, si pone una domanda: “Siamo veramente sicuri che il 'salvataggio dell'Italia' debba passare anche attraverso la liberalizzazione dei farmaci di fascia C?”. Grossomodo la stessa domanda che si pongono i possessori degli yacht di lusso... e mentre questi ultimi delineano scenari di moli abbandonati ed economie sottozero, i farmacisti di Federfarma, volutamente non menzionando i loro fatturati che ne potrebbero risentire di 380 euro al mese per farmacia* (i farmacisti, nell'ambito dei redditi -126.000 euro all'anno- sono secondi solo ai notai), prevedono aumenti potenzialmente pericolosi di consumi.

Alla loro domanda la nostra risposta è NO!! E siamo stufi di essere presi in giro da questa corporazione che valuta i consumatori solo come utili idioti da costringere ad acquistare farmaci solo da loro... altrimenti si fanno male. Nello specifico: ma perché dovrebbe farsi male un consumatore che acquista un farmaco vendibile solo con ricetta, se l'acquisto lo fa al supermercato e non in farmacia? E perché dovrebbero aumentare i consumi se comunque si acquista solo con ricetta del medico?

Noi, consumatori del popolo che Federfarma considera pecora, abbiamo capito solo una cosa: la corporazione ha timore dello sgretolamento del proprio potere, non di mercato ma di posizione acquisita e pagata negli anni con profumate prebende verso il potere costituito. Sgretolamento che se oggi prevede la perdita di bruscolini (380 euro al mese), un domani, quando forse riusciremo a liberalizzare del tutto il mercato levando qualunque monopolio alle farmacie, potrebbe costringerli a doversi confrontare col mercato come qualunque altro commerciante, e non continuare a vivere di rendita corporativa.

Questo per dire che nostro obiettivo è andare oltre gli attuali provvedimenti del Governo Monti, un andare oltre che non potrà che essere nelle dinamiche dell'economia e della sicurezza dei cittadini: in qualunque settore le economie hanno superato le tenaglie corporative, ne ha guadagnato il cittadino, le categorie, il lavoro e lo Stato. Basta guardarsi intorno senza farsi distrarre da quelle liberalizzazioni che sono finte (un esempio per tutti: ferrovie).

 

Vincenzo Donvito, presidente Aduc

 

 

* Dati delle associazioni dei farmacisti non-titolari di Anpi, Mlf e Forum farmacia.


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