Sabato , 14 Dicembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Giuseppe Candido. Europa dei Governi Nazionali o Patria europea?
28 Aprile 2009
 

Il prossimo 7 giugno si voterà per rinnovare il Parlamento europeo. La scorsa settimana sono stati depositati i simboli ed entro la fine della prossima saranno ufficializzate le candidature di tutti gli schieramenti. Candidati per gli scranni di Palazzo “Spinelli” a Bruxelles. Ma quanto siamo distanti, oggi, dalla Patria europea che fu fondamento dell'idea europeista di Spinelli, Rossi e Colorni? Nonostante i sondaggi di “Eurobarometro” continuano ad evidenziare chiaramente che l'idea di un'Europa, basata su un progetto costituzionale, è ancora largamente maggioritaria tra i Cittadini, il cammino europeo verso gli Stati Uniti d'Europa sembra abbandonato a favore di una visione confederale di Stati Nazionali. Il 23 luglio del 2007 la Conferenza Inter Governativa ha ratificato gli accordi che prevedevano la cancellazione, dai trattati, di tutti i riferimenti alla bandiera blu con le stelline gialle e l'inno alla Gioia che non è più considerabile, pertanto, come inno di unità dei popoli europei. E con essi è stata cancellata o allontanata la possibilità di chiamare leggi le direttive europee e di avere una Costituzione europea. Dell'Europa rimangono soltanto il mercato unito e i “vantaggi” dell'euro. Ma è proprio questo che vogliono i Cittadini europei?

Quello che era il progetto originario di un Trattato europeo che Altiero Spinelli portò avanti con il suo movimento federalista e che è da considerarsi come fondamenta dell'Europa è stato frenato e poi del tutto insabbiato dai Governi nazionali che già nel 1985 vararono il meno ambizioso “Atto Unico” europeo. Sono trascorsi sessantotto anni da quando, nella primavera del 1941, Ernesto Rossi e Spinelli, entrambi costretti al confino nell'isola di Ventotene dal Regime fascista, scrissero quel manifesto per l'Europa libera e unita che oggi è conosciuto, da pochi invero, come il Manifesto di Ventotene.

Nelle condizioni di privazione della libertà durate sedici anni (10 anni scontati in galera e 6 anni di confino), Altiero Spinelli inizia una riconsiderazione del comunismo e della sua applicazione che veniva fatta in Russia dove Stalin, con gli stessi metodi del Nazismo e del Fascismo, processava ed eliminava gli oppositori del suo Regime. Una riflessione sulla libertà che portò, nel 1937, alla espulsione di Spinelli dal Partito Comunista perché ritenuto “colpevole” di ribellarsi alle decisioni ed alla linea politica di Mosca. «Mentire con me stesso» scriveva nel '38 «rinunziare alla libertà del mio pensiero, non era mai stato scritto nel patto tra l'anima mia e il comunismo». La sua meditazione dal carcere e dal confino era diventata meditazione sulla libertà: la libertà che si era preso di sottoporre a critica il comunismo; la libertà che era svanita sia in Italia e Germania sia in Russia; la libertà per la quale, in Spagna, stava cominciando una guerra civile.

A Ventotene Spinelli scopre il federalismo attraverso la lettura degli scritti di Luigi Enaudi pubblicati alla fine della prima guerra mondiale; Federalismo inteso come alternativa alla Società delle Nazioni incapace, come aveva dimostrato, di mantenere la pace tra i popoli al contrario del sistema federale che aveva fatto, già allora, grandi gli Stati Uniti d'America. Poi la conferenza dell'Aja, la Conferenza di Difesa europea, il Congresso del Popolo europeo e la petizione federalista. Tentativi e iniziative politiche fallite.

Prima di scrivere il loro manifesto federalista Spinelli e Rossi approfondirono le loro conoscenze sulla differenza tra federazione e confederazione attraverso lo studio di alcuni scritti pubblicati alla fine degli anni '30 da alcuni federalisti britannici: in particolare quelli di Robbins per gli aspetti economici e quelli di Lord Lothian per quelli politici.

Ed è proprio meditando sui pericoli della sovranità assoluta dello Stato Nazionale e del fallimento della Società delle Nazioni, perché Lega di Stati e non Federazione di popoli, che Spinelli e Rossi scorgono nel sistema Federale la vera possibilità per evitare nuove guerre.

Oggi ci accorgiamo di quanto questo critica allo Stato quale entità sovrana assoluta sia esatta osservando stati come l'Iran o come il Darfour e ci rendiamo conto di quanto siano sempre più necessari, invece, organismi sovranazionali e internazionali per garantire il rispetto dei diritti umani e per assicurare la gestione sostenibile di problematiche ambientali globali come effetto serra e surriscaldamento.

Per comprendere davvero la fondamentale differenza tra un sistema Federale ed un sistema di confederazione tra singole Nazioni è necessario rileggere le parole di Luigi Enaudi quando afferma che «...si professano fautori di una Confederazione coloro i quali non vogliono niente, né federarsi, né confederarsi. Costoro vogliono che gli Stati cui appartengono restino pienamente sovrani. È pressappoco come un'alleanza che può essere disfatta da alleati tiepidi, assenti o traditori». Per Enaudi una Federazione era invece una cosa seria: «Una Federazione non esiste se gli Stati che si uniscono non rinunciano ad una parte della loro sovranità, trasferendola al nuovo ente federale».

E poiché ancora oggi così non è, poiché l'Europa non ha un suo esercito, non ha un suo Ministro degli Esteri europeo e non ha una sua politica internazionale riconosciuta, la domanda è legittima: quale Europa vogliamo?

