Lunedì , 07 Ottobre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > Oblò cubano
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Roberto Pereira. Lettera alla stampa di un ragazzo cubano
26 Febbraio 2011
 

Giovedì nella puntata di “Annozero” si portava alla luce che nei paesi emergenti - in questo caso la Libia - oggi gli strumenti dei giovani sono diversi quando è il momento di confrontarsi e scontrarsi col potere che li sottomette. Le dittature oggi sono più fragili poiché le lotte sociali e la voglia di partecipare nella vita civica di una società sono cambiate negli anni. Con tutto ciò affermava la tesi che tutti i soggetti coinvolti – vale a dire i cittadini di un paese – sia che siano dentro che fuori dello stesso, hanno il diritto di attivarsi pacificamente per cambiare lo stato delle cose, quando un governo non solo li opprime violando i diritti umani ma si perpetua nel potere senza lasciare spazio alla società civile di poter proporre cambi e miglioramenti.

La mia lettera parte da questa “provocazione”.

Vi siete chiesti come mai Gheddafi sia contemporaneamente “amico” di Berlusconi, Fidel Castro e Hugo Chavez? In questi giorni mentre tutti condannano i massacri in Libia, le tv di stato di Cuba e Venezuela cercano non solo di minimizzare, ma vanno oltre: difendono Gheddafi. Potete verificarlo facendo un giro sul canale satellitare Telesur.

In queste settimane dopo il primo fatto in Tunisia anche noi cubani in molti paesi del mondo abbiamo alzato la nostra voce. Su Facebook è nata una pagina che oggi sfiora già i cinquemila scritti. Persone che non si conoscono si sono aggregate per far sentire la loro voce. I cubani nell’isola non hanno questa possibilità. La pagina si chiama “Por el levantamiento popular en Cuba” e vuole solo affermare che il diritto a manifestare il dissenso è sacrosanto.

Ho iniziato il mio messaggio parlando delle amicizie di Gheddafi per far capire quanto può essere paradossale il comportamento politico della “sinistra italiana” quella che si dice più liberale o 'radicale' nei confronti di coloro che in questi giorni manifestano per le strade del nord dell’Africa. Pure io applaudo con entusiasmo la voglia di libertà di quei popoli. Ma, quando si tratta della realtà con la quale convivono i Cubani oggi giorno, questa stessa sinistra gira lo sguardo dall’altra parte, si arrampica sugli specchi. Fra Gheddafi e Fidel Castro esiste una grande amicizia che negli anni si è consolidata sempre di più. A Cuba il colonnello ha ricevuto omaggi e con decorazioni di alto pregio, addirittura quella più alta riservata a un capo di Stato straniero.

Voglio ricordare che a Cuba da 53 anni tutti cittadini per uscire e ritornare nel loro paese devono avere un'autorizzazione del governo che ogni volta è soggetta a valutazioni soggettive da parte della polizia segreta. Non esistono liberi partiti, giornali indipendenti, tv libere e private, né organizzazioni di alcun genere, né sindacati, né associazioni. È consentito solo ciò che proviene dal governo. Sono proibite manifestazioni e/o riunioni in luoghi pubblici se le stesse non sono state organizzate dal governo. Addirittura qualche anno fa introdussero nella costituzione il reato 'pre-delittivo' – la polizia e gli organi giudiziali hanno il potere di mandare in galera una persona ancor prima che commetta un reato. Solo il 3 % della popolazione possiede internet, l'accesso alla rete è consentito solo all'élite del potere e ai loro familiari, così come la tv satellitare.

Vorrei tanto che non venissero usati due pesi e due misure da parte della sinistra italiana.

Sono ipocriti? Sono ingenui? Non lo so.

Sono disponibile a chiarimenti e confronti su quanto affermo. Non comprendo perché si condanna (giustamente) con forza Gheddafi e al tempo stesso si giustifica e si idolatra Fidel Castro e il suo regime.

 

