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Commento di carlo alberto aggiunto il 08.10.2007 A proposito del "giornalista vero Omero Ciai"che scrive su Repubblica, da Miami, su quello che succede a Cuba,chiedetelo al Sig. Elio Bonomi cosa ne pensa .
Potrebbe essere molto interessante avere qualche parere in più.
Carlo Alberto Articolo di riferimento :
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] Commento di Claudio Di Scalzo aggiunto il 08.10.2007 Leggendo con vero piacere del testo (Barthes)il dipanarsi dei Commenti fra Ivana Cenci e Carlo e Shupy e GPT The Original, mi sono convinto che queste epistolari, e un po' romanzesche, "Relazioni non pericolose", starebbero molto bene nel nuovo TELLUS, il 29, al quale sto lavorando e che sarà in uscita nel settembre 2008. "Febbre d'amore con Cardiodramma. Da Novalis al web", infatti il volume, almeno per metà imperniato sulla sezione del "Discorso amoroso", sarebbe arricchito molto dalla presenza, ovviamente con nome e cognome, di questi nostri lettori-navigatori, che, di fatto, ampliano la cornice del testo,e la sua polifonia d'interpretazioni. Poi, fra l'altro, sarebbe la prima volta che quanto scritto sul web dai lettori arriva su carta, in un prestigioso annuario...ma alle imprese di democrazia e d'innovazione nella lettura e nella cultura TELLUS & TELLUSfolio dedicano la propria azione. Vedremo, vedremo anche se altri lettori, complice ovviamente la disponibilità e talento del primo autore o autrice, in questo caso Ivana Cenci, seguiranno il mio invito.
Claudio Di Scalzo direttore di TELLUSfolio-Critica della Cultura Articolo di riferimento :
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] Commento di Ivana Cenci aggiunto il 08.10.2007
Lei è davvero molto simpatico, Signor Carlo
e serba nel Suo dire qualcosa che, nel porre delle questioni, mostra un attento e sensibile ascolto del mio, ivi incluso il suo limite, di modo che il Suo interloquire produce di fatto un'apertura di orizzonti.
Dal mio canto non posso che assolverLa, sarà Lei a indicarne le motivazioni al Suo amico, precisando che per questo Suo gesto e questa Sua attitudine mi felicito e La ringrazio.
Quanto ai Suoi timori, se la pone su questo tono, non posso che convenire con Lei: per l'amor del cielo, non mandiamo a gambe all'aria la regina!
Oltre che drammatico, sarebbe alquanto disdicevole, non trova?
Ma provi a riflettere un attimo: lo sappiamo tutti che i lunghi temporali producono qualche danno.... ma rendono anche fertile il terreno e favoriscono nuove messi.
Che sarà mai, di fronte all'equilibrio della vita, qualche ventata di ardente inconsapevolezza? Altro che ristagno, un controllo troppo serrato, porta rompere le catene!
E poi, a dircela fra noi, le pare davvero che la regina si disponga a gambe in su tanto facilmente, solo perché noi, una spinta di qua, un sobbalzo di là la provochiamo? Ma via, casomai lo farà quando a lei o al supremo amante suo, la cosa piacesse....
La mia amicizia è salda quanto la regina, al cui passo procedo. Spero ciò la rassereni....
Un caro saluto Articolo di riferimento :
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] Commento di Anna Lanzetta aggiunto il 07.10.2007 Gentili genitori,
come io sono stata per voi occasione per parlare del vostro problema, relativo all'ora di Religione -Cattolica-(giusta osservazione per la definizione) e me ne compiaccio, anch'io, ho preso spunto da voi, per dire nel mio articolo, che tra le diatribe delle parti, il prezzo più alto, lo pagano gli studenti, spostando il mio interesse sul piano didattico.
Nel pieno rispetto delle vostre scelte e in possesso di una mia religione di vita, che mi fa agire secondo coscienza, alla luce dei fatti, la mia proposta si coniuga con l'esigenza di offrire una soluzione a un'ora curriculare che dovrebbe conformarsi come utilizzo didattico per tutti gli studenti.
Ed è in quest'ottica che s'inquadrano anche i contenuti e le metodologie alle quali faccio riferimento nel mio scritto, e in specie lo Studio delle Religioni, (di tutte), dato che se ne sente il bisogno, specialmente nel contesto attuale, come attività interdisciplinare tra le materie coinvolte inserendo tra i linguaggi l'Arte, specialmente negli istituti dove tale materia non è curriculare e che sono privi anche dell'insegnamento della Filosofia.
