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Commento di Pietro aggiunto il 07.09.2007 Questa è vera democrazia. Posso assicurarvelo sono stato diverse volte a Cuba, molti stati dovrebbreo imparare molto da Cuba Articolo di riferimento :
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] Commento di Stefano aggiunto il 07.09.2007 Ho visto il film e concordo pienamente con il vostro commento.
E' un capolavoro capace di dare emozioni profonde e durature. Un film che oltre a coinvolgerci nei sentimenti è anche un'affresco di come vivevano i poveri nell'Europa di soli 100 anni fa, realtà che ben pochi conoscono o riescono oggi ad immaginare.
Un film da non perdere. Articolo di riferimento :
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] Commento di Riccardo Brandoni aggiunto il 07.09.2007 Gordiano, io so solo una cosa.
Non voglio essere ricco e superbo e non considero il mondo proprietà privata di codesti. Tu essendo poco elastico e troppo pieno di principi liberali (cioè vuoi essere libero di fare tutto ciò che ti piace e pare) non ti puoi adattare a realtà dove ci sono regole da seguire per la civile convivenza. Pertanto avendo una moglie cubana e non essendo Cuba la culla del liberismo, ciò ti scoccia parecchio.
Vorresti che Cuba fosse come la Svezia o che modello proponi?
Mi dici perché un popolo così acculturato, che ha dei principi non si mette d'accordo per il cambiamento? Forse ha paura di morire in prigione? Ma se sono la maggioranza ciò non può accadere.
Perché non lasci che il popolo si dia il suo destino e cominci a criticare un po di più chi sta rovinando il pianeta? A partire dai tuoi amici di “sinistra”, forse ex sinistra. È chiaro che chi va con lo zoppo inizia a zoppicare e lascia i suoi ex principi morali come optional.
Mi dici cosa vuol dire libertà d'espressione? Molti abusano di questa libertà anche per dire cazzate e bugie grossolane. In questo caso come la mettiamo?
ciao, fammi sapere
n.b. Ti prego critica pure il governo cubano, sì, però datti una regolata e inizia a criticare dove davvero c'è da criticare ...altrimenti i nostri figli non arriveranno nemmeno al 2050.
Riccardo Brandoni Articolo di riferimento :
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] Commento di Carlo Alberto aggiunto il 06.09.2007 Non ci trovo niente di ridicolo e tanto meno di comico nell'articolo della Sig. Gioia Minuti, invece ritengo che abbia argomentato con dovizia quelli che sono i punti cruciali che la Rivoluzione si è posta come obbiettivi.
Sperare che il Sig.Lupi possa condividere quanto scritto dalla Minuti è impossibile come è impossibile veder sorgere il sole a ponente.
Forse sarà per questo che nella Biblioteca di Piombino non hanno ritenuto indispensabile tenere i suoi scritti??
Non mi odi Sig. Lupi perchè in fondo in fondo mi è anche un pò simpatico.
Saluti sinceri
Carlo Alberto Articolo di riferimento :
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] Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 06.09.2007 Non sarebbe difficile argomentare contro questo ridicolo articolo, sarebbe come rubare le caramelle ai bambini. Se José Martì fosse vivo si ribellerebbe per primo a certi accostamenti. Non era lui che diceva Essere colti per essere liberi? Secondo lei, signor Zanotelli, i cubani sono liberi? E può dirsi colto un popolo che non può leggere Martin Luter King, Guillermo Cabrera Infante e Reinaldo Arenas? L'articolo della signora Gioia Minuti è un bel pezzo di prosa umoristica, non c'è che dire. L'umorismo involontario è la cosa che suscita maggiormanete l'ilarità.
Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi
Articolo di riferimento :
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] Commento di Niccolò Zanotelli aggiunto il 06.09.2007 Sono seri solo i giudizi che riempiono Cuba di fango? E si deve necessariamente mancare di rispetto a chi, pur con la competenza data dalla permanenza sul campo, ci porta una vece fuori dal coro? Di comico c'è solo il sarcasmo del vostro giornale. Avrei ritenuto più "giornalistica" da parte vostra una critica argomentata dell'articolo, magari punto su punto, e non questo sprezzo di superbia.
