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Enrico Marco Cipollini. Non ci resta che piangere?
(Annotazioni sulla «Globalizzazione e il dialetto…») | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 21 a 30 | 28-07-2011 | Marco credo sia giusto scrivere ingannevole..come la pubblicità....credo che i potenti non abbiano patria perchè non hanno mai ricercato un'identità dentro se stessi, credo anche che, anche quando sembra riescano a sporcare la dignità altrui.......dovrebbero prima sapere cosa sia.....non informiamoli , passiamoci sopra. Coltiviamoci come piante e radichiamo cose inestirpabili! e da laica ti dico che niente più dell'amore è mezzo per questo scopo.......amore.............hai sentito bene, più di tanto tergiversare......
un abbraccio
patrizia patrizia garofalo | 27-07-2011 | imposta con garbo o subdolamente?,facendocela sembrare un'esigenza umanitaria????Scavalcando la dignità che ognuno di noi possiede????da quando i potentati economici hanno patria???Tale è la mia breve replica alla Russo che comunque ringrazio. enrico marco cipollini | 26-07-2011 | In linea generale sono favorevole a quanto espresso. La globalizzazione ci è imposta con garbo, in modo che noi non possiamo accorgerci che in realtà non è una nostra esigenza. La personalità di ognuno, l'individualismo del singolo, della regione, della patria è schiacciato in nome di una società di massa priva di principi e di valori. A livello linguistico, ci presentano una koinè linguistica che non potrà mai esprimere i nostri sentimenti e le nostre emozioni perché essi nascono in noi e si esprimono con la nostra lingua madre ( sia essa il dialetto o l'italiano). Certo è che l'italiano standard è già una varietà che non esiste se non nei testi di grammatica o nei corsi di dizione, ciascun parlante realizza la propria espressione in base a un background linguistico che ha sempre in sé la coloritura del linguaggio che ha appreso per primo. Ciascun parlante italiano parla in realtà un italiano venato di piemontesismi, sicilianismi, fiorentinismi ecc... a tutti i livelli ( lessicali, fonologici, sintattici).
SANTINA RUSSO | 20-07-2011 | Cara Patrizia,
ciò che mi dici mi rattrista,avrei voluto venirti in mente per altro:una cena o qualcosa di bella o per aver sbagliato l'articolo o esser catastrofista.Ho solo cercato di interpretare la realtà ma bisognerà pure trovare soluzioni costruttive.Me lo auguro.E' urgente,stiamo precipitando al max.degrado.
'notte
EMC enrico marco cipollini | 20-07-2011 | Marco, oggi hanno arrestato ad Enna due donne in un giro di droga. Rispettivamente mamma e zia di un bambino che portavano con loro durante le " campagne" di spaccio.
Brutta storia.
Mi sei venuto in mente quando hanno comunicato di aver chiamato l'operazione " children - change " o qualcosa di simile. E' vero quello che scrivi nel tuo bell'articolo siamo senza lingua, dialetti e...patria!
ciao
patrizia patrizia garofalo | 19-07-2011 | La globalizzazione renderà più ricchi i ricchi e viceversa, distruggerà tradizioni e storia...è un veleno spacciato per cura di tutti i rimedi! Maria Pia Monicelli | 14-07-2011 | cara patrizia,
concordo con te.Anch'io preferisco essere demodé.Fa scomodo il dialogo anche perché bisogna ricredersi delle nostre posizioni preconcette e mettersi alla pari,non credersi detentori delle verità o della verità.Comunque è l'unica arma che ci resta
Buona girnata
emc enrico marco cipollini | 13-07-2011 | il dialogo è scomodo Marco perchè deve esserci una messa in gioco personale, non si usa più ma io voglio essere demodè.
patrizia patrizia garofalo | 13-07-2011 | patrizia,
con il dialogo come ci siamo chiarificati io e te,lo potrebbero fare migliaia di persone....solo che ormai siamo disabituati...parliamo parliamo e non diciamo
ciao
emc enrico marco cipollini | 13-07-2011 | Certo che sei stato chiaro e te ne ringrazio e condivido.
Avevo spostato la tematica all'area scolastica che per quanto ampia è parziale rispetto al tuo scritto !
buona giornata
patrizia patrizia garofalo | | 1 | 2 | 3 | 4 | |
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