Saluti

Roberto Pereira

espantapajaro@libero.it


Articoli correlati

  Luigi Fioravanti. Degl'italici atavici costumi
  Pasquale Annicchino / Nadia Marzouki. “Ora abbiamo deciso di prendere in mano il nostro futuro”
  Enrico Peyretti. Dove sono i pacifisti?
  Oltre i muri: da Cuba al Medio Oriente. La sfida per la democrazia
  Maria G. Di Rienzo. Voci nel vento
  Emma Bonino, Saad Ibrahim. Il nuovo Egitto non deve nascere sulla vendetta
  Libia. Manifestazione Radicale davanti a Montecitorio
  Yoani Sánchez. Il nostro uomo a Tripoli
  Karim Metref. Marocco... E pur si muove
  Milano. Con Emma Bonino da Domenica
  Dall'Egitto allo Yemen passando per l'Italia. L'8 marzo visto da Emma Bonino
  Vetrina/ Barbarah Guglielmana. La Libia e L’Egitto hanno la febbre
  Omar Santana. Chi difende Gheddafi?
  Mai complici del raìs! Mai complici dei regimi!
  Manifestazione di solidarietà ai profughi del Corno D’Africa intrappolati in Libia
  L'aggressività americana alla prova di Libia e Siria
  Omar Santana. Tsunami Nord Africa
  Enrico Peyretti. Guerra alla Libia
  Tunisi. Bonino, Pannella e Perduca incontrano Ministro Kefi
  Furio Colombo. Libia. Il Trattato c'è ancora
  Libia: fermate la repressione
  A. Torreguitart. Appunti per il romanzo "Hugo el libertador"
  Gordiano Lupi. Yoani Sánchez ancora bloccata a Cuba
  La riforma migratoria cubana tra dubbi e incertezze
  Yoani e la punizione di non poter uscire da Cuba
  Opinione di uno scrittore cubano sulla “riforma migratoria”
  Tessera del partito e voglia di fuga
  Yoani prigioniera dei Castro
  Yoani Sánchez ricorre al Ministro degli Interni
  Claudia Cadelo. Confessioni su un viaggio utopico
  Yoani Sánchez. Sulla linea di partenza
  I Cubani possono viaggiare. Da oggi, forse
  Di nuovo arrestato Luis Felipe Rojas Rosabal
  Gordiano Lupi. La riforma migratoria tra fughe e incertezze
  Yoani Sánchez. Secondo viaggio negato
  Se andrò in Olanda sarà merito del nove!
  Gordiano Lupi racconta la Cuba di Yoani Sánchez. Piombino, 18 ottobre 2008
  Yoani Sánchez. Tre tazze e niente brodo
  Nuovo premio per Yoani Sánchez
  Yoani Sánchez. “Tutti i cubani sono prigionieri politici”
  Jardim. Il salto con l'asta di Yoani e le insidie di Raúl
  Gli Stati Uniti chiedono libertà di movimento per Yoani Sánchez
  Yoani Sánchez non esce da Cuba
  “Vogliamo essere liberi di entrare e uscire dal nostro paese”
  Yoani Sánchez. Sotto pressione, no… ma senza pressione nemmeno
  Yoani non potrà ritirare il Premio iRedes in Spagna
  Yoani Sánchez ringrazia per il Premio Donne Coraggiose
  Yoani Sánchez. In nessun posto, però ovunque
  Yoani Sánchez: “La visita di Dilma Rousseff non dovrà essere soltanto un incontro istituzionale”
  Cuba. Il Governo nega il visto per l'Italia alla blogger Sánchez. Interrogazione alla Farnesina
  “Violazione sistematica dei diritti umani”
  Yoani Sánchez: Non mi sembra vero. Potrò viaggiare!
  Garrincha. La fattoria di Fidel
  “Scusate il mio scetticismo...” Ma Y. Sánchez non rinuncia al “dibattito precongressuale”
  A Cuba si parla ancora di riforma migratoria
  Oswaldo Payá. Adesso abbia fine la cortina di spine
  Yoani, ancora senza permesso di uscita
  Yoani Sánchez ottiene il passaporto!
  Così la Farnesina sui 'niet' cubani a Yoani Sánchez
  L'insistenza sui permessi d'uscita, la bellezza di sorridere e la tecnologia per comunicare
  Un nuovo premio per Yoani Sánchez
  Gordiano Lupi. Cuba elimina il permesso di uscita, ma restano i limiti...
  Yoani Sánchez, ancora una volta 'assente'
  Cuba. La nuova politica sui viaggi all'estero è frutto della paura
  Il regime cubano vieta l’uscita dal paese alla blogger Claudia Cadelo
  Il governo cubano nega a Yoani Sánchez il permesso di viaggio per recarsi in Brasile
  Cuba. Sul caso Sánchez i senatori radicali interrogano la Farnesina
  Yoani Sánchez ospite virtuale alla Fiera del Libro di Miami
  I cubani sperano che Raúl Castro conceda libertà di viaggiare
  Riforma migratoria cubana. Tra chi parte e chi resta
  Il fantasma di Yoani Sánchez alla fiera di Torino
  Riforma migratoria cubana umoristica
  Oswaldo Payá rilancia il Progetto Heredia
  Finisce in una bolla di sapone la libertà di viaggiare
  Yoani Sánchez ha ricevuto il Premio Principe Claus
  Raúl Castro e la nuova politica migratoria
  Appello a Raúl Castro per Yoani Sánchez
  I cubani potranno viaggiare per turismo?
  Yoani Sánchez. Il tritadiritti
  Riforma migratoria a Cuba: due vignette di Garrincha
  Massimo Campo. Il paradosso cubano: essere ignoranti per essere liberi
  Yoani Sánchez ancora prigioniera di Papà Stato
  Yoani Sánchez. Papà Stato non mi lascia uscire
  Liberato Fariñas
  Yoani Sánchez e Guillermo Fariñas in attesa di un permesso
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 8 commenti ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.3%
NO
 29.7%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy