Bruna Spagnuolo mi ha dato l’input per indagare il nome tellus con la sua introduzione a L’Almanaccone 2012 tratta dall’articolo “La valenza incredibile del nome TELLUS”, pubblicato su Tellusfolio il 30 dicembre 2008.
Se tutto è relativo, autorizzatemi a significare la sua come ricerca ‘storica’; la mia sarà un’indagine archeologica [più guidata dai nomi che dal logos].
Sono stimolato dalla condizione di ri-collaboratore di Tellusfolio e dalla precedente analisi della Spagnuolo ad accertare l’incredibile valenza del nome TEL LUS.
La voce del dizionario latino di Semerano [Giovanni Semerano, Le origini della cultura europea, dizionari, Olschki, Firenze 1994: 585] è coerente col suo testo base [Giovanni Semerano, Le origini della cultura europea, Olschki, Firenze 1984] e dà un primo orientamento.
tellus, -uris terra, f.: dea Tellumo, -onis. Varr., R. Rust. I, 1, 5: -Tellus, terra mater-; -Telluri plenae- (Ovid., F., IV, 634: alla gravida terra). Accostamenti a sanscr. talam (piano) taliman (suolo); sl. tilo (suolo), gall. tal (fronte), irl. talam (terra), ant. pruss. talus (suolo di una casa), ma con tali richiami non si chiarisce la formazione di tellus e comunque si trovano antecedenti nella base di tellus che si riconnettono a un elemento di demarcazione della proprietà, al senso concreto della terra posseduta: accad. tallum (sum. tar); talalum (distendere, dilatare). Ma tale voce si è incrociata con la base di accad. telum, tulum (seno). –Tellumo- (Varr. ap. Aug. Civ. D 7, 23): -umo- richiama accad. ummu (madre, Mutter), sem. umm. La componente -us- di -tellus-, per rotacismo gen. -uris-, richiama la base corrispondente ad accad. ussu (usu: suolo, fondamento), aram. ussa, sum. us8.
Questo sum. tar = terra (posseduta) mi propone di rivedere la lettura del teonimo An-tar-is = Cielo-terra-vita con lettura retro del teonimo ish-tar, vita-interruzione [+ na, generazione vel + an cielo].
Le origini della cultura europea (: 357) propongono: […] la città Telepilo, T lepulon, -l’altissima (aipu rocca-, originariamente significa “altura della città”: accadico telu, tillu, ebraico tel (‘mound, heap’) e abullu (porta di città).
Dunque, il significato accadico è proto del sema arabo di collina, tel o tal [cfr. Wikipedia] notorio in Tel Aviv [cfr. Wikipedia], “collina della primavera” in ebraico, fondata su accadico “altura della città” telu, tillu. L’altura della città è il Sion, luogo naturale dell’altare della Terra al Cielo, che artificialmente diventa zigurrat, piramide a gradoni [Sion - monte su cui è costruita la città di Gerusalemme].1
La dea Tellumo di Varrone coniuga tell-umu, dove
umu, um old woman; nurse; wise or skilled teacher.2
Il teonimo Tellumo è una strepitosa conferma della sequenza -sumero/accado – latino – italiano- nell’archeologia del linguaggio.
Tel conchiude in sul, lat. sol solis, nella Lettura Circolare della latina ‘tellus, sinonimo poetico di terra’, secondo Ernout e Meillet nella Langue latine.
In sumero sul, shul è young man; warrior nel sumerian lexicon di Halloran (: 271). Il sole nascente dalla madre terra è un senso sumero di tel-lus.
Io sono colpito poco dalla necessità della determinazione storica precisa, orientato invece all’archeologica; riconosco immediatamente in til il capodanno accado a.ki.till e/o a.ki.til, ‘seme. terra. vita’, sumero kar.mur, ‘forza. vita-morte’. In sumero, ti è ‘vita’:
ti
[life nds], side, edge; rib; chest, torso; arrow (cf., te, gisti, di3, dih, and til3) [TI archaic frequency]3
til3, ti (-l)
n., life (te, ‘to approach and meet’, + li, ‘to be happy’ –godo dell’applicazione del metodo L.C.S., ma dissento: -il = dio ed ill, è L.C.S. di lil = dio vento [En lil]. Dunque te+il = vita+dio).
v., to live; to keep alive; to survive (with –da-); to dwell; to be present at (with locative) (cf. til; til3) (suppletion class verb; singular stem; cf. sig7).
Til4,5,6, tal3,4,5
Cry, shout, scream (te; ti, ‘to be frightened’, +?).4
Clamo clam, urlo nascosto. Ed è kal-am, terra di Sumer [Halloran: 135], kal, eccellente, + eme, lingua.
Direte: scrivi ‘urlo nascosto’ e pubblichi in Tellusfolio. Sarai consapevole del paradosso di esprimerti nella modalità che credi, ma lo fai apertamente!
Certo che sì, così come leggo eme.gir (lingua [sumera]) nel circolo.
Il circolo è il massimo del sacro antico. Il sumero manca la lettera ‘o’ proprio per questo motivo. Il me, o mu, la parola data dai primi sette dèi, è l’origine e la fine, ed il fine, del suo essere.
Eme è il suo presente, che il lettore può osservare in questo momento.
Gir, fuoco sacro, bil, gil è la fonte.
Eme-gir è la lingua in ritorno alla sua fonte.
Come vorrei che il papa emerito, Benedetto XVI, leggesse quanto scrivo! Vedrebbe ‘eme-rito’, semplicemente ‘rito del ME’ espresso nel giro compiuto.
Carlo Forin
1 Wikipedia.
2 John Alan Halloran, Sumerian Lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006: 298.
3 Ivi: 275.
4 Ivi: 277.