Cordiali saluti
Niccolò Zanotelli Articolo di riferimento :
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] Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 05.09.2007 Una Vita agra contemporanea
Conosco Gianfranco Franchi dai tempi in cui dirigeva le riviste universitarie Ouverture e Der Wunderwagen, ho collaborato con le sue creature e con il portale culturale Lankelot che ospita stimolanti interventi critici. Tra me e lui ci sono ben diciotto anni, ma nonostante questo gap generazionale abbiamo tante idee e progetti in comune. Sarà perché chi lotta per produrre opere letterarie che vogliono scuotere le coscienze trasmette sulla stessa lunghezza d’onda e quindi è facile entrare in sintonia. Franchi ha già pubblicato con Il Foglio l’interessante Disorder, una raccolta di racconti che denuncia l’appiattimento della vita quotidiana. Adesso è la volta di Pagano, antiromanzo esistenziale che racconta il disagio giovanile nella società contemporanea. Pagano è un testo che non può essere incasellato in un genere letterario, ma è un lavoro importante, irrinunciabile per chi ha deciso di pensare con la propria testa. Franchi guarda fuori dal vetro dei suoi giorni e trova pensieri bruciacchiati, scrive come suonerebbe un piano, è un’isola che non si lascia popolare, legge opere importanti, ascolta musica che fa ragionare e odia la televisione. Franchi ha trent’anni e nessuna certezza, scrive libri e si schiera con i deboli, fonda riviste e case editrici, lancia accuse e si sbatte per comunicare idee forti. Ha una sola certezza, quella che da un po’ di tempo a questa parte non si vuole più ammazzare. Franchi ci racconta i fatti suoi, ma lo fa con grande eleganza e con superbo stile letterario, soprattutto si comprende che i fatti suoi sono comuni a una generazione nata dalla crema dei sessantottini che ha cancellato i diritti dei lavoratori a vantaggio dei padroni. Franchi costruisce un testo politico che non è schierato con nessun partito, ma rappresenta un manifesto anarchico di grande spessore. La sua alternativa al vuoto che ci circonda è chiamarsi fuori, restare laterali e dilettanti, studiare, scrivere e combattere, anche se la sconfitta è l’unico risultato possibile. Pagano ricorda La vita agra di Luciano Bianciardi, attualizzata ai nostri giorni, in chiave antiberlusconiana, anticapitalistica e anticomunista. Franchi è uno degli ultimi samurai che pretende la rivoluzione degli intellettuali, guarda avanti e non si piega al conformismo, non si fa comprare e non scende a compromessi, cerca di sopravvivere al suo destino. Franchi è uomo di destra, ma di una destra sociale che non esiste più, si ispira a Evola più che alle costruzioni partitiche e non crede a un surrogato di democrazia capitalistica. Mi sono sempre detto uomo di sinistra, ma confesso che leggendo il testo di Franchi spesso sono stato in pieno accordo con le sue considerazioni. E anche quando non lo ero mi dicevo che si trattava di argomenti che meritavano di essere discussi. Non ho mai pensato che questo libro non andasse pubblicato per motivi ideologici perché in una democrazia culturale non può esistere una censura delle idee. Ben vengano libri forti e polemici come questo, di qualunque impostazione essi siano. E allora forse è vero che esiste una politica degli intellettuali, un modo d’intendere la realtà contemporanea tipico di chi ama la letteratura. Sarà per questo che io e Franchi ci sentiamo culturalmente vicini, nonostante le diverse esperienze, forse siamo accomunati da una medesima anarchia letteraria. Siamo due cavalieri dell’utopia, samurai in via di estinzione che lottano sino alla fine solo perché convinti di doverlo fare. E poi dicono che perdere ogni tanto c’ha il suo miele e se dicono che vinco stan mentendo, cantava qualcuno un po’ di tempo fa. E pure lui mica era di destra.
Gordiano Lupi
www.infol.it/lupi
lupi@infol.it
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Commento di Marco Cipollini aggiunto il 05.09.2007 Robin Hood non è il mitico eroe svizzero... E' inglese! Articolo di riferimento :
Commento di Andrews Andrighetti Arrosi aggiunto il 05.09.2007 Fiquei muito triste ao saber que Simonetta Stefanelli morreu. Pesquisei sobre o motivo da sua morte,sendo tão nova, mas apenas encontrei câncer, sem outros detalhes. Se alguém informar mais, agradeço. Articolo di riferimento :
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] Commento di Floriana aggiunto il 04.09.2007 Intervengo anche io sulle querelle Malpensa. Ho letto che Ryan Air si candida ad avere il ruolo diCompagnia di riferimento: La cosa si commenta da sola!!! Ryan Air pretende un indennizzo dagli scali e dalla regione per aprire i suoi collegamenti. Cioe' puo' avere tali tariffe perche' sono le regioni e gli Enti di gestione aeroportuale a pagare!! Che vi credete che fanno beneficienza?? Anche Blue Panorama vorrebbe subentrare sui collegamenti di Lungo raggio: leggo pero' che dispone di pochissimi aerei. Sarebbe questo l'hub del futuro?? Formigoni e la SEA sono i responsabili dell'addio di Alitalia: come suo principale cliente la SEA e la Regione dovevano cambiare strategia da tempo. Vivo a Verona ma leggo che Fiumicino mettera' a disposizione di Alitalia tutto cio' che Malpensa non ha dato in questi anni: ci sono 2 grandi alberghi in aeroporto, sara' allestito un terminal per il vettore che ha piu' voli (come in tutta Europa). Che volete??? Ognuno cura i suoi interessi. Malpensa lo ha dimenticato di fare... Articolo di riferimento :
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