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Alessandra Borsetti Venier: Donne e resistenza globale
08 Aprile 2008
 

Re-Sisters. Donne e resistenza globale contemporanea è il nuovo volume della collana “Lunaris” che Morgana Edizioni, con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura di Pontedera (Pisa), ha pubblicato dal 2000, uno ogni anno e sempre in occasione del mese di marzo. Non si tratta di una facile ritualità legata al mese “rosa”, ma di una precisa scelta culturale e politica di voler “narrare” storie di donne di ieri e di oggi nei luoghi di lavoro e nella vita quotidiana, durante le resistenze storiche nei periodi di guerra, e le resistenze odierne in molti luoghi della Terra.

In questo volume abbiamo scelto di pubblicare storie che possono sembrarci lontane ma che non lo sono, che non sono astratte e neppure eroiche; si tratta di storie di donne che con la forza delle idee e il coraggio delle azioni affrontano soprusi, carcere, violenze, perdita dei figli; e che sentiamo vicine perché riescono con parole vere a comunicarci la loro realtà.

Re-Sisters è una raccolta di fotografie e interviste a otto donne eccellenti che attualmente nel mondo s’interessano di politica dal basso, vivono in zone di conflitti e sono impegnate come giornaliste, scienziate, scrittrici, attiviste politiche. Sono:

- Hebe de Bonafini, rappresentante delle Madres de la Plaza de Mayo che è l’associazione formata dalle madri dei desaparecidos, i dissidenti scomparsi durante la dittatura militare in Argentina tra il 1976 e il 1983.

- Amira Hass, nata a Gerusalemme è scrittrice e l'unica giornalista corrispondente israeliana dai territori occupati.

- Aminattou Haidar, una delle più importanti attiviste per i diritti delle donne e dei bambini Saharawi e per l'indipendenza dal Marocco. È stata recentemente insignita dalla Spagna del Premio “Juan Maria Bandres”.

- Malalai Joya, nel 2003, a soli 26 anni, è stata eletta per stilare la carta costituzionale dell’Afghanistan. L'11 febbraio 2008 le è stato assegnato il premio “International Human Rights Film Award” a Berlino.

- Vandana Shiva, fisica ed economista indiana, è una tra i massimi esperti internazionali di ecologia sociale.

- Arundhati Roy, scrittrice indiana, nonché attivista politica impegnata nei movimenti anti-globalizzazione, nel 1997 ha vinto il Premio “Booker” col suo romanzo d’esordio Il Dio delle piccole cose.

- Aminata Traorè ex Ministro della cultura in Mali, fondatrice del Forum sociale africano, è autrice di libri tradotti in molte lingue, ed è diventata famosa per le sue denunce radicali del neoliberismo e dell'oppressione in Africa.

- Marjane Satrapi fumettista e illustratrice iraniana ha acquisito fama mondiale grazie a Persepolis, romanzo a fumetti autobiografico. Attualmente cura per il The New York Times una colonna illustrata.

 

Con pazienza e attenzione, con calma e passione hanno raccontato la loro indignazione di fronte ai diritti calpestati e le loro forme di resistenza ai nuovi colonialismi, ai problemi ecologici e sociali. Problemi universali e globali, che uniscono intimamente tutti i cittadini della terra, uomini e donne, che evidenziano come le distanze geografiche e culturali che ci separano creino gerarchie difficili da scalzare.

Queste donne, proprio come sorelle, hanno in comune molte caratteristiche, di certo non fisiche ma morali: credono nel cambiamento, nella lotta alla violenza e contro le disuguaglianze, lavorano per la giustizia, la libertà sessuale e religiosa, per il rispetto dell’ambiente e le culture tradizionali. Tutte loro, insomma, sono consapevoli di essere nel mondo per poterlo cambiare, e sentono il dovere e il piacere di farlo con tutti i mezzi a loro disposizione: la scrittura, la ricerca scientifica, la lotta politica, le politiche culturali, e persino il fumetto (come nel caso di Marjane Satrapi) o nel caso delle Madres de Plaza de Mayo, attraverso la socializzazione della propria maternità.

Le curatrici Ippolita Franciosi, fotografa, e Laura Fantone, sociologa, hanno scelto di intervistare queste otto donne molto speciali e così diverse tra loro sia per i luoghi di appartenenza che per età, che varia dai 30 ai 70 anni (dalla più giovane parlamentare afgana, alle Madres de Plaza de Mayo).

Le interviste vertono fondamentalmente su alcuni temi ricorrenti, che fanno da eco agli argomenti della loro precedente ricerca pubblicata nel libro (R)Esistenze, Il passaggio della staffetta, (edito da Morgana Edizioni nel 2005), dedicato alla Resistenza storica delle donne partigiane in Italia. Questi i temi:

- Le situazioni di oppressione coloniale, economica e militare in cui sono coinvolte le donne intervistate;

- Il ruolo della famiglia e del contesto di origine rispetto alle attività politiche intraprese dalle donne;

- La resistenza alla repressione e le strategie adottate dai vari movimenti;

- Il passaggio intergenerazionale dei valori e delle forme di resistenza;

- Il passaggio tra culture dei conflitti e delle lotte (ovvero, come le giovani donne europee possono contribuire o essere solidali).

 

Come mai questo titolo? Le due curatrici spiegano tale scelta. «Prendendo spunto dal termine resistenza e dal titolo del nostro precedente libro (R)Esistenze e declinando il verbo all’infinito, ci siamo rese conto che la parola resistere ne contiene un’altra: il termine sister, sorella, e, al plurale, sisters. Re-Sisters, significa dunque condividere la resistenza contemporanea tra sorelle. Non solo, resisters è già un termine ricorrente nella stampa angloamericana, che indica i combattenti e in generale i gruppi che resistono alla guerra. Vedendo questa analogia, abbiamo scelto di giocare sulla doppia valenza dell’italiano e dell’inglese. Tuttavia, l’utilizzo dell’inglese nel titolo non deve essere considerato un vezzo, ma è giustificato dal fatto che corrisponde a una necessità reale con cui ci siamo confrontate nel realizzare le interviste: l’inglese è stato uno soltanto strumento pratico per domandare, ascoltare e comprendere le testimonianze. Per nessuna di noi l’inglese è la lingua madre, né la forma ideale di espressione».

La scelta di usare la parola sisters nel titolo consente di pensare a queste donne, coinvolte in “lontane” battaglie quotidiane, con un atteggiamento diverso: le sentiamo vicine grazie a una solidarietà profonda che permette di chiamarsi “sorelle” o “fratelli”, “madri” o “padri” persone appartenenti a popoli diversi, con quella semplicità e naturalezza che supera le retoriche e gli slogan preconfezionati.

La parola “sorella” è in grado di creare una vicinanza e una identificazione reciproca come la parola “terra”, così cara all’indiana Vandana Shiva. «La terra ci rende uniti perché è sempre con noi: la terra su cui camminiamo ogni giorno, e la terra come pianeta, fondamento della nostra esistenza e resistenza, madre e sorella maggiore che ha sempre molto da insegnarci».

Alla fine dell’intervista abbiamo chiesto a Vandana Shiva se c’è una storia, una canzone o un’immagine che la ispira quando pensa all’idea di “resistenza”. Ci ha dato questa risposta: «Penso alla poesia di Mahmood Darwish che dice così, più o meno: Anche se i nostri villaggi verranno bombardati, le case distrutte, tutti gli alberi sradicati, fino a quando non ci saranno più gli insetti e gli uccelli non avranno nessun luogo dove riposarsi. Anche se potranno distruggere tutti i nostri documenti e insegnamenti, non perderò la speranza e non avrò paura perché ho ancora un seme, un seme che conservo e potrò sempre piantare».


Alessandra Borsetti Venier

  

 

COLLANA “LUNARIS”

n. 1 Monaca Moglie Serva Cortigiana: vita e immagine delle donne tra Rinascimento e Controriforma

n.2 Balie da latte. Istituzioni assistenziali e Privati tra XVII e XX secolo

n.3 Donne e lavoro in Piaggio: documenti e immagini fotografiche dal ’900 a oggi

n.4 Le mani e la voce delle donne: il lavoro femminile dall’Ottocento a oggi

n.5 (R)Esistenze:il passaggio della staffetta

n.6 Natale Borsetti - La mia Resistenza non armata: appunti e disegni di un militare italiano nei lager nazisti.

n.7 La Merica: Bagnone,Toscana - California, U.S.A.

n.8 Costumi di lana: riti e quotidianità di bambine e di donne

n.9 Re-Sisters: donne e resistenza globale contemporanea

 

Pontedera, 29 marzo ore 17:00

Centro “O. Cirri”, Via Stazione Vecchia, 6

Presentazione del libro:

Re-Sisters. Donne e resistenza globale contemporanea
Intervengono:
Marina Piazza Presidente della Commissione Nazionale per le Pari Opportunità
Ansalda Siroli Presidente del Centro Donna Giustizia dell'Udi di Ferrara
Daniela Pampaloni Assessore alla Cultura del Comune di Pontedera

info@comune.pontedera.pi.it – Tel. 0587 299111

 

www.morganaedizioni.it pagine 80, € 12,50


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