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Commento di sologio75 aggiunto il 07.12.2007
l'arte nella scuola. mentre noi siamo qui a domandarcelo, è ovvio che non solo dovrebbe essere inserita in tutti i percorsi didattici ma dovrebbe anche ricoprire un ruolo predominante... studiare arte non solo ci permette di sviluppare un gusto estetico che con gli anni si affina e si acuisce, ma anche di leggere e capire con maggiore sensibilità contesti storici, politici e socio-culturali all'interno dei quali questa si è espressa.
l'arte è coscienza critica, è voglia di cambiamento, è ribellione, è amore... è scoperta... tutto ciò di cui un ragazzo a scuola ha veramente bisogno....
Commento di giova aggiunto il 07.12.2007
lancio un idea.... regalare il film "la mome" con allegata scritta di proprio pugno su un pezzo di carta "rien de rien..." per gettare un adito di speranza e voglia di ricominciare in tutti coloro che per l'arte hanno sacrificato tutto... ma non sono ancora stanchi!

hastaluego

Commento di tytti aggiunto il 07.12.2007
Per tutti gli esperti di dittatori che fino ad adesso hanno parlato di Venezuela e Chavez. Avete mai visto un dittatore ammettere una sconfitta elettorale? Dovreste perlomeno ammettere di avrer preso una cantonata. Ciao espertoni.
Articolo di riferimento : A. Torreguitart Ruiz. Por qué no te callas?
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Commento di tytti aggiunto il 07.12.2007
Gordy per lei Minà è un ossessione ogni due e tre lo tira fuori e si rilassi un po se ne faccia una ragione se non la pubblicato magari la trova noioso. Lei fino ad adesso non ha parlato di niente ha detto solo che ci voleva mandare a Cuba, io le le ho risposto che la mando anche io in un Paese e cioè il Guatemala e scommetto che ci dovrebbe andare da solo.
Articolo di riferimento : A. Torreguitart Ruiz. Por qué no te callas?
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Commento di esplora aggiunto il 07.12.2007
Questa sua perentorietà di giudizio, Bainzu, deriva da una profonda conoscenza dello scrittore, o almeno dei suoi scritti, oppure così... per partito preso?
Ammesso e non concesso, sia ben chiaro, che a pubblicare cose del genere - specie in Italia - ci si possa così tanto... arricchire.
Cordialmente
Articolo di riferimento : Dissidenza e Cuba. Armando De Armas presenta “Miti dell'antiesilio”
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Commento di Bainzu aggiunto il 07.12.2007
Armando De armas è uno come tanti che avendo capito che in occidente un bravo Filologo, un bravo calciatore o un bravo musicista possono arricchirsi, non fà nessuna fatica a tradire la memoria di tutti i suoi fratelli caduti per la rivoluzione, tradire la sua patria e tradire se stesso. Lo definirei uno schifo d'uomo.
Articolo di riferimento : Dissidenza e Cuba. Armando De Armas presenta “Miti dell'antiesilio”
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Commento di Alivento aggiunto il 06.12.2007
Come a dire Antonio che ne siamo prede inconsapevoli? Che ci rapisce, ghermisce, stordisce? Che occupa mirabilmente lo spazio del nostro tempo e del pensiero?
E se provi a contenerla esplode ancora imprevedibilmente e s'allarga a dismisura? ;)
mi fa molto piacere che tu sia approdato qui
un carissimo saluto
Articolo di riferimento : Alivento: Ottavo discorso amoroso: la passione è vita
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Commento di Elena Mancuso aggiunto il 06.12.2007
Ho letto questo articolo con molto interesse e ne sono a dir poco entusiasta. Ne sono direttamente coinvolta ed e' solo merito della professoressa Anna Lanzetta se ho potuto imprimere su carta tutto cio' che sostava nella mia mente. Rileggere il passo di Pinocchio e' stato emozionante ed ha rievocato ricordi e pensieri che effettivamente porto ancora dentro di me. Il ricordo e' tuttora molto forte ed ancora oggi sono convinta che la semplicita' di una favola possa essere uno strumento decisivo per sfidare la cruda attualita' che ci contorna. A volte non occorrono espressioni retoriche per esprimere quello che i nostri occhi vedono; a volte basta solo la chiarezza di un concetto e la determinazione nell'esprimerlo. Pinocchio si adatta perfettamente a questo criterio. Poco tempo fa ho rivisto un vecchio film a puntate tratto da questa favola (con Nino Manfredi nella parte di Geppetto) e in effetti molti tratti salienti dell'opera rispecchiano la condizione attuale. Non mi dilungo oltre, ringrazio ancora una volta la mia professoressa di lettere Anna Lanzetta, per aver inserito un passo tratto dal mio racconto e per avermi trasmesso l'amore per l'arte e la letteratura. In questo mondo fatto di frenesia, disinteresse e materialismo, rimanere d'incanto d'avanti ad un quadro di Friedrich e' qualcosa di molto prezioso, che custodiro' gelosamente nel corso degli anni.
Commento di Marialuisa Guzzetti aggiunto il 06.12.2007
Ciao Pier,

il giorno, i giorni si caricano incessantemente di impegni, programmati e non, che chiedono di essere assunti nella dimensione dell'ordinarietà e della straordinarietà, della fatica e della freschezza del procedere...

