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Commento di Alessio e Rossana aggiunto il 13.03.2007 In questo testo, dedicato alla mostra di Rodari e all'analisi dell'autore, emergono temi interessanti. La fiaba vista come strumento di educazione dei grandi e non come semplice storia da leggere per divertire. Attraverso le fiabe si riescono a capire i malesseri delle società a cui esse appartengono. Gli autori attraverso la cretività, la fantasia riescono ad esprimere concetti molto profondi, ma allo stesso lasciano la libertà a colui che legge di poter a sua volta fantasticare e interpretare la lettura a suo piacimento. Vorrei concludere con la frase che più mi ha colpito, dato che nella società di oggi siamo lontani anni luce da tale motto!!!: “Tutti gli usi della parola a tutti” mi sembra un buon motto, dal bel suono democratico. Non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo"
Grazie e Saluti
Ale & Rossy Articolo di riferimento :
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] Commento di lui la plume aggiunto il 12.03.2007 Gli argomenti scomodi vanno somministrati un po' alla volta.
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] Commento di carlo aggiunto il 12.03.2007 Non conosco la lingua originale...ma quella usata dalla traduttrice mi piace moltissimo.
carl Articolo di riferimento :
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] Commento di Maria Emanuela aggiunto il 11.03.2007 Trovo profondamente ingiusto quanto successo. io ho 4 figli naturali e vorrei prima di tutto una maggior tutela per loro , piuttosto che i dico , se costretta a scegliere. Articolo di riferimento :
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] Commento di Alfredo Mazzoni aggiunto il 11.03.2007 Data la mia professione e interessandomi di questi problemi, ho ricevuto alcuni commenti all'articolo. Invito a scrivere la propria opinione direttamente al giornale. Personalmente ritengo che le tesi sostenute sono un po' estremiste. Credo che non tutte le aziende che allevano vacche da latte siano a questi livelli di sfruttamento. Da noi c'è ancora ad esempio la pratica dell'alpeggio, che è dura ma viva sia per le bestie che per le persone. Articolo di riferimento :
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] Commento di Carlo Forin aggiunto il 10.03.2007 Caro amico Mat,
tu scrivi come un protagonista di allora. Io sono nato il 1° giugno del 1948.
Concordo in pieno con te nell’orrore per il razzismo.
Partiamo dunque da qua per osservare la memoria come ME MUR IA, luogo (IA) di vita-morte (MUR) del ME. La mia lettura di Apuleio, come devoto ad Iside, madonna nera, mi ha mostrato che era assolutamente alieno dal razzismo sia lui sia tutti gli autori antichi che ho letto, così com’era alieno dal razzismo il cristianesimo primitivo tanto da trasformare le immagini di Iside in Madonne nere.
Il razzismo deve essere una piaga moderna che può essere incominciata proprio ai tempi di Cristoforo Colombo, penso; quando si sono trovati tanti esseri umani così buoni e così inermi da approfittare per trattarli come bestie. Dico questo con cautela, perché andrebbe fatta un’indagine sociologica sull’inizio del fenomeno razzista. Il fatto è che in antico non passava neppure per la testa dell’essere umano l’idea della razza come fenomeno distintivo tra gli esseri umani, pur esistendo la schiavitù.
Non ho compiuto i sessantenni, ma sono nato a Vittorio Veneto, città medaglia d’oro sia per la Resistenza sia per la prima guerra mondiale.
Non è un luogo che ci garantisca di ricordare bene bene, ma abbiamo dei vantaggi. So, ad esempio, che mio padre, tenente di fanteria, ha rischiato tre volte la vita. Prima per essersi offerto volontario per l’Africa, e vedere tornare le salme dei quattro sorteggiati, poi per essersi offerto volontario per la Russia, e tutti sapranno quante centinaia di migliaia di Italiani non sono tornati, ed infine, l’8 settembre, per aver accettato il consiglio di non proseguire in treno per Roma per raggiungere il suo reparto, finito poi nei campi di concentramento tedeschi. Sospendo, ma sarebbe lungo l’elenco che ho in memoria.
Tu dici che non vedo la merda di oggi. Scherzi?
E’ merda il pericolo che abbiamo corso meno di un anno fa, quando il referendum avrebbe potuto portarci in una repubblica autoritaria. Non insisto sul termine, ma non siamo ancora in aprile, cioè l’anno non è finito dacchè avremmo potuto riavere al potere Berlusconi, che non ha mai partecipato una sola volta alle celebrazioni per la Resistenza.
