Mercoledì , 06 Novembre 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > Oblň cubano
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Oswaldo Payá. Adesso tocca al popolo
22 Aprile 2011
 

Il Congresso del PCC è fallito prima di cominciare perché neppure gli stessi delegati erano liberi di restituire al popolo ciò che è del popolo: i suoi diritti e la sovranità popolare.

Sin dai lavori preparatori avevano affermato che questo Congresso si sarebbe occupato solo di cambiamenti economici, in realtà non sono state realizzate aperture effettive in termini di diritti, ma solo poche e inefficaci riforme. Non possiamo dimenticare che la maggior parte della popolazione cubana è ogni giorno più povera. La colpa di questa situazione è di un regime inconsistente che pratica una politica di restrizioni e di proibizioni, abusa dei lavoratori e spende capitali per controllare le persone, reprimere, fare propaganda e privilegiare un gruppo di potere. Il popolo cubano vive una situazione di povertà disumana, imposta per soggiogare individui e famiglie, rendendoli dipendenti dal governo. Non si vogliono far prosperare le persone perché il regime si sente in difficoltà di fronte al più piccolo spazio di libertà, incluso la libertà economica.

Non vogliamo il capitalismo selvaggio, non stiamo proponendo il capitalismo, ne abbiamo già abbastanza del capitalismo all’interno del totalitarismo comunista, del partito unico e dei capitalisti unici. Il popolo, però, non desidera neppure un altro esperimento comunista dopo che diverse generazioni hanno sofferto quell’ideologia per cinquant’anni. Devono provare proprio con i nostri figli, con la nuova generazione, a fare il comunismo buono?

Non si tratta di rendere il comunismo o il socialismo efficiente, ma il problema fondamentale è il totalitarismo che si propongono di conservare, si chiami socialismo, comunismo o castrismo. Non è lo Stato che sostiene l’alimentazione del popolo e i suoi bisogni, dire questo è ingiusto. È il popolo con la povertà imposta, tra mancanze e sofferenze, persino con la paura e con il lavoro mal pagato, che ha sostenuto involontariamente un sistema di potere costituito da un uomo e da un piccolo gruppo di gerarchi. Adesso - dopo 52 anni di dittatura - il gruppo di potere ricicla se stesso, annuncia misure per rendere efficiente il regime dell’inefficienza e vuole obbligare il popolo a sostenere ancora un ordine senza diritti da superare. Il comunismo non ha raggiunto il suo obiettivo a Cuba perché il cuore del popolo lo rifiuta e non accetta di vivere senza libertà.

Quando l’Assemblea Nazionale del Potere Popolare analizzava e approvava i Lineamenti del Congresso del PCC confermava di non rappresentare i suoi elettori, perché i delegati non sono stati scelti con libere elezioni. Per questo motivo i delegati non trasmettono le speranze di cambiamento dei cittadini, ma rappresentano le direttive del Partito unico, che non è certo democratico. Molti deputati seduti nel teatro del Congresso del Partito torneranno a prendere posto nell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare per continuare a deliberare all’unanimità. Se è scandaloso dire queste cose è ancora più scandalosa la realtà che denunciamo. Fino a quando dovremo sopportare la negazione della sovranità popolare? Fino a quando continueranno a usare il pretesto della difesa dell’indipendenza per mantenere il potere nelle mani di un ristretto gruppo di persone? Proprio quel potere usurpa la sovranità popolare e impedisce una libera autodeterminazione dei cubani, facendo vivere il popolo nella miseria, negando diritti umani, civili e politici, libere elezioni e continuando a ripetere menzogne.

