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Enrico Marco Cipollini. Non ci resta che piangere?
(Annotazioni sulla «Globalizzazione e il dialetto…») | | | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 31 a 34 | | 13-07-2011 | una parlata comune vi è nella scienza,nella filosofia,nel giornalismo,nella fisica....o gerghi particolari....
ma ,Patrizia,una parlata o koiné di comunione tra uomini- già l'espressione dialettale,l'accento etc e altro distingue l'individuo appartenente ad una comunità dall'altra senza però indici di superiorità o inferiorità(il parlar toscano non è superiore o inferiore al veneto)-deve nascere non per IMPOSIZIONE ma PER ESIGENZE REALMENTE SENTITE,UMANE.Spero su tal punto converrai con me.Un bambino sente ,quando nasce,la lingua dei genitori non altra,impara quella non altra....E' poi ciò detto un vecchio problema affrontato in letteratura e altrove....IO NON DICO CHE NON CI DEBBA ESSER COMUNIONE TRA UOMINI,ANZI;sostengo il contrario ma su esigenze nostre e non che ci vogliono spacciare per nostre....
credo di esser stato chiaro,buona giornata patrizia
emc
enrico marco cipollini
| | 12-07-2011 | non avevo centrato il punto nodale.
allora...certamente!
grazie della ulteriore chiarificazione.
patrizia
patrizia garofalo
| | 11-07-2011 | cara commentatrice,
che la koinè sia la matrice anglo americana non è un caso....dove è la borsa che detta legge?e altri fondi a livello planetario?
E perché tale"parlata" dovrebbe imporsi sulle altre lingue?
Tu mi dirai che,dopo la battaglia di cheronea,anche il greco diventò una koiné ,lo stesso aristotele e gli alessandrini,non parlavano il greco elegante di un platone
ma i greci non furono mai degli"imperialisti" e come ha detto un filosofo e logico onestissimo come bertrand russell
hanno creato ex nihilo una cultura che ci affascina ancor oggi.Il mondo antico,di certo,obietterai,è diverso da quello moderno e contemporaneo.Vero,indubitabile...allora gli antichi romani e la loro pax romana che è indice di certo delle loro conquiste?
il mio aricolo puntava sull'imposizione ex cathedra di una parlata basata sul linguaggio dei potentati economici...i quali non han bandiera e ti uniformano al loro volere.Negli anni 80,ci fu un fenomeno indicativo che mi fa in qualche modo far la prova del 9:i prozac party ove si spacciava il famoso antidepressivo come il "segreto" della felicità come tale si potesse ridurre ad una pillola...certo la felicità dell'industria farmaceutica che la produceva,o no?
enrico marco cipollini
| | 07-07-2011 | E' certo che non siamo animati da secessionismi nè da volgari complessi di superiorità leghista.
Il dialetto è importantissimo come identità culturale e locale. Paolo Diodati ha composto il testo di una bellissima canzone su questo tema " la voce dei Nostri".
Nel nostro relazionare non è possibile però non trovare una koinè che spero sempre più svuotata da inquinature esterofile. Diversamente si verificherebbero pesanti emarginazioni.
patrizia
patrizia garofalo
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