sestina #3 (2008)
è un nuovo giorno e a chi render grazie
se apro gli occhi e vedo la luce
e mi ritrovo ancora allo stato
com'ero prima di mettermi a letto
com'ero e sono, adesso, son io
ancora viva, di nuovo, mio dio
non prego i santi e non prego dio
ma ai miei cari io qui dico: grazie
d'essere al mondo, e come son io
d'esser venuta un giorno alla luce
giacché concepita, dentro ad un letto
come dev'esser che sia già stato
e come sia, che sia mai stato
che oltre a babbo e a mamma c'è dio
che fa le cose, ma fuori dal letto
a cui qualcuno ha poi chiesto grazie
fino a quel giorno in cui vidi la luce
proprio con gli occhi che adesso ho io
eccomi allora che prego anch'io
ma non è più religione di stato
anche se accendo di lume la luce
è ancora un altro che prego il mio dio
e ancora e sempre a chi chiedo grazie
di farmi metter giù i piedi dal letto
di farmi uscir per amore da un letto
perché oramai sono stanca già io
di rivelare ancor le mie grazie
senza passare per lo stesso stato
che fa vicino un uomo al suo dio
che fa portare il suo figlio alla luce.
Quella che porto io dentro è la luce
dove sta scritto, io non l'ho mai letto
ma è quel che posso creare anch'io
ed è così che somiglio a quel dio
perché davvero così è già stato
e c'è chi anche mi ha detto “grazie”.
Spengo la luce e mi rendo grazie
se dentro al letto non c'è mai più stato
né te né dio, né il mio Super-io.
(inedito)