È finito il Congresso, ma nessun cubano sa dove stiamo andando. La sola cosa certa è che sono stati riconfermati al potere coloro che hanno sempre governato. Non si tratta di potere popolare perché non è del popolo. Devono finirla di mettere i cubani gli uni contro gli altri, di classificare i cittadini in rivoluzionari e controrivoluzionari o peggio ancora di chiamarli vermi. Ne abbiamo abbastanza di odio, paura, arroganza e menzogne. Basta aprire gli occhi per rendersi conto che i cubani vogliono coltivare la tolleranza, la riconciliazione e il riconoscimento del prossimo, nonostante il linguaggio di odio e di esclusione che continuano a usare i mezzi di comunicazione ufficiali. Specialmente i giovani, le nuove generazioni, stanno ampliando gli spazi di fraternità ben oltre le ideologie e le esperienze del passato. Le nuove generazioni diffondono amore, trasparenza, sorrisi spontanei e rispetto per il prossimo, cose che fanno sperare in una futura società riconciliata con se stessa, più giusta, più umana e soprattutto libera. I giovani e i bambini meritano di essere liberi. Noi cubani siamo esseri umani, figli di Dio, e per questo motivo meritiamo la libertà e la pace.

 

Non vogliamo più sentire frasi come: Socialismo o Morte!

Diciamo in coro: Libertà e Vita!

 

Parliamo in termini umani e non ideologici, senza odio contro nessuno, senza odio di classe, ma rompendo il circolo vizioso delle menzogne. Questa mancanza di immaginazione, questa sentenza fatalista che mette il popolo di fronte alla scelta tra socialismo e capitalismo, tra socialismo e morte, si basa su falsi presupposti. Non riconosce la volontà e la capacità del nostro popolo. Noi cubani possiamo - con inventiva, buona volontà, coraggio, amore e grazia di Dio - costruire nella nostra stupenda isola una società democratica, più umana, giusta e solidale. Vogliamo essere uomini e donne liberi che vivono fraternamente. Per questo bisogna dare voce ai cubani e alle loro idee di cambiamento. Cuba rinascerà, conservando e migliorando le cose buone che abbiamo costruito e creando il nuovo. Tutti i cubani saranno artefici del cambiamento, chi vive all’interno dell’isola e chi risiede all’estero, come un solo popolo, per realizzare l’idea di Martí: fondare un popolo nuovo e una vera democrazia.

Dobbiamo promuovere più che mai l’alternativa e un effettivo cambiamento, pretendendo i diritti civili, la liberà di espressione e di associazione e sfruttando ogni possibile spazio partecipativo. Dobbiamo promuovere un dialogo nazionale che porti a elezioni libere, perché soltanto le elezioni libere sono il vero congresso di tutto il popolo. Adesso è il turno del popolo. Adesso tocca al popolo. Adesso vogliamo la libertà.

 

Oswaldo José Payá Sardiñas

Movimiento Cristiano Liberación

Candidato Premio Nobel per la Pace 2011

Cuba, 21 de Abril de 2011

(dal blog Oswaldo Payá, 22 aprile 2011)