Il sapere nutre il pensiero, aiuta a capire e allontana il pregiudizio.
La condivisione, il dialogo e la sinergia tra gli insegnanti, sono la base di un processo educativo che vede lo studente come punto centrale del processo di formazione.
La mia proposta -che include la necessità di non chiedere l'uscita da scuola-, condivisibile o non e suscettibile di ogni cambiamento, si configura come tentativo di eliminare ogni differenza tra gli studenti; nessuna giustificazione da parte mia per la mancanza di risorse, giustificazione spesso addotta e per le inadempienze della scuola.
L'interesse per gli studenti è prioritario e sta al buon senso delle componenti scolastiche interne ed esterne ad essa trovare una soluzione che metta d'accordo tutti nel rispetto di tutti.
La scuola di qualità è quella che guarda con attenzione allo studente, specialmente nell'età dell'adolescenza e ne assicura, come è suo compito, l'integrità formativa; una scuola che congela fallisce in partenza.
Questi nostri dialoghi, gentili genitori, al di là della ricerca del torto o ragione, sono funzionali al sistema educativo e dovrebbero essere incentivati, per richiamare l'attenzione su problematiche importanti per la formazione.
L'unità di un'intesa nasce dalla diversità e dal confronto.
Certo, sentirmi, ideologicamente, tanto vicina al personaggio di copertina del vostro articolo e ritrovarmi alla fine confinata in tutt'altra parte mi pone tra i personaggi pirandelliani,per la difficoltà a riconoscermi, e mi sorge il dubbio che a volte le parole non esprimono compiutamente il pensiero e che l'interpretazione che se ne trae sia distorta.
Vi ringrazio per l'attenzione e vi saluto cordialmente,
Anna Lanzetta
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Commento di Carlo aggiunto il 07.10.2007 Gent.ma Signora Cenci, il mio amico si è rifiutato, piuttosto indispettito, (con me, non certamente con Lei) di darmi lumi sui quesiti da Lei posti, ravvisando in me la tendenza ad aderire in maniera - parole sue - “colposamente compiacente” alle opinioni da Lei esposte; la qual cosa è, a suo dire, imperdonabile quando in gioco vi è la ricerca di una qualche verità. Nella speranza di salvare capre e cavoli (l’amicizia Sua e quella di Schupy) ricorro senza indugio a Freud: “La civiltà umana poggia su due pilastri, di cui uno è il controllo delle forze della natura, l'altro è la limitazione delle nostre pulsioni. Il trono della regina è retto da schiavi in catene....Le esigenze pulsionali insoddisfatte fanno sì che egli avverta con un senso di oppressione costante le pretese della civiltà.” Ora, io dico, catene troppo corte impedirebbero agli schiavi di muoversi e il trono della regina segnerebbe il passo; se troppo lunghe il cammino risulterebbe certamente più spedito, ma i sobbalzi rischierebbero di mandar la regina a gambe all’aria. Converrà, Signora Cenci, che sia il proporre che “l’addivenire a ragionevoli consigli” è cosa assai complicata, anche per chi come Lei investe tutte le sue forze e risorse per proseguire il cammino della civiltà. Ma infine condivido quanto da Lei scritto
(che l’amico abbia ragione)?: ben vengano dunque i lampi e i lunghi temporali di ardente inconsapevolezza, quando altro non sono che allungamenti di quelle catene, ma......occhio alla regina!!
Spero di non aver perso l’amicizia di Schupy e di conservare la Sua.
Cordiali saluti.
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] Commento di Ivana Cenci aggiunto il 07.10.2007 Mi compiaccio di esprimere un complimento all'autrice che, con il coraggio e la semplicità che vengono solo da un evidente tripudio d'amore, perviene a creare le premesse per una affermazione a dir poco incontestabile: La vita è amore, l'amore è donna.
Come risulta di immediata percezione, qui siamo in un contesto e in un coinvolgimento del tutto particolari, al punto che si sfiora il confine con il pudore del dire.... ma chi riesce a dire di quello stato di pienezza e di grazia cui l'amore permette l'accesso, si autorizza senza remore e sapendo di fare gesto generoso, a cantar quella meraviglia di cui l'uomo, al maschile, difficilmente può scrivere.
E' dunque demandato alle donne, meglio... alla donna che scelga e abbia cuore e polsi per farlo, di dare al suo amico e compagno, o far arrivare a chi è più lontano, testimonianza e prova d'amore, trasmettere e permettere a chi non ne ha fatto l'esperienza di intendere la meraviglia,la sorpresa e la vera rivoluzione che sotto quel sentimento si celano e possono aver luogo. E tener viva in sé la memoria e la preziosità di quel dono, che si fa tale quando siamo in grado di accoglierlo e farlo vivere. Apprendendo a trarne, nei momenti difficili, humus fertile e fecondo per riscoprire e lasciar affiorare le nostre risorse, la vera grandezza che da noi stesse e per noi stesse vorremmo, che magari attenderemmo da un altro... e che può venire proprio da una coraggiosa, impegnativa, generosa e sorprendente scelta d'amore. Articolo di riferimento :
Commento di Anna Lanzetta aggiunto il 07.10.2007 Cara Valentina,
che sorpresa, ritrovarsi e ricordare un tempo, caro alla memoria. Il cinema, la nostra passione, ci unisce ancora in un abbraccio affettuoso.
Anna
ps.Grazie Tellus
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] Commento di Anna Lanzetta aggiunto il 07.10.2007 Caro Sansi,
La "Crocifissione" scelta per la copertina, la dice lunga in relazione a una situazione che ci mette in croce.
Sarebbe un bene per tutti se l'ora di Religione cattolica non ci fosse nelle scuole ma dato che c'è e considerato che chi paga il prezzo più alto nella disputa tra le parti sono gli studenti,io ho inteso proporre con il mio articolo una soluzione ad un'ora curriculare che data la eterogeneità degli studenti che formano le classi,dovrebbe conformarsi come utilizzo didattico di un interesse generale.
La proposta di utilizzare tale ora per approfondire lo Studio delle Religioni(di tutte) è perchè penso che al momento se ne senta la necessità in relazione anche ad altre discipline e tra queste Storia.
Quando parlo di Interazione, mi riferisco a uno studio interdisciplinare tra discipline e linguaggi che porta al superamento di un solo punto di vista.
Pensieri, i miei, opinabili, ma espressi in attesa di un intervento radicale che ponga fine a questo increscioso problema; a volte anche le utopie si avverano.
Anna Lanzetta
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] Commento di Ivana Cenci aggiunto il 06.10.2007 Appunto... caro e affezionato lettore
credo che una dose di inconsapevolezza sia assolutamente indispensabile per vivere. Mi spiego meglio: per accettare di vivere, sopportandone la fatica e le incongruenze.
Che poi per poterci destreggiare con le innumerevoli questioni insite nel nostro essere, o dovute alla contingenza della promiscuità con i nostri simili, ci sentiamo spinti o forzati ad addivenire a ragionevoli "consigli", ad approfondimenti e considerazioni sulla base dei quali individuare una per noi accettabile collocazione, è da augurarsi e da ritenersi pressoché inevitabile, secoli di storia ce lo mettono in encomiabile evidenza.
Ma dica un pò, in tutta franchezza.... oppure chieda a quel Suo amico, ammesso che trovi parole per risponderLe, senza un lampo, o qualche lungo temporale di ardente inconsapevolezza, crede davvero che l'essere umano accetterebbe ancora di investire tutte le sue forze e risorse per proseguire il cammino della civiltà?
Non pensa, non avverte che incapperemmo un pò tutti.... parlo per gli umani che sentono e patiscono il limite, s'intende (gli altri sono o si reputano oltre, e il loro limite lo fanno ricadere su coloro con i quali ritengono di non avere interessi da condividere) prima o poi in un apparentemente banale, ma difficilmente risolvibile blak-out?
Sarei curiosa... molto, conoscere la Sua opinione in proposito
E opinioni altre, se giungessero
Grazie
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] Commento di Gaviotazalas aggiunto il 05.10.2007 Ha Cuba ci hanno manipolato ,,ci hanno chiuso gli occhi e udito in modo che solo possiamo ascoltare quello che vuole la Dittatura castrista. Pensiamo di vivere male, ma che fuori si sta peggio. Quando vedi un telegiornale a Cuba te pare che i problemi ci sono al estero i siamo tanto fortunati di avere a Papa Fidel che urla e se batte per NOI.
Per troppo intento essere realista e oggettiva, non penso certamente che ci capite lo stesso che a Birmania, passeranno gli anni e in nostro paese pochi sapranno cosa e successo a Birmania, come non abbiamo saputo di Piazza Tiananmen.
Se non apriamo li occhi al popolo cubano continueranno gli stessi a buttarsi contra lo stesso muro. Dobbiamo fare ecco a quelli che hanno il coraggio di combattere dentro del paese e per altra parte intentare introdurre internet o sistemi di informazione che possano cambiare poco a poco la visione globale dei cubani. Saluti da CUBADICE Articolo di riferimento :
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