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Commento di Elena Trissino aggiunto il 13.04.2008
... è terribile! Me la ricordo quando è venuta a Castellina per una esposizione e un'altra volta che è venuta a trovarmi a Vertine! Era ironica, fuori schema, un po' matta che nell'arte è il pizzico di sale indispensabile.
Cara Pippa il tuo lavoro ora girerà per tutto il mondo ma con l'unica differenza che tu non sei qui a coglierne la gloria!


Articolo di riferimento : Alessandra Borsetti Venier: L’artista Pippa Bacca è stata uccisa
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Commento di giovanni aggiunto il 13.04.2008
Bell'articolo e molto suggestive, anche se poche, le foto allegate
Articolo di riferimento : Petra “La Città Rosa”
Commento di Roberto Cascone aggiunto il 13.04.2008
Ah, l'amica Silvia Moro è artista anche lei, anche se, non si sa perchè, non lo dice nessuno.

Articolo di riferimento : Alessandra Borsetti Venier: L’artista Pippa Bacca è stata uccisa
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Commento di Roberto Cascone aggiunto il 13.04.2008
C'eravamo visti un mese prima della partenza e le avevo sconsigliate, ma sono volute partire lo stesso. Dicevano che andava fatto, erano fataliste. La mattina dell'8 marzo abbiamo fatto un bel po' di foto, poi sono partite. Della morte l'ho saputo alle 1 di sabato, mentre lavoravo al pc, davanti alla tv. Dopo 15 ore dovevo presentare il mio libro alla galleria Mirada, immaginati con quale spirito. Sono due notti che non dormo. Oggi ho anche sentito la sorella Valeria, che è mia amica dal 2005, da quando aderì al mio Cattelantour. Mi ha invitato al funerale. Ci andrò con mia moglie, mestamente.
Articolo di riferimento : Alessandra Borsetti Venier: L’artista Pippa Bacca è stata uccisa
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Commento di giuliana vercesi aggiunto il 13.04.2008
Credo che la differenza maggiore fra il naturalismo francese e il naturalismo italiano sia che i romanzi francesi vogliono raccontare la realtà anche per cambiarla , Es Zola, mentre quelli italiani sono assolutamente pessimisti e i personaggi che agiscono non possono sottrarsi a una specie di fatalità che rende vano ogni sforzo per cambiare le cose. ( Malavoglia).
E' pur vera la grandezza di Verga che ha posto in risalto la difficoltà della " questione meridionale " rendendola nota veramente a tutti gli italiani, al di la' dei soliti spereotipi e di facili ottimismi .
Giuliana Vercesi
Commento di Lucia aggiunto il 13.04.2008
Questa poesia... secondo me è la migliore di tutte, perchè pascoli ha la forza di andare avanti nella vita e di diventare un famisissimo poeta è molto bravo.
Articolo di riferimento : Giovanni Pascoli: X Agosto. Commento e parafrasi. A cura di Claudio Di Scalzo
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Commento di Ufficio stampa AM aggiunto il 12.04.2008
Notiziario NIP - News Italia Press agenzia stampa - N° 67 - Anno XV, venerdì 4 aprile 2008


Voto estero, Andrea Mazzoleni rilancia il dibattito sulle cellule staminali

Candidato alla Camera, Ripartizione Europa, nella lista Valori e Futuro


Invitato da amici nella Città di Faro, situata nella provincia di Algarve nel sud del Portogallo, Andrea Mazzoleni ha incontrato giovedì 3 aprile un gruppo di italiani qui residenti ai quali ha illustrato il suo programma elettorale, ribadendo nuovamente come sia necessario spezzare l’egemonia dei partiti che, a causa della Legge Elettorale vigente nelle Circoscrizioni nazionali, non lascia nessuna possibilità all’elettore di scegliere il candidato preferito.

Nell’occasione, stimolato da alcuni presenti, ha rilanciato in modo concreto ed efficace il dibattito sulle cellule staminali e sulle ricerche correlate.

Mazzoleni, che ha già indicato nel suo programma come intenda anche favorire l’applicazione e la ricerca nell’ambito biotecnologico quale quella sulle cellule staminali, per permettere a coloro che sono affetti da malattie neurodegenerative di migliorare già oggi la loro qualità di vita, ha trasmesso il proprio entusiasmo, in quanto a conoscenza diretta delle possibilità di trattamento di molte malattie aperte dalle nuove frontiere delle biotecnologia dimostrandosi nel contempo seriamente preoccupato delle condizioni dei numerosi pazienti a cui oggi non viene data alcuna speranza.

Le cellule staminali sono le cellule matrici che si differenziano in tutti i tessuti del corpo, dalla pelle al sangue dal cervello e al muscolo cardiaco. Hanno la provata capacità di aiutare nella rigenerazione degli organi e dei nervi, permettono la riparazione ed il ripristino dei tessuti e sono in grado di trattare efficacemente le malattie cardiovascolari. La Beike attualmente ha visto sistema nervoso in pazienti cinesi ed internazionali. Molte di queste condizioni sono ancora considerate incurabili con le tecniche mediche convenzionali e rappresentano il 60% della mortalità mondiale.

Mentre attualmente non è previsto in Occidente, gli scienziati nei laboratori come quello di Shenzen in Cina stanno concentrandosi sulla tecnologia che potrebbe presto consentire la riprogrammazione delle cellule del corpo umano. Ciò permetterebbe di un significativo successo nell’usare le cellule staminali per trattare varie affezioni del rigenerare le cellule nervose per guarire completamente le lesioni al midollo spinale, di creare le proprie cellule pancreatiche per arrestare il diabete o eventualmente generare cellule di qualunque altro tipo per trattare qualsiasi patologia di cui soffra il paziente. Questo rende la riuscita delle applicazioni cliniche con le cellule staminali di vitale importanza per la salute umana rappresentando così il vero futuro della medicina

L’obiettivo deve essere, per Mazzoleni : trasferire SUBITO i risultati della più avanzata ricerca biomedica dentro la pratica, e ciò per permettere a coloro che sono affetti da malattie neurodegenerative di migliorare già oggi la loro qualità di vita.

In questo senso, ha aggiunto Mazzoleni, è scandaloso che in quasi nessun programma dei partiti si affronti l’argomento della ricerca e della cooperazione internazionale in questo campo.

Sembra quasi che l’ombra degli enormi interessi delle lobbies farmaceutiche interdica le proposte innovative. Dal profilo delle critiche attinenti all’etica, cio’ che veramente non è etico, ha affermato, è non dare ai pazienti la possibilità di curarsi.


News ITALIA PRESS
Commento di Anna Lanzetta aggiunto il 12.04.2008
Grazie a te, dolce Silvia. Ogni tua parola è un ritorno di giovinezza. Ti voglio bene.
Anna
Commento di Silvia Biancalani aggiunto il 12.04.2008
Mi chiamo Silvia Biancalani e sono l’alunna menzionata dalla Professoressa Lanzetta in questo suo intervento.
Confermo: sono un’appassionata di letteratura, di scrittura e di teatro. Ovvero, tutto ciò che mi permette di apprendere, riflettere e sognare… tre cose di cui non posso, non voglio, fare a meno. Molto di ciò che sono, lo devo alla mia cara Professoressa, alla quale da sempre mi legano affetto, simpatia e gratitudine.
Ricordo ancora, con nostalgia, il nostro primo “incontro”, vent’anni fa. Ero un’adolescente inquieta, poco attratta dalle materie letterarie, benché proveniente da una famiglia nella quale letteratura, prosa e bel canto rappresentavano svaghi abituali.
M’incuriosiva questa figura, apparentemente autorevole, ma dotata di una curiosità e di un malizioso buon umore, sempre disponibile al confronto. Teneva le sue lezioni seduta dietro ad una cattedra, come una qualunque insegnate, ma in realtà era in mezzo a noi. La sua passione, non lasciava indifferente neppure lo studente più distratto; ti avvolgeva, accendeva la tua curiosità, ti spronava ad andare oltre, a non fermarti alle apparenze. Apprendimento, approfondimento, comprensione, riflessione, prima di un qualunque giudizio, questa è stata la sua vera grande lezione.
E poi, la sua umiltà. Quella che io toccavo con mano ad ogni verifica orale, che non ho mai vissuto con la tipica ansia da esame. Sedute l’una di fronte all’altra, ci confrontavamo su argomenti comuni; percepivo in lei un’attenzione vivissima ed un profondo rispetto per il mio lavoro.
Oggi sono una donna curiosa, con tanti interessi che riempiono la mia vita: non mi sento migliore di altri, ma senz’altro più ricca e tutto ciò lo devo alla mia Professoressa ed al suo metodo didattico.

Grazie Professoressa cara!
Commento di Gaetano Barbella aggiunto il 12.04.2008
Sulla creatività o comunque sulla capacità intellettiva, a scanso di confusione a danno – nel caso del post a commento – «dei nostri politici», immaginando di prendere a modello di paragone il matematico con un top di Q.I., credo che sia illuminante il parere di un noto luminare della matematica, Keith Devlin. Riporto di seguito la parte conclusiva di una sua conferenza tenuta il 17 Settembre 2002, al Politecnico di Torino. Egli, nel presentare il suo libro, “Il Gene delle Matematica”, edito in Italia da Longanesi, si sofferma nel far capire la figura del matematico.

«Un matematico è qualcuno che vede la matematica come fosse una telenovela. Se non mi credete, fate questo esperimento. Nella biblioteca dell'università, scegliete un libro di matematica ed apritelo a caso. Vedrete della matematica. Quanti oggetti sono in discussione? Quanti rapporti tra questi oggetti sono importanti per l'argomento? Quant'è complicata la rete di rapporti tra loro? Quant'è complicata la deduzione logica? Prendete nota delle risposte. Poi guardate la prima telenovela che vi capita in TV. Fate le stesse domande. Quanti personaggi? Quanti rapporti esistono fra loro? Quant'è complessa la rete di rapporti? Quant'è complicata la trama? In tutte e quattro le categorie, la telenovela è molto più complicata della matematica. Perché non abbiamo difficoltà a seguire una telenovela, ma la matematica, che dovrebbe esser più semplice, sembra invece così difficile? Se non vi siete addormentati finora dovreste conoscere la riposta. Le telenovela sono delle interpretazioni finte del mondo reale - la matematica è un'interpretazione finta di parti del mondo reale. Ma i personaggi della telenovela sono molto simili a voi e a me, tranne che sono più sterilizzati e, almeno nel mio caso, più giovani! La telenovela tratta la vita, i rapporti umani, la matematica tratta invece di pure astrazioni. Nella telenovela matematica i personaggi non sono persone, ma sono oggetti della matematica, cose come numeri, figure geometriche, vettori, spazi topologici, funzioni analitiche ecc. E i fatti, i rapporti nella telenovela matematica non sono nascite, morti, matrimoni, storie d'amore e rapporti di affari, ma sono fatti matematici e rapporti tra oggetti matematici. Oggetti che non avete mai visto, toccato o sentito. I fatti matematici sono cose come: Gli oggetti A e B sono uguali? Qual è il rapporto tra X e Y? Trovate un oggetto X con la proprietà P. Risolvete l'equazione in X. Tutti gli oggetti di tipo D hanno la proprietà P. Quanti oggetti di tipo Z ci sono? Ora, se non vi piace la matematica, questo sembra già molto noioso. Ma immaginate che A, B, X e Y siano personaggi, con tutti i loro rapporti, di una telenovela. Quello che abbiamo sono gli elementi fondamentali di una trama. La telenovela ha dei personaggi, dei rapporti e una trama e anche la matematica ha dei personaggi, dei rapporti e una trama. Ci sono però due differenze, nella telenovela i personaggi, i rapporti e la trama sono molto complicati mentre nella matematica sono molto semplici. Ma nella telenovela i personaggi, i rapporti e la trama ci sono familiari, fanno parte della nostra vita quotidiana, mentre nella matematica dobbiamo crearci nella nostra mente tutto un cast di personaggi, dobbiamo avere presenti tutte le loro proprietà e dobbiamo tenere tutto presente, mentre seguiamo la trama nella nostra mente. E' un po' come seguire la telenovela senza accendere la TV.
Il cervello di un matematico non è diverso dal cervello di qualsiasi altra persona. Semplicemente, i matematici sono delle persone che hanno trovato il modo di usare il cervello per pensare a questi oggetti, nuovi ed astratti. I matematici pensano agli oggetti matematici e ai loro rapporti usando le stesse facoltà mentali che altri usano per pensare allo spazio fisico ed alle altre persone, oppure per guardare una telenovela. Naturalmente, non sto dicendo che la matematica sia facile. E non sto dicendo che tutti possano essere bravi in matematica. Tutti avranno invece abilità diverse.
Per esempio, io ho un paio di gambe, posso usarle per camminare e per correre abbastanza velocemente. Non potrei mai gareggiare nella finale dei 1500 metri, ai giochi olimpici. Anche se mi allenassi per molti mesi, non riuscirei mai ad arrivare a gareggiare nei giochi olimpici. Ma quando uso le mie gambe per correre, sto facendo la stessa azione del finalista dei giochi olimpici. Ed è la stessa cosa con la matematica, tutti hanno un cervello, questo cervello può fare una certa quantità di matematica, nello stesso modo in cui le vostre gambe possono camminare o correre. Forse non diventerete mai dei matematici famosi e non correrete nella finale dei 1500 metri ai giochi olimpici, ma soltanto perché non potete vincere una medaglia d'oro, questa non significa che non dovete fare esercizi, correre e magari partecipare ad altre gare. Potrete divertirvi lo stesso con l'atletica, senza vincere le olimpiadi. E la stessa cosa vale per la matematica. Grazie».
Articolo di riferimento : Maria Lanciotti: Questione di QI


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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