Traduzione di Gordiano Lupi


Articoli correlati

  Gordiano Lupi. Cuba: Presto liberi gli ultimi prigionieri politici
  Yoani Sánchez. Cronaca da Cuba: dopo 13 anni si terrŕ un Congresso del Partito Comunista Cubano
  A Cuba si prepara il corteo del Primo Maggio
  Oswaldo Payá: “Nessuna apertura dal Congresso del PCC”
  I risultati del Congresso del Partito comunista cubano
  Generación Y. Ragioni civiche 2
  “Vediamo, vediamo... Vediamo se indovini dov'č il cambiamento che tu vorresti... Vediamo...” (Garrincha su “Radio Martě”)
  Santana e Garrincha. Umorismo sull'ultimo congresso Pcc
  “Scusate il mio scetticismo...” Ma Y. Sánchez non rinuncia al “dibattito precongressuale”
  Yoani Sánchez. La grande casa e il paese
  Garrincha. Apre i lavori il Sesto congresso del Partito comunista cubano
  Claudia Cadelo. Questi bizzarri lineamenti
  Cineasta cubano reclama il diritto a manifestazioni e scioperi
  Gordiano Lupi. Yoani Sánchez e il futuro di Cuba
  Carlos Alberto Montaner. La Cuba di Raúl Castro: il lato peggiore dei due mondi
  Elizardo e Yoani non credono nel “ritiro” di Fidel Castro
  Raúl Castro convoca per aprile 2011 il 6° Congresso del PCC
  Discorso introduttivo di Raúl Castro
  Yoani Sánchez e i primi messaggi del 2011
  I poveri, la tessera del razionamento e il lavoro privato
  A. Torreguitart Ruiz. Largo ai giovani!
  Oswaldo Payá. Adesso abbia fine la cortina di spine
  Dissidente cubano Antúnez ripudia riforme di Castro in una lettera di sfida
  Cuba. In libertŕ alcuni prigionieri politici
  Gordiano Lupi. Un cubano ricorda Payŕ alle Olimpiadi?
  Dissidenti cubani firmano progetto unitario di lotta
  Rafael Rojas. Il falso dilemma della transizione cubana
  Yoani Sánchez negli USA
  Gordiano Lupi. Musicisti uniti per la libertŕ di Cuba
  Gordiano Lupi. Muore il dissidente cubano Oswaldo Payá
  Oswaldo Payá e Yoani Sánchez candidati al Nobel per la Pace
  L'Avana. Le Damas de Blanco sfilano lungo la 5Ş Avenida
  Andy Garcia: “Oswaldo Payá porta la fiaccola della libertŕ assoluta in un paese dove non esiste”
  Carlos Alberto Montaner. Appunti sul caso della morte di Oswaldo Payá
  Oswaldo Payá, il Gandhi cubano
  Oswaldo Payá Sardińas. Per la democrazia a Cuba
  Carlos Amel Oliva: “Voglio dare la mia vita per una Cuba diversa”
  Yoani Sánchez: Il giro del mondo in 80 giorni
  Carlos Alberto Montaner. Un anno senza Fidel
  La veritŕ su Cuba
  Gordiano Lupi. Il Parlamento Europeo assegna il “Premio Sakharov” al dissidente cubano Guillermo Farińas
  Pier Ferdinando Casini invita a Roma la vedova di Oswaldo Payá
  Il Partito Popolare Spagnolo sostiene la candidatura di Oswaldo Payá al Premio Nobel per la Pace
  Oswaldo José Payá Sardińas ripropone il Progetto Varela
  Yoani Sánchez. I funerali di Payá tra arresti e sospetti
  Yoani Sánchez incontra Rosa Díez, leader spagnola di Unione Progresso e Democrazia
  Cuba. Repressioni contro “El Camino del Pueblo”
  Il Papa a Cuba tra ipocrisia e repressione
  Yoani Sánchez firma petizione per la democrazia a Cuba
  Oswaldo Payá replica al cardinal Bertone
  Oswaldo Payá: “Siamo molto vicini alla veritŕ e alla liberazione”
  Oswaldo Payá. Cronaca di un ricatto
  Cuba. A due anni dalla morte di Oswaldo Payá
  Il cambiamento si chiama LIBERTŔ: a Cuba non č cambiato niente
  Notizie da una Cuba in movimento
  Oswaldo Payá Sardińas denuncia una campagna repressiva contro i dissidenti
  In memoria di Oswaldo Payá
  Oswaldo Payá rilancia il Progetto Heredia
  Payá (dissidente cattolico), “Via l’embargo” esiste “alternativa pacifica”
  Massimo Campo. L'universo della dissidenza
  Rosa María Payá: «Cuba si dissangua con Obama che prende il volo dall’Avana»
  Cuba. Il regime vuol presidiare le messe del Papa
  Cuba. Sull'incidente che ha causato la morte di Payá e Cepero
  La Polizia cubana confisca la sede della rivista indipendente “Convivencia”
  Gordiano Lupi. La Cuba quotidiana di Domenico Vecchioni
  “Somos Liberación”. Nasce la rivista del Movimento Cristiano di Liberazione
  Vetrina/ Rosa María Payá Acevedo. Al padre
  Yoani Sánchez e la morte di Payá
  Yoani Sánchez. L'opposizione cubana eternamente divisa
  Alejandro Torreguitart Ruiz. Un uomo di nome Payá
  Breve da Cuba sull'incidente a Oswaldo Payá
  Antonio Stango. La blogosfera libererŕ Cuba?
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 70.6%
NO
 29.4%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy