Martedì , 19 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Enrico Peyretti. Dove sono i pacifisti?
08 Marzo 2011
 

L’appello di Veltroni a manifestare contro le stragi di Gheddafi ha una ragione e un torto.

Quando la politica abituale non sa più come limitare una violenza bellica che le sfugge di mano, invoca i pacifisti: «Dove sono i pacifisti?». Come se essi fossero la ruota di scorta di culture e di partiti che pensano, preparano, finanziano e usano la guerra come parte inseparabile dalla politica, e poi, quando il sangue è troppo, danno la colpa non alla propria politica, ma a chi non ha fatto abbastanza per fermarli. Non sarà, magari, che voi non avete ascoltato e capito per tempo?

Chi ha venduto armi in grande abbondanza (tra tanti altri dittatori) a Gheddafi? Solamente il governo del suo compare Berlusconi?

Chi, già nel congresso del Pci del 1986, fece orecchio da mercante all’appello di fare della pace, del ripudio delle strutture di guerra, la punta politica di quel partito?

Chi, da sinistra, irrise, negli anni ’90, agli obiettori di coscienza alle spese militari, con leali trattenute fiscali pagate care, perché erano solo poche migliaia?

Chi non ebbe occhi per vedere e mente per capire la resistenza nonviolenta guidata da Ibrahim Rugova al dominio serbo e alla riduzione dei diritti della popolazione albanese del Kossovo, e si accorse del problema soltanto quando servì per fare la “guerra umanitaria”, che aumentò le vittime? Fu questa tutta l’intelligenza delle politiche correnti, di destra ma anche di sinistra, nella quale ci fu, in Italia, chi disse che «per dimostrare di saper governare bisogna anche dimostrare di saper fare la guerra».

I movimenti per la pace c’erano, la cultura della nonviolenza attiva e positiva c’era, studiava, educava, pubblicava, parlava, agiva, ma i politici, attaccati al vecchio realismo, la relegavano nei cieli dell’utopia. Anche davanti alle guerre di secessione e di pulizia etnica in Jugoslavia, il cui inizio fu permesso e utilizzato dalle politiche statali europee e persino ben visto dal Vaticano, quando fuoco e sangue furono troppi, si miagolava: «Dove sono i pacifisti?». I pacifisti – per meglio dire, i nonviolenti - c’erano, andarono (più numerosi dei volontari nella guerra di Spagna) a testimoniare e riconciliare, a servire le popolazioni sotto tiro, e diversi di loro ci persero la vita.

La cultura nonviolenta ha elaborato e proposto linee concrete alternative a tutte le nuove guerre, cieco alimento al terrorismo, nel ventennio a cavallo dei due millenni. Ma anche governi e partiti democratici le giustificarono e vi collaborarono, e continuano a sostenere la guerra afghana.

Tuttavia, i metodi nonviolenti di difesa e affermazione dei diritti si sono diffusi negli stessi decenni, e hanno dimostrato di essere più efficaci e meno costosi delle rivoluzioni e resistenze violente. L’esperienza promossa da Gandhi è conosciuta e seguita più oggi che nel Novecento, anche in queste rivoluzioni arabe, molto indicative delle potenzialità pacifiche e democratiche della cultura islamica, sebbene siano vicende ancora aperte. Non lo scontro di civiltà, ma il dialogo tra le culture è fermento di giustizia e libertà.

Il caso libico è particolarmente tragico per la durezza del regime di Gheddafi. Aiutare i rivoltosi con le armi? Dare soccorso umanitario internazionale? Accogliere i profughi? Adire al Tribunale penale internazionale?

Le politiche degli stati, coi tanti mezzi di cui dispongono, sono state prese di sorpresa e rivelano incertezze dovute anche ai precedenti compromessi con le dittature. I movimenti nonviolenti, coi loro pochi mezzi, hanno più chiaro il giudizio ma necessariamente più lenta la mobilitazione. La sollecitazione di Veltroni è giusta in sé, ma non è giusto giudicare inerte quella cultura che da sempre diffonde nei popoli la coscienza dei diritti umani insieme alla scelta della forza nonviolenta per affermarli: l’unità, la resistenza, il coraggio, la disobbedienza all’ingiustizia. È urgente che la cultura della pace nonviolenta prema nella politica interna e internazionale perché la forte solidarietà tra i popoli aiuti ciascuno di questi a liberarsi dall’ingiustizia coi mezzi della giustizia.

 

Enrico Peyretti


Articoli correlati

  Libia: fermate la repressione
  L'aggressività americana alla prova di Libia e Siria
  Pasquale Annicchino / Nadia Marzouki. “Ora abbiamo deciso di prendere in mano il nostro futuro”
  Roberto Pereira. Lettera alla stampa di un ragazzo cubano
  Tunisi. Bonino, Pannella e Perduca incontrano Ministro Kefi
  Maria G. Di Rienzo. Voci nel vento
  Enrico Peyretti. Guerra alla Libia
  Furio Colombo. Libia. Il Trattato c'è ancora
  Omar Santana. Chi difende Gheddafi?
  Oltre i muri: da Cuba al Medio Oriente. La sfida per la democrazia
  Emma Bonino, Saad Ibrahim. Il nuovo Egitto non deve nascere sulla vendetta
  Karim Metref. Marocco... E pur si muove
  Yoani Sánchez. Il nostro uomo a Tripoli
  Omar Santana. Tsunami Nord Africa
  Dall'Egitto allo Yemen passando per l'Italia. L'8 marzo visto da Emma Bonino
  Milano. Con Emma Bonino da Domenica
  Mai complici del raìs! Mai complici dei regimi!
  Manifestazione di solidarietà ai profughi del Corno D’Africa intrappolati in Libia
  Luigi Fioravanti. Degl'italici atavici costumi
  Vetrina/ Barbarah Guglielmana. La Libia e L’Egitto hanno la febbre
  Libia. Manifestazione Radicale davanti a Montecitorio
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 1 commento ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.6%
NO
 27.4%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy