*
Una corsa
Nella città dell’anima
Tutta d’un fiato.
Deserto senza tempo
Senza tracce ‒
Il vento ci giocò.
*
Dopo averti maledetto
Con tutta l’anima
Dopo averti invocato
Con l’anima dannata
Ora
Ti chiedo:
Aspettami.
Tieni aperte le braccia
Amato antagonista.
Tieni aperte le braccia
E pronte le labbra
Al bacio.
Manca solo un passo:
Valicherò la rete.
*
Immagina:
Fruste che intreccino culle
Brindisi d’acqua pura
Svelarsi la donna e il poeta
Carpire la demenza del saggio
Separare il selvaggio e il supremo.
*
Ragazza con la bombetta nera
E appese allo zaino
Scarpette di bimba boliviana
Ingrigite di polvere e condanna ‒
Che vuoi dire?
L’infanzia offesa te la porti dentro
O sulle spalle?
*
Costretti in gabbie pitturate
D’oro
Allevati a mangime
E mollezze
Cacciati a forza
Nell’arena gremita
Schiamazzante ‒
Replica d’una parodia
Crudele
Che non ammette
Salvezza.
*
E stanotte
Leggera come seta
L’anima fluttuò
Su alture incatenate
Bevendo l’azzurro del miosotis
Che mai colsi lungo ruscelli e fossati.
*
Cicatrici di storie passate
Pietre precipitate dai fianchi
Grevi di nevi
Sciolte al tepore di maggio.
*
Serena conto i giorni
Come da piccola
Annodavo perline.
Enigma segato da lame e passioni
Si torce come cero che strugge ‒
All’ombra del cedro
Carezze di aghi.
*
Vai resta torna, nulla cambia ‒
La nostra casa è in noi
Tartarughe marine.
Maria Lanciotti