SPLEEN
di Charles Baudelaire
(da I fiori del male, 1857)
Quando, come un coperchio, il cielo basso e greve
schiaccia l’anima che geme nel suo tedio infinito,
e in un unico cerchio stringendo l’orizzonte
fa del giorno una tristezza più nera della notte;
5 quando la terra si muta in un’umida segreta
dove, timido pipistrello, la Speranza
sbatte le ali contro i muri e batte con la testa
nel soffitto marcito;
quando le strisce immense della pioggia
10 d’una vasta prigione sembrano le inferriate
e muto, ripugnante un popolo di ragni
dentro i nostri cervelli dispone le sue reti,
furiose a un tratto esplodono campane
e un urlo tremendo lanciano verso il cielo,
15 così simile al gemere ostinato
d’anime senza pace né dimora.
Senza tamburi, senza musica, dei lunghi funerali
sfilano lentamente nel mio cuore: Speranza
piange disfatta e Angoscia, dispotica e sinistra,
20 pianta sul mio cranio riverso la sua bandiera nera.
(in: C. Baudelaire, Poesie e prose, a cura di G. Raboni, Mondadori, Milano, 1973)