Oggi sembra si intenda tornare verso quell'Europa delle Patrie Nazionali piuttosto che

proseguire sul cammino di una Federazione europea indicata nel Manifesto di Ventotene.

Dal progetto originario di una Patria europea federale e federalista ci si muove verso la direzione opposta di una confederazione di Nazioni sovrane.

L'Italia nel 2007, in sede di quella Conferenza Inter Governativa (CIG) che abolì la bandiera e l'inno, restò ai margini del negoziato, ma ne accettò, di fatto, le conclusioni anche contrariamente a quanto aveva auspicato il Presidente Giorgio Napolitano che aveva sostenuto fosse «meglio un disaccordo che un cattivo compromesso». Quale politica sarà quella sostenuta dai futuri Parlamentari europei che andranno a sedere sulle poltrone di Palazzo Spinelli a Bruxelles? Per quale tipo di Europa si batteranno? Per un'Europa dei Governi Nazionali o per la conquista un diritto di cittadinanza ad una Patria europea?

 

Giuseppe Candido

Comitato nazionale Radicali Italiani,

Segretario dell'@ssociazione Radicali Calabresi per la Resistenza nonviolenta

(da Notizie radicali, 27 aprile 2009)


Articoli correlati

  Calendarizzato voto agli intrasportabili
  Chiusura della campagna elettorale della Lista Bonino-Pannella a Milano
  Lista Bonino-Pannella. Un appello (impegnativo) per la partecipazione alla campagna elettorale
  Rita Bernardini. “Con questo voto si onora il Parlamento”
  Per un’Europa senza nazionalismi
  Emma Bonino inizia l'occupazione degli studi Rai
  Valter Vecellio. Lettera aperta al direttore de “L’Espresso” Hamaui
  Lotta di Liberazione per restaurare la legalità democratica
  “Per una nuova Liberazione: dal sessantennio partitocratico ora, come dal ventennio fascista allora!”
  Valter Vecellio. Indovina chi non c’è, tra i candidati impresentabili e invotabili di “Micromega”?
  Valter Vecellio. Più che la festa di Casoria a inquietare è che “papi” dilaghi in Europa
  Lista Bonino-Pannella: sintesi delle proposte per l'immediato
  Primo Mastrantoni. Europa. Che fare?
  Tre appuntamenti per un giorno. Prossime iniziative radicali a Milano
  Lidia Menapace. Mi spiace che non ce l'abbiamo fatta
  Stati Uniti d’Europa subito!
  Tino Vittorio. Satyagraha 2009. Aderisco
  Aldo Loris Rossi. Un decalogo per l’Europa
  Enrico Peyretti. Che fare col Caimano?
  Pier Paolo Segneri. Pannella vuole radunare ciò che è sparso e spartire ciò che è stato radunato
  Rosario Amico Roxas. “Er più” vincente perché sconfitto
  Valter Vecellio. La “resistenza” non è una metafora
  Europee. 4 liste chiedono la moltiplicazione degli spazi di informazione politica
  I radicali presentano il documento su “La peste italiana”
  Il succo di frutta di Pannella
  Decine i personaggi che annunciano il loro voto radicale e, dei radicali, puntualmente subiscono la sorte: silenziati
  Rosangela Pesenti. Stare dentro o chiamarsi fuori: perché ho scelto di candidarmi nel PRC
  Valter Vecellio. Regime: Berlusconi è il prodotto ultimo di un processo che viene da lontano
  I brevissimi/ Maria Lanciotti. Voci dall’isola
  Vincenzo Donvito. Riflessioni di un patriota alla vigilia del 20 Settembre
  Brivio e Monti. Dar vita a una effettiva cittadinanza attiva europea
  Guido Monti. La vera discriminante è tra europeismo o sovranismo
  Napolitano: «Motivo di fiducia che i più convinti ed entusiasti sostenitori dell’Europa siano i giovani»
  Andrea Ermano. Noi non ne siamo degni, ma loro sì
  Maria Lanciotti. Il Manifesto di Ventotene
  Piero Cappelli: Napolitano & Spinelli
  Ventotene. Fino al 4 settembre, duecento giovani al seminario dei federalisti europei
  Sergio Caivano. Gaetano Arfé partigiano in Valtellina
  Emma Bonino e Marco De Andreis. Non serve minacciare tagli. L’unica via sono gli eurobond
  Manuale di sopravvivenza alla nuova sinistra. È uscito Il libro volante 2
  Francesco Pullia. Un progetto federalista per sconfiggere la spirale della violenza
  Sondrio. Il Giorno della Memoria nel nome di Ferruccio Scala
  Brivio e Monti. Ora e sempre resistenza europea! Buon 9 maggio a tutti
  Brivio e Monti. La memoria storica può salvare le elezioni europee
  Guido Monti. Luciano Bolis, eroe della Resistenza europea
  Ernesto Rossi. Contro l'industria dei partiti
  Per ricordare Ernesto Rossi a quarant’anni dalla sua morte
  E. Silvestri. Europa e alterità radicale da Ernesto Rossi a Emma Bonino
  I funerali di Petter e un documento da lui raccomandato
  Un'Europa a due velocità per fare la Difesa comune?
  Una vita per la libertà. A Verbania importante convegno di studi su Ernesto Rossi
  Ernesto Rossi. Attualità di un democratico ribelle - Venerdì 9 febbraio in Firenze
  Ricordando Ernesto Rossi
  Un federalista giacobino. Ernesto Rossi, pioniere degli Stati Uniti d’Europa
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.9%
NO
 29.1%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy