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Commento di Giuditta Torraca aggiunto il 18.04.2020
"I bambini si sono improvvisamente ricongiunti con i genitori", ed ecco che mamma e papà ritornano a scuola pur restando a casa, tra storie fantastiche di re e regine, di mostri e cavalieri, tra fogli, forbici e pennarelli, tra formule matematiche e analisi logiche e grammaticali. I pilastri della famiglia, mai quanto oggi, fanno da ponte e da supporto indispensabili alla scuola.
Commento di Mariangela Diglione aggiunto il 18.04.2020
L’emergenza sanitaria e le conseguenti misure anti contagio imposte dal governo hanno cambiato la vita di tutti gli scolari, il Covid-19 ha costretto alunni e insegnanti ad abbandonare le aule scolastiche. Gli adulti invece acquisiscono le nuove regole imposte dal governo e cercano di adattarsi al meglio. I bambini e gli adolescenti sono costretti a stravolgere le loro abitudini a causa delle nuove restrizioni . Il governo con un grande senso di responsabilità ha attuato delle manovre per far sì che l’istruzione nonostante la difficoltà non venga interrotta utilizzando piattaforme e sistemi online alla portata di tutti, gli insegnati si sono trovati per la prima volta a svolgere una didattica online, comunicare e spiegare i programmi attraverso un pc. Questo periodo è stato d’aiuto ai più piccoli per far comprendere il valore di stare a casa molti di loro fanno disegni che raffigurano arcobaleni, speranza a ritornare alla normalità. Questa situazione sta portando tutti alla scoperta di nuove passioni, o di passioni ormai accantonate. Questa è l’ occasione per molte famiglie di recuperare rapporti, emozioni, dedicarsi a pieno ai propri figli, coinvolgendoli in attività creative e manuali. I docenti stanno mostrando molto interesse per i propri alunni nonostante le difficoltà.
Commento di ELENA TILLI aggiunto il 18.04.2020
L’emergenza Covid-19 ha comportato nelle vite di tutti noi una forzata sospensione della routine quotidiana e del contesto spaziale e temporale in cui la medesima si è svolta sino ad ora.
L’isolamento e l’abbandono di abitudini lavorative e ricreative imposti dal Coronavirus, hanno determinato la necessità di riadattare i propri tempi e abitudini in funzione del nuovo scenario di vita quotidiana che ne è derivato, in cui l’unico spazio utilizzabile è diventato la propria casa.
Tale condizione ha permesso alla famiglia di riappropriarsi del proprio ruolo di società primaria degli individui che ne fanno parte, in cui gli stessi hanno potuto finalmente ritrovare quel calore, protezione e spirito di condivisione che per tanto tempo la vita ordinaria gli aveva sottratto. Con la riduzione dei propri impegni esterni, i genitori hanno avuto la possibilità di partecipare di nuovamente all’attività educativa e formativa dei propri figli che, ai tempi del corona virus, si è caratterizzata per la forte componente creativa, derivata anche dalla necessità di impegnare il rinnovato tempo a disposizione.
Il processo formativo a casa è dunque diventato uno strumento di arricchimento personale per entrambe le parti: se da un lato i genitori hanno riscoperto il piacere di fornire informazioni e nozioni ai propri figli, dall’altro lato, questi ultimi hanno restituito ai primi preziosi messaggi di speranza, solidarietà e amore mediante i loro scritti, disegni e creazioni pieni di colore e ingegno. In tutto ciò, la scuola non ha mai mancato di esercitare la sua funzione di educatore principale: sebbene siano stati privati della possibilità di recarsi nei luoghi dell’apprendimento, grazie all’utilizzo delle tecnologie di e-learning, i bambini hanno avuto comunque la possibilità di partecipare alle attività scolastiche e rimanere in contatto con i propri insegnanti, il cui apporto umano e personale è potuto non solo rimanere costante nel tempo, ma diventare addirittura più presente e familiare.
Commento di Luigi Sartorio aggiunto il 18.04.2020
Nell'inferno del Combinado dell'Est ci sono stato anch'io.
Il cervello va in tilt per le torture che il regime impone.
Una delle torture più terribili che pochi conoscono è quella del sonno.
Praticamente non ti fanno dormire per giorni e il tuo cervello non ragiona più.

Luigi Sartorio
Articolo di riferimento : Cuba. Simone Pini “dall'inferno del Combinato del Est”
Altri commenti all'articolo [ 4 commenti ]
Commento di Sabrina Bevilacqua aggiunto il 18.04.2020
L’articolo esprime, con audacia e sottile ironia, l’attuale situazione di emergenza in modo del tutto inaspettato. Abituati a sentire 24 h su 24 i notiziari parlare del temuto Coronavirus in modo scientifico e del tutto negativo, ci lascia sorpresi il modo in cui l’articolo lo descrive: un Re tirannico, una “palla molliccia”, qualcosa di sicuramente “cattivo” che però ha fatto emergere un progetto tanto meraviglioso. Un libricino sul mostro che ci impedisce di vivere le nostre vite in tranquillità e normalità, ma che però, come evidenzia l’articolo, ha lasciato qualcosa di buono sul suo cammino. I bambini riscoprono la bellezza di annoiarsi, di creare, di passare tutto il giorno con i propri genitori a disegnare, giocare, studiare, leggere, cantare sui balconi e improvvisare spettacoli. Non più costretti a correre freneticamente da scuola a corsi di sport, corsi di lingue, babysitter e ripetizioni, i bambini ristabiliscono un equilibrio di calma e spensieratezza, una vita a loro ritmo, basata sulla condivisione del tempo con le persone che amano e sul gioco di apprendere online.
Commento di FRANCESCA DE MASSIMO aggiunto il 18.04.2020
Sono passati circa quaranta giorni dall’inizio della quarantena, da quando, quello che nell’articolo è descritto come un Re venuto da lontano, ci ha privati della libertà e ci ha strappato dalla nostra quotidiana monotonia.
“Restate a casa!”, è questo quel che si ripete ogni giorno e se all’inizio non sapevamo comportarci dentro casa, se eravamo più nervosi e stanchi di fare le stesse cose o vedere le stesse persone, col tempo stiamo riscoprendo il valore della famiglia, ci accorgiamo che fino ad ora non abbiamo mai passato tutto questo tempo insieme. Sembra assurdo ma stiamo imparando solo ora a conoscerci, conoscere le persone di cui probabilmente dovremmo sapere di più.
Viviamo una vita frenetica, non ci soffermiamo quasi mai sul presente, tendiamo a pensare al domani ma così facendo ci perdiamo tanto e ogni momento è breve e sfuggente. La frenesia, il lavoro, la scuola… possono riempirci la mente di pensieri inutili che non ci rendono lucidi in tutti i momenti della giornata, quei pensieri che ti rendono distante anche dalle persone più vicine.
Tendiamo a vivere la nostra vita di corsa, corriamo verso un obiettivo non ancora ben preciso e con l’arrivo di questo Re sconosciuto sembra che il mondo stia rallentando. Ragioniamo su quello che sta capitando, abbiamo tempo per renderci conto che quella vita che fino a poco tempo fa ci sembrava normale e che credevamo di star vivendo appieno, non risulta essere più così, bensì una vita fugace e distaccata.
Commento di Sabrina Bevilacqua aggiunto il 18.04.2020
L’articolo esprime, con audacia e sottile ironia, l’attuale situazione di emergenza in modo del tutto inaspettato. Abituati a sentire 24 h su 24 i notiziari parlare del temuto Coronavirus in modo scientifico e del tutto negativo, ci lascia sorpresi il modo in cui l’articolo lo descrive: un Re tirannico, una “palla molliccia”, qualcosa di sicuramente “cattivo” che però ha fatto emergere un progetto tanto meraviglioso. Un libricino sul mostro che ci impedisce di vivere le nostre vite in tranquillità e normalità, ma che però, come evidenzia l’articolo, ha lasciato qualcosa di buono sul suo cammino. I bambini riscoprono la bellezza di annoiarsi, di creare, di passare tutto il giorno con i propri genitori a disegnare, giocare, studiare, leggere, cantare sui balconi e improvvisare spettacoli. Non più costretti a correre freneticamente da scuola a corsi di sport, corsi di lingue, babysitter e ripetizioni, i bambini ristabiliscono un equilibrio di calma e spensieratezza, una vita a loro ritmo, basata sulla condivisione del tempo con le persone che amano e sul gioco di apprendere online.
Commento di Carmela Miscino aggiunto il 17.04.2020
La crisi sanitaria che stiamo affrontando è unica nel suo genere, il Covid-19 ha costretto alunni ed insegnanti ad abbandonare le aule scolastiche per un lungo periodo con l’incertezza riguardo ad un eventuale ritorno, lasciando un senso di insicurezza e abbandono, tuttavia la risposta delle istituzioni scolastiche è stata molto positiva con l’attivazione della didattica a distanza che aiutato gli alunni a sentirsi meno soli in questa fase di crisi.
Gli insegnanti si sono trovati per la prima volta a comunicare con i propri alunni tramite un pc e a spiegargli con l’aiuto dei genitori la situazione che noi tutti stiamo vivendo, i bambini in molti casi hanno fatto dei disegni che raffigurano i diversi modi di uccidere il virus, e hanno mostrato che alla sensibilizzazione riguardo allo stare a casa ed il lavarsi spesso le mani rispondono positivamente, anzi nella maggior parte dei casi sono più “obbedienti” di noi adulti.
Gli insegnati hanno mostrato che al di là della carriera e delle loro ambizioni, la cosa più importante nonostante le difficoltà per loro sono i loro allievi e la loro educazione.
Commento di Michele Tarabini aggiunto il 17.04.2020
"...ma può essere semplice portare gioia!" Il programma giusto
per la ripartenza.
Articolo di riferimento : Maestra Mara. Cosa piace a Volpina|a cura di Marcella Barbieri
Altri commenti all'articolo [ 1 commento ]
Commento di Luigi Sartorio aggiunto il 17.04.2020
Signor Forin Carlo, ho visto un suo commento in un mio articolo del 2017.
Volevo ringraziarlo per le belle parole nei miei confonti.


Luigi Sartorio.
Articolo di riferimento : Carlo Forin. Primavera 2020
Altri commenti all'articolo [ 2 commenti ]


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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