Ma ora mi fermo un po', per versare dentro a questo spazio mediatico, comunque bello, di dialogo con te, il mio semplice sentire sull'offerta di Parola e Pane.

Bellezza e Forza ha già in sè

questo aprire il Libro e far risuonare la Parola, il soffio della Vita che risveglia...

Matteo 24, 37-44

Avevo colto alcuni aspetti durante la "Lectio Divina" guidata giovedì scorso da padre Francesco, approdato da poco al convento dei cappuccini di Lovere.

La tua riflessione, che leggo oggi, ne mette in luce altri, già a partire dal titolo "l'Altro è il nostro Natale" e mi fa ritornare sul testo della Prima d'Avvento.

Grazie per questo!

" Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno... il Figlio dell'uomo verrà "

La tua riflessione mi fa ritornare a questi passaggi del testo... così incisivi, così perentori nell'indirizzare all'essenziale, come sempre la Parola fa.

Vegliate: vi leggo un invito a stare svegli, ad aprire gli occhi, ad allenare lo sguardo...

Il Figlio dell'uomo verrà: percepisco, nell'incertezza del come e del quando, una certezza, l'unica, il Figlio dell'uomo Viene... Già, perchè se in Lui riconosco

Gesù, il Risorto, il Vivente non ha bisogno di attendere un tempo prossimo, futuro, per venire...Egli viene tutte le volte che apro gli occhi e il cuore alla sua venuta...ogni momento è buono per la sua venuta... viene all'interno dell'ordinarietà dei giorni, oggi come allora, mentre "mangiavano e bevevano..."

Nella tua riflessione poni l'interrogativo: " Sappiamo svegliarci dal sonno per dedicarci all'Altro ovunque ci viene dato di incontrarlo?"

Non c'è dubbio: si tratta di una "questione" esistenziale...è il miracolo della relazione, che si realizza, quando lo sguardo si fa ricerca...lo sguardo "sveglio", che ne incrocia un altro e che si lascia da esso guardare... é lo sguardo di Zaccheo, che nel cercare di vedere Gesù, si lascia dal Suo Sguardo avvolgere e, accogliendolo, si nutre di così tanto Amore energizzante, che si trova ad iniziare una nuova entusiasmante vita.

Quante volte ci consentiamo di apprendere uno sguardo nuovo in noi e negli altri, uno sguardo di "cura", di interessamento, che non agisce l'impulso a "scappare", per la paura del coinvolgimento? Quante volte lasciamo prevalere l'oscurità, riparando lo sguardo dietro le lenti scure dell'indifferenza, della rinuncia ad incontrare e a lasciarsi incontrare...

Pensiamo al potere rivitalizzante, che scuote, dello sguardo che cura, che si fa vicinanza, parola, gesto, promessa di "accompagnamento", di "non sei solo" espressa a chi nella sofferenza, subisce la tentazione di chiudersi al mondo, agli altri...

" Ad Ventus" come il luogo e il tempo dell'attesa che si fa esperienza di vita, nel saper vedere davanti a me un altro che mi cerca, o che mi aspetta, che mi interpella, che chiede il dono di una parola, un interessamento, un gesto, un compito... L'Avvento si realizza proprio in questo andare incontro a chi attendiamo, sapendo che ognuno, specie se "più piccolo e più povero", come tu annoti, può diventare l'atteso..., sperimentando, poi, che chi attende diventa a sua volta l'atteso, perchè l'esposizione allo sguardo altrui richiede il reciproco fidarsi e affidarsi...
Avvento come la fatica di imparare uno sguardo nuovo, più profondo, per riconoscere quel Gesù, che anche a noi oggi è dato di incontrare, laddove so vedere, riconoscere una persona, una creatura di Dio...
... una creatura di Dio è certamente "altra" da quello che può apparire a prima vista...sicché il mio vederla implica un lavoro "accurato", delicato, progressivo,
per levare tutte le ombre, scoprendo lentamente le luci, le belle qualità, le insospettabili capacità, gli impensabili pregi, i segreti depositati in profondità...
e, racchiusa in questo "mio vederla", sta l'opportunità di vivere un'avventura sorprendente...
Che sia per questo che il Creatore ci ha donato due occhi? ...per vedere?!
Allora in questa prima di Avvento il "Grazie" è per il grande dono della Vista, la vista degli occhi e del cuore, la finestra e la porta che ci aprono alla realtà, a tutto ciò che ci circonda, di visibile e di invisibile.

marialuisa

"Non capisco come si possa passare dinanzi a un albero, e non essere felice di vederlo;
parlare con un uomo, e non essere felice di amarlo.
E quante belle cose vi sono a ogni passo: guardate il bimbo, guardate l'aurora di Dio,
guardate gli occhi che vi guardano e vi amano" F: Dostoevskij



Articolo di riferimento : Piero Cappelli: “L’Altro è il nostro Natale”. Parola e Pane (1)
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Commento di narrando aggiunto il 05.12.2007
La passione gestisce il tempo in maniera tale che, quando decidi scioccamente che essa non ti reca utilità e quindi vuoi sottrarle attenzioni, in modi imprevedibili ti ritrovi a dedicarle le tue giornate, talvolta vi arriva seguendo percorsi contorti, ma difficilmente le si sfugge.
Articolo di riferimento : Alivento: Ottavo discorso amoroso: la passione è vita
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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