Certo Mat,
è merda anche la confusione pacifista dei vari elementi di estrema sinistra, così ubriachi di ideologia da non capire più da che parte stare (e da aver regalato il potere alla destra la volta precedente –leggi Bertinotti). Ed è quella cosa che Bossi voleva mettere sulla nostra bandiera.
Io mi prendo la mia responsabilità di gridare chiaro quello che penso, e rifletto per non confondere il bene col male, l’amor di patria con l’ideologismo becero che della Patria approfitta per fregare i propri connazionali.
Questa confusione è una forma di violenza!
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] Commento di Ivana Cenci aggiunto il 10.03.2007 Caro Claudio,,
la tua proposta sulla futura rubrica “Discorso amoroso” desta in me stupore per il fatto che ho appena terminato di scrivere un testo che ha a che fare con l'amore, che interroga e si interroga in merito all'amore, in particolare visto dalla posizione femminile: che poi inaugura una diversa apertura di sguardo anche per la posizione maschile. Dovevo occuparmene, in relazione ad un percorso di ricerca che sto conducendo con un gruppo di persone di Giardino Freudiano, poi Ida Travi mi ha inviato il suo testo: Diotima e la suonatrice di flauto, cui hanno fatto seguito altri testi, e la posta in gioco si è fatta più ampia e sostenuta. Ne è venuto, comunque, un testo a mio avviso interessante, Ida me ne dava ieri ampia considerazione e mi chiedeva che uso intendo farne.
Cela dit..... dato che non ho pregiudizi rispetto alla possibilità di provare a prendere le cose anche in maniera più lieve e, quando il caso, pure scherzoso, e che il dialogo e le occasioni di scambio con altri, anche di pensiero o sguardo nettamente opposto, sempre mi risuonano come un'opportunità, la cosa potrebbe anche interessarmi.
Credo che saprei e potrei destreggiarmi, considerato che il tema rientra già nel mio percorso e nei miei interessi...... e, perché no, potrei trovare le connessioni anche con il linguaggio poetico.
Però al momento, per le pressanti traduzioni da consegnare ed altri impegni editoriali, posso inviarti, soltanto, il testo citato, che però va necessariamente contestualizzato e per far questo c’è bisogno di un po’ di tempo. Qualcosa poi, sicuramente sopraggiungerà sempre, e se ci fosse qualche altra persona interessata con cui, magari, intercalarmi e dare movimento e fluidità alla cosa, oltre che un senso di apertura che escluda qualsiasi forma di eccessivo attaccamento personale a un sì delicato argomentare, sarebbe la condizione ottimale.
Ragion per cui, anche a partire dal titolo, lo vedrei molto bene al plurale: che suggerisca l'idea di un interloquire.... fuori dalla posizione d'angolo. (Ivana Cenci)
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Commento di mat aggiunto il 09.03.2007 La donna è passata dal fornello alla scrivania,
Forse per rivendicazione o forse per sfida anziché inseguire la sua femminilità ha voluto far suo il modello maschile e tutt'oggi è disorientata e infelice.
per di piu' ora oltre al fornello deve pensare anche alla scrivania.
Oggi fare la casalinga è un lusso che poche donne possono permetterselo!
Altro che festa della donna! Articolo di riferimento :
Commento di mat aggiunto il 09.03.2007 Caro amico Carlo,
dopo piu' di sessantanni non mi è ancora chiara la differenza tra chi ha combattuto per la resistenza e chi ha dovuto partire per la guerra. Non certo per vigliaccheria o amor patrio, ma forse per senso del dovere verso la propria condizione.
Col senno di poi è facile prendere le distanze dalle porcherie che vi eravamo immersi fino al collo. – Quello che voglio far notare è che mentre rivanghiamo la merda di ieri non ci accorgiamo di quella che procuriamo oggi.
Di fronte alle immagini crude e terribili del razzismo mi pongo sempre la stessa domanda. E' possibile che l'uomo arrivi a tanto disprezzo per la vita umana, la risposta é: "Certo che si!". Lo vedo tutt'oggi camminando per strada.
E allora anziché sventolare le bandiere fuori dai campi di battaglia, o impiccare qualcuno fino a ieri osannato, prendiamoci una fetta di responsabilità della nostra violenza. Articolo di riferimento :
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] Commento di Cla aggiunto il 09.03.2007 Frances, peccato che te ne sia andata da quest'angolo dove mi piaceva leggerti, anche a mia zia E. che si dice vecchia e bisbetica invece pensa ancora tanto all'amore!
Un saluto
Claudia Articolo di riferimento :
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