Parole antiche
Nostalgia di profonde vallate, aperte
[al canto del vento,
dove c’è sempre qualcuno che ne ascolti
[le mille canne d’organo
e qualcuno che ha le lancette ferme
[in un tempo più lontano del tempo.
Nostalgia della pioggia leggera come brezza
[o come passo che accompagna la voce amata,
gioia e speranza del tempo lontano, più lontano del tempo lontano.
Parole antiche s’odono tra marmorei taciti davanzali, visitati dall’infermo sole.
Parole antiche tornano con l’aprile a ricordare
che in terra d’esilio c’è ancora un seme che non vuol morire,
ma rinnovare linfe e radici per aprirsi alla gioia di un fiore.
Giuseppina Rando
Pensiero d'Aprile
Eppure è bella, anima mia, la vita: non fosse che pei giorni in cui le foglie giocano a quale per la prima spunti sui rami; e tu le vedi, così tenere e trasparenti, che ti s'apron l'ali nel rimirarle. Come puoi del mondo tante cose sapere, e non sapere come fa la fogliuzza a tornar verde entro la scorza, ad affacciarsi, e tutta nova ridere al sol che la richiama? La strada lunga che t'importa, e l'essere strappata alla speranza che più cara ti fu, tradita da chi più fedele credesti, se goder sempre t'è dato di questa gioia? E tu la sai ben certa nel giusto tempo: ché non fu mai l'anno senza vicenda di stagioni, e mai fu senza fronda il giovinetto aprile.
Ada Negri