Venerdì , 01 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Scuola > Obiettivo educazione
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Ricordo di Mario Luzi per tutti i lettori e per gli studenti
Mario Luzi
Mario Luzi 
13 Maggio 2009
 

Si riporta l’intervista di Claudio Marabini a Mario Luzi, apparsa sul giornale La Nazione 08/01/1991, per i contenuti, che sebbene espressi dal poeta nel 1991, invitano oggi a un’attenta riflessione sulla nostra realtà; un’ottima lezione specialmente per gli studenti che si accingono a sostenere la prova di maturità.

Vorrei che questo scritto suscitasse in chi legge la stessa emozione che provai io, quel giorno che in Santa Maria del Fiore, a Firenze, ebbi la fortuna di incontrare il poeta in occasione della rappresentazione di una sua opera. Un incontro incisivo e indimenticabile.

Trascritto per i giovani e non, perché le grandi voci non muoiono mai. (Anna Lanzetta)

 

 

A colloquio con Mario Luzi

sulla condizione dell’uomo oggi

 

Firenze – Siamo agli sgoccioli del secolo e del millennio. Che cosa augura il poeta Mario Luzi all’umanità?

«La pace. Mi pare che da tutto il mondo questa aspirazione si faccia sentire. I movimenti pacifisti non sono polvere negli occhi, corrispondono a un’esigenza profonda. L’augurio è che la cultura dell’avere si converta in quella dell’essere».

 

Agli occhi di un poeta, quali sono stati i maggiori errori degli uomini in questi ultimi tempi?

«Avere usato la natura come strumento di potere e avere usato in modo utilitaristico la ragione. La ragione umanistica contemplava il mistero. L’uso parziale della ragione, invece, è violenza e costrizione. Da cui la nevrosi e questa cultura dell’avere e del produrre. C’è stato il progresso, ma a prezzo molto alto».

 

Quale spazio possiamo affidare alla speranza oggi?

«La speranza non ha bisogno di spazio. È una forma dell’anima. Anche se la comprimi, la speranza finisce per vivere. La speranza è contrastata dalla realtà oggi più di sempre, ma è indomabile».

 

Scienza e tecnologia ci hanno regalato il benessere. Fino a che punto siamo in grado di amministrarlo?

«Scienza e tecnologia hanno servito l’uomo, ma lo hanno anche asservito. Alla loro carica inventiva non è corrisposta una crescita della maturità coscienziale. Siamo arrivati a errori tragici, Valga il mito di Archimede, sulla distruzione di certi strumenti per l’uso dei quali l’umanità sia impreparata. Non predico l’interruzione della ricerca; la scienza deve fare esperimenti; ma bisogna augurarsi una crescita parallela delle responsabilità. Occorre una grande etica: parola che mi pare torni di moda».

 

Il mutamento continuo, la veloce evoluzione d’ogni cosa, caratterizza la nostra giornata. Che cosa c’è di positivo e di negativo in questa condizione?

«Il mutamento è un fondamento, un’essenza dell’universo tutto. Ora però ne abbiamo una nozione bruciante: tutti i processi sono accelerati. L’idea di mutamento si traduce in una specie di dimostrazione continua e perturbante. Non si fa a tempo a impadronirsi di un dato che già è superato. Il positivo sta solo nella capacità umana di farlo proprio e dominarlo. Il mutamento in sé non è né positivo né negativo. Sta nell’uomo…»

 

In ogni caso, è ipotizzabile un’accettazione di questo mutamento come stasi? La continuità del mutamento potrebbe essa stessa apparirci come stabilità e fornirci un nuovo metro morale?

«Citerò un mio verso: “…e l’immobilità del mutamento…’” Ecco: questa perpetuità genera la stasi. Non ho mai visto contrapposti Parmenide ed Eraclito. La stasi però potrebbe condurci all’inerzia morale. Oggi vediamo in campo politico mutamenti apparenti, al fine di restare fermi. La nota morale di Lampedusa… Potrebbe diventare un pretesto cinico. Deve intervenire invece la facoltà critica e il senso morale dell’uomo, che vuole che certi mutamenti non siano neutralizzati dalla ripetitività».

 

Come reagisce, o dovrebbe reagire, il sentimento religioso davanti a questo mutamento? Su che cosa far leva, quando ogni cosa, anche nella sfera etica, sembra non durare dall’oggi al domani?

«Il sentimento religioso, che ha tante facce, certamente dà importanza al mutamento. Lo vedo come un processo forse divino. C’è il mutamento illusorio degli Indù mentre i buddisti traversano questa condizione per trovare il punto di coincidenza col cosmo. Il cristianesimo, non avendo negato la storia, possiede una teleologia. Il mutamento va in una direzione. Teilhard ha parlato del Cristo omega, perfezione finale. Secondo me c’è una progressione. In duemila anni di cristianesimo la coscienza del male è cambiata. C’è stato un affinamento etico. Anche nell’interno dell’uomo penso ci sia questo processo. Se si fanno tre passi avanti e due indietro, comunque un passo è stato fatto. Abbiamo perduto molte cose, ma se guardiamo alla condizione morale dell’uomo, forse un’evoluzione c’è stata. Se pensassimo che l’uomo è sempre uguale a se stesso, accetteremmo un pessimismo totale e aboliremmo il lato agonistico dello sforzo, che è già positivo. Ci resterebbe solo il lamento».

 

In questo panorama storico e morale qual è la funzione della poesia?

«La poesia fa sentire certe esigenze di fondo, certi impulsi della natura umana, che la condizione storica violenta dell’Europa ha soffocato, represso. Davanti alla poesia, se uno sente la voglia di ascoltarla, si risvegliano certe pulsioni che ci sono state sottratte. La poesia, come codice interno, è un deposito di quello che è costante nell’uomo, che il corso della storia moderna, occidentale in particolare, ha combattuto. All’uomo è stato chiesto di servire a delle speculazioni che sembravano a suo favore, ma non lo erano. Sono stati travolti anche gli inventori, tuttavia. Un imbroglio abbastanza sinistro…»

 

Fino a che punto un poeta può agire sulla vita d’oggi? Deve o non deve cercare di agire?

«La poesia è uno degli agenti di profondità, certo. Ma non è misurabile. E tuttavia, non è la stessa cosa che Leopardi ci sia o non ci sia stato».

 

Ha qualche colpa la letteratura in genere, o la poesia in particolare, per la condizione in cui oggi vive l’umanità?

«Mah… il discorso è controverso. C’è stata una letteratura di denunzia e intelligenza della condizione storica, che ha forse avuto un’efficacia. Penso a Zola, in qualche misura a Tolstoi. Ma se c’è una letteratura che ha meritato, ce n’è anche una che ha demeritato, non s’è accorta di nulla, ha scantonato. Tutto dipende dal grado di cinismo. Nel silenzio c’è una viltà. Di Mallarmè che cosa diciamo: che è stato un traditore? Direi di no. Tutto il dolore della sua epoca in lui c’è. Direi questo: dove sono esistite una letteratura e una poesia al più alto grado di servizio, o di esercizio, il tradimento non lo vedo. Lo vedo invece nella cattiva letteratura, che è quella del compiacimento. Ma noi dobbiamo scegliere il meglio. Dove la letteratura è stata se stessa, lì non vi sono colpe».

 

Come poeta, fino a che punto lei si sente spettatore, e fino a che punto invece si ritrova coinvolto negli errori di tutti?

«Mi trovo coinvolto negli errori, è chiaro. La condizione moderna è quella dell’uomo massa. Non c’è scampo. In altre epoche forse esisteva, ma con ingiustizie… Però mi trovo anche in una situazione di contrapposizione intellettiva ed etica, mia personale. L’epoca non ci salvaguarda, però non ci obbliga a giustificarla. Ci lascia questo margine, purtroppo poco usato. Il poeta ha quel momento di elementare verifica; c’è qualcosa che gli fa toccare con orrore o entusiasmo un minimo di verità umana. Puoi misurare l’errore».

 

Che cosa deve chiedere il più umile dei lettori a un poeta, oggi?

«Sarebbe bello che chiedesse… Sarebbe bello che il poeta rispondesse. Mi piace molto immaginare il lettore che chiede. Il poeta non può rispondere, ma intanto è gratificato, si sente utile».

 

Nella prospettiva del millennio che si sta chiudendo, quali poeti degli ultimi due secoli sente più presenti o più vicini alla sua sensibilità e alla sua idea della poesia?

«Il più presente è Leopardi. Non solo presente ma anche…futuro! Ha indicato cose che si vengono misurando solo ora. È una mente sovrana che ha capito, presagito, e anche reagito preventivamente a molti degli inghippi della condizione moderna. Poi Rimbaud; Hoelderlin: anche lui con questo sogno di conciliazione di un mondo lacerato da questa civiltà… Poi nel Novecento, direi Eliot, che mi pare fondamentale».

 

Si sentirebbe di spingere un giovane alla pratica della poesia?

«Certo. Quando però mi rendessi conto che non potrebbe fare altro».

 

A queste risposte vorrebbe aggiungere qualcosa a suo piacere?

«Una considerazione letteraria: che, pur dopo il crocianesimo, siamo ancora prigionieri dei generi letterari: la poesia, la prosa, il teatro. Lo misuro su me stesso. Ho scritto dei drammi, per i quali passa la mia poesia. Essi non vengono captati. È capitato a Eliot, a Pasolini… La drammaturgia attuata genera mutamenti nella poesia, non è un’esperienza a parte! Pare si pensi ancora che la sola poesia sia quella lirica».

 

Claudio Marabini (La Nazione, 08/01/1991)

 

 

Grazie, poeta Mario Luzi, per la grande eredità che ci ha lasciato con le sue opere e il suo pensiero. (A. L.)

 

 

La giovane ebrea al suo amato musulmano
C’è una pozza di sangue tra te e me.
Mio Dio, chi l’ha versato?
chiunque sia stato,
caro, è sangue sprecato.
Ma io so che l’amore
mio, se mi aprirai le braccia,
potrà vederlo asciugato.
Vieni, non tardare.


(Mario Luzi, Parlate, a cura di Stefano Verdino, Interlinea)

 

 

Mario Luzi (Firenze, 20/10/1914 - Firenze, 28/02/2005); poeta e scrittore.


Articoli correlati

  Peti, poeti e corazzata Potemkin
  “Premio Internazionale Mario Luzi” – III edizione 2007/2008
  Omaggio a Mario Luzi
  Spot/ Chiusdino per Mario Luzi, sabato 12 settembre
  Dai frammenti ai fondamenti. Il viaggio verso la metafisica nella poesia di Mario Luzi
  Istituzioni/ Intervista ad Alessandra Borsetti Venier
  In libreria/ Caterina Trombetti. Fiori sulla muraglia
  Premi e concorsi/ “Mario Luzi” 2008-2009. Premio letterario internazionale per l’edito e l’inedito
  Iniziative/ Ricordando Mario Luzi a Palazzo Vecchio di Firenze
  Geo Vasile: Mario Luzi ovvero anelito di un’epica salvezza
  Vetrina/ Giuseppina Rando. A Mario Luzi
  Eventi/ Firenze. Palazzo Aperto ai Poeti
  Luzi e Firenze, “la città dagli ardenti desideri”
  "Tempi veleniferi". Il nuovo spettacolo del Teatro Povero di Monticchiello
  Ricordando con Primo Levi l'orrore dell'Olocausto nazifascista degli ebrei
  Il fantastico mondo del re degli Elfi
  Breve nota su Efeso per incorniciare le fotografie di Anna Lanzetta. Fotoalbum 10
  I poemi di Ossian: Daura e Arindal
  Anna Lanzetta: Viaggio a Matera
  Ricordando con Joyce Lussu la Shoah
  Aspettando Natale con Hans Cristian Handersen. Fiaba per studenti di ogni età
  Anna Lanzetta: Sul “Giorno della Memoria”. Riflessione per non dimenticare.
  Il Fantastico nell’epica classica 1
  Il Vesuvio nelle impressioni di Antonio Stoppani. A cura di Anna Lanzetta
  L’arte di raccontare. La meravigliosa storia di Shéhérazade. A cura di Anna Lanzetta 1
  Anna Lanzetta / Maria Lucia Querques. Un po' di educazione stradale a scuola?
  Romanzo storico e pittura di storia (5). Visita alla Galleria d’Arte Moderna Firenze
  Il Fantastico nell’epica classica 2
  Anna Lanzetta: A proposito dell’immagine
  Il Vesuvio nelle impressioni di François-René de Chateaubriand
  “Mai più guerra” con il viatico dei disegni di Käthe Kollowitz
  Dal discorso tenuto da Barack Obama all'Università del Cairo. Proposta per gli esami.
  Anna Lanzetta: “Da Petra a Shawbad. Archeologia di una frontiera”
  Anna Lanzetta: Una scuola senza sorriso
  Anna Lanzetta: Contro l’analfabetismo della sicurezza
  Il Trovatore di Giuseppe Verdi. Melodramma per la scuola
  L’arte di raccontare. Il racconto di Shéhérazade. Sinbdad il Marinaio. A cura di Anna Lanzetta 3
  L’ascesa al monte Ventoso nelle impressioni di Francesco Petrarca. A cura di Anna Lanzetta
  Geografia cristologica: Basilio Magno, Gregorio di Nazianzo in Cappadocia. Fotoalbum 7
  Anna Lanzetta: Noi diciamo NO! Dalle ronde fino alla stampa del CAPO
  MultiMedia presenta Anna Lanzetta: La Breccia di Porta Pia
  Obama alla casa Bianca. Breve antologia per gli studenti sulle lotte dei neri d’America.
  Anna Lanzetta: Il mio saluto a Evelina Simonelli ragionando di pensione e di scuola
  Anna Lanzetta: Uniti contro ogni violenza come educatori.
  L’arte di raccontare. Il racconto di Shéhérazade. Sinbdad il Marinaio. A cura di Anna Lanzetta
 
 
Immagini correlate

  Anna Lanzetta - Matera- Cattedrale di sant’Eustachio
  Anna Lanzetta - Matera, interno di casa
  Anna Lanzetta - Matera-Santa Maria di Idris
  Vesuvio 1 - Chateaubriand
  Vesuvio 2 - Chateaubriand
  Anna Lanzetta - Matera-La Gravina
  Anna Lanzetta - Matera- La salita
  Anna Lanzetta - Matera "I Sassi"
  Santa Sofia - Istanbul
  Santa Sofia, interno - Istanbul
  Moschea Blu - Interno - Istanbul
  Pamukkale, La cascata pietrificata - Turchia 5
  Commerci sul Bosforo
  Ada Negri - La danza della neve
  Istanbul - Palazzo Topkapi
  Efeso - Teatro
  La fortezza di Rumeli Hisari - Bosforo
  Efeso - Il bassorilievo della Nikè
  Istanbul - La Moschea Blu
  Palazzo Beylerbeyi - Bosforo
  Efeso - Via dei Cureti
  La danza dei dervisci - Anatolia 6
  La Cappadocia - Anatolia 1
  Efeso - La fontana di Traiano
  Efeso - La biblioteca di Celso
  Lago salato, Anatolia 3
  I camini delle fate, Cappadocia-Anatolia 2
  Le tessitrici dei tappeti - Anatolia 7
  Gabriela Mistral - E' scesa la neve
  Valle di Göreme - Cappadocia-Anatolia 4
  Efeso - Impronta di piede nel postribolo
  Bosforo
  Ponte sul Bosforo
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 10 commenti ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.5%
NO
 29.5%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy